Per scoprire chi siamo, dobbiamo capire di cosa siamo fatti, e la fisica in senso stretto è l'unica area capace di darci una risposta quasi certa. Il mio interesse va dalle particelle subatomiche e si allarga fino all'astronomia.
Pur non avendo seguito dei corsi di laurea, ho portato avanti studi personali su libri di autori noti, ho letto riviste e pubblicazioni specializzate e continuo a seguire le teorie più innovative. Di sicuro non ho la pretesa di definirmi un «grande esperto», ma negli anni mi sono fatto un'estesa cultura teorica sulla meccanica newtoniana, relativistica e quantistica.
Scrivere delle trame per i racconti di fantascienza mi ha spinto a sviluppare un senso critico verso la possibile evoluzione del mondo, dei popoli e delle tecnologie. Immaginare il futuro oltre i miei anni mi entusiasma, soprattutto se parliamo di una distanza di migliaia o di milioni di anni.
Il primo passo è stato informarmi sulle ipotesi già esistenti e mi ha richiesto anni di letture - anche perché per descrivere il futuro è indispensabile conoscere il passato e il presente. Il secondo passo è stato coprire i punti ancora poco chiari. Il mio interesse per la fisica è stato un ottimo trampolino di lancio.
La psicologia esistenziale è la branca che più mi interessa, ma mi sono concesso letture su varie ideologie, da Jung a Freud e ad autori più recenti. A essere sincero preferisco l'applicazione pratica nella vita di tutti i giorni.
In una delle aziende dove sono stato assunto ho seguito un corso di PNL mirato al lavoro, che mi ha aperto la strada verso un argomento più generico: il linguaggio del corpo. Solo in un secondo momento sono sceso nei dettagli per affrontare la cinestesica, gli effetti delle emozioni sulla chimica umana e il comportamento sociale.
Ero alle elementari quando sono caduto vittima dell'«egittomania». Quando sono passato agli Antichi Greci e al mesoamerica, mi è stato chiaro che gran parte delle mitologie e delle religioni moderne avevano delle basi in comune e il mio nuovo obiettivo è stato di individuare questi collegamenti per risalire a un'origine.
Una passione più recente è la mitologia norrena, che da quando l'ho conosciuta non sono più riuscito ad abbandonare, e la cultura mesopotamica. A queste ho iniziato a intrecciare altre mitologie, come la religione giapponese e indiana.
Di pari passo con le letture sulla mitologia cresceva la mia passione per la storia. Ho affrontato buona parte dei periodi e dei popoli scomparsi, però la mia attenzione si è concentrata soprattutto sulla storia antica.
Più che le date, a interessarmi sono il contesto, la società e l'aspetto mistico. Sono temi che purtroppo a scuola vengono poco affrontati, portando lo studente a odiare una materia che è il fulcro del mondo moderno: ma per mia fortuna alle superiori ho avuto un'insegnante alternativa, che ha spinto nella giusta direzione.
Cinque anni di scuole superiori, varie esperienze di lavoro e i soliti stage formativi mi hanno impiantato una mentalità da ragioniere. Gli studi informatici, le letture e la professione di scrittore me l'hanno ammorbidita, regalandomi un diverso punto critico. Il risultato è che riesco a discutere di economia mantenendo un (sano) distacco di opinioni.
Ho la fortuna di aver conosciuto amici che lavorano nel campo della finanza, per cui ogni tanto allargo gli orizzonti parlando di temi attuali e della disparità di ricchezza - un argomento che mi interessa in modo particolare.
L'italiano è la mia madrelingua e trovandomi a ricoprire il ruolo di scrittore è naturale avere un occhio di riguardo per la sintassi e la grammatica. All'occorrenza, riesco a recuperare qualche parola ricercata o dei sinonimi utili, e le scuole mi hanno garantito un bagaglio di termini specializzati da poter sfruttare.
Cerco di tenere sempre aggiornato il mio inglese con le letture e con i video in lingua. Ho inoltre un'infarinatura di base di tedesco, francese, spagnolo e giapponese.
QCER: lettura / comprensione orale / scrittura / parlato
Può sembrare una cosa da poco, ma saper scrivere in fretta con una tastiera mi permette di risparmiare tempo e di non perdere il filo del pensiero. Quando ci si concentra su un argomento, le idee escono a raffica ed è un attimo dimenticarle. Mi capita di dover copiare sul computer interi testi scritti a mano, pagine di libri letti o addirittura frasi ascoltate in tempo reale in un video. La velocità e la precisione, quindi, mi sono piuttosto utili.
Visto che scrivo al computer tutti i giorni, è un talento che mantengo e conservo. Nei tempi migliori avevo calcolato di poter scrivere 7-8 caratteri al secondo senza errori, anche se immagino di aver un po' diminuito la velocità con gli anni. Dopotutto, è solo una questione di tecnica.
La mia passione per la fotografia è iniziata da piccolo ed è continuata per tutta la vita con dei momenti di pausa, passando da fotocamere di vario tipo. Nel 2017 ho fatto un salto in avanti, acquistando la prima Reflex e cominciando a studiare la fotografia nel suo lato più tecnico. Manuali, guide online, blog ufficiali ed esperienze sul campo mi hanno aperto un mondo che non avevo mai conosciuto. Scattare in modalità manuale è stato il primo passo, al quale è seguito uno studio sulle tecniche di composizione e sulla post-produzione.
La fotografia è uno di quei passatempi che considero "puri", cioè che mi permettono di esprimermi senza limitazioni e senza pregiudizi, per cui al momento non ho nessuna intenzione di trasformarla in un lavoro su commissione che mi costringerebbe a seguire delle regole imposte.
Quanto più si approfondisce un argomento, tanto più ci si rende conto dei propri limiti. Nelle arti marziali è una legge che si impara presto. Dopo quattro anni di frequenza, l'1 luglio 2012 mi è stato consegnato il diploma per l'esame di cintura nera di Ju Jitsu. Come qualsiasi marzialista direbbe, la cintura e l'attestato in sé hanno poco valore: a contare davvero è il percorso affrontato per arrivarci.
Le regole delle arti marziali valgono sia sul tatami sia nella vita reale e posso dire che buona parte di me è cresciuta grazie a loro. Per capire il motivo bisognerebbe frequentare un corso per almeno qualche anno. Aiutano a maturare e a sviluppare l'autostima e il senso critico, spingono a superare i limiti e a non arrendersi, insegnano a fidarsi del compagno e ad essere indipendenti nelle scelte, mostrano che non tutto è rose e fiori e che l'errore è dietro l'angolo.
Raggiungere questo risultato mi ha richiesto mesi di allenamenti serrati, sacrifici in termini di tempo e una preparazione fisica senza compromessi. Si è trattato di una delle prove più impegnative della mia vita, durata quasi due ore e sotto il caldo infernale di una delle estati più secche di cui abbia memoria, per cui ricordo ancora con emozione la consegna del diploma.