Introduzione
Avete sentito parlare dell’«effetto farfalla»? Sicuramente un suo cenno vi sarà arrivato guardando dei film di particolare sensazione, come Butterfly Effect (che tradotto significa, per l’appunto, “effetto farfalla”), oppure la trilogia di Ritorno al futuro.
Anche se usato di recente, il termine proviene dal lontano 1979, il 29 dicembre per la precisione, coniato dal fisico Edward Lorenz durante una conferenza; ma già nel 1950, Alan Touring aveva avanzato un ragionamento simile, che è stato poi recuperato dallo scrittore Ray Bradbury e diffuso al pubblico grazie al suo libro A Sound of Thunder.
Cos’è l’effetto farfalla?
Riprendendo le parole (semplificate) che Lorenz pronunciò alla conferenza:
Il battito delle ali di una farfalla in Brasile, può provocare una tromba d’aria nel Texas.
Da qui il nome della teoria. In un modo un po’ più sofisticato, Touring lo annunciava in questo modo:
Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l’uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza.
Alla base del fenomeno, sta dunque il fatto che il minimo cambiamento può significare una storia del tutto diversa. Da un’azione svolta o non svolta, oppure svolta in modo diverso, possono nascere futuri ed eventi imprevedibili. Se spostiamo un sasso più in là dal marciapiede, potremmo creare un futuro del tutto diverso da quello che si avrebbe lasciando il ciottolo dove si trovava.
Un esempio: prende l’autobus oppure andare a piedi?
L’esempio più semplice potete averlo nella vita quotidiana. Prendiamo il caso dell’autobus: potete decidere se prenderlo o meno per arrivare al lavoro.
Poniamo che prendiate l’autobus. Dieci minuti e le porte si aprono, scendete in strada, salite in ufficio e, arrivati alla scrivania, vi accorgete che c’è una mole di lavoro inaspettato che vi aspetta. Un po’ come tutti i giorni.
Poniamo adesso che abbiate scelto di andare al lavoro a piedi. Vi siete alzati prima per non arrivare in ritardo e, guarda caso, lungo il percorso (che di solito non fate perché siete in autobus) incontrate un vostro vecchio compagno di scuola. Fate due chiacchiere e scoprite che in realtà non è più un perditempo incallito, ma l’importante manager di un’azienda, che conoscendo la vostra preparazione vi propone per un posto prestigioso.
Due futuri completamenti diversi, dovuti a un’unica, piccola scelta. Nel primo siete un dipendente come molti, senza nessun cambiamento positivo all’orizzonte, nel secondo avete serie possibilità di carriera.
Questo è l’effetto farfalla.
Un effetto farfalla esteso al mondo intero
Spingiamoci un po’ più oltre. Se lo guardate da un punto di vista esterno, scoprite che le piccole scelte potrebbero influenzare non soltanto la vostra giornata o la vostra vita, ma addirittura la vita della vostra città, del vostro Stato o (su larga misura) del mondo intero.
Facciamo un esempio più complicato e più interessante. Gran parte degli scienziati sono concordi nel ritenere che la linea evolutiva che ha portato alla nascita degli esseri viventi sia stata innescata da una creatura unicellulare. In verità esistono versioni alternative, ma per il momento diamo per scontato che davvero la vita abbia avuto origine da una cellula primordiale.
Se questa cellula non fosse mai esistita o fosse stata in qualche modo uccisa, la vita sulla Terra forse non si sarebbe mai sviluppata, oppure si sarebbe sviluppata in un modo completamente diverso. La cellula non sarebbe diventata un pesce con i secoli, il pesce non avrebbe preso la via della terra e non avrebbe dato vita agli anfibi e ai rettili.
Si tratta di una reazione a catena che avrebbe precluso la possibilità ai mammiferi di esistere e, di conseguenza, all’uomo stesso di prendere forma. Nessuno di noi esisterebbe. Se l’uomo vive, nasce, respira e si evolve, lo dobbiamo a quell’unico evento che ha potuto generare la nostra cellula primordiale.
Caos non significa disordine
Se avete seguito il discorso, capirete che non è così facile prevedere, per esempio, il tempo atmosferico. Si può fare a distanza di due o tre giorni, ma nel lungo termine ci sono troppe variabili da tenere conto. Può essere che una brezza vanifichi tutte le previsioni. Oppure che una somma di effetti – folate di vento, cappe di calore impreviste, esplosioni di vulcani – causi un clima del tutto diverso. Per questo non dovreste fare affidamento su chi “prevede” il tempo a distanza di settimane o addirittura di mesi.
Un’ultima e importante precisazione: “caos” non è sinonimo di “disordine”. Il caos indica più che altro un ordine così complesso da non riuscire a essere comprensibile dall’uomo. La Teoria del Caos si basa quindi su un ordine, una sequenza ben definita ma così piena di variabili da essere imprevedibile.
Molto interessante … Sapresti dirmi dove posso trovare una … Non so come chiamarla … Guida o libro … Qualcosa del genere in cui spiega meglio Lamteoria del caos o l’effetto farfalla ? Te ne sarei molto grato…
Grazie
Ciao Samuel,
ho letto diversi libri in cui si parlava della Teoria del Caos, ma sempre internamente a qualche altro argomento (quindi non spiegavano esclusivamente la Teoria del Caos).
Spulciando per la rete, però, ho rintracciato qualche testo che potrebbe essere interessante. Prova a dare un’occhiata (il primo dovrebbe essere il più semplice da capire da quanto ho visto, il terzo è po’ più tecnico):
Caos. La nascita di una nuova scienza
Domare l’infinito. Storia della matematica dagli inizi alla teoria del caos (Saggi. Scienze)
Dio gioca a dadi? La nuova matematica del caos
Se si scegliesse come assunto ritenere verosimile che nulla sia predeterminato, la teoria mi troverebbe d’accordo! Se invece si ipotizzasse che ogni evento fosse già scritto, sulla base di condizioni che prescindono da una vera e propria opzionabilita’, la questione si porrebbe in modo diverso. In altri termini, ciò che si sarebbe portati a ritenere come effetto di una scelta, altro non è che una strada obbligata, dove, il libero arbitrio o la casualità altro non sono che una speranza. ..un’illusione. Avviene soltanto ciò che deve avvenire, al di la dei desideri, delle aspirazioni …delle combinazioni apparentemente inaspettare. Non esiste alcun elemento di imprevedibilità che in qualche modo possa servire per modificare un ordine già programmato e stabilito, all’infuori della nostra sorpresa! Nulla avviene e nessuno sceglie per davvero al di la di questo ordine e a conti fatti, si segue e si afferma soltanto la strada tracciata dal destino. Non vi è alcuna libertà in questo contesto , ma soltanto eventi da interpretare più o meno bene nella lettura di un copione già scritto. Che si sia orientati a voler credere di detenere le chiavi della propria esistenza, è un gioco che riesce a gratificare la percezione che possediamo del senso della libertà …ma non è libertà! ! Ci viene soltanto concesso di vivere in un tempo nemmeno troppo definito, all’interno di spazi che seguono le loro regole stabilite, nell’offerta illusoria di poter essere noi a determinarne le modalità ed il senso.
Hai toccato uno dei misteri più grandi sulla vita: esiste il libero arbitrio o esiste un destino già scritto? Le ipotesi sono tante e nessuna conferma, naturalmente.
Concordo con la tua obiezione e non sto a dilungarmi troppo perché ho già scritto due articoli al riguardo:
1) sull’esistenza del destino:
http://www.manuelmarangoni.it/onemind/495/esiste-il-destino-la-nuova-concezione-del-tempo-mette-in-discussione-il-libero-arbitrio-dell%e2%80%99uomo/
2) su cosa dice la scienza a riguardo:
http://www.manuelmarangoni.it/onemind/4291/il-libero-arbitrio-esiste-per-la-scienza-secondo-la-quantistica-potrebbe-esistere/
C’è da aggiungere che la Teoria del Caos, a dispetto del nome, non è “disordine”: indica un gioco di causa ed effetto. Anche ponendo che esista un destino predeterminato, rimane valida perché nella «linea temporale» del destino era già previsto che il battito d’ali avrebbe provocato la tromba d’aria.
Qua entriamo un po’ nella filosofia e ci sarebbe da aprire un dibattito infinito (e sicuramente interessante).
Assolutamente si! Che il battito d’ali avvenga o meno non è un’opzione. Qualunque cosa succeda, era perché non c’era di fatto alcuna alternativa ed era l’unico effetto possibile. Tutto funziona come note scritte su un pentagramma. Devono soltanto essere suonate ed ogni variazione sul tema non ne cambia la sostanza…ma solo la forma. Veniamo al mondo con uno scopo ben preciso e predeterminato, ed ogni presunta scelta è soltanto il percorrere un sentiero che già si conosceva..tracciato a priori, ma che è stato dimenticato… A presto Manuel