Introduzione
Qualche mese fa avevo letto la notizia di un ragazzino della Germania che, all’età di 9 anni, si era messo in testa di piantare un milione di alberi nel proprio Paese. Dopo una lezione a scuola che riguardava la fotosintesi clorofilliana, aveva piantato il suo primo alberello a Monaco, sotto la finestra della sua classe.
Tre anni dopo ha mantenuto le sue promesse. Non solo: il suo successo è stato tale, che Felix Finkbeiner – questo il suo nome – ha lanciato una nuova scommessa: piantare 500 miliardi di alberi per raggiungere il trilione in dieci anni. Il 4 maggio 2010, quando il primo milione è stato raggiunto, al fatto hanno assistito i rappresentanti di 45 nazioni.
Lo credete impossibile per un ragazzino, una fantasticheria da bambini? Forse perché siete adulti. Forse perché, in realtà, trovate impossibile il poterlo fare voi stessi. Ma Felix non ha i nostri pregiudizi e – a ragione – non ha mai avuto molta fiducia nell’attivismo degli adulti. La sua ispirazione è stata l’ambientalista Wangari Muta Maathai, che ha aiutato a piantare più di 40 milioni di alberi con la sua associazione Green Belt Movement. Tra l’altro, è stata la prima donna africana a ricevere il premio nobel per la Pace.
L’associazione di Felix
Felix è diventato presidente dell’associazione Plant for the planet, il cui scopo principale è l’eliminazione delle emissioni dell’anidride carbonica e della povertà. Per la precisione:
1. La fine dell’uso di carbone entro il 2050
2. Il pagamento di una somma più alta per chi emette più anidride carbonica
3. La riforestazione
Le solite cose, insomma. Solo che i suoi membri lo stanno effettivamente mettendo in atto, quando il mondo intero si limita soltanto a parlarne senza fare poco o niente di concreto. Un passo enorme, se consideriamo che l’associazione è formata esclusivamente da bambini della sua età e che si estende in circa 130 nazioni.
Lo slogan dell’associazione è chiaro: «Stop talking. Start planting» (“Basta parlare. Iniziate a piantare”). Si tratta di una spinta ad agire, ma anche di una critica. Ed evocativa è l’immagine dei manifesta, dove i bambini chiudono la bocca degli adulti con una mano. Al IX Forum Internazionale di Greenaccord (un’associazione culturale), infatti, Felix ha attaccato direttamente gli adulti con queste parole:
A tutti piace parlare della crisi climatica, ma il parlarne soltanto non può fermare lo scioglimento dei ghiacciai, o la scomparsa della foresta pluviale. E ogni volta che gli adulti semplicemente ne parlano e non agiscono, spetta ai ragazzi prendere in mano la questione.
[…]
Abbiamo capito che negli adulti c’è un errore di percezione. Voi fate del futuro una questione accademica, ma per noi bambini è una questione di sopravvivenza. Gli adulti a volte sono come scimmie, che preferiscono scegliere una banana oggi piuttosto di averne un casco intero domani.
Video
Diversi video di intervista sono presenti nel sito ufficiale (trovate il link in fondo all’articolo). Ve ne propongo uno preso da Youtube, in cui Felix Finkbeiner espone le sue idee (cliccate su “cc” in basso per attivare i sottotitoli). Vorrei porre l’accento non soltanto sulle sue (assennate) parole, ma anche sul modo con cui il ragazzo riesce a interfacciarsi con il pubblico: senza troppo esagerare, gronda carisma a ogni parola, tiene viva l’attenzione ed esalta i suoi principi come un leader in erba. Forse perché, dopotutto, crede fermamente a quello che dice.
Concludo l’articolo con una delle frasi pronunciate da Felix nel video:
[…] e non dobbiamo mai dimenticare che un moscerino non può fare nulla contro un rinoceronte, ma migliaia di moscerini possono fargli cambiare direzione
Per chi fosse interessato a tradurre il video in altre lingue, dia un’occhiata a questo link: http://www.plant-for-the-planet.org/it/videos
Edit (11 aprile 2013): il governo del Messico ha ratificato un emendamento attraverso il quale si impegna a piantare ben 200 milioni di alberi entro il 2016. Felix e la sua organizzazione hanno avuto un ruolo chiave nella decisione conclusiva.