Introduzione
Vi siete mai fermati a pensare a quante probabilità c’erano che nasceste esattamente così come siete? Quali fattori, casualità, eventi e intrecci vi hanno portato alla luce? E vi siete mai chiesti quante probabilità esistono che un altro individuo nasca identico a voi?
Se non lo avete mai fatto, forse è il caso che vi sediate comodi e leggiate con calma questo articolo. C’è chi si è messo a calcolare, in numeri, le probabilità di successo. Si tratta naturalmente di cifre approssimative, perché è impossibile per chiunque tenere conto di ogni fattore, e serve più che altro a darci un’idea dell’argomento.
Ma se avrete la pazienza di leggerlo fino in fondo (o di leggere i punti chiave), vi renderete conto di quante “coincidenze” sono state necessarie per darvi la vita e, di conseguenza, di quanto ognuno di noi possa essere considerato estremamente unico e speciale.
Quando avrete finito di leggerlo, scendete un po’ più in profondità e soffermatevi su una domanda che vi propongo e che, spero, vi porterà per lo meno a riflettere.
Le probabilità che l’evoluzione abbia creato la specie umana
Immaginate quante casualità e coincidenze si siano dovute creare per arrivare alla vostra specie: la specie umana.
A livello antropologico, siamo il risultato di un’evoluzione estremamente complicata e selettiva, che ha portato alla separazione degli ominidi dalla scimmia. Non solo: ci sono state diverse specie di ominidi (Homo erectus, Homo habilis, ecc.), prima di arrivare a creare quell’Homo sapiens di cui facciamo parte.
Ma se guardiamo ancora più indietro, perché gli ominidi si siano potuti creare siamo dovuti partire da un organismo unicellulare, che all’alba dei tempi si è evoluto generando, in milioni di anni, gli anfibi, i rettili e i mammiferi, fino ad arrivare alle scimmie – dalle quali poi siamo “usciti” noi.
Il frutto di un’evoluzione durata circa 4 miliardi di anni.
Quante probabilità c’erano che nella storia gli eventi siano stati così connessi tra loro da non deviare mai dalla linea che vi ha generato? Teniamo conto che per ogni generazione esiste 1 possibilità su 2 che un bambino nasca, cresca e si riproduca. Moltiplichiamo questo fatto per 150.000 generazioni.
Il risultato è un numero difficile da immaginare: 1 possibilità su 1045.000 (cioè 1 seguito da 45mila zeri).
Le probabilità che vostro padre abbia potuto incontrare vostra madre e generare un figlio
Sconcertante? Siamo solo all’inizio. Benché 20 anni fa il mondo era meno popolato di adesso, vostro padre avrebbe comunque potuto scegliere tra almeno 200 milioni di donne.
Restringiamo il campo e consideriamo che, dopo i 25 anni, possa aver avuto la possibilità di incontrare circa 10.000 donne.
Tirando le somme: la possibilità che vostra madre sia presente in questo piccolo gruppo di donne e abbia incontrato proprio vostro padre è di 1 su 20.000.
Una volta che si sono incontrati, esiste 1 possibilità su 10 che vostra madre e vostro padre si siano parlati.
La possibilità che si ritrovino per un secondo appuntamento è ancora di 1 su 10, la stessa probabilità che si ha nel continuare a vedersi in successivi appuntamenti.
Posto che queste eventualità si siano verificate, esiste 1 possibilità su 2.000 che i vostri genitori abbiano continuato a vedersi fino al giorno in cui generare un figlio.
Combinando tra loro tutte queste probabilità, esiste 1 possibilità su 40.000.000 che voi siate nati proprio da vostra madre e da vostro padre (un numero pari alla popolazione di tutta la California).
Le probabilità che siate nati proprio voi
Adesso consideriamo la parte genetica, quella che fondamentalmente vi crea così come siete. Una donna produce all’incirca 100.000 ovuli nella sua vita e un uomo, nel tempo in cui potete essere nati, può produrre 4 trilioni di spermatozoi (un trilione corrisponde a mille miliardi).
La probabilità che l’ovulo specifico che vi ha portato a nascere si sia incontrato con quello spermatozoo particolare che vi ha resi così come siete è di 1 su 400 biliardi (400 milioni di miliardi). Una cifra enorme, che grosso modo corrisponde al volume in metri cubici dell’Oceano Atlantico.
Non solo: anche gli ovuli e gli spermatozoi di ognuno dei vostri 150.000 antenati devono aver incontrato rispettivamente lo spermatozoo e l’ovulo giusto. Il che alza la probabilità a 1 su 102.640.000 (cioè 1 seguito da 2.640.000 zeri).
Conclusione
Se moltiplichiamo tutte le probabilità viste fino a qua avremo:
102.640.000
x
1045.000
x
2.000
x
20.000
= 102.685.000
Cioè la probabilità che gli eventi abbiano potuto generare ognuno di noi ed esattamente così come siamo è di 1 su 102.685.000 (cioè 1 seguito da 2.685.000 zeri).
Se tenete presente che il numero totale (presunto) di atomi nell’universo è di “appena” 1080, forse avrete un’idea di quale concatenazione sia servita per portarvi alla luce.
Questione di punti di vista
Come riporta la citazione sull’immagine da cui ho tratto questo articolo (vedi le fonti esterne), un miracolo è definito come «un evento così improbabile da essere quasi impossibile». Secondo questa definizione, considerando le scarse probabilità di esistere, noi tutti possiamo essere ritenuti un vero e proprio miracolo dalla creazione.
Alla luce di questa idea, molti dei nostri comportamenti ci dovrebbero apparire assurdi e inutili. Voi siete unici, per cui anche ogni altro individuo è unico – uomo, donna o bambino.
Non è naturale pensare che ogni altro essere vivente lo sia? Lo stesso percorso qui sopra, non lo si può forse applicare (adattato) a una qualsiasi pianta o animale?
Chi ha letto tra le righe, avrà capito dove voglio arrivare. Chiunque si sente in diritto di essere libero, rispettato e considerato perché si sente unico. Ma anche gli altri sono, a loro volta unici, e hanno gli stessi vostri diritti. Che siano uomini, donne, animali o piante non ha nessuna importanza. Che voi li riteniate dotati di coscienza o meno, non cambia: loro vivono e sopravvivono come voi, perché così deve essere. Se ignorate i loro diritti, non potete aspettarvi che gli altri riconoscano i vostri.
La prossima volta che andremo a influenzare una vita, direttamente o indirettamente, dobbiamo ricordarci che stiamo interagendo con qualcosa di unico, di miracoloso. Allora forse le nostre azioni saranno un po’ più ragionate.