I residui di un anno
Il normale calendario gregoriano di 365 giorni in realtà non è esatto. Un anno solare, per la precisione, è composto da circa 365,25 giorni (cioè 365 giorni e 6 ore). Vista l’impossibilità di tenere traccia delle 6 ore aggiuntive ogni anno, si è deciso di accumularle e di inserire ogni 4 anni un ulteriore giorno a fine febbraio, rendendolo lungo 29 giorni anziché 28 (se moltiplichiamo le sei ore per quattro anni, infatti, abbiamo un giorno intero).
Un conteggio complesso
Per essere più precisi, comunque, anche costruendo in questo modo il calendario abbiamo un piccolo sfasamento rispetto all’anno solare (o anno tropico), cioè rispetto al tempo che il Sole impiega a tornare nello stesso punto dopo un giro completo.
L’anno tropico non è sempre uguale (dipende da eventuali “deviazioni” dovute a pianeti e dalla precessione degli equinozi), per cui il Sistema Internazionale lo ha stabilito nella misura di 365,2422 giorni. Lo “scarto” ogni anno risulta quindi essere di 5,8128 ore (5 ore 48 minuti e 46 secondi) e non di 6 ore, con una differenza di 11 minuti e 14 secondi.
Il calendario gregoriano tiene conto anche di questa diminuzione: ogni 400 anni, elimina 3 anni bisestili. Non risulta ancora essere estremamente preciso, però i secondi in eccesso diventano così solo 26.
Come vedere se un anno è bisestile
Calcolare se un anno futuro è bisestile è abbastanza semplice, anche tenendo conto di quest’ultima premessa. Se un anno è divisibile per 4, è da considerarsi bisestile e va aggiunto un giorno a febbraio. Tra questi, bisogna escludere tutti i secoli che non sono divisibili per 400 (quindi 1800 non era bisestile perché non divisibile per 400, ma sarà invece bisestile il 2400).