Introduzione
Nel numero di giugno 2012, la rivista Wired ha riportato un articolo di Daniel Pinchbeck dal titolo provocatorio: «E ora sesso libero».
Il testo iniziava in questo modo:
Non esiste alcuna prova in grado di dimostrare che quella degli esseri umani sia una specie per natura monogama. Tutto sembra anzi indicare il contrario, vale a dire che nelle fasi primitive della nostra evoluzione ci fosse una sessualità comunitaria, nella quale maschi e femmine, femmine e femmine e maschi e maschi si accoppiavano liberamente.
Al di là del tema dell’omosessualità, di cui ognuno può avere la propria opinione, c’è da chiedersi perché l’uomo con il passare dei secoli ha abbandonato il sesso promiscuo per diventare monogamo (dal greco mònos, unico, e gàmos, nozze: quindi si sceglie un partner e lo si tiene per tutta la vita). Bisogna domandarsi, cioè, perché la società condanna un atteggiamento che è naturale per gran parte delle altre specie animali.
Contro natura
I più potrebbero obiettare che la risposta si trova già nella domanda: l’uomo non è un animale, per cui non ha senso paragonarlo ad altre specie in quanto a comportamento. È l’errore più comune. In verità l’uomo ha molto da spartire con altre specie che monogame non lo sono per niente. Un esempio è il bonobo, un primate dell’Africa che risolve le dispute con l’atto sessuale anziché con la violenza. In quanto ad attività sessuale, i bonobo sono identici all’uomo: le femmine copulano durante il ciclo mestruale, durante l’allattamento e anche in gravidanza. Ma non sono monogami.
In passato l’uomo e la donna si accoppiavano liberamente con più partner – e ancora adesso in numerosi paesi per lo più non-occidentali. La natura, quindi, non c’entra. Anzi, il comportamento dell’uomo sembra essere del tutto innaturale. Perché allora questa “fossilizzazione”?
A mio avviso la risposta si trova in tre questioni.
Perché l’uomo occidentale è poligamo
Bisogno di protezione
La prima è la necessità. Da quando l’essere umano ha smesso di vagabondare e si è stanziato, formando città e società complesse, si è sentita l’esigenza di essere protetti. Alle origini la questione stava nel procreare il più possibile per garantirsi maggiori alternative per il futuro (un numero più grande di figli significava maggiori possibilità che la famiglia generasse potere e successo). Come conseguenza si creavano grandi clan, con larghe collaborazioni.
Adesso, invece, la questione sta nello scegliere la vita più stabile e sicura. Ognuno di noi riesce a vivere in autonomia. Un partner è più che sufficiente per darci supporto (e per eliminare la solitudine) e i figli non rappresentano più una necessità per il futuro.
La religione raccoglie le masse
La seconda è la religione. Il credo religioso è l’arma per eccellenza per accomunare le masse sotto un’unica “cultura”. Se il capo religioso condanna la promiscuità, anche i fedeli faranno lo stesso e tramanderanno il loro credo ai figli. Un gioco esponenziale che nei secoli ha portato a diffondere l’idea (sbagliata dal punto di vista naturale) che il sesso libero fosse sporco e promosso dal diavolo.
Troppo radicato nella mente
Infine, entra in gioco la psicologia. Dopo decenni di repressione sessuale, il mondo si sta nuovamente aprendo, perché l’istinto naturale ci spinge alla poligamia. Ma l’idea di dover appartenere a (o di dover giacere con) un unico partner è così radicata nella società da reprimerci sul nascere. Anche chi la pensa diversamente, infatti, deve fare i conti con i pregiudizi.
Per giustificarsi, si tirano in campo elementi come le malattie veneree (al giorno d’oggi evitabili semplicemente con un po’ di attenzione) o il fatto di essere innamorati e quindi legati: ma il sesso non è sinonimo di “amore”, tant’è che nei popoli di tempi trascorsi era cosa comune frequentare altri partner nonostante il legame di matrimonio.
Quindi monogamia o sesso libero? Forse ci basterebbe immaginare come sarebbe l’essere umano senza le costrizioni sociali che si impone. La risposta viene da sola.
La Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, conosciuta anche come ” mormoni ” non pratica la poligamia, a nessun livello. Informatevi prima di fare questi servizi.
Ciao Alessio,
hai ragione, il mormonismo vero e proprio oggi accetta solo un coniuge. Ma esistono altri rami separati di mormoni dove la poligamia è mantenuta.
Da quello che ho letto, anche la “Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni” che tu hai citato ha praticato la poligamia per circa 40 anni (anche se oltre un secolo fa). Qua trovi uno dei riferimenti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Mormonismo
Comunque l’articolo tratta un tema più esteso e Joe Dodger l’ho preso solo a titolo di esempio.
posso comunque consigliarti il sito ufficiale:
http://www.media-mormoni.it/ qui puoi attingere informazioni corrette!
Ottimo sito (immagino sia quello ufficiale della “Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni”). Ho visto che c’è anche un approfondimento sul tema della poligamia:
http://www.media-mormoni.it/articolo/poligamia
Grazie Manuel!
..Perfetto quindi forse sarebbe bene specificare: ” quei rami separati sono delle minoranze che non hanno alcun tipo di legame con la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni! “