Introduzione
Quello che segue può essere descritto come un «fenomeno paranormale» o, meglio, un poltergeist. Sono sempre stato molto scettico su argomenti di “spiritismo”, visto che le prove certe mancano sempre, nonostante spesso entrino in gioco testimoni diretti (senza prove definitive) e fenomeni fisici apparentemente inspiegabili anche dagli esperti. Chi è più religioso, naturalmente, è più incline ad accettare il fenomeno come «opera del diavolo».
In questa storia ci sono tutti gli ingredienti – compresa una storia travagliata per il protagonista -, ma racchiude un elemento che la rende particolarmente interessante: la pioggia.
I numerosi miti legati alla pioggia
Facciamo una breve parentesi ed entriamo per un attimo nel mito. I miti antichi sono pieni di creature fantastiche in grado di portare la pioggia, specie se il loro umore è “nero”: alcune sirene, per esempio, avevano la fama di portare tempesta quando si arrabbiavano o si rattristavano – in genere con conseguenze poco piacevoli per i marinai che si avventuravano in mare.
Si tratta di un sistema per personificare le emozioni, per portarle allo stremo e rendere gli altri partecipi del proprio stato d’animo. In psicologia potremmo scrivere fogli e fogli sulle sirene – o su creature fantastiche simili -, anche perché sono state inventate da uomini lontani secoli da noi e con mentalità del tutto diversa. E sulla pioggia potremmo occupare una vita intera a parlarne, perché da sempre è la nostra fonte di vita e sembra racchiudere un mistero indecifrabile, tanto che illustri autori ci hanno dedicato delle poesie meravigliose (come La pioggia nel pineto di d’Annunzio).
Testimoni e cacciatori di misteri
In questo caso, però, parliamo di una vicenda che è avvenuta soltanto qualche decennio fa. La pioggia c’entra, la trance mistica anche, ma il protagonista non è che un ragazzo.
Una montatura ben orchestrata tra i numerosi testimoni? Un fenomeno fisico non ancora inspiegato? Un’allucinazione di massa, accentuata dalla superstizione e dalla tensione? Oppure è davvero un fenomeno di possessione demoniaca? I ricercatori di casi paranormali, Peter Jordan e Chip Decker (che, a dispetto del cognome, non ha nessuna relazione di parentela con il protagonista) studiarono il caso e ascoltarono i testimoni, rimanendo stupefatti e senza una spiegazione.
Di sicuro i testimoni sono molti: nove in tutto. Ognuno si senta libero di dare la propria opinione, visto che – testimoni a parte – non esistono prove definitive.
Pioggia nella stanza: un potere incontrollato
Siamo a Stroudsburg, in Pennsylvania.
Il suo nome è Donald Decker e il 24 febbraio 1983 non si trova di certo in un posto piacevole: il giudice lo ha condannato da 4 a 12 mesi di carcere per ricettazione, ancora in parte da scontare. Don ha ormai 21 anni ed è allora che riceve un permesso speciale per partecipare ai funerali del nonno, James Kishaugh. Davanti alla lapide non versa però una sola lacrima, perché cela un segreto che non rivelerà mai alla sua famiglia: il nonno ha abusato di lui dall’età di 7 anni.
Lo stesso Don affermerà, in seguito: «Era come la lotta tra il bene e il male. Il male era andato e io avevo la speranza che qualcosa sarebbe cambiato». I cambiamenti ci furono, in effetti, ma del tutto inaspettati.
Acqua dal nulla
Quella stessa sera, Decker approfitta del permesso per occupare la notte con gli amici Bob e Jeannie Keiffer. È a casa loro che inizia il mistero. Don inizia improvvisamente a sentire freddo. Poco dopo, il ragazzo cade in uno stato profondo di trance e, contemporaneamente, le pareti della stanza cominciano a grondare acqua.
I Keiffers avvertono il proprietario dello stabile, Ron Van Why, che all’arrivo si trova davanti uno scenario inspiegabile. Cercando una spiegazione razionale, diede la colpa a un tubo rotto, pur sapendo che in quel lato del muro non se ne trovavano. E non è tutto, come Ron notò:
Guardai più attentamente e scoprii [dai segni] che l’acqua non veniva solo dal soffitto. Poteva essere scesa dall’alto come salita dal basso. Non c’era una precisa direzione da cui era provenuta. Poteva essere uscita da qualsiasi punto.
Il poliziotto Richard Wolbert, quando entra nella stanza in seguito, ha la stessa reazione di Ron. L’acqua sembra sfidare le leggi fisiche:
Eravamo sull’uscio della porta e abbiamo visto una goccia d’acqua muoversi in senso orizzontale [nel vuoto]. È passata tra noi e si è spostata nella stanza vicina.
Don si riprende ed esce dalla stanza con i suoi due amici. La pioggia smette immediatamente. Ron non ha idea di chi sia il responsabile tra i tre ragazzi, ma ha la certezza che ci sia qualcosa di soprannaturale in gioco.
Pioggia e levitazione: storia di una possessione
Pam Scrofano ha un ristorante vicino alla casa dei Keiffers e ha sentito le voci sull’accaduto del giorno prima. Convinta che Don sia posseduto da uno spirito malvagio, lo invita al suo ristorante per parlare.
Ed è qui che si presenta il secondo evento:
Eravamo seduti qui. Dopo pochi secondi, la pizzeria fu ricoperta da una pioggia d’acqua. Sono andata alla cassa, avevo un crocifisso qui, l’ho preso, l’ho dato a lui. E non appena gliel’ho dato e ha toccato la sua carne, [la pelle di Don] si è bruciata. Nessuno riuscirebbe a giocare uno scherzo del genere. Era reale. Donny lo ha fatto a se stesso. Lo stava facendo senza rendersi conto di farlo.
In pratica, un fenomeno di autocombustione. Non ci sono più dubbi su chi sia il portatore di pioggia. La moglie di Ron accusa direttamente Donny.
È allora che avviene il terzo caso. Le pentole e le padelle della casa iniziano a scuotersi, Don si solleva lentamente da terra come se galleggiasse.
All’arrivo, i poliziotti Wolbert e Baujan trovano la casa allagata. Viene stabilito di non stilare alcun rapporto e di tenere la vicenda nascosta al pubblico. Alcuni poliziotti ignorano l’ordine e continuano le indagini, ma non trovano spiegazioni. Ron decide di chiamare un prete per tentare un esorcismo.
L’esorcismo
Come succede in molte storie di esorcismo, dopo una serie di convulsioni il corpo di Don si calma e, con questo episodio, l’acqua nella casa scompare.
La vicenda non è finita. Al ritorno in prigione, la pioggia si ripresenta nella sua cella. Don viene portato in una cella di massima sicurezza, dove per la prima volta riesce a controllare la “pioggia d’acqua”, facendola sgorgare a piacimento.
Su accordo dei poliziotti, Don replica volontariamente la pioggia d’acqua nell’office di Warden Dave Keenhold.
Il reverendo Blackburn legge la Bibbia in sua presenza, notando come le pagine non vengano intaccate dall’acqua. La pioggia cessa poco dopo e – secondo le parole del reverendo – Don mostra il sollievo tipico di chi esce da una possessione. Dopo questo momento, i casi paranormali smettono di presentarsi.
Che fine ha fatto Don Decker? Sembra che, dopo essere uscito di prigione, abbia lavorato come cuoco in un ristorante locale. Dopodiché, di lui non si sa più nulla. Come nelle migliori storie di mistero.