Come la luce artificiale sta danneggiando il mondo – L’impatto su animali e piante

7 Settembre 2014 | Animali e piante

Sommario

1. Come la luce artificiale sta danneggiando il mondo – L’impatto sull’uomo
2. Come la luce artificiale sta danneggiando il mondo – L’impatto su animali e piante

Introduzione

Nella prima parte dell’articolo abbiamo approfondito la questione di come la luce artificiale influenza i ritmi fisici e mentali dell’essere umano.

In questa seconda e ultima parte analizzeremo gli effetti sull’ambiente, sugli animali e sulle piante – che vanno poi a ripercuotersi anche sulle città. Immersi nella solita routine, circondati sempre dalla luce artificiale, non ci rendiamo conto di quanto possa essere dannosa alle specie che basano il loro ciclo vitale sui movimenti del Sole. Specie di qualsiasi tipo: uccelli, rettili, anfibi, insetti, mammiferi.

L’estinzione delle tartarughe di mare

Ne avevamo parlato tempo fa: le tartarughe marine sono a rischio di estinzione. Oltre a vari fattori più o meno naturali, la causa va ricondotta alla luce artificiale delle città: le tartarughe ne sono attratte, perché la scambiano per il chiarore della Luna, e invece di dirigersi verso il mare si spostano nella direzione opposta, diventando vittime di automobili e di predatori che altrimenti non incontrerebbero.

Il turismo incrementa il problema, perché gli hotel e i ristoranti nei pressi delle spiagge fungono “da faro” irresistibile per i nuovi nati. E se volete qualche numero, c’è da rabbrividire: migliaia di nuovi nati muoiono in Florida ogni anno.

Tra parentesi, nel link sopra troverete alcune informazioni su cosa fare per aiutare il WWF a preservarle.

La migrazione a ostacoli degli uccelli

Tra le specie più colpite dalla luce artificiale troviamo gli uccelli, molti dei quali vivono di notte ed emigrano seguendo il ritmo dell’alba e del tramonto. Senza un punto di riferimento ciclico e preciso – il Sole, la Luna, il cielo stellato – gli uccelli fanno spesso riferimento ai bagliori delle città e pensano di dirigersi nella giusta direzione, deviando completamente la loro linea di migrazione.

Al di là della zona sbagliata in cui si ritrovano, il rischio è che finiscano contro ostacoli imprevisti e tra le fauci di predatori che non dovrebbero esistere lungo il loro percorso.

Se vi sembra poco, aggiungete il fatto che la mancanza degli uccelli nei luoghi dove dovrebbero essere porta all’incremento nelle città di animali da loro cacciati; senza contare che i cadaveri degli uccelli caduti vittima di “ostacoli imprevisti” va ad alimentare animali infestanti come i topi.

Qualche numero: durante la stagione migratoria circa 1.500 uccelli finisco per impattare – e morire – contro la Chicago’s Hancock Center, che di fatto sta prendendo provvedimenti per limitare i danni. A New York City, invece, ogni anno circa 10 mila uccelli migratori restano feriti o uccisi a causa dell’impatto sui grattacieli.

Periodo di (non) riproduzione degli anfibi

Molti anfibi sono dipendenti dall’acqua: è lì che ritornano per riprodursi. Ma come molti animali, i loro ritmi di vita dipendono dal ciclo del tempo stagionale e dalla luce del Sole (fotoperiodo), in base ai quali capiscono quando è il momento di riprodursi e di svernare.

L’enorme luce artificiale sfasa questo ritmo. Gli studi hanno dimostrato un rapido cambiamento fisico e comportamentale da parte degli anfibi se sottoposti alla luce artificiale. In altre parole, possono arrivare al punto di non riprodursi. Infatti la popolazione anfibia è in forte declino…

Gli insetti si spostano, i pipistrelli declinano

Forse non saranno gli animali preferiti dall’uomo, ma i pipistrelli lo aiutano indirettamente a liberarsi di insetti nocivi. In questo caso la luce artificiale è un’arma a doppia lama: attira gli insetti verso le nostre case e impedisce ai pipistrelli di cibarsi di loro.

Per cui gli insetti rimangono a pullulare nelle città – anzi, sono ancora più vicini all’uomo – e i pipistrelli perdono il loro nutrimento, arrivando a morire di fame o a spostarsi altrove.

La migrazione dei pesci su percorsi sbagliati

Sappiamo che i pesci, quando sono giovani, si spostano dagli oceani ai laghi o ai fiumi. Possiamo immaginare gli effetti della luce artificiale che rimbalza sulla superficie delle acque e uno studio del 2012 lo conferma: un gruppo di salmoni dell’Atlantico ha imboccato un cammino a caso, incapace di stabilire dove dirigersi.

Soprattutto di notte, le luci artificiali influenzano la predazione, l’aggregazione in branchi e il ritmo di riproduzione. Un effetto a catena derivante tutto dalla migrazione “casuale”. Le conseguenze impattano sull’industria del pesce, ma anche su quei predatori che confidano nel normale corso migratorio dei pesci.

Danni agli alberi

Gli alberi non parlano e quindi non si lamentano. Ma se potessero farlo, vi direbbero che sono confusi dall’impatto luminoso tanto quanto lo sono gli animali. Gli effetti, in realtà, li potete vedere passeggiando su un viale illuminato durante l’autunno: troverete che molti alberi hanno il lato “all’ombra” senza foglie, mentre mantengono la chioma sulla faccia rivolta verso la strada.

Perdere le foglie in autunno è una cosa naturale per l’albero, perché deve prepararsi a sopravvivere all’inverno conservando le energie. Il problema è che la luce estende il tempo di “preparazione” dell’albero.

Gli studi sono andati oltre e hanno scoperto che la luce fittizia va a influenzare diversi aspetti delle piante: la forma delle foglie, la pigmentazione, la crescita delle radici. Se la pianta viene modificata, anche i fiori cambiano forma, modificando l’impollinazione degli insetti. La corretta impollinazione dei fiori è fondamentale in naturale: non è necessario descrivere come tutta la catena alimentare viene alterata, arrivando a ripercuotersi alla lunga e in definitiva anche sull’essere umano.

Fonti principali
«I pipistrelli e la luce» - Bat Conservation Trust (inglese)

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