Introduzione
Tra le quattro forze fondamentali, quella di gravità è senz’altro la più sfuggente, nonostante siamo abituati ad avvertirla di continuo. Nei secoli siamo riusciti a definire delle formule matematiche per descrivere il suo funzionamento, eppure buona parte delle proprietà non ci sono ancora del tutto chiare.
La legge di gravitazione universale di Newton
Partiamo dalle informazioni che conosciamo. Quando si parla di gravità, la prima cosa che dovrebbe saltare alla testa è la «legge di gravitazione universale» elaborata da Isaac Newton. Vediamo un attimo la formula e quindi la spiegazione a parole:
F = G * M * m / r^2
dove:
M e m sono le due masse (i due corpi) espresse in kg
r è la distanza in metri tra i centri delle due masse
G è la costante di gravitazione universale, che vale circa 6,674*10^11 N m2/kg2
La formula ci spiega due proprietà fondamentali:
– due corpi si attirano con una forza che dipende dalle loro masse; corpi più massicci esercitano un’attrazione maggiore [ovvero: due corpi si attirano in modo direttamente proporzionale alle loro masse]. Per la precisione, ogni punto materiale di un corpo esercita un’attrazione gravitazionale.
– l’attrazione si riduce di molto con l’aumentare della distanza tra le due masse [ovvero: due corpi si attirano in modo inversamente proporzionale alla loro distanza elevata al quadrato].
Quanto è “forte” la gravità?
La gravità diventa apprezzabile solo se almeno uno dei due corpi è molto massiccio. Tra gli oggetti celesti – pianeti, sistemi stellari, galassie – è bene visibile e tiene in piedi le orbite che conosciamo. La Luna ruota attorno alla Terra perché è attratta dalla sua forza gravitazionale e, allo stesso tempo, la Luna attrae la Terra verso di sé (causando gli effetti delle maree).
Al contrario, se consideriamo due persone vicine tra loro non notiamo nessuna forza ad attirarli: l’attrazione esiste, ma è così scarsa da non essere percepita.
La proprietà appena descritta l’avvertiamo ogni giorno, anche se non ci facciamo più caso: è proprio per questo che noi esseri umani (massa piccola) siamo ancorati alla Terra (massa grande). Nello specifico, il corpo umano è attratto verso il centro della Terra con un’accelerazione che a livello del mare è di circa 9,80 m/s2 (un valore abbreviato con «g»).
Scendendo ancora nel più piccolo, anche le particelle come gli atomi esercitano gravità tra loro. Tuttavia le masse sono davvero infime e la forza di gravità viene messa da parte, sovrastata da un’altra forza predominante: quella elettromagnetica. La forza elettromagnetica è molto più forte della forza gravitazionale.
La teoria della relatività generale: la gravità non è una forza
Finora ho sempre parlato di «forza di gravità» perché farlo è di uso comune, ma il termine sarebbe improprio. Per essere più precisi si dovrebbe parlare di «interazione gravitazionale», perché l’attrazione di gravità non è una vera e propria forza: descrive l’accelerazione a cui un qualsiasi corpo viene sottoposto quando si trova vicino a un oggetto massiccio.
Che la gravità non sia una forza ma una proprietà della materia lo sappiamo grazie alla Teoria della Relatività di Einstein. Sappiamo infatti che più un corpo è massiccio, più lo spaziotempo al suo intorno viene incurvato. Di conseguenza, qualsiasi altro corpo nei dintorni “cade” verso di lui, proprio perché lo spaziotempo su cui si trova è stato deformato.
In altre parole, l’interazione gravitazionale deriva come conseguenza della curvatura dello spaziotempo provocata dai corpi massicci. Questa interazione genera delle onde gravitazionale, in modo molto simile a quello che succede in un lago immobile quando vi gettate dentro un sasso.
Con la teoria della relatività, quindi, ci sono stati grandi cambiamenti nel modo di pensare. Primo tra tutti, l’interazione gravitazionale funziona anche con particelle prive di massa, come i fotoni (cioè la luce). E infatti, vicino a corpi molto massicci come può essere un buco nero, anche la luce viene deviata.
[per dettagli vedi l’articolo sulle onde gravitazionali, confermate di recente]
[per dettagli sulla relatività vedi l’articolo sulla relatività generale]
[per dettagli sui buchi neri vedi l’articolo riassuntivo diviso in tre parti]
Il gravitone, una particella forse inesistente
A questo punto c’è da chiedersi quale fenomeno fisico provochi l’interazione gravitazionale, cioè sia responsabile della deformazione dello spaziotempo in presenza di corpi massicci e della generazione delle onde gravitazionali.
La particella che dovrebbe essere responsabile dell’interazione gravitazionale è il gravitone. Puntualizzo il «dovrebbe», perché in realtà il gravitone è stato solo ipotizzato e la sua esistenza non è mai stata dimostrata.
Se esistesse, avrebbe massa zero, agirebbe a qualsiasi distanza e avrebbe sempre una forza attrattiva (la gravità non respinge mai). Il suo comportamento sarebbe simile a quello dei fotoni (le particelle che compongono la luce), ma avrebbe le differenze sostanziali che abbiamo visto in precedenza.
E se il gravitone non esistesse? In questo caso la faccenda si complica. Alcune teorie, come il «Teorema di non-località di Bell», spiegano che il legame di attrazione tra due masse è da ricercare fuori dallo spaziotempo. Se così fosse, come possiamo dimostrarlo? Consideriamo comunque che, seppure il gravitone esistesse, rilevarlo sarebbe molto difficile perché porterebbe con sé pochissima energia.
In conclusione, abbiamo una chiara idea di come agisca la gravità, ma non conosciamo ancora la sua natura più profonda e quindi al momento ci è impossibile manipolarla. A differenza delle altre tre forze fondamentali – elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole – non riusciamo ancora a formulare una teoria quantistica che la riguarda. Se riuscissimo a farlo, troveremmo il tassello mancante del Modello Standard che permette di unificare le quattro forze.
Trattate argomenti davvero interessanti, … ora domando … in tutto questo sapere …. possiamo ammettere che il Creatore esista?? Se esiste, ha sentimenti oppure è pura energia che crea … ma lascia tutto al suo destino, oppure ne ha il controllo continuo nel tempo e nello spazio e di questo destino ne ha il controllo.
Infine visto l’immensità dell’Universo, possiamo considerare l’uomo come un punto adimensionale, se si, allora per la nostra testa passano infinite rette, che potremmo considerare infiniti destini, su cui ciascuno di noi può saltare dall’uno all’altro per volontà propria o per interazione personale con gli altri individui e quindi affermare che non esiste un solo destino ma infiniti destini ?
Ciao Francesco,
fino a prova contraria tutto è possibile ma, per l’appunto, non abbiamo elementi né per confermare i tuoi pensieri né per negarli. Dobbiamo rimanere nel campo delle ipotesi e della filosofia.
Un religioso risponderebbe che l’infinito è una dimostrazione dell’esistenza di un Creatore. Un ateo direbbe che è il frutto della casualità, un successo tra miliardi di tentativi falliti. Uno scienziato affermerebbe che il fatto di non conoscere adesso la risposta, non significa che un giorno non arriveremo a dimostrarla matematicamente 🙂
Grazie Manuel, per la tua risposta.
Comunque l’orientamento degli scienziati, mi pare stia cambiando, perche proprio Zichichi, ha ammesso che non si può escludere l’esistenza di un “Creatore” a cui piace molto la matematica.
Io aggiungo in effetti gli scienziati scoprono le leggi, … ma mi domando chi le ha scritte. … F=ma qualcuno deve pur averla scritta … non credo sia frutto della casualità, piuttosto della volontà di Qualcuno, fosse pura Energia intelligente e consapevole di conseguenza.
Francesco Paolo Disegni
Ma se ipoteticamente esistesse un creatore non è certo come lo immaginano i cristiani ho altre religioni non ha nulla a che fare con quello che si prega cioè un Dio buono che togli i peccati dal mondo e stupidageni di questo tipo i cristiani lo descrivono in modo pittoresco e demenziale .
Articolo come sempre interessante. Tuttavia vorrei fare una precisazione. Einstein dimostrò che le masse o corpi come dir si voglia non danno luogo ad alcun processo di tipo attrattivo. La famosa equazione di Newton (onore a Lui) è frutto di una concezione errata della Gravità. Mi spiego meglio… Newton è arrivato al calcolo dell’Interazione Gravitazionale con una “Formuletta”. Einstein c’è arrivato con tre pagine di equazioni che a prima vista sembrano “geroglifici” (Equazioni di Campo). Qualcuno allora dirà “beh allora è più bravo Newton”… Affermazione sbagliata! Quando si tratta di calcolare Campi Gravitazionali Medio Piccoli come la Terra, Venere, Giove ecc., ci si può benissimo avvalere di Newton. Ma già con Mercurio, troppo vicino al Sole, Newton dimostra già i suoi limiti. In questo caso ci si deve necessariamente avvalere delle Equazioni di Campo della Relatività Generale, così come per calcolare il Campo Gravitazionale di Stelle e Galassie. Cosa significa ciò? Che il processo di Gravità è molto più complesso e complicato di come Newton lo intendeva (Concetto di Attrazione) comportando errori di calcolo a scale molto più grandi della Terra. Oggi la R.G. di Einstein è ancora la più completa ed esatta Teoria a disposizione degli studiosi benché anch’essa dimostri i suoi limiti. Ovvero: applicata alla Meccanica Quantistica non funziona, neanche un po. Ciao a tutti
Giusta precisazione. In effetti la precessione del perielio dell’orbita di Mercurio è uno degli argomenti che hanno dimostrato senza ombra di dubbio la validità della Relatività.
Metto qua sotto il link a un ottimo articolo dove lo spiega in modo approfondito, per chi ci leggesse e fosse interessato a capire di cosa stiamo parlando:
http://tinyurl.com/m6cwqxt
[@astronomia.com]
La Meccanica Quantistica è ancora una scienza giovane e ho idea che trovare il meccanismo che metta in relazione la gravità nel micro e nel macrocosmo ci permetterà di cancellare un bel po’ di dubbi. Purtroppo per adesso siamo ancora nel campo delle ipotesi, con poche conferme.
Giusto di recente ho letto alcune speculazioni sul fatto che certi fenomeni poco spiegati abbiano le radici direttamente nei meccanismi quantistici: citavano per esempio il volo degli uccelli sincronizzato con il campo magnetico o addirittura il modo in cui i neuroni riescono a interagire tra loro. Vedremo, ci sarà molto su cui discutere in futuro
Chiedo scusa all’autore dell’Articolo. La precisazione è già stata fatta egregiamente direi. Mi era sfuggita l’ultima parte dell’articolo. Complimenti
Nessun problema, Sam, hai comunque approfondito e direi che male non fa 🙂
Quella che conosciamo come forza di gravità è la congestione del vuoto dello spazio infinito come dire un sotto vuoto
le particelle fisiche sono congestionati ed raggrupparsi sempre di più in un insieme.
In poche parole noi non siamo attirati sulla terra ma siamo schiacciati sulla terra.
Le particelle fisiche anche se non visibile del’universo sono schiacciati e congestionati in una sfera (termine usato degli Extra terrestri “SINSFERA”)
Se non ci fosse questa congestione di sottovuoto, le particelle fisiche che anno la proprietà di respingersi tra di loro, andrebbero alla deriva nello spazio vuoto infinito.
Quando sarà pubblicato il mio libro
LA CHIAVE METAFISICA DELL’ANTOLOGIA DELL’UNIVERSO leggetelo
intelligenza extrasensoriale
Anche io come tanti mi sono spesso chiesto cos’è la forza di gravità, e devo dire che la teoria di Einstein è l’unica che mi convince, anche se devo ammettere che riesco a comprenderla solo a grandi linee.
Mi risulta facile pensare che un corpo (es. la Luna) orbiti intorno alla terra per il fatto che lo spazio ridotto a forma di imbuto dalla stessa Terra a cui ella è al centro, non consente alla Luna di sfuggirle per il fatto che la Luna viaggia sì in direzione retta, ma lo fa in uno spazio curvo soddisfacendo (per così dire) in questo molo le due esigenze.
Non riesco, invece, a capire in che modo due corpi possano attrarsi tra di loro senza uno scambio di energia, ossia senza uno scambio di materia, perché, per quanto ne so, non può esistere materia senza energia e viceversa.
Quindi mi sono fatto l’idea che non c’è nessuna attrazione tra i corpi, ma che il fenomeno della gravità derivi da effetti determinati dal comportamento dello spazio-massa.
ah, grazie Manuel per la risposta del quesito precedente.
Non c’è di che 🙂
La cosa certa che sappiamo – al momento – è che l’attrazione gravitazionale è legata in qualche modo alla massa. Resta da vedere cosa sia di questa massa a provocarla: la deformazione dello spaziotempo potrebbe essere una conseguenza e non la causa primaria che porta una massa a essere attirata dall’altra.
Finché non riusciamo a capire bene la natura della gravità è difficile sbilanciarsi
Buongiorno, complimenti sia per l’articolo che per i commenti espressi dai lettori.
Vorrei sottoporvi lo studio e le teorie dello scienziato Erik Verlinde, che ho letto nel sito di al link sottostante, per chiedere cosa ne pensate, visto che dimostrerebbero l’inesistenza della gravità:
http://www.repubblica.it/scienze/2010/07/15/news/gravit_non_esiste-5595002/
Ciao Paolo,
Erik Verlinde è un fisico di tutto rispetto, ha dedicato gran parte dei suoi studi alla teoria delle stringhe e a spiegare come funziona l’attrazione gravitazionale, per cui le conclusioni che trae sono sempre ragionate e non buttate lì per “fare sensazione” (come succede a volte, purtroppo, con altri scienziati).
Semplificando di molto, la sua idea è che la gravità nasca dai minuscoli cambiamenti che avvengono a livello base delle leggi fisiche (più di preciso, nasce quando le informazioni presenti nella struttura dello spaziotempo si modificano).
La distinzione rispetto alla gravità descritta da Einstein è un po’ difficile da capire senza entrare nei dettagli: lascio sotto dei link per approfondire.
Sono teorie dimostrate? Sì e no. Le osservazioni fatte nel 2016 sembrano dare ragione a Verlinde, perché si è visto che in certe situazioni la gravità risulta molto più forte rispetto ai calcoli previsti da Einstein: la teoria di Einstein torna a essere valida se aggiungiamo la materia oscura (la cui natura ancora ci sfugge), mentre con l’idea di Verlinde la materia oscura non serve.
C’è da aggiungere, però, che le ipotesi di Verlinde sono valide in sistemi isolati e che non cambiano, mentre sappiamo bene che l’Universo è molto più complicato e mutevole, per cui le verifiche sono ancora in corso.
– La teoria di Verlinde (inglese): https://arxiv.org/abs/1611.02269
– Un articolo dell’INAF che lo spiega: http://www.media.inaf.it/2016/12/12/emergent-gravity-weak-lensing/
Buongiorno
Vorrei proporre alcune riflessioni a eventuali lettori .
Si pensi ad una ruota da luna-park e ad una distribuzione ben equilibrata dei pesi (compreso i passeggeri) sull’intera circonferenza. Quando tutti i pesi sono ben distribuiti, il sistema ruota è in equilibrio ed il motoriduttore (posizionato al centro della ruota) che la porta in continua rotazione fa un lavoro necessario solo per superare gli attriti (quando è già in movimento) dovuti al solo peso ( ruota + sedili + persone). Ora i perni su cui ruotano i sedili hanno degli snodi (cuscinetti) in modo a far si che i sedili rimangano sempre in modo perpendicolare al terreno.
Domanda al lettore : ma gli attriti provocati all’interno degli snodi chi li compensa ? No di certo il motoriduttore che agisce solo sulla ruota in equilibrio e continua ad erogare energia sempre e solo per vincere gli attriti presenti al centro della ruota. Li infatti, si sommano tutti i pesi dell’intero sistema ( compreso gli eventuali generatori elettrici). Ma il lavoro prodotto sugli snodi dei sedili chi lo paga ?
Ok, a questo punto decido di montare dei generatori elettrici in corrispondenza di ogni perno bloccando ognuno di questi sul telaio della ruota. Il braccio corrisponde al braccio del sedile, mentre i passeggeri vanno al posto del peso e tutti e due fanno corpo unico con il rotore del generatore che gira all’interno dello statore che è fisso sul telaio della ruota.
Ogni sedile genererà energia moltiplicata per il numero di tutti i sedili ( generando energia in overunit), mentre la ruota non si accorgerà di niente perchè questa continuerà ad essere in equilibrio e continuerà a fare sempre lo stesso lavoro
( qualcosa in più per l’aggiunta del peso dei generatori elettrici) prima che si apportasse questa modifica.
Secondo me forza ed energia sono la stessa cosa.
EGREGIO SIG. TIBERIO. SONO D’ ACCORDO PARZIALMENTE SU QUANTO DA LEI ESPOSTO A PROPOSITO DELLA FAMOSA GRAVITA’.
LE ESPONGO IL MIO “secondo me”; MA POSSO ERRARE FACILMENTE.
LA GRAVITA’, DI PER SE STESSA, E’ UN’ ENERGIA CHE UN CORPO DOTATO DI UNA CERTA MASSA POSSIEDE. (per fotoni, neutrini ed altre sub-particelle il discorso è diverso) LA SUA INTENSITA’ E’ DISOMOGENEA E VARIABILE SU OGNI PUNTO DEL CORPO CELESTE E NON PUO’ ESSERE PROPORZIONATA NEANCHE ALLA SUA MASSA. BASTI PENSARE AD UNA PULSAR-STELLA NEUTRONICA (CHE PUO’ RUOTARE SU SE STESSA ANCHE 1000 VOLTE AL SECONDO) LA QUALE, SEBBENE PIU’ PICCOLA DELLA TERRA, POSSIEDE UNA GRAVITA’ NETTAMENTE SUPERIORE A QUELLA TERRESTRE.
TUTTO CIO’ PREMESSO OCCORRE EVIDENZIARE CHE I SUOI EFFETTI SI FANNO VEDERE E SENTIRE ATTRAVERSO LE ” INTERAZIONI GRAVITAZIONALI” ED “EFFETTI MAREALI” CON ALTRI CORPI CELESTI (mal-capitati o ben-capitati) O SU AREE PIU’ O MENO VASTE DI QUESTI.
ERGO, LA COSIDDETTA “FORZA” INVECE (sempre il “secondo me” soggetto ad errore) NON E0 ALTRO CHE L’ EFFETTO DI QUELL’ ENERGIA, (CHE ESISTE MA NON SI VEDE E NON SI TOCCA CON MANI) MA SI MANIFESTA BENISSIMO AI NOSTRI SENSI UMANI ATTRAVERSO UNA COSIDDETTA “FORZA” CHE PROVVEDE COMUNICARLA AI SENSI DEGLI UMANI. ENERGIA GRAVITA’ = “CAUSA”. LA FORZA CON CUI SI MANIFESTA = “EFFETTO”.
INCLUDEREI nel “secondo me” LA SUA PARENTELA COL MAGNETISMO E MATERIA OSCURA. ERNESTO DE SIMONE.
Ciao a tutti
beh, Forza e Energia sono due grandezze ben distinte e separate. Non è semplice a parole spiegare cosa sia davvero l’energia; provo con l’esempio della molla (Forza Elastica). Se attraverso una forza esterna (la nostra mano) comprimiamo una molla facendole compiere quindi un lavoro -L1-, essa, giunta al massimo della compressione, avrà accumulato/generato una certa quantità di Energia (energia potenziale elastica in questo caso) che terrà fino a quando noi non rilasceremo la molla stessa. Solo rilasciandola essa sarà in grado di dissipare l’energia dapprima accumulata; e lo fa attraverso la Forza Elastica che farà compiere alla molla stessa il lavoro -L2- che andrà ad annullare -L1- (Forza conservativa).
In altri termini dunque, per accumulare/generare energia c’è bisogno di una Forza esterna. Anche l’energia potenziale gravitazionale; per generarla è necessario sollevare un corpo da terra (quindi applicare una forza esterna) e portarlo ad esempio in alto sopra alla testa. Essa di dissiperà attraverso la Forza di Gravità non appena lo lasceremo cadere. Ciao a tutti
Sappiamo tutti dal secondo principio della dinamica ( o principio di proporzionalità) che la forza F = massa x accelerazione. Dunque allora, per far si che una forza esista deve esserci prima una massa che si muove nello spazio. Se poi questo movimento è
di tipo uniforme o accelerato ha poca importanza, perchè so che a metterla in moto in ogni caso su di essa ha agito una forza. Ora, se la Forza non può esistere fino a quando la massa non è in movimento chi genera la forza ? A questo punto devo concludere dicendo che forza ed energia sono la stessa cosa.