Paura e fobia sono due concetti diversi
La fobia è una psicopatologia che si manifesta con una paura illogica verso cose che non rappresentano un vero pericolo e che, comunque, ci apporterebbe in realtà un miglioramento della vita.
In un precedente articolo ho descritto la differenza tra paura e fobia, perché la fobia deve essere affrontata e in quale modo la si può affrontare. Ufficialmente sono state catalogate circa 500 fobie, ma potete capire che il numero può facilmente aumentare. Qualsiasi cosa può diventare una fobia.
Mi propongo di elencare qui le varie fobie, con una breve descrizione. L’elenco è in continuo aggiornamento e, a mano a mano che troverò informazioni, vedrò di approfondire alcune voci. Se avete delle aggiunte da fare sentitevi liberi di contattarmi attraverso la pagina dei contatti o di commentare in fondo all’articolo.
In quante di queste paure riuscite a identificarvi?
Indice e note utili
Indice alfabetico
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
Note per la ricerca
– se non trovate subito una fobia, cercate nella pagina usando la ricerca del vostro browser e scrivendola parzialmente: può essere che sia scritta in modo leggermente diverso.
– le fobie che iniziano con “f” sono spesso riportate nella loro forma che inizia con “ph”. Per esempio, potete trovare “filofobia” nella forma “philofobia”.
– le fobie che iniziano con una vocale sono spesso riportate nella loro forma che inizia con “h”. Per esempio, potete trovare “emofobia” nella forma “hemofobia”.
Note sull’autore
L’elenco è il frutto di una lunga ricerca che continua a essere portata avanti. Ho alle spalle degli studi personali sulla psicologia, argomento che trovo tanto affascinante quanto complesso, tuttavia non sono laureato in medicina né mi ritengo sufficientemente esperto da indicarvi una terapia adatta da seguire per liberarvi della vostra fobia.
Rispondo volentieri alle vostre domande e, su richiesta, mi permetto di darvi dei consigli e delle interpretazioni, ma sia chiaro che non possono sostituire il parere di un esperto (né hanno la pretesa di farlo), che in ogni caso deve essere dato dopo aver conosciuto personalmente l’individuo.
A
Ablutofobia
Paura di lavarsi o fare il bagno
Acarofobia
Paura di avere prurito o degli insetti che causano prurito
Acerofobia
Paura dell’acidità
Achluofobia
Paura del buio
Acousticofobia
Paura dei rumori
Acrofobia
Paura dell’altezza
Aerofobia
Paura delle correnti d’aria, di inghiottire aria o respirare aria contaminata
Aeroacrofobia
Paura di posti alti e aperti
Aeronausifobia
Paura di vomitare a causa del mar d’aria
Afefobia
Paura di toccare gli altri o di essere toccati. Può essere rivolta soltanto nei confronti degli sconosciuti, più in generale comprende anche le persone conosciute. Alla base di questa paura può esserci un evento traumatico specifico (come una violenza sessuale) oppure la mancata presenza dei genitori durante l’infanzia.
Agorafobia
Paura degli spazi aperti o di trovarsi in posti pubblici affollati, come i mercati
Agrafobia
Paura degli abusi sessuali
Agrizoofobia
Paura degli animali selvatici
Agyrofobia
Paura delle strade o di attraversare le strade
Aichmofobia
Paura degli aghi o degli oggetti appuntiti
Ailurofobia
Paura dei gatti
Albuminurofobia
Paura di ammalarsi ai reni
Alektorofobia
Paura dei polli
Algofobia
Paura ossessiva di soffrire
Alliumfobia
Paura dell’aglio
Allodoxafobia
Paura delle opinioni
Altofobia
Paura dell’altitudine
Amathofobia
Paura della polvere
Amaxofobia
Paura di guidare un automezzo, come una macchina. In uno studio del 2008, il 7-8% dei soggetti presi in esame hanno dimostrato una paura estrema di guidare che portava ad ansia; gli studi sembrano inoltre dimostrare che il genere femminile è più interessato da questo tipo di fobia.
Ambulofobia
Paura di camminare
Amnesifobia
Paura delle amnesie
Amychofobia
Paura dei graffi o di essere graffiato
Anablefobia
Paura di guardare in alto
Anatidaephobia
Paura che un’oca in qualche punto imprecisato ci stia guardando.
Ancraofobia o Anemofobia
Paura del vento
Androfobia
Paura degli uomini
Anemofobia
Paura delle correnti d’aria o del vento
Anginofobia
Paura dell’angina, di soffocare
Anglofobia
Paura dell’Inghilterra, della cultura inglese, ecc.
Angrofobia
Paura di avere fame
Ankylofobia
Paura dell’immobilità di un’articolazione
Anthrofobia o Anthofobia
Paura dei fiori
Anthropofobia
Paura della gente o della società
Antlofobia
Paura delle inondazioni
Anuptafobia
Paura di rimanere single
Apeirofobia
Paura dell’infinito
Aphenphosmfobia
Paura di essere toccati
Apifobia
Paura delle api
Apotemnofobia
Paura delle persone con amputazioni
Arachibutyrofobia
Paura che qualsiasi cosa appiccicosa (come il burro di arachidi) si attacchi al palato
Arachnefobia o Arachnofobia
Paura dei ragni
Arithmofobia
Paura dei numeri
Arsonfobia
Paura del fuoco
Asthenofobia
Paura di svenire o di sentirsi deboli
Astrafobia o Astrapofobia o Brontofobia
Paura di tuoni e fulmini
Astrofobia
Paura delle stelle e dello spazio celeste
Asymmetrifobia
Paura delle cose asimmetriche
Ataxiofobia
Paura dell’atassia, cioè del mancato coordinamento muscolare
Ataxofobia
Paura del disordine
Atelofobia
Paura dell’imperfezione, di essere inadeguati
Atefobia
Paura delle rovine
Athazagorafobia
Paura di essere dimenticati o ignorati
Atomosofobia
Paura delle esplosioni atomiche
Atychifobia
Paura di fallire
Aulofobia
Paura dei flauti
Aurofobia
Paura dell’oro
Aurorafobia
Paura dell’aurora
Autodysomofobia
Paura di chi puzza
Automatonofobia
Paura di tutto quello che può rappresentare, falsamente, una creatura: burattini, ventriloqui, automi, statue di cera, ecc.
Automysofobia
Paura di essere sporchi
Autofobia
Paura di essere soli o di se stessi
Aviofobia o Aviatofobia
Paura di volare
B
Bacillofobia
Paura dei microbi
Bacteriofobia
Paura dei batteri
Ballistofobia
Paura dei missili o delle pallottole
Bananafobia
Paura delle banane
Barofobia
Paura della gravità
Basofobia o Basifobia
Paura di cadere, di non riuscire a stare in piedi. Include anche la paura di cadere mentre si sta camminando. Può essere confusa con la Acrofobia, ma si tratta di due fobie ben diverse.
Bathofobia
Paura della profondità
Batonofobia
Paura delle piante
Batofobia
Paura dell’altezza o di essere vicini a alti edifici
Batrachofobia
Paura degli anfibi
Belonefobia
Paura di spilli e aghi (vedi anche Aichmofobia)
Benkinersofobia
Paura di non ricevere la lettera dalla Scuola di Hogwarts al compimento dell’undicesimo compleanno. La fobia deriva dalla saga di Harry Potter creata da J. K. Rowling e, nonostante possa sembrare irrealistica, alcuni studi evidenziano che tra molti ragazzi (suggestionati dalla saga stessa) è radicata effettivamente questo tipo di paura.
[ringrazio l’utente Shadow of the Day per la segnalazione: vedi commenti per dettagli]
Bibliofobia
Paura dei libri. Più che alla paura di leggere, questa fobia è legata all’ansia che il contenuto di un libro, se diffuso, possa arrecare danno alla società e alla cultura. La bibliofobia è stata la causa in passato delle pesanti censure e della distruzione dei libri o documenti contrari alla propria politica (la Chiesa, per esempio, ha spesso messo al rogo le opere contrarie ai dettami della sua religione).
Blargofobia
Paura di annoiare o disturbare gli altri
Blennofobia
Paura del viscido
Bogyfobia
Paura dei folletti o degli spauracchi
Bolshefobia
Paura dei bolscevichi
Bromidrosifobia o Bromidrofobia
Paura degli odori corporei
Brumotactillofobia
Paura di mescolare i cibi, cioè che un cibo tocchi un altri tipo di alimento
Bufonofobia
Paura dei rospi
C
Cacofobia
Paura della bruttezza
Cacomorfobia
Paura delle persone grasse. Una fobia piuttosto rara, tipica di chi ha subito un trauma causato da una persona che è (rispetto al traumatizzato) di stazza ben più grande: vi rientra il fatto di essere stato vittima di bullismo o d’intimidazione. L’evento traumatico porta il soggetto a provare una sorta di paura preventiva nei confronti di gran parte delle persone grasse. Rientra in questa fobia anche chi, pur non avedo subito intimidazioni, ha paura ad avvicinarsi a persone troppo grasse per il timore irrazionale che possano esplodere.
[ringrazio Shadow of The Day per la segnalazione]
Cainofobia o Cainotofobia
Paura delle innovazioni, novità
Caligynefobia
Paura delle donne belle
Cancerofobia
Paura del cancro
Carcinofobia
Paura del carcinoma
Cardiofobia
Paura del cuore
Carnofobia
Paura della carne
Catagelofobia
Paura di essere ridicolizzati
Catapedafobia
Paura di saltare da posti alti e bassi
Cathisofobia
Paura di sedersi
Catoptrofobia
Paura degli specchi
Cenofobia o Centofobia
Paura di cose nuove o di idee
Ceraunofobia
Paura dei tuoni
Chaetofobia
Paura dei capelli
Cheimafobia o Cheimatofobia
Paura del freddo
Chelonafobia
Paura delle tartarughe
Chemofobia
Paura delle sostanze chimiche o di lavorare a contatto con esse
Cherofobia
Paura della felicità
Chionofobia o Quionofobia
Paura della neve
Chiraptofobia
Paura di essere toccati
Chiroptofobia
Paura dei pipistrelli
[segnalazione di un lettore]
Cholerofobia
Paura della rabbia o di provare collera
Chorofobia
Paura di ballare
Chrometofobia o Chrematofobia
Paura dei soldi, del denaro
Chromofobia o Chromatofobia
Paura dei colori
Chronofobia
Paura del tempo
Chronomentrofobia
Paura degli orologi
Cibofobia o Sitofobia o Sitiofobia
Paura del cibo
Cimefobia
Paura delle cimici
[ringrazio l’utente Davide Stella per la segnalazione]
Claustrofobia
Paura di spazi chiusi
Cleithrofobia o Cleisiofobia
Paura di essere rinchiusi in posto chiuso
Cleptofobia
Paura di rubare
Climacofobia
Paura delle scale, scalare o cadere di sotto
Clinofobia
Paura di andare a letto
Clithrofobia o Cleithrofobia
Paura di essere rinchiusi
Cnidofobia
Paura degli spaghi
Coccinellidaefobia
Paura delle coccinelle. Per la precisione, riguarda l’avversione per gli insetti che appartengono alla famiglia dei Coccinellidi. Rientra all’interno della più ampia «entomofobia» (vedi).
Cometofobia
Paura delle comete
Coimetrofobia
Paura dei cimiteri
Coitofobia
Paura del coito
Consecotaleofobia
Paura delle bacchette cinesi. È legata alla più generica «sinofobia» (paura della cultura cinese) o «japanofobia» (paura della cultura giapponese) e in genere può essere assimilata a una repulsione di tipo sociale o razziale.
Contreltofobia
Paura dell’abuso sessuale
Coprastasofobia
Paura della costipazione
Coprofobia
Paura delle feci
Corvidofobia
Paura dei corvi
Coulrofobia
Paura dei clown, dei pagliacci
Counterfobia
Il piacere di un fobico nel ricercare situazioni che lo spaventano
Cremnofobia
Paura dei precipizi
Cryofobia
Paura del freddo estremo, ghiaccio o brina
Crystallofobia
Paura dei cristalli o del vetro
Cyberfobia
Paura dei computer o di lavorare al computer
Cyclofobia
Paura delle biciclette
Cymofobia
Paura delle onde o di movimenti ondeggianti
Cynofobia
Paura dei cani o della rabbia
Cypridofobia o Cyprifobia o Cyprianofobia o Cyprinofobia
Paura delle prostitute o delle malattie veneree
D
Decidofobia
Paura di prendere decisioni
Defecaloesiofobia
Paura di una defecazione dolorosa
Deipnofobia
Paura di cenare o di conversare a cena
Dementofobia
Paura della follia
Demonofobia o Daemonofobia
Paura dei demoni
Demofobia
Paura della folla (vedi anche Agorafobia)
Dendrofobia
Paura degli alberi
Dentofobia
Paura dei dentisti
Dermatofobia
Paura delle lesioni cutanee
Dermatosiofobia o Dermatofobia o Dermatopathofobia
Paura delle malattie cutanee
Dextrofobia
Paura degli oggetti alla destra del corpo
Diabetofobia
Paura del diabete
Didaskaleinofobia
Paura di andare a scuola
Dikefobia
Paura della giustizia
Dinofobia
Paura delle vertigini o dei vortici
Diplofobia
Paura di vedere doppio
Dipsofobia
Paura di bere
Dishabiliofobia
Paura di spogliarsi di fronte a qualcuno
Domatofobia o Oikofobia
Paura delle case o di essere in una casa
Dorafobia
Paura del pelo o della pelle degli animali
Doronofobia
Paura di aprire i regali davanti agli altri
[ringrazio S. per la segnalazione via Instagram]
Dromofobia
Paura di attraversare le strade
Dutchfobia
Paura dei tedeschi
Dysmorphofobia
Paura della deformità
Dystychifobia
Paura degli incidenti
E
Ecclesiofobia
Paura delle chiese
Ecofobia
Paura di restare soli in casa
Eicofobia o Oikofobia
Paura dell’home surroundings, cioè dei suoni nei dintorni
Eisoptrofobia
Paura degli specchi o di vedersi allo specchio. Osservare la propria immagine riflessa provoca un’ansia irrazionale, spesso derivata dal cattivo rapporto con il proprio corpo e dalle spinte sociali; in alcuni casi può essere associata alla credenza mistica che attraverso lo specchio ci si metta in relazione con mondi soprannaturali o con la sfera religiosa.
[Ringrazio l’utente Salvatore per i dettagli]
Electrofobia
Paura dell’elettricità
Elenologofobia
Paura dei termini greci o della complicata terminologia scientifica.
Eleutherofobia
Paura della libertà
Elurofobia
Paura dei gatti
Emetofobia
Paura di vomitare
Enetofobia
Paura degli spilli
Enochlofobia
Paura della folla
Enosiofobia o Enissofobia
Paura di aver commesso un peccato imperdonabile o del criticismo
Entomofobia
Paura degli insetti
Eosofobia
Paura dell’alba
Ephebifobia
Paura dei teenagers
Epistaxiofobia
Paura del sangue dal naso Epistemofobia
Epistemofobia
Paura della conoscenza
Eptacaidecafobia
Paura del numero 17
[ringrazio Mary per la segnalazione via email]
Equinofobia
Paura dei cavalli
Eremofobia
Paura di essere se stessi o della solitudine
Ereuthrofobia
Paura di arrossire
Ergasiofobia
Paura di lavorare, dei chirurghi nell’operare
Ergofobia
Paura di lavorare
Erotofobia
Paura dell’amore sessuale o delle questioni sessuali
Eufobia
Paura di sentire buone notizie
Eurotofobia
Paura dei genitali femminili
Erythrofobia o Erytofobia o Ereuthofobia
Paura delle luci rosse, di arrossire e del rosso
F
Febrifobia o Fibrifobia o Fibriofobia
Paura della febbre
Felinofobia
Paura dei gatti (vedi anche Ailurofobia, Elurofobia, Galeofobia, Gatofobia)
Fetonomiapoliomintufobia
Paura di restare senza ossigeno da respirare nell’aria
[nota: il termine è dubbio ed è poco diffuso, e appartiene alle fobie di tipo “moderno”]
[ringrazio Matteo per la segnalazione]
Fonofobia
Vedi Phonofobia.
Francofobia
Paura della Francia, della cultura francese (vedi anche Gallofobia, Galiofobia)
Frigofobia
Paura del freddo, delle cose fredde
G
Galeofobia o Gatofobia
Paura dei gatti
Gallofobia o Galiofobia
Paura dei francesi, della cultura francese (vedi anche Francofobia)
Galofobia
Paura della Francia
Gamofobia
Paura del matrimonio
Garfalafobia
Paura di essere vittime del solletico. Nei casi più critici, il soggetto potrebbe essere colto da una vera e propria ansia di essere toccato in punti del corpo che gli potrebbero causare il solletico.
[ringrazio Shadow of The Day per la segnalazione]
Geliofobia
Paura della risata
Genofobia
Paura del sesso
Genufobia
Paura delle ginocchia
Gephyrofobia o Gephydrofobia o Gephysrofobia
Paura di attraversare i ponti
Germanofobia
Paura dei germanici, della loro cultura
Gerascofobia
Paura di invecchiare
Gerontofobia
Paura dei vecchi e di invecchiare
Geumafobia o Geumofobia
Paura di assaggiare
Glossofobia
Paura di parlare in pubblico o di provare a parlare
Gnosiofobia
Paura di conoscere
Graphofobia
Paura di scrivere o scrivere a mano
Gymnofobia
Paura della nudità
Gynefobia o Gynofobia
Paura delle donne
H
Hadefobia
Paura dell’inferno
Haematofobia
Vedi Hemofobia
Hagiofobia
Paura dei santi o delle cose sacre
Hamartofobia
Paura di peccare
Haphefobia o Haptefobia
Paura di essere toccati
Harpaxofobia
Paura di essere derubati, di essere vittime di un furto. Più in generale, paura dei ladri
Hedonofobia
Paura di provare piacere
Heliofobia
Paura del sole
Hellenologofobia
Paura dei termini greci o delle complesse terminologie scientifiche
Helminthofobia
Paura di essere infestati dai vermi
Hemofobia o Hemafobia o Hematofobia
Paura del sangue
Hemovenusanthofobia o Hemovenusanthrofobia
Paura dei ranuncoli o delle ranuncolacee in generale, poiché velenosi. L’etimologia del termine è dovuta ad un mito nato nell’Antica Roma, secondo il quale i fiori sarebbero stati cosparsi col sangue di Venere, il quale li avrebbe resi velenosi. Strettamente collegata all’Anthofobia (vedi).
[ringrazio l’utente Butyrobasophobia nrt per la segnalazione]
Heresyfobia o Hereiofobia
Paura dei cambiamenti rispetto alla dottrina ufficiale o di una deviazione radicale
Herpetofobia
Paura dei rettili, delle cose striscianti. Un esempio: la lucertola.
Heterofobia
Paura del sesso opposto (vedi anche Sexofobia)
Hexakosioihexekontahexafobia
Paura del numero 666.
Hierofobia
Paura dei preti e di cose sacre
Hippofobia
Paura dei cavalli
Hippopotomonstrosesquippedaliofobia
Paura delle parole lunghe
Hobofobia
Paura degli accattoni, vagabondi
Hodofobia
Paura di viaggiare su strada
Hormefobia
Paura degli shock
Homichlofobia
Paura della nebbia
Homilofobia
Paura dei sermoni
Hominofobia
Paura degli uomini
Homofobia
Paura dell’uguaglianza, monotonia o dell’omosessualità o di diventare omosessuale
Hoplofobia
Paura delle armi da fuoco
Hydrargyofobia
Paura dei medicinali al mercurio
Hydrofobia
Paura dell’acqua
Hydrophobofobia
Paura della rabbia
Hyelofobia o Hyalofobia
Paura del vetro
Hygrofobia
Paura dei liquidi, umidità
Hylefobia
Paura del materialismo o la paura dell’epilessia
Hylofobia (o Hilofobia)
Paura dei boschi, degli alberi o delle foreste
Hypengyofobia o Hypegiafobia
Paura delle responsabilità
Hypnofobia
Paura di dormire o di essere ipnotizzati
Hypsifobia
Paura dell’altezza
I
Iatrofobia
Paura di andare dal dottore o dei dottori
Ichthyofobia
Paura del pesce
Ideofobia
Paura delle idee
Illyngofobia
Paura delle vertigini o di sentire girare la testa guardando verso il basso. È un caso particolare dell’acrofobia («paura dell’altezza»).
Iofobia
Paura del veleno
Insectofobia
Paura degli insetti
Insulafobia
Paura di viaggiare verso le isole o di entrare in aree isolate
Isolofobia
Paura della solitudine, essere soli
Isopterofobia
Paura delle termiti, degli insetti che mangiano il legno
Ithyphallofobia
Paura di vedere, pensare a o avere un pene in erezione
J
Jangelofobia
Paura delle gelatine. È una fobia tipica dei bambini, anche se molto rara
[ringrazio l’utente Sara92 per la segnalazione]
Japanofobia
Paura dei giapponesi
Judeofobia
Paura degli ebrei
K
Kainolofobia
Paura di novità
Kainofobia
Paura di qualsiasi cosa nuova
Kakorrhaphiofobia
Paura di fallire o di essere sconfitti
Kampanafobia
Paura delle campane
Katagelofobia
Paura del ridicolo
Kathisofobia
Paura di stare seduti
Kenofobia
Paura del vuoto e degli spazi vuoti
Keraunofobia
Paura di tuoni e fulmini
Kinetofobia o Kinesofobia
Paura del movimento
Kinemortofobia
Paura degli zombi
Kleptofobia
Paura di rubare
Koinonifobia
Paura delle stanze
Kolpofobia
Paura dei genitali, particolarmente femminili
Kopofobia
Paura della fatica
Koniofobia
Paura della polvere (vedi anche Amathofobia)
Kosmemofobia
Paura di indossare o di toccare i gioielli
[segnalazione di un lettore sulla pagina Facebook di One Mind]
Kosmikofobia
Paura dei fenomeni cosmici
Koumpounophobia
Paura dei bottoni
Koutaliafobia
Paura dei cucchiai
Kymofobia
Paura delle onde
Kynofobia
Paura della rabbia
Kyphofobia
Paura di abbassarsi
L
Lachanofobia
Paura delle verdure
Laliofobia o Lalofobia
Paura di parlare
Lastihofobia
Paura degli elastici
Lepidopterofobia o Papiliofobia
Paura per le farfalle e le falene. L’etimologia della prima parola deriva dal greco (i «lepidotteri» sono la classe di insetti a cui appartengono le farfalle); la seconda parola deriva invece dal latino («papilio» è la farfalla). La causa della fobia è legata alle ali, al loro continuo sbattere oppure alla consistenza granulosa che possono avere al tatto; in altri casi sono proprio i colori e il disegno a provocare una repulsione.
[ringrazio l’utente Vanessa per la segnalazione]
Leprofobia o Leprafobia
Paura della lebbra
Leukofobia
Paura del colore bianco
Levofobia
Paura di cose alla sinistra del corpo
Ligyrofobia
Paura di rumori forti. Comprende la paura delle voci e addirittura della propria voce
Lilapsofobia
Paura di tornado e uragani
Limaxofobia
Paura delle lumache
Limnofobia
Paura dei laghi
Linonofobia
Paura degli spaghi
Liticafobia
Paura dei processi
Lockiofobia
Paura del parto
Logizomechanofobia
Paura dei computer
Logofobia
Paura delle parole
Luifobia
Paura della sifilide
Lutrafobia
Paura delle lontre
Lycopersicofobia
Paura dei pomodori
Lygofobia
Paura dell’oscurità
Lyssofobia
Paura della rabbia o di arrabbiarsi
M
Macrofobia
Paura di aspettare a lungo
Mageirocofobia
Paura di cucinare
Maieusiofobia
Paura di partorire
Malaxofobia
Paura del gioco amoroso (vedi anche Sarmassofobia)
Maniafobia
Paura della follia
Mastigofobia
Paura della punizione
Matofobia
Paura della matematica. In senso più ampio, può essere inteso come «paura per l’apprendimento» (in greco mathema significa “apprendimento”).
Meccanofobia [inglese: Mechanophobia]
Paura dei macchinari
Mediafobia
Paura dei media. È un termine molto generico che include varie tipologie di media, per cui è preferibile parlare di una fobia più specifica legata al soggetto, come potrebbe essere la «televisiofobia» (vedi).
Medomalacufobia
Paura di perdere un’erezione
Medorthofobia
Paura di un pene eretto
Megalofobia
Paura di cose grandi
Melissofobia
Paura delle api
Melanofobia
Paura del colore nero
Melofobia
Paura della musica
Meningitofobia
Paura delle malattie al cervello
Menofobia
Paura delle mestruazioni
Merinthofobia
Paura di essere costretti o vincolato
Metallofobia
Paura del metallo
Metathesiofobia
Paura dei cambiamenti
Meteorofobia
Paura dei meteoriti
Methyfobia
Paura dell’alcool
Metrofobia
Paura o odio della poesia
Microbiofobia
Paura dei microbi (vedi anche Bacillofobia)
Microfobia
Paura di cose piccole
Misofobia o Mysofobia
Paura di essere contaminati dai germi o dalla sporcizia in generale
Mnemofobia
Paura dei ricordi
Molysmofobia o Molysomofobia
Paura dello sporco e della contaminazione
Monofobia
Paura della solitudine
Monopathofobia
Paura di una determinata malattia
Motorfobia
Paura delle automobili
Mottefobia
Paura delle falene
Musofobia o Murofobia
Paura dei topi
Mycofobia
Paura o avversione ai funghi
Mycrofobia
Paura di cose piccole
Myctofobia
Paura dell’oscurità
Myrmecofobia
Paura delle formiche
Mythofobia
Paura dei miti, delle storie o dei false affermazioni
Myxofobia
Paura del fango (vedi anche Blennofobia)
N
Nebulafobia
Paura della nebbia (vedi anche Homichlofobia)
Necrofobia
Paura della morte o di cose morte
Nelofobia
Paura del vetro
Neopharmafobia
Paura delle nuove droghe
Neofobia
Paura di quello che è nuovo
Nephofobia
Paura delle nuvole
Noctifobia
Paura della notte
Nomatofobia
Paura dei nomi
Nomofobia
Paura di restare senza campo, cioè sconnessi dalla rete telefonica; per estensione si può associare alla paura di perdere il cellulare. È una fobia introdotta di recente, nel 2008, che si sta diffondendo piuttosto rapidamente. Il nome è l’abbreviazione dall’inglese di «no-mobile-phone phobia»
Nosocomefobia
Paura degli ospedali
Nosofobia o Nosemafobia
Paura di ammalarsi
Nostofobia
Paura di tornare a casa
Novercafobia
Paura della matrigna
Nucleomitufobia
Paura delle armi nucleari
Nudofobia
Paura della nudità
Numerofobia
Paura dei numeri
Nyctohylofobia
Paura di aree del bosco scure o di boschi di notte
Nyctofobia
Paura del buio o della notte
O
Obesofobia
Paura di ingrassare (vedi anche Pocrescofobia)
Ochlofobia
Paura delle folle e delle calche
Ochofobia
Paura dei veicoli
Octofobia
Paura del numero 8
Odontofobia
Paura dei denti o di interventi dentistici
Odynofobia o Odynefobia
Paura del dolore (vedi anche Algofobia)
Oenofobia
Paura dei vini
Oftalmofobia
Vedi Ophthalmofobia
Oikofobia
Paura dei luoghi vicino casa, di casa
Olfactofobia
Paura degli odori
Ombrofobia
Paura della pioggia o di esserne bagnati
Ommetafobia o Ommatofobia
Paura degli occhi
Omphalofobia o Omfalofobia
Paura dell’ombelico
[segnalazione di un lettore]
Oneirofobia
Paura dei sogni
Oneirogmofobia
Paura di sogni sul bagnato
Onomatofobia
Paura di sentire una certa parola o un certo nome
Ophidiofobia
Paura dei serpenti (vedi anche Snakefobia)
Ophthalmofobia
Paura di essere guardati
Opiofobia
Paura che i medici provano nel prescrivere medicinali contro il dolore ai pazienti
Optofobia
Paura di aprire un occhio
Ornithofobia
Paura degli uccelli
Orthofobia
Paura della proprietà
Osmofobia o Osphresiofobia
Paura degli odori
Ostraconofobia
Paura dei crostacei
Ouranofobia
Paura del paradiso
Ovofobia
Paura delle uova
P
Patofobia
Paura del ghiaccio o della brina
Panthofobia
Paura della sofferenza e della malattia
Panofobia o Patofobia
Paura di tutto
Papafobia
Paura del Papa
Papiliofobia
(vedi Lepidopterofobia)
Papyrofobia
Paura della carta
Paralipofobia
Paura di negare la responsabilità
Parafobia
Paura delle perversioni sessuali
Parasitofobia
Paura dei parassiti
Paraskavedekatriafobia
Paura del venerdì 13
Parthenofobia (o partenofobia)
Paura delle vergini o di ragazze giovani
Pathofobia
Paura della malattia
Patroiofobia
Paura dell’ereditarietà
Parturifobia
Paura del parto
Peccatofobia
Paura di peccare
Pediculofobia
Paura dei pidocchi
Pediofobia
Paura delle bambole e dei manichini
Pedofobia
Paura dei bambini
Peladofobia
Paura dei pelati
Pellagrofobia
Paura della pellagra
Peniafobia
Paura della povertà
Pentherafobia
Paura della suocera (vedi anche Novercafobia)
Phagofobia
Paura di deglutire, mangiare o essere mangiati
Phalacrofobia
Paura di diventare calvi
Phallofobia
Paura del pene, specialmente in erezione
Pharmacofobia
Paura di prendere medicinali
Phasmofobia
Paura dei fantasmi
Phengofobia
Paura dell’alba
Philemafobia o Philematofobia
Paura di baciare
Philofobia
Paura di innamorarsi o essere innamorati. Si tratta di un meccanismo psicologico di difesa, legato al timore di soffrire a causa dell’innamoramento.
Philosofobia
Paura della filosofia
Phobofobia
Paura delle fobie
Phonofobia
Paura di rumori o voci o della propria voce, dei telefoni
Photoaugliafobia
Paura delle luci accecanti
Photofobia
Paura della luce
Phronemofobia
Paura di pensare
Phthiriofobia
Paura dei pidocchi (vedi anche Pediculofobia)
Phthisiofobia
Paura della tubercolosi
Pistantrofobia
Paura di costruire una relazione intima con gli altri. In genere nasce da un trauma relazionale che si è avuto nel passato o da esperienze dannose che portano a non fidarsi del prossimo, per il timore che il dolore si ripeta. Il pensiero che ne deriva è che senz’altro succederà di nuovo, che chiunque finirà per tradirci o deluderci. Il fobico vorrebbe instaurare una relazione, ma è bloccato dalla sua paura e di conseguenza si sente triste, pieno di rabbia e di vergogna, con il senso di colpa per il fatto di non riuscire a trovare un equilibrio. Nei casi più gravi può andare a intaccare tanto i rapporti romantici, quanto le altre sfere extrapersonali della sua vita, come il lavoro.
Placofobia
Paura delle tombe, delle lapidi
Plutofobia
Paura della ricchezza
Pluviofobia
Paura della pioggia o che piova addosso
Pneumatifobia
Paura degli spiriti
Pnigofobia o Pnigerofobia
Paura di soffocare o essere soffocato
Pocrescofobia
Paura di ingrassare (vedi anche Obesofobia)
Podofobia
Paura dei piedi
[ringrazio l’utente Davide Stella per la segnalazione]
Pogonofobia
Paura delle barbe
Poliosofobia
Paura di contrarre la poliomelite
Politicofobia
Paura o anormale disgusto per i politici
Polyfobia
Paura di molte cose
Poinefobia
Paura della punizione
Ponofobia
Paura di lavorare troppo o del dolore
Porphyrofobia
Paura del colore porpora
Potamofobia
Paura dei fiumi o dell’acqua corrente
Potofobia
Paura dell’alcool
Pharmacofobia
Paura delle droghe
Proctofobia
Paura dell’intestino retto
Prosofobia
Paura del progresso
Psellismofobia
Paura di balbettare
Psychofobia
Paura di darsi pensiero
Psychrofobia
Paura del freddo
Pteromerhanofobia
Paura di volare
Pteronofobia
Paura di essere solleticati da una piuma
Pupafobia
Paura dei burattini o paura della febbre (vedi aanche Pyrexiofobia)
Pyrofobia
Paura del fuoco
Q
R
Radiofobia
Paura delle radiazioni, dei raggi X
Ranidafobia
Paura delle rane
Rectofobia
Paura dell’intestino retto o di una sua malattia
Rhabdofobia
Paura della magia (rievoca la bacchetta magica); paura di essere severamente puniti o presi a bacchettate o di essere severamente criticati
Rhypofobia
Paura di defecare
Rhytifobia
Paura di avere le rughe
Rupofobia
Paura dello sporco
Russofobia
Paura dei russi
S
Samhainofobia
Paura di Halloween
Sarmassofobia
Paura del gioco amoroso (vedi anche Malaxofobia)
Satanofobia
Paura di Satana
Scabiofobia
Paura della scabbia
Scatofobia
Paura di cose che hanno a che fare con le feci
Scelerophibia
Paura di uomini cattivi, scassinatori
Sciofobia o Sciafobia
Paura delle ombre
Scolecifobia
Paura dei vermi
Scolionofobia
Paura della scuola
Scopofobia o Scoptofobia
Paura di essere visto, guardato o fissato dagli altri. Più di preciso, è la paura di attirare l’attenzione degli altri. Include anche l’ansia di essere fotografati (perché significa attirare l’attenzione degli altri).
Scopulofobia
Paura degli scogli sommersi dalle acque dei mari o degli oceani
[ringrazio Andreea per la segnalazione]
Scotomafobia
Paura della cecità, di diventare cechi
Scotofobia
Paura dell’oscurità (vedi anche Achluofobia)
Scriptofobia
Paura di scrivere in pubblico
Scyphofobia
Paura delle meduse. Può essere considerata parte della Thalassofobia.
Seismofobia
Paura del terremoto
Selacofobia
Paura degli squali
Selafobia
Paura dei lampi di luce
Selenofobia
Paura della luna
Seplofobia
Paura di tutto quello che è legato alla decomposizione. Più di preciso, la fobia riguarda la materia putrefatta.
Sesquipedalofobia
Paura delle parole lunghe
Sexofobia
Paura del sesso opposto (vedi anche Heterofobia)
Sfairesfobia
Paura degli oggetti sferici. Comprende la paura per le palle e i palloni negli sport (calcio, basket, baseball, ecc.).
Siderodromofobia
Paura dei treni, dei binari o dei viaggi in treno. Sembra che il primo a citarla sia stato Sigmund Freud (in tedesco: «Eisenbahnangst») e che poi sia stata convertita nel greco («sideron» indica il ferro, «dromos» indica il percorso). Freud soffriva dell’ansia per i viaggi in treno, anche se nel suo caso non si trattava di una vera fobia.
Siderofobia
Paura delle stelle
Sinistrofobia
Paura delle cose a sinistra, dei mancini
Sinofobia
Paura dei cinesi, della cultura cinese
Sitofobia o Sitofobia
Paura del cibo o di mangiare (vedi anche Cibofobia)
Snakefobia
Paura dei serpenti (vedi anche Ophidiofobia)
Socerafobia
Paura dei suoceri
Socialfobia
Paura di essere valutati negativamente in situazioni sociali
Sociofobia
Paura della società o della gente in generale
Somnifobia
Paura di dormire. Più in generale, è la fobia della parte sconosciuta che riguarda il sonno: vi ricade quindi la paura di avere un incubo, di parlare nel sonno o di essere incapaci di sentire una richiesta di aiuto da parte dei familiari mentre si è addormentati. Questo tipo di paura è legata ad altre fobie, come la Thanatofobia (la paura di morire nel sonno: vedi)
Sophofobia
Paura di imparare
Soteriofobia
Paura di dipendere da altri
Spacefobia
Paura dello spazio
Spermatofobia o Spermofobia
Paura dei germi
Spettrofobia
(vedi eisoptrofobia)
Spheksofobia
Paura delle vespe
Stasibasifobia o Stasifobia
Paura di stare in piedi o camminare (vedi anche Ambulofobia)
Staurofobia
Paura delle croci o dei crocefissi
Stenofobia
Paura di cose o posti stretti
Stygiofobia o Stigiofobia
Paura dell’inferno
Submeccanofobia [inglese: Submechanophobia]
Paura degli oggetti meccanici o artificiali sommersi (per esempio eliche, relitti, scafi).
Surifobia
Paura dei topi
Symbolofobia
Paura del simbolismo
Symmetrofobia
Paura della simmetria
Syngenesofobia
Paura dei parenti
Syphilofobia
Paura della sifilide
T
Tachofobia
Paura della velocità
Taeniofobia o Teniofobia
Paura del verme solitario
Taphefobia o Taphofobia
Paura di essere sotterrato vivo o paura dei cimiteri
Tapinofobia
Paura di essere contagiato
Taurofobia
Paura dei tori
Technofobia
Paura della tecnologia
Teleofobia
Paura di certe piante; paura delle cerimonie religiose
Telephonofobia
Paura dei telefoni
Televisiofobia
Paura di guardare la televisione. Rientra nella più ampia «mediaphobia» e può colpire chi è rimasto traumatizzato da scene viste in televisione, come può essere un film dell’orrore.
[ringrazio Shadow of The Day per la segnalazione]
Teratofobia
Paura di dare alla luce un bimbo deforme o paura dei mostri e delle persone deformi
Testofobia
Paura di fare i test
Tetanofobia
Paura del tetano
Tetrafobia
Paura del numero 4. Come succede spesso per i numeri, la repulsione deriva soprattutto dalla superstizione, in questo caso legata ai paesi del mondo orientale. Il numero 4 in lingua cinese, giapponese e coreana ha un suono simile alla parola «morte»: da cui la nascita della paura irrazionale.
[ringrazio Shadow of The Day per la segnalazione]
Teutofobia
Paura dei germanici o delle cose dalla Germania
Textofobia
Paura di certe stoffe
Thaasofobia
Paura di sedere
Thalassofobia
Paura del mare o dell’oceano, e delle creature marine che li abitano. Per la precisione è la paura che deriva sia dalla vista dell’oceano aperto sia da quello che può nascondersi sotto la superficie.
Thanatofobia o Thantofobia
Paura della morte o di morire. Vi rientra anche la paura di morire durante il sonno e la paura di perdere un proprio caro o un conoscente. Nei casi più gravi può spingere a evitare qualsiasi attività pericolosa o stancante, e a tenersi lontani da luoghi che richiamano la morte, come i cimiteri.
Theatrofobia
Paura dei teatri
Theologicofobia
Paura della teologia
Theofobia
Paura degli dei o delle religioni
Thermofobia
Paura del calore
Tocofobia
Paura della gravidanza o del parto
Tomofobia
Paura di operazioni chirurgiche
Tonitrofobia
Paura dei tuoni
Topofobia
Paura di certi posti o situazioni, come la paura di presentare un lavoro
Toxifobia o Toxofobia o Toxicofobia
Paura del veleno o di essere accidentalmente avvelenati
Transfobia
Paura verso i transessuali e i transgender. Include anche sentimenti di odio o violenza (fisica e psicologica) verso le persone transgender.
[ringrazio l’utente Nicola per la precisazione]
Traumatofobia
Paura di ferirsi (fisicamente o psicologicamente), ma anche paura della guerra
Tremofobia
Paura di tremare
Trichinofobia
Paura di trichinosis
Trichopathofobia o Trichofobia o Hypertrichofobia
Paura dei capelli (vedi anche Chaetofobia)
Tripofobia
Paura di fori e dei buchi quando sono numerosi, piccoli e ravvicinati
Triscaidecafobia
Paura del numero 13. È legata in particolare alla superstizione popolare occidentale, secondo la quale il numero tredici è infausto (mentre in altre culture è un numero che porta fortuna).
[ringrazio Matteo per la segnalazione]
Tropofobia
Paura di muoversi o fare cambiamenti
Trypanofobia
Paura delle iniezioni
Tuberculofobia
Paura della tubercolosi
Turofobia
Paura del formaggio. Può essere legata all’aspetto poco solido o all’odore, ma in casi più rari anche soltanto l’immagine su una rivista causa repulsione.
[ringrazio Shadow of The Day per la segnalazione]
Tyrannofobia
Paura dei tiranni
U
Uranofobia
Paura del paradiso
Urofobia
Paura dell’urina o di urinare
V
Vaccinofobia
Paura delle vaccinazioni
Venustrafobia
Paura delle belle donne
Verbofobia
Paura delle parole
Verminofobia
Paura dei germi
Vestifobia
Paura dei vestiti
Virginitifobia
Paura dello stupro
Vitricofobia
Paura del patrigno
W
Walloonfobia
Paura dei valloni
Wiccafobia
Paura delle streghe e delle stregonerie
X
Xanthofobia (o Xantofobia)
Paura del colore giallo o della parola giallo
Xenofobia
Paura di sconosciuti o stranieri
Xerofobia
Paura della siccità e della secchezza
Xylofobia
Paura degli oggetti di legno e dei boschi
Y
Ymofobia
Paura della contrarietà. Nello specifico, paura di essere contrariati, di incontrare opinioni in disaccordo alle proprie o di scontrarsi con chi la pensa troppo diversamente.
[ringrazio l’utente Sara92 per la segnalazione]
Z
Zelofobia
Paura della gelosia
Zeusofobia
Paura di Dio o degli dei
Zemmifobia
Paura di un grosso topo
Zoofobia
Paura degli animali
Hippopotomonstrosesquippedaliofobia
Paura delle parole lunghe
Pazzesco…! Un individuo che soffre di questa fobia non riesce nemmeno a dirlo senza avere paura, perchè è una parola lunghissima!!!
Poi la “paura che il burro di arachidi si attacchi al palato” è una delle migliori…
Ce ne sono di strambe… “Trichopathofobia: paura dei capelli”.
Come fa a vivere uno con questa fobia?
La “Socerafobia” invece ce l’hanno tutti =)
Be ad esempio io ho paura dei capelli caduti .
Non deve essere facile conviverci 🙂
Paura degli accumuli es formicai i sintomi sono il ribrezzo e prurito.. bisogno di togliere lo sguardo e continua l’immagine nella mente per ore o giorni.
Io ho paura di perdere persone care o familiari ma non che io muoia non trovo mai il nome giusto se mi rispondi sarei molto felice grazie✨
Ciao Emma,
la Thanatofobia riguarda la paura della morte in generale e ci rientra anche la paura di perdere un parente, un amico o un conoscente.
Quella dell’oca che ti guarda è la N.1
Come si chiama la paura delle vene? Ho paura che le mie vene si taglino, alcune volte mi impressiono delle mie stesse vene e mi sembrano pulsare costantemente
Ciao Jack,
probabilmente è legato a una paura più generica che riguarda il sangue (hemofobia) o alle parti “nascoste” del nostro corpo che non riusciamo a controllare direttamente. Prova a vedere la risposta che ho dato a Manuela più sotto, lei è una dei tanti che ha una fobia simile alla tua.
Paura dei ricordi paura dei nomi delle persone, delle persone o oggetti che ricordano brutti momenti di periodi di cui hai sofferto o sei stata male .. Paura di cambiare umore e dei comportamenti
Mnemofobia è la paura dei ricordi, mentre la Metathesiofobia è la paura di un cambiamento in generale. Quest’ultima però credo che si riferisca a un cambiamento di tipo esterno, più che interiore, diciamo al timore che il cambiamento distrugga il proprio comfort. Nel tuo caso è un po’ diverso: se il cambiamento è riferito a te stessa, è più una paura di non riuscire a controllarti.
I ricordi dei brutti momenti sono una sofferenza per chiunque e in genere non sono da considerarsi una vera fobia, ma se è una condizione che ti tormenta di continuo allora è un’altra questione e dovresti cercare di capire quale sia la reale causa. Di solito non è il ricordo in sé a deprimerci, ma il contesto che lo circonda: le emozioni che ci suscita, il peso che diamo alle sensazioni e come le interpretiamo (a volte esasperiamo la parte negativa oltre il dovuto).
Salve,
esiste un nome per la paura di commettere errori grammaticali?
Grazie,
Valeria
Ciao Valeria,
questa fobia non ha (ancora) un nome preciso da quanto mi risulta, ma rientra in quella che viene chiamata «ansia grammaticale», un termine che si è diffuso soprattutto negli ultimi anni dove siamo sempre sotto esame nei social e nei programmi di messaggistica. Internet infatti ci costringe a essere il più perfetti possibile quando scriviamo, perché in caso contrario possiamo essere sottoposti alle critiche dei “perfettini”.
Se proprio vogliamo associare il nome di una fobia, potrebbe rientrare nella Atelofobia, che in generale indica la paura di essere imperfetti e inadeguati alla situazione: in questo caso, ci si può sentire in difetto rispetto alla (presunta) perfezione degli altri.
Grazie mille per la veloce e puntuale risposta!
Valeria
Buongiorno,anche io ho la fobia della parte sotto delle navi/barche…mi fa impressione,paura…mi disturba.
NON PENSAVO ESISTESSERO TANTE FOBIE….NON SARA’ ANCHE UNA FOBIA AGGIORNARSI SULLE FOBIE ESISTENTI COME FACCIO IO? SCHERZI A PARTE SECONDO ME QUANDO LA NOSTRA TESTA COMINCIA A NON FUNZIONARE SCATTANO TANTE PAURE CHE SE NON SUPERATE ( QUANDO L’INDIVIDUO E’ FRAGILE) DIVENTANO CRONICHE E PERCIO’ ASSUMONO LA FORMA DI “FOBIE”
PIU’ O MENO,GRANDI O PICCOLE QUALCHE FOBIA L’ABBIAMO TUTTI
……………………………………………………………………………………….
E SPESSO NON CI PIACE RICONOSCERLE!!!!
Vero, praticamente tutto può diventare una fobia (ecco perché sono così tante). Esistono dei sistemi particolari per superarli, ma comunque deve sempre partire da noi
Paura di girare su se stessi? Di salire su una giostra e di girare
Non ho trovato dei nomi specifici, anche perché in genere sono di origine greca o latina e la giostra è uno strumento tecnologico moderno. Però se entriamo nella psicologia, la paura può essere legata al fatto di perdere l’equilibrio, di essere sbalzato via (o comunque di cadere in modo pericoloso) o di star male a forza di girare.
Diciamo che la sensazione è simile a quella provata da chi soffre di Illyngofobia («paura delle vertigini, di sentire girare la testa guardando verso il basso»).
come si chiama quella verso le meduse???
Si chiama Scyphofobia (mi mancava, l’ho aggiunta all’elenco). È un sottoinsieme della Thalassofobia, che è la paura delle creature marine.
Ciao Manuel, sono Barbie. Ti avevo scritto tempo fa ma non trovo più il commento letto poco fa perché ho continuato a leggere . Volevo rispondere a Matteo che mi aveva risposto che la mia paura di scivolare potrebbe essere la stessa di cadere. Assolutamente no, non mi importa nulla di cadere, solamente terrore di SCIVOLARE (la caduta è conseguente,ma non riguarda questo) .-anche andare sugli sci, non lo farei MAI.
Comunque io credo fermamente che tutte le fobie possano facilmente e molto logicamente essere conseguenze legate ad eventi o situazioni accaduti in vite passate. Per chi ci crede, come me. (O/anche ad altro.. ma non ritengo opportuno aprire la discussione..).
Il mio fratellino ha la “semaforofobia”, ogni volta che sono fermo a un semaforo inizia ad agitarsi perchè ha paura che resterà rosso per sempre
Una fobia particolare XD
Ho provato a cercare se ha un nome specifico, ma non ho trovato niente
Bene, chissà che magari gli passa se gli dico che è l’unico ad averla 🙂
Potrebbe anche essere, di sicuro è una fobia piuttosto strana 🙂
ho una paura ossessiva per la parte opposta al gomito. In realtà ho scoperto che no sono l’ unica ma non riesco a trovare il nome
Avete mai sentito parlare di pistantrofobia? Mi sembra che manchi nell’elenco…
Grazie per la segnalazione, Patrizia, in effetti mancava nell’elenco. Tra l’altro è una fobia interessante dal punto di vista psicologico, sarebbe da dedicarci un articolo a parte.
Che fobia sarebbe?
La paura di costruire una relazione intima con gli altri.
Io ho paura di cadere nel buco della doccia, fobia stramba dato che è impossibile ma da bambina ero terrorizzata….
Eleonologofobia
Paura dei termini greci o della complicata terminologia matematica.
Grazie, aggiunto alla lista
SINISTROFOBIA in termine tecnico è conosciuta come LEVOFOBIA
Ciao Antonino,
entrambi erano già presenti nella lista, comunque grazie per la segnalazione
Secondo me esiste anche la paura dei quadri o delle cose quadrate
sto cercando da un sacco come si chiama la paura delle barche e delle navi, ma non trovo nulla
Ho visto che quella delle navi è una paura piuttosto comune (per alcuni anche solo guardando la chiglia o la polena delle navi), però non sono riuscito a trovare un nome specifico.
Se invece è il mare ha darti inquietudine il termine è “Thalassofobia”.
no, si tratta proprio della paura delle navi, non del mare
(ps. è la fidanzata di mio fratello che ne è terrorizzata, ne abbiamo parlato qualche giorno fa e me ne sono ricordato dopo un po’)
“Benkinersophobia” E’ la fobia di non ricevere la propria lettera per l’ammissione ad Hogwarts durante il proprio undicesimo compleanno
Un po’ irrealistica, ma vale la pena di citarla 😉
Esiste anche la “Triscaidecafobia” la paura del numero 13
Io come fobie ho paura di vedere i manichini e tutto ciò che raffigura esseri umani
Grazie Matteo, l’ho aggiunta alla lista
La paura di perdere un carissimo amico
Rientra nella Thanatofobia, che comprende le varie paure legate alla morte propria o di altri. Ho aggiunto qualche informazione più per renderla più chiara
Innanzitutto ottima raccolta.
Da un po’ cerco come si chiamerebbe la paura non del fango, ma della terra in generale, ma non trovo la risposta.
E la paura di iniziare una conversazione?
Per la conversazione, direi che la “glossofobia” fa al caso tuo.
Invece non credo che esista una fobia della terra in generale, bisognerebbe scendere un po’ più nello specifico: intendi la paura di sporcarsi o di cadere dalle altezze?
Io ho paura la chemofobia mi sa che non c’era nella lista
Era già presente, ma grazie lo stesso per il contributo 🙂
E’ più che altro di toccare la terra, credo. Un mio conoscente si è lamentato una volta con me del fatto che suo figlio non lo volesse aiutare nella cura del suo giardino dicendo di non voler toccare la terra con altro che le scarpe. Potrebbe essere anche la scusa di un ragazzo un po’ pigro.
Potrebbe aver a che fare con la blennofoia o la molysomofobia
Allora secondo me è la molysomofobia, mi sembra più adatta (poi bisogna vedere la psicologia del ragazzo)
Ciao, io ho la fobia dei fori piccoli e ravvicinati. In teoria si chiama tripofobia.
ciao
Grazie, mi mancava nell’elenco. Aggiunta 🙂
….mi sembra manchi l’ omofobia nell elenco.
C’è già, ma con la “h” davanti (il termine esatto infatti è homofobia)
Ciao, io ho paura della parte di sotto delle navi (quella che sta immersa per intenderci) specialmente delle chiglie delle barche a vela …. come si potrebbe definire? credo sia un po’ insolita …….
Ciao Stefania,
penso che sia una paura simile a quella descritta da Superfogg (vedi sopra nei commenti), anche se la tua è un po’ più specifica. Ho fatto delle ricerche sulla fobia legata alla carena, che è appunto il nome della parte sommersa delle navi, ma non ho trovato un nome preciso.
In compenso ho visto che è una fobia piuttosto comune. Io credo che sia più che altro legato a una paura psicologica di finire “incastrati” in acqua
mah… non so. A me fanno senso quando sono fuori dall’acqua (per esempio quando al porto sono in secca per pulizie ecc). Quando sono in acqua non mi disturbano perchè non le vedo!!!
Forse è una paura legata alle dimensioni (Megalofobia)? O forse al fatto che potrebbero muoversi in modo incontrollato provocando dei disastri…
Scusa da vegana a volte vengo trattata come una lebbrosa e la gente dice a volte “i vegani sono come la peste” …da cosa sono affette queste persone? Ignoranza o veganofobia?
Se ti viene detto in modo offensivo, di sicuro scarsa tolleranza e avversione per il diverso, come avviene su tante questioni 🙂
Al di là della propria opinione o degli studi scientifici e alimentari sul veganismo, c’è modo e modo di affrontare il discorso e l’offesa diretta non è mai il più adatto. Tra l’altro io sono dell’opinione che ognuno deve essere libero di seguire le proprie idee senza essere messo alla gogna, almeno finché non va a intaccare la libertà e la sicurezza degli altri.
Ho un’amica con la stessa identica fobia… carene, ma quando sono fuori dall’acqua
Io ho paura delle macchine che puliscano la strada, quelle con delle spazzole davanti che fanno un gran rumore.
Divento davvero terrorizzato appena ne vedo uno, mi sa dire come si chiama la mia fobia?
Salve Manfred,
si tratta anche questa di una fobia specifica. Non ho trovato riferimenti sulle paure per le spazzatrici stradali, ma forse è una paura indiretta, per esempio legata alle dimensioni del mezzo.
Se si ha terrore di un po’ tutti i mezzi pesanti si rientra nella Megalofobia
Come si chiama la paura dell’abbandono?
Ciao Aurora,
la paura dell’abbandono è una condizione che abbraccia diverse cause e non la farei rientrare tra le fobie (che sono paure irrazionali, immotivate). Non esiste, infatti, un nome tra le fobie per considerarla, anche perché sarebbe riduttivo.
Un po’ tutti soffriamo di questa paura e la cause possono essere varie. Quando diventa pressante, allora può diventare un problema sociale e sarebbe utile rivolgersi a un esperto, che può aiutare a scoprire le cause nel passato e può dare dei consigli su come affrontare il problema in base alla psicologia della persona. Ma il primo passo è senz’altro quello di imparare a conviverci.
Ciao Manuel, innanzitutto complimenti per il sito, ci sono tantissime curiosità interessanti! Allora le mie paure sono queste:
– i pomodori, in particolare i semini all’interno e la polpa viscida
– i militari (li associo alla guerra). Ultimamente sto cercando di migliorare e riesco addirittura ad indossare una divisa dal colore mimetico-militare
– le ambulanze e l’odore degli ospedali, inutile dirlo sono un po’ ipocondriaca =)
Grazie Jessica, i complimenti fanno sempre piacere 🙂
Sono in molti ad avere fobie multiple senza per forza essere ipocondriaci. Ecco qua le tre che mi hai chiesto:
– la paura dei pomodori è la “Lycopersicophobia”. Ci ho messo un po’ per trovarla, ma è più diffusa di quanto credessi (tra l’altro mancava nell’elenco, l’ho aggiunta)
– per la tua seconda fobia, direi che non è diretta ai militari ma a quello che rappresentano, quindi potrebbe starci la “Traumatofobia”: è legata alla paura di essere feriti, fisicamente o psicologicamente; spesso è legata a traumi subiti, ma a volte può essere semplicemente genetico
– infine la “Nosocomefobia” è la fobia degli ospedali e immagino che sia condivisa da un bel po’ di persone
Come si chiama la paura/fobia di disturbare gli altri?! Anzi, esiste?!
Ho fatto una ricerca in lingua inglese e mi hai fatto scoprire una nuova fobia, che ho aggiunto nell’elenco sopra: la Blargofobia.
E’ precisamente la “paura di annoiare gli altri”.
In molti sostengono però che, più che una fobia, si tratta di una sfumatura della timidezza o di altre paure sociali.
Comunque sia, penso sia la parola che stavi cercando 🙂
Oddio grazie mille! 😀
Comunque, scusi l’ ignoranza, ma nella Blargofobia rientra anche la paura dell’essere un peso per gli altri o sono due fobie/paure diverse?!
Ancora grazie e complimenti per il sito (cosa che non le ho nell’altro commenti ^^”) : è veramente ben fatto, ci sono tante curiosità e informazioni utili. Complimenti e grazie ancora! 🙂
Grazie 🙂
Direi che la Blargofobia può rientrare anche nell’ “essere un peso” per gli altri, perché riguarda sempre la stessa sfera emotiva.
Io ho la paura di mangiare in penombra voglio vedere esattamente ogni boccone che mangio…ho la fissa che ci sia qualcosa….poi non respiro se passo dietro macchine con motore acceso….paura cibi etnici soprattutto inscatolati tipo negozietti indiani di Milano che vendono prodotti del mondo….paura cadere tra i binari della metro o treno…paura di andare sul balcone che cada….paura delle giostre….paura di festeggiare compleanno….paura di arrossire brutte figure….
Ciao Eleonora,
potrei sbagliarmi, ma sembrano soprattutto paure legate all’insicurezza. Probabilmente lavorando sulla tua autostima potresti risolverne gran parte. Dovresti sentire il parere di un esperto, che ti sa dire quali azioni prendere per superare il blocco psicologico
Salve,
Io ho una tremenda paura di essere seguito o/e pedinato.
Tutto questo anche nel mentre so che mi stanno seguendo.
Ieri mi è successo quando dovevo accompagnare dei miei parenti mi seguivano.
Spero lei possa aiutarmi…
Grazie in anticipo
Salve,
questa condizione di ansia continua può nascondere dei problemi più profondi e la cosa migliore è parlarne con un esperto, anche perché a volte rende davvero difficile la vita quotidiana: dubbi, sospetti e diffidenze possono portare all’allontanamento di amici o addirittura dei familiari (nei casi più gravi).
Più che una fobia potrebbe trattarsi di vera e propria paranoia, cioè “sospetti” spesso ingiustificati. Meglio affrontare la questione il prima possibile, come detto affidandosi a un esperto.
Dopotutto, alcuni studi hanno dimostrato che l’uomo vive molto meglio se impara a fidarsi del suo prossimo, che sia un conoscente o meno…
La ringrazio.
Io sono fissata con le finestre.
Devo sempre mettere vari strati di tende nella finestra della mia stanza, così che dall’esterno non mi vedano.
Metto anche dei cuscini davanti, così sono sicura che non vedano dentro.
E abito al terzo piano di un condominio, quindi tecnicamente quelli di sotto non dovrebbero nemmeno guardare dalla parte dove sta la mia stanza. Anche perchè, perchè dovrebbero?!
Questa paura è nata quando avevo 14 anni, quindi circa 4 anni fa.
Ho passato un brutto periodo, tra depressione e altre cose, e alla fine per un certo periodo mi sono chiusa in casa perchè avevo paura che le persone mi vedessero e mi giudicassero per il mio aspetto fisico.
Da lì ho iniziato a coprire le finestre della mia stanza, anche chiudendo del tutto le persiane.
Pensa che prima, se in casa c’erano delle finestre aperte e dovevo andare all’altra parte della casa per fare qualcosa, ma dovevo per forza passarci davanti, correvo per tutto il tratto come se ne dovesse dipendere la mia vita. Se potevo evitavo e stavo chiusa in camera, al posto di passare davanti alla finestra.
Avevo, e ho ancora, la folle paura che in quel momento ci fosse qualcuno a spiarmi.
Adesso comunque non corro più come un ossessa se devo passare davanti alle finestre in casa, e adesso esco di più da casa.
Ma comunque la fissa che qualcuno possa vedermi da fuori c’è ancora, e di conseguenza copro le finestre della mia stanza come facevo prima.
Non so se esiste un termine per questa particolare fissa barra fobia.
Mmmhh..
E poi altre fobie…beh, ho paura di chiudere gli occhi quando faccio la doccia.
C’è un momento quando devo per forza chiudere gli occhi, sennò lo shampoo o balsamo mi entra negli occhi, e quindi li devo chiudere.
E in quel lasso di tempo il cuore mi batte a mille, perchè ho paura che ci sia qualcosa o qualcuno che mi fissi e che poi mi faccia qualcosa, tipo attaccarmi o uccidermi.
Quindi faccio in fretta e riapro gli occhi subitissimo, sperando di non trovare brutte soprese.
Non mi capacito del fatto che soprattutto negli Stati Uniti abbiano lo specchio attaccato nell’armadietto dei medicinali.
Uno apre lo sportellino, prende le sue cose, chiude lo sportello e BUM, si ritrova lo specchio davanti.
Io avrei una paura folle di trovarmi, chessò, qualche strana presenza dietro di me e vederlo riflesso nello specchio…Brr…
Comunque ho scritto una lista di altre fobie in cui mi ci sono rispecchiata, e alla fine è uscito questo…
1. Achluofobia, paura del buio
2. Agliofobia, paura del dolore
3. Algofobia, paura ossessiva di soffrire
3.5 Pseudo Anthropofobia, paura della gente o della società.
4. Anuptafobia, paura di rimanere single
5. Apeirofobia, paura dell’infinito
6. Apifobia, paura delle api
7. Arachnofobia, paura dei ragni
8. Athazagorafobia, paura di essere dimenticati o ignorati
9. Atychifobia, paura di fallire
10. Autofobia, paura di essere soli o di se stessi
11. Cherofobia, paura della felicità
12. Chronofobia, paura del tempo
13. Decidofobia, paura di prendere decisioni
14. Dementofobia, paura della follia
15. Demonofobia, paura dei demoni
16. Ecofobia, paura di restare soli in casa
16.5. Pseudo Eisoptrofobia, paura degli specchi o di vedersi allo specchio
17. Eleutherofobia, paura della libertà
18. Entomofobia, paura degli insetti
19. Erotofobia, paura dell’amore sessuale o delle questioni sessuali
20. Gerascofobia, paura di invecchiare
21. Glossofobia, paura di parlare in pubblico o di provare a parlare
22. Gnosiofobia, paura di conoscere
23. Hypengyofobia o Hypegiafobia, paura delle responsabilità
24. Kakorrhaphiofobia, paura di fallire o di essere sconfitti
25. Katagelofobia, paura del ridicolo
26. Lygofobia, paura dell’oscurità
27. Maniafobia, paura della follia
28. Monofobia, paura della solitudine
29. Necrofobia, paura della morte o di cose morte
30. Nyctofobia, paura del buio o della notte
31. Panthofobia, paura della sofferenza e della malattia
32. Paralipofobia, paura di negare la responsabilità
33. Pneumatifobia, aura degli spiriti
34.Pnigofobia, paura di soffocare o essere soffocato
35. Psellismofobia, paura di balbettare
36. Socialfobia, paura di essere valutati negativamente in situazioni sociali
38. Soteriofobia, paura di dipendere da altri
39. Thanatofobia, paura della morte o di morire
Credo di avere però molte altre fobie…
Sono un pò tante per la mia giovane età (18 anni).
Credo che ci sia un problema, anzi, molti problemi, e che dovrei risolverli al più presto, sennò potrebbero peggiorare.
Ciao Sara,
alcune delle fobie che hai sono anche piuttosto comuni (come quella dei ragni) e altre sono tipiche della natura dell’essere umano, per esempio il buio.
Se prese in singolo le fobie in genere possono essere affrontate e risolte. Nel tuo caso sono molte e se guardi bene sembrano legate soprattutto alla timidezza, all’insicurezza e al fatto di essere giudicata dagli altri.
Quindi a mio avviso il problema non è la fobia in sé, ma la tua mancanza di autostima e la difficoltà che hai di relazionarti con gli altri; il periodo di depressione che hai avuto può essere stata la causa scatenante, anche perché è avvenuto durante uno dei momenti più critici, e cioè l’adolescenza.
Già il fatto che tu voglia uscirne è un ottimo passo. Da sola però non è semplice trovare una via d’uscita nel “guscio” che ti sei creata, ti servirebbe una spinta iniziale. Perché non provi a consultarti con qualche psicologo? Può sembrare il contrario, ma sono in molti a rivolgersi ai psicologi anche per piccoli problemi: nel tuo caso potrebbe fare davvero la differenza e potresti trovare l’aiuto che ti serve. Altrimenti il rischio è che ti trascini questa insicurezza anche in età più adulta…
Ciao, grazie per avermi risposto.
In effetti tutto questo( i problemi, le mie fobie, eccetera) sono causate da una grande mancanza di autostima.
Sono una ragazza timida, molto insicura e pessimista la maggior parte del tempo.
Ho paura a relazionarmi con le persone perchè sono quelle stesse persone che mi hanno resa insicura, che mi hanno fatto perdere fiducia in me stessa.
Qualche anno fa, prima che tutto questo degenerasse, ho frequentato una brutta compagnia, che mi ha causato tutti questi problemi, che poi sono sfociati in depressione.
So che non tutte le persone sono come quella compagnia che ho frequentato anni fa, e che esistono persone migliori e meravigliose. E voglio incontrarle queste persone. Ma non so da dove incominciare. E poi ho paura di sbagliarmi e finire un’altra volta in brutte situazioni e frequentare persone che poi mi ributterebbero di nuovo giù, facendomi più male di prima.
Ho paura di provarci, perchè ho paura di soffrire.
Voglio uscirne, eccome se voglio uscirne.
Ho provato a risolvere i miei problemi da sola, ma in 4 anni non ci sono mai riuscita.
Un mese fa ho contattato una psicologa della mia città, ma non è andata bene. Pensavo che lei fosse adatta a me, dato che era giovane(25 anni), ma alla fine era stato a causa della sua giovane età che non ha funzionato. Non mi sono sentita neanche per un momento a mio agio, non era per me, mi sembrava tutto sbagliato. Così ho mollato.
So che dovrei comunque riprovarci, contattando una psicologa più grande e con più esperienze. So che mi farebbe bene, e che forse, grazie a un aiuto in più, potrei uscire da questa depressione.
E poi certe volte penso soltanto ad andarmene da questa città, da questo Paese. Penso che potrebbe farmi bene allontanarmi dal posto che mi ha resa così debole e insicura.
Penso che andarmene da qui e provare a vivere la mia vita sia un’opzione molto valida, tanto quella di andare da una psicologa.
Mollare tutto e vedere che succede. Potrebbe funzionare.
Poi vedrò cosa fare.
Ah, nel primo commento mi sono dimenticata di menzionare una fobia che mi sta uccidendo, cioè la philofobia, la paura di amare.
Ho una paura folle di attaccarmi troppo a una persona, perchè questo attaccamento poi potrebbe sfociare in innamoramento, e non voglio proprio innamorarmi. Non sarebbe proprio il caso.
Ho paura di amare e di essere amata.
Ne sono terrorizzata.
Vedo tutte le mie coetenee fidanzate, e io mi domando come facciano. Come abbiano la forza di provarci, nonostante comunque sia risaputo che una relazione non dura, MAI, e che finirà lo stesso, e che tutto quello che facciamo non servirà a niente. Che tutto quello che c’è nel mezzo di una relazione(sentimenti, pensieri, cose belle e cose brutte, discussioni, gli appuntamenti, i ricordi, quei momenti in cui provi a far funzionare la relazione provando di tutto più e più volte), poi verrà dimenticata.
Tutto.Verrà.Messo.Nel.Dimenticatoio.
Paura di amare, di essere amata, di soffrire, di far soffrire, di mettersi a nudo davanti al partner, di aprirsi come non ho mai fatto in tutta la mia vita, di prendersi la responsabilità di far funzionare tutto, di fidarsi, di essere un appiglio per il partner, di provare emozioni così intense, di fallire, di far del male….
Non credo di riuscirci.
Forse da grande sarò come quelle persone fredde con il cuore di ghiaccio, che non riescono ad amare perchè hanno paura, persone che si buttano in relazioni superficiali, dove i sentimenti sono assolutamente proibiti.
Sono un disastro…
Questo periodo sembrerà meno “nero” quando ci ripenserai tra qualche anno. Se non ti sei trovata bene con la prima psicologa, non desistere e prova a contattarne un altro: perché le cose funzionino bene deve crearsi un feeling tra paziente e medico.
Forse la timidezza non passerà mai del tutto, fa anche parte del tuo carattere, il che non è una brutta cosa: tanto per fare un esempio, molti grandi attori americani si intimidiscono facilmente di fronte un’intervista (tra l’altro, uno dei metodi per vincere la timidezza è proprio la recitazione).
In ogni caso si può imparare a gestire la timidezza e a conviverci senza problemi, per cui il mio consiglio è di tentare con un altro medico e poi si vedrà.
Buona fortuna 🙂
Ciao:) ma esiste la
paura del futuro,
paura di morire
e di essere osservata dalla gente?
Poi volevo chiederti ho 19 anni, è normale che cosi all’improvviso mi vengono queste fobie, ad esempio adesso ho tanta paura se vedo girare una mosca in casa che prima non avevo paura. Paura delle strade, dei camion, andando veloce sopra i 60 km h e di andare in macchina con gli altri, mi sale l’agitazione, inizio a sudare, cerco di stare zitta e vado in paranoia.
Sono super ipocondriaca e non so il perché e la causa, se sento un piccolo dolore o se ho una ferita impazzisco e penso chissa cosa ho e vado subito dal medico. E poi ho anche tante altre fobie ma queste sono quelle più specifiche che non capisco come mai tutto così all’improvviso..
Ciao Eva,
la paura di morire è la Thanatofobia e quella di essere guardati dagli altri si chiama Ophthalmofobia. La paura del “futuro”, invece, è molto generica, e può includere varie forme di fobie (più che altro, immagino, insicurezze): d’altronde non credo esistano persone che non abbiano qualche preoccupazione verso il futuro 🙂
Se queste fobie ti sono comparse di recente, tutte assieme, è probabile che esista una causa che le abbia scatenate. Qualche evento particolarmente emotivo, un trauma, o una consapevolezza che hai scoperto di recente o che ti è stata instillata per esempio guardando qualche cronaca dei telegiornali.
Vedo che diverse fobie che descrivi sono legate alla strada e alla macchina. Non è che hai assistito o visto qualche incidente che ti ha particolarmente impressionata?
Le mie, comunque, sono solo supposizioni; per capire meglio sarebbe da approfondire con domande specifiche e magari rivolgendosi a un esperto
Ciao, sono Leonardo
Io mi riconosco in queste paure
Automatonofobia
Paura di tutto quello che può rappresentare, falsamente, una forma umana : burattini, ventriloqui, automi, statue di cera, ecc.
Athazagorafobia
Paura di essere dimenticati o ignorati
Apotemnofobia
Paura delle persone con amputazioni
Blargofobia
Paura di annoiare o disturbare gli altri
Parasitofobia
Paura dei parassiti
Taeniofobia o Teniofobia
Paura del verme solitario
Taphefobia o Taphofobia
Paura di essere sotterrato vivo
Tuttavia personalmente credo di avere altre.. paure che non sono riuscito ad identificare..
Per esempio ho un innata paura verso gli alieni che sono diventati come un’ossessione per me.. (il non sapere chi siano cosa potrebbero voler da me e se torneranno)
Un altra è il toccare delle persone con problemi mentali quali potrebbero essere per esempio autismo o la sindrome di down.. Non riesco a capire perché quando sono a contatto con loro.. Provo una sensazione di disagio e mi sembra come di essere contaminato e ciò mi porta a strofinare ossessivamente la parte del corpo toccata..
Infine.. Da qualche anno ho riscontrato la stessa sensazione appena citata verso i miei genitori e mio fratello (vivo con loro ho appena sedici anni) e non riesco a comprendere il perchè… A volte mi sento anche in colpa e mi “pulisco” senza farmi vedere tuttavia non riesco ad ignorare quel disagio e non strofinarmi per “pulirmi”
Ho letto di fobie simili ma tutte parlano di una paura generale nel toccare qualunque persona non solo alcune.. Se tu fossi in grado di darmi almeno una delle risposte che cerco potresti rispondere? Grazie del tuo tempo spero di non averti assillato troppo.
Ciao Leonardo,
guardando la lista delle fobie che mi indichi, la prima cosa che mi viene in mente è che si riconducono tutte a una paura di cambiare, di diventare qualcosa di diverso da quello che sei. Le fobie sono psicologiche, per cui in realtà devi vederla come una paura interiore di cambiare. Per estensione direi che hai paura di farti “leggere dentro” dagli altri, forse per timore che entrino nel tuo spazio personale.
E’ un atteggiamento normale tra gli adolescenti, nel tuo caso però sembri viverla in un modo traumatico. Tieni conto che la «fobia dello sporco» è una tra le più diffuse (conosco personalmente parecchia gente che ce l’ha), però quando è un’ossessione può diventare un problema che sarebbe meglio affrontare.
Ripeto, non sono uno psicologo, per cui posso solo azzardare delle ipotesi. Ti sarebbe utile contattare un esperto visto che la cosa comincia a diventare per te un vero peso (se lo affronti subito è più facile uscirne). Ti consiglio soprattutto di parlarne con i tuoi genitori, possono aiutarti a cercare un dottore nella tua zona.
PS: per quanto riguarda gli alieni, non preoccuparti: ti assicuro che la probabilità di entrare in contatto con loro è estremamente bassa e ancora più bassa è la possibilità che arrivino a visitare la Terra. E se anche potessero arrivare sino a noi, credi davvero che avrebbero bisogno di tenersi nascosti? Non fare troppo affidamento alle teorie complottistiche che leggi su internet a riguardo 🙂
Se vuoi qualche conferma, guarda qua (e l’articolo parla solo di “contattare”, non di incontrare):
http://www.manuelmarangoni.it/onemind/3212/quante-probabilita-ci-sono-di-contattare-una-vita-extraterrestre/
Okk ho capito.. Grazie mille 🙂
Per quanto riguarda gli alieni ho un po’ sminuito la cosa anche se in realtà ne sono terrorizzato ahaha
Sinceramente non ho paura di incontrarli.. Anzi, mi aiuterebbe a capire.. Ho più paura Dell immagine che la società ha creato di loro e temo che si rispecchiano in quel tipo di creatura… Sai per caso se esiste un nome per questa paura? .. Dato che ho trovato molte persone che la condividono tuttavia nessuna di loro sapeva come definirla..suppongo che se esistesse la parola avrebbe la radice latina alienus, straniero,e che quindi sarebbe una cosa come alienofobia però non essendo un esperto in materia non vorrei dire fesserie…
Comunque ti ringrazio per il link, ma credo sia come dire ad un aracnofobico che può prendere in mano un ragno perché non ce sono di pericolosi in Italia.. Non credo che quelle parole servirebbero a tranquillizzarlo ahhaha.
In effetti sarebbe interessante recuperare il nome della fobia per gli extraterrestri. Ho fatto una ricerca ma non ho trovato niente di utile: parlano di xenofobia, ma direi che è tutt’altra cosa…
Già.. Grazie mille del tuo tempo, se trovo qualcosa ti faccio sapere in ogni caso 🙂
Ah comunque complimenti per il sito, non l ho ancora detto, ma lo adoro ahhaha lo sto consigliando i giro ad un po di miei amici e credo diventerò uno dei lettori più Assidui.
Grazie a te 🙂
Ciao, credo di aver finalmente trovato una risposta al mio dilemma.
La paura degli alieni potrebbe essere causata da una forte automatonofobia legata ad una paura del non avere la situazione sotto controllo.
Ciò spiegherebbe anche perché quando vedo la ricostruzione di un alieno antropomorfo tremo mentre quando la vedo di alieni di altro genere come ad esempio quelli di Alien non ho nessuna reazione.
Spero d esser stato utile 🙂
Buongiorno, io ho una fobia specifica di cui non sono mai riuscita a capire la natura. Non è assolutamente paura dell’acqua. Io nuoto, amo il mare, sono tifosa delle competizioni di surf che seguo sul pc, ok ho un pò fifa della profondità ma in maniera del tutto normale, tuttavia ecco la cosa strana, a volte quando guardo fotografie di mari e oceani provo senza preavviso un senso pazzesco di vertigine, di terrore puro. Tanto che devo chiudere subito il pc e calmarmi. Che senso ha?? si tratta indistintamente di mari calmi e di mari mossi. E’ proprio la distesa d’acqua in fotografia a gettarmi nel panico.
Buongiorno Francesca,
forse non è l’acqua in sé a spaventarti, ma la distesa “infinita”. Negli oceani e nei mari non c’è punto di riferimento, è tutto campo aperto. Guardandolo nel suo complesso sembra di essere sospesi in un grande vuoto.
La sensazione può essere la stessa di quando ti sporgi verso il baratro di una montagna, l’impressione di poter scivolare in caduta libera senza un appiglio a cui aggrapparsi e senza nessuno che possa sostenerti.
Io ho paura delle caviglie rotte o slogate…insomma qualsiasi cosa possa accadere alle caviglie come si chiama?
Ciao Claudia,
è una fobia un po’ specifica, non sono riuscito a recuperarla.
Quella che più si avvicina nell’elenco (ma non è proprio corretta) è la Ankylofobia, la paura che un’articolazione si blocchi, cioè in altre parole di non poter muoverla agevolmente
Ciao 🙂 complimenti per il sito, l’ho trovato davvero interessante e ho potuto dare nome a diverse mie fobie, mi chiedevo se magari cercando, avessi trovato un nome per la fobia per le persone sui trampoli ma non mi riferisco solo ai clown, ma a chiunque li indossi, mi terrorizza e quando vedo qualcuno sui trampoli, scappo e cerco rifugio :’|
Ciao e grazie per i complimenti 😉
Si tratta di una fobia troppo specifica e, quindi, dubito che gli sia stato attribuito un nome proprio.
Azzardando, è probabile che la paura si riferisca a qualcosa di troppo alto rispetto alle cose naturali, che troneggia su di te. Sotto questo punto di vista potrebbe essere assimilabile alla “Megalofobia” o alla “Anablefobia” (vedi per esempio se provi lo stesso fastidio guardando in alto, come edifici che ti sovrastano)
Manuel secondo me manca la “Fetonomiapoliomintufobia” ovvero la paura dell’ossigeno
Grazie, l’ho aggiunta alla lista. Ho fatto delle ricerche e in realtà ho trovato pochi riferimenti “ufficiali” a riguardo: sembra una fobia nata in tempi moderni, forse con l’aumento della consapevolezza da parte della popolazione su come sia composta l’atmosfera che respiriamo. Una dimostrazione di come le paure dell’essere umano siano in continua evoluzione 🙂
Buongiorno Manuel, mi sono imbattuta causualmente in questa pagina e l’ho trovata molto interessante. E’ incredibile quante fobie possa scatenare la mente!A questo proposito una mia fobia che non ho trovato nell’elenco e’ la seguente: sono disturbata (mi suscita una sensazione di insopportazione e di ansia) tutto cio’ che movimento continuato tipo: centrifuga della lavatrice, luci ad intermittenza o macchine che svolgono sempre lo stesso movimento o cose similari. Mi danno sempre la sensazione che il loro continuo funzionamento sia “precario” e rimango nell’attesa ansiosa che si possano rompere (sebbene sappia che sono creati per quel funzionamento). Non capisco quale possa essere la causa di questa fobia. Ho 37 anni e credo di averla da non piu’ di una decina d’anni. Ti ringrazio!
Francesca
Ciao Francesca,
in realtà nell’elenco sopra trovi una fobia che potrebbe fare al caso tuo: la Kinetofobia, che è appunto «una paura persistente, anormale e ingiustificata del movimento».
Difficile capire da cosa possa essere provocata. Innanzitutto, devi vedere se la fobia ce l’hai soltanto con i macchinari o con qualsiasi cosa che si muova troppo velocemente (diciamo più velocemente di quanto possa muoversi un essere umano o che comunque compia rotazioni o giri che un essere umano non riuscirebbe a ripetere: vedi le auto in corsa, per esempio).
Nel primo caso la tua fobia potrebbe essere davvero legata alla paura che si spacchi qualcosa; altrimenti è propria del movimento.
Le fobie non sono facili da superare perché, di loro, sono paure ingiustificate. Se si tratta solo di un disturbo potresti provare a conviverci, se invece ti provoca delle vere e proprie ansie magari è il caso di sentire un parere esperto…
manca la ”hexakosioihexekontahexafobia” paura del numero 666
Grazie Emma, aggiunto alla lista 😉
Esiste una fobia delle sanguisughe? Quando me vedo una vado in panico e comincio ad urlare è a minacciare di non avvicinarla a m
Non sono riuscito a trovare un termine per questa fobia specifica. Se andiamo un po’ più sul generico e cerchiamo sui “vermiformi” allora qualcosa salta fuori: qua devi vedere se anche altri tipi di vermi simili ti fanno lo stesso ribrezzo (le sanguisughe in sostanza sono dei vermi particolari, appartenenti agli Anellidi).
Vedi se può fare per te la Scolecifobia (paura dei vermi) o Helminthofobia (paura di essere “infestata” dai vermi)
Buonasera, ho 12 anni e ho trovato questo sito per capire le fobie che ho. Purtroppo la mia unica vera fobia è quella delle cose diverse. Tipo:
Comprai 3 penne ( sono fissata con le penne ) praticamente due penne avevano la punta tonda e una aveva la punta triangolare,io stavo per svenire ahah sono andata in paranoia. Spero che riesca a rispondermi.
Cordiali saluti
-Zohra
Ciao Zhora,
potrebbe trattarsi di Asymmetrifobia, che è la paura di quello che non ha la giusta simmetria.
Sarebbe però da approfondire in base al tuo caso specifico, se si tratta di un caso isolato non rientra tra le fobie e lo svenimento potrebbe essere dovuto ad altre cause
Allora, andando dal mio psicologo, ho scoperto parecchie cose interessanti, sono:
-Acrofobica, terrorizzata dall’altezza
– Astrafobica e Ceraunofobica, credimi che non è facile vivere con queste fobie, puntualmente mi nascondo in un posto buio dove non posso sentire i tuoni e spesso sudo freddo e mi agito…
– Bacteriofobica: In qualsiasi luogo pubblico ma anche a casa, lavo almeno
7-8 volte al giorno le mani perchè sono terrorizzata dal fatto che abbia dei batteri sulle mani
-Ho una naturale avversione verso i rumori forti e le persone che urlano o che fanno rumore: mi urtano i nervi come niente…
-Infine, ho una particolare paura ossessiva… una fobia, sì, di cui non conosco il nome: ho paura che le cose belle finiscano. Davvero, anche questa paura è ardua da sopportare…
E comunque, ho trovato la fobia più assurda di tutte: Anatidaefobia. Paura che da qualche parte, in qualche modo, una papera ti stia fissando… Esiste davvero…
Il fatto che tu ci stia lavorando sopra è una buona cosa, anche perché ho idea che alcune delle fobie che hai citato ti impediscano di vivere tranquillamente le giornate.
L’anatidaephobia non la conosceva, l’ho aggiunta alla lista 🙂
Ciao, molto interessante questo elenco di fobie. Stavo cercando se esiste la mia, avuta sempre fin da piccola, quella verso le lumache. Non so se ci sia un nome specifico per definirla, o forse si può far rientrare in quella per i vermi, ma il terrore è scatenato alla sola vista di lumache, soprattutto di grandi dimensioni e senza guscio. Ho perfino conati di vomito. Per il resto non ho altre fobie 🙂
Ciao Luindi,
la tua fobia potrebbe anche rientrare nella Blennofobia (paura delle cose viscide in generale) o nella Herpetofobia (paura delle cose che strisciano).
Edit [gennaio 2019]: «limaxofobia» è l’avversione per le lumache. Ho cercato di approfondire con delle ricerche, senza trovare molti risultati, ma il termine dovrebbe essere corretto: “limax” in latino si traduce appunto con “lumaca”. Ringrazio l’utente Butyrobasophobia nrt per la spiegazione (vedi commento più in basso).
Come si chiama la fobia di avere qualcuno in casa ?
Io spesso, quando sono in casa, da sola, ho molta paura che ci sia qualcuno, poi dopo mi tranquillizzo e mi dico che mi sto facendo paranoie.
Ciao,
non sono riuscito a recuperare il nome di una fobia simile. L’unica che mi viene in mente è la Anthropofobia (paura della gente/società), ma è un riferimento troppo forte e non è adatto a quella che cerchi
Salve, io ho paura dell’ acqua a causa di un trauma infantile. Come di chiama questa paura?
Preciso che non ho paura di bere o farmi il bagno, ma di entrare in luoghi con grandi quantita’ d’ acqua, come la piscina o il mare. Non ho paura del mare in se’, ma della quantita’ dell’ acqua in esso presente.
Ciao Gloria,
la tua probabilmente è Hydrofobia (paura dell’acqua in generale). Se invece hai paura proprio delle masse di acqua “in movimento”, come possono essere appunto i fiumi o i mari, potrebbe essere Potamofobia.
Ciao, io ho due fobie, la prima é una fortissima paura delle bande musicali e la seconda che ultimamente mi facendo impazzire, é la paura delle cose incastrate, il solo pensiero mi fa venire l ansia e mi sento soffocare!
Ciao Simona,
sono andato a informarmi un po’ sulle tue paure. Per quanto riguarda la musica, più che una melofobia (la paura della musica in generale), se sei ipersensibile ai rumori potresti avere un’iperacusia. Qua c’è una pagina che ti spiega le differenze, ma puoi facilmente informarti in internet:
http://www.vice.com/it/read/ho-paura-della-musica-a6n8
Quella delle cose incastrate, invece, sembra una vera e propria fobia. Però non ho trovato un termine adatto per indicarla. C’è anche da vedere se, in realtà, la tua fobia è legata alla paura di essere tu stessa bloccata da qualche parte: in questo caso potremmo parlare di claustrofobia (la paura ti trovarsi in spazi stretti).
Tra tutte queste paure io ne ho 28 fobia ma quelle più grosse sono ENISSOFOBIA AGORAFOBIA DEMOFIBIA SCIOFOBIA MASTIPHOFOBIA HADEFOBIA e il mio grande terrore KINEMORTOPHOBIA OPHTHALMOFOBIA ho tante fobie infatti ho sempre paura di fare un sacco di cose anche andare a fare la spesa perché ho paura di essere guardata ma anche se qualcuno mi parla o di attirare l’attenzione
La kinemortofobia mi mancava nell’elenco, l’ho aggiunto
Buona parte di quelle che hai elencato sono fobie sociali. Sono paure piuttosto diffuse al giorno d’oggi e magari affrontandone una riuscirai a eliminare anche le altre.
Sarebbe utile e interessante fare uno studio sul perché questo tipo di disagi siano tanto comuni. Potrebbe essere che il continuo uso della tecnologia ci rende distaccati e quando alla fine facciamo degli incontri reali, ci sentiamo fuori luogo… ma potrebbe anche essere semplicemente nella natura dell’essere umano 🙂
io ho una paura terribile delle cavallette. so che è molto comune, ma nell’elenco non l’ho trovata…o mi è sfuggita! grazie.
Ciao Mida,
ho fatto qualche ricerca, ma non ho trovato una specifica denominazione per la fobia delle cavallette. Se la prendiamo più in generale, la tua rientra nella Entomofobia (paura degli insetti)
Credo di avere paura delle tende… ma non riesco a trovare un termine esatto che si colleghi a questa fobia. Mi potreste aiutare?
Ciao Matteo,
dovresti specificare che tipo di fobia hai nei confronti delle tende, cioè cos’è che ti infastidisce di loro. Una generica fobia delle tende non credo che esista 🙂
Da un bel po mi sono reso conto di alcuni miei problemi … Ultimamente sto male … Non mi sento realizzato , ho difficoltà a legarmi con altre persone , non mi importa niente delle cose che succedono … Ho paura di addormentarmi perchè so che la mattina devo svegliarmi ed incominciare una nuova giornata … Non so cosa fare mi sento fuori luogo anche in casa mia , non riesco a parlare con i miei genitori dei miei problemi , sto sempre nervoso e rispondo male a chiunque cosa mi sta succedendo ?
Ciao Gennaro,
le cause possono essere molte, dipendono anche da vari fattori e senza conoscerti è difficile entrare nel dettaglio. Non sono uno psicologo, ma è chiaro che se sei in questo stato di apatia devi cambiare qualcosa nella tua vita.
Ti consiglierei di valutare cosa vorresti veramente nella vita e di selezionare quei campi che, attualmente, ti impediscono di raggiungere i risultati; a questo punto potresti farti una scaletta di obiettivi e cercare di raggiungerli a passi: è una tecnica che funziona sempre, perché anche se non riesci ad arrivare fino in fondo ti mette in uno stato d’animo più adatto al cambiamento.
Poi ci sono altre strade da esplorare: per esempio creati del tempo libero per cose “frivole”, cambia le abitudini, fai sport (a volte neanche si immaginano i benefici di praticare uno sport) e soprattutto cerca socialità, di qualsiasi tipo, perché l’uomo è un «animale sociale» e le prime cause di malessere sono spesso legate a una scarsa socialità.
Insomma, l’importante è reagire sempre, non restare passivi
Ciao, la mia fobia credo si chiami siderofobia. Ma non credo si tratti di paura delle stelle ma del buio nello spazio. Mi sono accorta di un peggioramento 3 anni fa su lungo mare. A Ischia un tratto di spiaggia buio pesto, non c’erano luci di nessun genere ed il cielo era completamente coperto. Ero pure accompaniata quindi non c’era motivo di aver paura. Eppure ero tetorizata. Mai provato una coza del genere. Terrore allo stato purro. A casa mia ho un terrazzino che e al terzo piano quindi sovrasta i lampioni. Non riesco neanche ad varcare la porta di notte. So che sembra assurdo ma se ci provo mi sento risalire lungo la schiena un brivido terificante che mi paraliza letteralmente.
Ciao,
più di preciso la tua dovrebbe essere l’astrofobia, che è appunto la paura delle stelle e dello spazio celeste
Buonasera Manuel,
Sarei curiosa di sapere se esiste un nome per la mia fobia: Io la notte devo dormire rigorosamente lontano dalle porte, altrimenti sto in ansia tutta la notte e non dormo. In camera mia fortunatamente c’è una rientranza che la nasconde, ma quando vado a dormire in un altro posto devo stare lontana dalla porta… mi mette ansia vederle, come se tenessi che qualche malintenzionato potesse entrare. Però mi accade solo la notte, durante il giorno no. Grazie
Buongiorno Alice,
faccio una premessa. Le paure non sempre si possono definire con un solo nome (una sola fobia), perché spesso sono il risultato di una psicologia complessa che nasce da più di un elemento. Per esempio, quando parliamo di «arachnofobia» si parla in generale di “paura dei ragni”, ma ci si dovrebbe chiedere: cos’è che spaventa davvero dei ragni? Il veleno? La quantità di zampe? Il modo in cui si muovono? Una volta trovata la vera causa, a quel punto parlare di “paura dei ragni” può sembrare persino sbagliato.
Il tuo caso è uno dei più complicati da definire perché riguarda una serie di fattori che spaventano da sempre l’essere umano:
– la notte, cioè l’oscurità dove potrebbe annidarsi qualsiasi cosa
– la solitudine
– il silenzio, che risalta i rumori che durante il giorno ignoriamo
– la vulnerabilità durante il sonno
– il timore che uno sconosciuto possa entrare senza che te ne accorga (che è poi legato alla paura sulla criminalità che i mass media stanno martellando a forza nelle nostre teste).
A questo si può aggiungere anche un timore spirituale, se sei religiosa, visto che quest’aura di “poco conosciuto” ci rende più impressionabili durante la notte.
Tutto questo per spiegare che in realtà non esiste un nome singolo da usare per questo tipo di fobia. Se proprio vuoi cercarne una generica, potrebbe essere la «nyctofobia», che è la paura del buio e della notte.
“Filofobia”
Paura di innamorarsi.
E’ già presente alla voce “Philfobia” 🙂
Aggiungo una nota a inizio pagina, per rendere più facile la ricerca
Va bene.
“Emofobia”
Paura del sangue.
“Agiofobia”
Paura dei santi.
KOUMPOUNOPHOBIA paura/schifo per i bottoni …
(mi associo a quelli che hanno parlato di fobia per le navi: La mia riguarda però in particolare le eliche sia in acqua sia in secca)
Grazie Vale, aggiunto all’elenco, mancava.
Tra l’altro sembra che ne soffra addirittura una persona su 75 mila…
La trovo piuttosto singolare come fobia, non riuscirei a interpretarla però così a naso mi verrebbe da pensare ci possa essere una correlazione con la fobia riguardante i buchi piccoli ravvicinati, non saprei
Submechanophobia: Paura degli oggetti meccanici sommersi (eliche, relitti, scafi…)
Grazie Vale, aggiunta alla lista.
Con questa fobia hai risposto ad alcune delle paure che gli altri avevano scritto nei commenti… non so se si riferisca anche alla chiglia di una nave ancora “intera”, ma potrebbe rientrarci
Nell’elenco mi sfugge la paura di essere legati, incastrati, immobilizzati.
Ciao Giampietro,
da quello che mi risulta non esiste una fobia specifica per l’essere fisicamente legati. Però considerando l’effetto psicologico di essere «immobilizzati e incastrati», nel senso di non riuscire a muoversi liberamente, possiamo farla ricadere nella claustrofobia.
Io ho paura delle persone che urlano. In particolare di alcune persone.
E ho anche paura di quando alle urla si aggiungono altri rumori creando un casino. Entro in ansia, in panico. Non so se c’è scritta. In tal caso mi deve essere sfuggita. Comunque, come si chiama questa paura?
Ciao Giulia,
l’acoustofobia è la paura dei rumori in genere, ma direi che quella che cerchi è la ligyrofobia: è la paura dei rumori forti e delle voci. Da quello che ho letto è piuttosto rara e, più che una fobia, potrebbe essere un’iperacusia (per dettagli vedi la risposta che ho dato al commento di Simona, più sopra).
Bellissimo questo sito molto utile e ben fatto complimenti. Chiedo a chi legge se mi puo’ aiutare a capire la mia fobia delle siringhe. Non ci trovo un nome specifico e non so da cosa sia causata. Mi ricordo o meglio mi hanno detto che all’ospedale dovevo fare il prelievo del sangue, fino qui tutto bene ma appena ho visto la siringa il cuore a 1000 e gira enti di testa. Tutto ciò che ricordo é che mi sono svegliata su una barella. Mi hanno detto che ero svenuta.
Chi mi può suggerire cause e soluzioni?
Grazie a tutti
Ciao,
il fastidio che provi potrebbe ricondursi a una tra le due fobie (o ad entrambe): l’aichmofobia, che è la paura per gli aghi e gli oggetti appuntiti in genere, e l’hemofobia, che è la paura del sangue.
È un disturbo piuttosto comune, perché qua va a intaccare non solo la psicologia ma anche il corpo fisico: il nostro corpo viene violato da un oggetto estraneo che serve per “ferirci”.
In realtà, entrando in profondità, si potrebbe aprire un mondo da esplorare legato a questa paura, perché ci sono vari fattori a disturbarci: la paura del dolore, la paura (immotivata) che qualcosa vada storto, la perdita di sangue, il fatto che altri entrino nel nostro spazio vitale e che ci dobbiamo fidare di estranei, ecc.
Lo svenimento è una delle reazioni che il corpo ha per difendersi da queste intrusioni e, in genere, non è niente di preoccupante. Caso mai prova a fare una ricerca sulla “sincope vaso-vagale” (è il nome più tecnico del normale svenimento).
Salve, pur essendo una persoma socievole, spiritosa e senza particolari paure, ho una fobia: entrare nelle csse altrui. Quando mi invitano a una cen, un semplice caffè o a vedere una cosa qualsiasi, mi blocco, magari al momento dico sì ma da quel momento inizia un’ansia e un fastidio tale da farmi ritrattare la conferma. Esiste un nome per questa fobia? Esistono altri casi?
Grazie mille.
Marco
Salve Marco,
la Domatofobia è la paura di trovarsi all’interno di una casa. Ho fatto una ricerca più approfondita, però è complicato capirne la causa, che a mio avviso può essere di vario tipo.
In genere le persone si sentono al sicuro all’interno delle case (al sicuro dal mondo esterno), ma in questo caso sembra essere il contrario: l’edificio è visto come un ambiente ostile, dal quale in caso di bisogno è difficile uscire.
Dovresti analizzare un attimo il tuo tipo di paura. Se ti succede anche in casa tua, allora è l’ambiente in sé a rappresentare un problema. Se invece ti succede soltanto con le case di altri, direi che è più una fobia sociale di qualche genere (e andrebbe analizzata ancora più in profondità).
La mia si chiama Selacofobia
Ho una paura spaventosa verso gli squali.
Ciò mi porta a non riuscire a mettere piede in piscine,laghi e mare,la sola idea mi fa venire le crisi.
Purtroppo è difficilissima da curare, dovrei andare in posti come l’acquario o vedere su internet foto di squali ma mi verrebbe un infarto al solo pensiero.
Ciao Christian,
non ce l’avevo nell’elenco, ho aggiunto anche questa.
La paura verso gli squali è molto diffusa ed è anche naturale: si tratta di una specie animale che è predatoria e vive in uno degli elementi meno controllabili e più enigmatici per l’uomo, cioè il mare.
A mio avviso non è indispensabile affrontare la fobia degli squali, nel senso che può essere aggirata dando un’occhiata ai dati su questi animali e pensando in modo razionale quando ti capita un attacco di panico: la possibilità di incontro con uno squalo nel mondo è già bassissima, che attacchino l’essere umano è ancora più bassa (l’uomo non è tra le prede naturali dello squalo).
Inoltre i già rari attacchi sono in diminuzione, purtroppo anche a causa della caccia indiscriminata e illegale, oltre che per ragioni indirette. Aggiungiamo che nelle acque dolci dell’Italia non esiste alcun tipo di squalo: nelle acque dolci se ne trovano al massimo nei Paesi tropicali e comunque quasi sempre vicino ai mari.
In altre parole, se magari non riesci a liberarti di questa paura nei mari, ricordati che in Italia puoi nuotare tranquillamente nei laghi e soprattutto nelle piscine, il rischio di incontrare uno squalo è zero 🙂
Matofobia= la paura della matematica
Grazie, mi mancava. Aggiunto alla lista.
Entrando nella radice greca della parola, per estensione può essere vista come «paura dell’apprendimento»
Io ho paura delle vene, credo non esisti un nome specifico, se lo trovi ti spiace rispondere?
Ciao Manuela,
non ho trovato nomi ufficiali (la “venofobia” con cui viene chiamata a volte, di sicuro non è il termine adatto). Ricercando, tra l’altro, ho scoperto che è piuttosto diffusa.
Se ho capito bene, la tua paura è proprio di notare le vene attraverso la pelle. Credo che non esista un termine adatto per il fatto che si tratta di una fobia “di riflesso”, legata ad altra. Potrebbe essere dettata dalla fobia di quello che contiene e cioè il sangue (hemofobia); oppure dall’idea che le vene sono fragili e che quindi possano facilmente rompersi, trovandosi così vicino alla superficie (in realtà, l’apparato sanguigno è molto resistente ed è dotato di difese contro danni minori: basta pensare a come si richiudono in fretta quando si eseguono prelievi del sangue).
Anche in questo caso, bisogna analizzare un attimo da dove deriva effettivamente la paura, procedere a una sorta di analisi interiore, visto che le fobie sono sempre psicologiche. Se per esempio è una fobia recente, nata da un evento (anche la visione di un’immagine particolare), è probabile che sia una reazione proprio a quell’evento e che quindi la paura sia legata a quest’ultimo, più che alla visione delle vene.
Io ho una specie di fobia per quando la parrucchiera mi passa il pettine sulle orecchie. È più di un semplice fastidio, la cosa mi porta a evitare il più possibile di frequentare i saloni. Ne sapete qualcosa in riguardo? Grazie
Questa è una fobia complicata da “analizzare” 🙂
Un nome specifico per la «fobia del pettine» non esiste, ma credo che sia legata ad altri fattori, più che al movimento del pettine in sé: per esempio il rumore che produce vicino alle orecchie, oppure alla possibilità che il pettine ti danneggi in qualche modo (le orecchie o il cuoio capelluto).
Se si tratta del rumore, potrebbe ricadere nell’Acousticofobia
Si, in effetti è una combinazione tra il suono del pettine e la sensazione di graffio… In ogni caso mi si accappona la pelle solo al pensiero. Grazie, buona serata
Ciao, purtroppo soffro di
Scopulofobia= paura degli scogli sommersi.
Non ho idea del perché io abbia questa fobia, ma ogni volta che ne vedo o ne tocco uno, mi vengono gli attacchi di panico e mi sento l’aria mancare. È anche capitato che io piangessi per quanto ero terrorizzata.
Soffro anche di claustrofobia e, so che non esiste un nome specifico, ma ho la paura che degli insetti possano entrarmi nelle orecchie.
Ciao Vale,
quello che sta sotto all’acqua dà spesso inquietudine, perché è parzialmente nascosto, in un ambiente dove l’uomo non è abituato a muoversi e dove potrebbero trovarsi animali o pericoli inaspettati.
Tante fobie del tuo genere sono indirettamente legate alla sensazione di ignoto: istintivamente, sin da quando era primitivo, l’essere umano ha sempre cercato di evitare gli elementi su cui non aveva una chiara visione e un preciso controllo.
Anche la paura che un insetto (cioè qualcosa di piccolo, che non si può avvertire) posso invadere il nostro spazio personale è piuttosto comune. Poi i video che girano in rete non aiutano di sicuro e aggiungono tanti allarmismi 😉
Ciao,
Ho cercato nella lista ma non mi sembra che ci sia la paura dei corvi… Nel senso che proprio io ho il terrore più assoluto dei corvi, ma solo di loro gli altri volatili mi sono del tutto indifferenti.
Potresti dirmi come si chiama questa fobia?
Si chiama “corvidofobia”. Facendo la ricerca mi sono imbattutto in altri soggetti che hanno una paura selettiva verso il corvo (o la cornacchia), mentre non hanno problemi con qualsiasi altro volatile. Forse è dovuto al fatto che i corvidi sono dotati di un’intelligenza più acuta e un’espressione più intensa.
Comunque mi mancava nella lista: aggiunta
Buonasera, non so se sono stato io a non averla letta (potrebbe essermi sfuggita), ma credo che manchino due fobie di cui ho sentito parlare svariate volte: quella delle banane (della quale sembra che soffrisse il famoso regista del brivido Alfred Hitchcock e quella dei terremoti (la quale non sarebbe neppure poi tanto anomala).
Grazie in anticipo a chi sarà in grado di darmi una risposta.
Un saluto a tutti.
Mi mancavano entrambe, le ho aggiunte alla lista. La paura dei terremoti è la “Seismofobia”, mentre quella per le banane è la “Bananafobia”.
Su quest’ultima paura ho trovato un articolo con una serie di interviste:
http://www.vice.com/it/read/bananafobia-interviste
Grazie mille, Manuel.
Ciao,
io soffro di una specie di fobia che consiste nell’aver paura del rumore che fanno gli aerei quando passano sopra la mia casa… Nel senso che quel rumore mi fa pensare che questi aerei siano come meteoriti che stanno per precipitarsi su di me e distruggere tutto…
Sapresti dirmi come si chiama questa fobia?
Ciao Chiara,
per il rumore c’è una fobia generica che riguarda per l’appunto i suoni forti: la Ligyrofobia. Legandola all’aereo, aggiungerei la Megalofobia, che è la fobia per quello che è troppo grande.
Unendo il rumore, il fatto che l’aereo è uno strumento che sovrasta e “domina” dall’alto senza dare alcuna possibilità di difesa, a livello istintivo è normale provare soggezione.
La tua associazione tra aereo e meteoriti mi fa pensare che la tua fobia sia legata (più che al rumore) all’idea che il velivolo o delle sue parti possano caderti addosso…
Buonasera Manuel, innanzitutto colgo l’occasione per farti i miei complimenti per l’interessantissimo blog di cui sei autore. Vorrei porti una domanda: sin da quando ero un bambino vivo nel costante terrore di attraversare i corridoi (più sono lunghi e più sono letteralmente impossibilitato a percorrerli). Che io ricordi, non ho mai vissuto nessuna esperienza traumatica in passato e ci tengo a specificare che questa forma di panico della quale soffro non riguarda nè gli spazi troppo stretti (ad esempio, non avrei alcun problema se restassi bloccato in un ascensore) nè per gli spazi troppo lunghi (non sono impaurito dall’idea di camminare lungo un sentiero o in un vicoletto). Il mio problema riguarda solo ed esclusivamente i corridoi, anche se questi ultimi si presentano bene illuminati e pieni di gente. Mi angoscia il fatto che vi siano delle lunghe pareti alla mia destra e alla mia sinistra, mi terrorizza il fatto che vi sia una serie di porte su entrambi i lati, mi paralizza il pensiero di poter raggiungere la fine del corridoio procedendo soltanto in una direzione, senza avere ulteriori alternative. Non è una di quelle fobie eccessivamente limitanti, ma ti assicuro che non è comunque facile: non ho mai potuto vivere in abitazioni che avessero corridoi, ma mi sono sempre dovuto adeguare a case che ne fossero del tutto prive; diventa un problema se faccio visita a qualcuno in un ospedale e la stanza del paziente si trova in fondo al corridoio di qualche reparto (io stesso sono stato ricoverato in svariate occasioni e ho dovuto espressamente chiedere di essere sistemato in camere lontane dai corridoi, per evitare crisi di panico); qualunque edificio pubblico o privato (un tribunale, una scuola, la casa di un amico) può tramutarsi in una sorta di territorio off-limits se vi sono corridoi più o meno lunghi. Quando ero uno studente, ogni anno i miei genitori erano costretti a rinnovare una formale richiesta (firmata dal medico di base) alla direzione dell’istituto scolastico di turno affinché le mie aule di lezione non si trovassero mai a metà o, peggio ancora, alla fine dei corridoi (spesso mi ritrovavo escluso da molte attività scolastiche a causa di questo piccolo “handicap”). Quando prenoto una stanza in un hotel, devo precisare che non posso alloggiare in camere che si trovino nel bel mezzo dei corridoi. Insomma, come vedi, non è proprio semplice, anche se non posso nemmeno sostenere che la mia vita sia un inferno.
A questo punto la mia domanda è: esiste un nome specifico per indicare questa fobia? Lancio un appello a coloro che leggeranno il messaggio: esiste qualcun altro che condivide la mia medesima situazione?
P.S. Mi sono sempre rifiutato di farmi assistere da uno psicologo.
Danilo.
Ciao Danilo,
magari non ti è di conforto, ma sappi che non sei il solo ad avere quest’ansia davanti ai lunghi corridoi. Anzi, sembra essere piuttosto diffusa.
Non ho trovato un nome specifico per la fobia in questione, ma probabilmente il motivo è che, di per sé, non sono precisamente i corridoi a essere l’oggetto della paura: è quello che evocano.
In linea di massima possiamo assimilarla a una forma di claustrofobia un po’ particolare (infatti negli spazi aperti l’inquietudine non ti si presenta). Però bisognerebbe scendere un po’ nel dettaglio con un’analisi personale; il vero motivo della paura potrebbe derivare per esempio:
– dal trovarsi senza vie di fuga: hai una direzione costretta da seguire e in caso di bisogno non puoi muoverti in nessun’altra posizione.
– dal fatto di sentirsi sovrastati da una struttura che potrebbe crollare (anche in questo caso, senza avere vie di fuga a disposizione).
– dall’idea inconscia di “perdersi”, come avviene nei labirinti. Ci sono studi approfonditi sui labirinti, che in qualche modo rappresentano una metafora della nostra mente e a volte possono inquietare.
In ogni caso, viste le «scappatoie» che a volte ti trovi a dover seguire, direi che è effettivamente una fobia fastidiosa perché ti impedisce di muoverti normalmente in alcune situazioni importanti. Se ritieni di poterci convivere senza problemi, puoi continuare come stai facendo.
Altrimenti il consiglio è quello che hai già scartato: parlare con uno specialista. Non so se è il tuo caso, ma spesso c’è l’idea fuorviante che rivolgersi a uno psicologo significa essere malati: in realtà è come iniziare una qualsiasi altra cura (e se anche non va a buon fine, si ha il vantaggio di capire meglio come ragiona la nostra mente).
In fin dei conti sarebbe utile per tutti parlare con uno psicologo, che data l’esperienza medica riesce a farci entrare dove noi non penseremmo nemmeno di rovistare: ognuno ha uno scheletro nell’armadio da tirare fuori e, tra l’altro, la mente umana è estremamente affascinante 🙂
Grazie mille per la risposta, Manuel. In effetti pure io penso che si possa classificare come una sorta di variante della claustrofobia, tuttavia -sarò franco- finora non mi sono mai rivolto a uno specialista soprattutto per una questione economica, anche se non escludo di poterlo fare presto o tardi; non avrei problemi a contattare uno psicologo, malgrado ritenga che la mia vita non ne sia condizionata a tal punto da ricorrere a un intervento urgente e drastico. Potrebbe darsi che io abbia avuto un episodio traumatico quando ero piccolo e che la mia mente lo abbia oramai già rimosso, conservandone però una traccia (se così possiamo definirla) nel manifestarsi di questa bizzarra fobia. Per quanto riguarda la questione di un nome specifico, non credo proprio che esista: io stesso ho provato svariate volte a fare delle ricerche approfondite, ma senza mai ottenere risultati. A questo punto, ti propongo di coniare noi stessi un nuovo termine: la diadromofobia (dal greco “diadromo”, che significa appunto “corridoio”); io mi posso incaricare di contattare l’Accademia della Crusca e fare in modo che vengano avviate le pratiche per ufficializzare il neologismo e inserirlo nei dizionari, però -qualora ci fosse da recarvisi personalmente e firmare qualcosa- ci andrai te: chissà quanti corridoio ci saranno nei loro uffici! Ehehehehe…
Scherzi a parte, grazie ancora di tutto.
Danilo.
😀 quasi quasi c’è da farci un pensiero, ultimamente alla Crusca hanno accettato alcuni termini piuttosto strambi e di sicuro meno utili di diadromofobia…
Grazie a te per la discussione, fa sempre piacere scambiare quattro chiacchiere su questi argomenti
Salve Manuel, mi complimento per il blog e la lista molto completa. Però vorrei chiederle se esistono queste fobie di cui credo essere affetto:
Paura di affogare o morire affogato.
Paura delle maglie troppo strette che si sentono sulla pelle
Paura dei tessuti (maglie, lenzuola, copriletti, fodere per cuscini) appena lavati e asciugati (profumati e appena cambiati).
Non so se son riuscito a darne un’idea completa.
Spero riuscirà a trovare qualcosa
J.
La “vestifobia” è genericamente la paura per i vestiti e a “dorafobia” è legata alla pelle (quindi anche i vestiti in pelle). Nel tuo caso però la fobia è un po’ più selettiva: credo sia rivolta alla sensazione del tessuto che sfrega sulla cute…
Bisognerebbe capire se la fobia è data effettivamente da un fastidio del tessuto che “stride” sulla pelle oppure alla paura che provochi una lesione sulla pelle (dermatofobia).
In ogni caso, si tratta di sicuro di una fobia fastidiosa con cui convivere, e anche questa è più diffusa di quanto si creda.
La fobia di affogare è più semplice: è quasi certamente l’anginofobia, che riguarda il timore di essere soffocati da un oggetto estraneo (acqua nel tuo caso, ma anche cibo, oggetti piccoli ingeriti, ecc.).
Ho trovato un articolo piuttosto esaustivo sull’argomento:
https://enciclofobia.wordpress.com/tag/paura-di-soffocare/
Ciao Julian, ciao Manuel;
è vero: la vestifobia è in realtà molto più diffusa di quanto si possa immaginare. Soprattutto per quanto riguarda gli indumenti troppo stretti, i quali possono realmente dare quella sensazione di soffocamento che molti non riescono a tollerare.
Altre volte, invece, la fobia in questione diventa maggiormente selettiva e si rivolge soltanto a una specifica tipologia di tessuto (pelle, lana, raso) o di abiti e/o accessori ben precisi (esistono soggetti affetti da fobie più o meno accentuate verso capi d’abbigliamento come ad esempio le camicie -spesso correlate alla Koumpounophobia, la paura dei bottoni- determinati tipi di calzature, biancheria intima -alcuni temono che quest’ultima possa in qualche modo causare lesioni alle parti intime- o addirittura le cinture, comune soprattutto fra individui che durante l’infanzia o l’adolescenza hanno subito eventi traumatici relazionati con queste ultime, come ad esempio percosse o abusi).
Questi sentimenti di avversione, repulsione, paura o fastidio nei confronti di talune categorie di vestiti e/o scarpe si contrappongono alle cosiddette tendenze feticiste che -al contrario- spingono alcuni individui ad adorare (in maniera talvolta ossessiva e maniacale) alcuni indumenti o tessuti.
Spero di esserti stato d’aiuto.
Intanto colgo l’occasione per rinnovare i miei complimenti a Manuel per il suo blog e ringraziarlo per dare a tutti noi la possibilità di porre queste interessanti tematiche al centro delle nostre conversazioni.
Danilo.
Ottima analisi, così abbiamo un quadro più completo 🙂
Manuel, siccome sono una persona molto curiosa, volevo chiederti come mai hai scelto proprio l’immagine di una piuma per presentare il tuo elenco delle fobie.
Grazie in anticipo per la risposta.
Danilo.
Mi piacciono le metafore “sottili” per rappresentare i concetti. La piuma mi sembrava appropriata per descrivere le fobie: un oggetto piccolo e innocuo (idea o ansia), che si trasforma a volte in un fastidio (nel caso della piuma, il solletico). Una piuma da sola ha poco valore, ma se si mettono insieme più piume è possibile volare; un po’ come un’idea ansiosa: una sola non ha conseguenze, ma quando le ansie si accumulano si portano dietro un grande peso.
🙂
Vorrei sapere se esiste una fobia….ho il terrore che qualche insetto o qualcos’altro mi entri nell’orecchie. Inizialmente non c’ho mai pensato, ma ben 2 volte dei moscerini erano riusciti ad entrarci e da allora ho questo terrore. Se vedo che ci stanno mosche ecc in casi estremi metto dei tappi sulle orecchie. Esiste? Grazie in anticipo 🙂
Per questo caso particolare non esiste un nome specifico. Direi che non si tratta di paura degli insetti (Entomofobia) nello specifico, ma del fatto di avere un qualcosa di estraneo nel corpo – il che è anche normale, penso che a chiunque il pensiero di un insetto nell’orecchio dà ribrezzo.
Comunque puoi stare tranquilla: è un evento piuttosto raro e quando accade i rischi sono davvero minimi. In rete si leggono esagerazioni di ogni genere, come il fatto che possano arrivare al cervello e provocare danni (cosa difficile considerando tutto quello che c’è “in mezzo” per arrivarci).
Ho trovato un articolo (in inglese) del South China Morning Post che ne parla in dettaglio:
http://www.scmp.com/article/631824/fyi-do-bugs-really-crawl-peoples-ears-how-can-you-get-them-out
Grazie mille
Io ho paura della farina, del rumore che fa quando, ad esempio, ci si sfrega le mani sporche di farina per cacciarne un po’, ma anche della sensazione che dà (es.) toccare il sottilissimo strato che ricopre il pane. Mi potrebbe aiutare a scoprire se questa fobia esiste e, se sì, come si chiama?
grazie mille in anticipo.
Ps. ottimo sito 🙂
Salve Nicole,
ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che la fobia per la farina è molto comune. Un termine specifico per questa fobia non esiste, ma considerando il fatto che il problema è legato anche alla sensazione direi che (almeno in parte) possiamo avvicinarla alla «xerofobia», che è la paura per la secchezza.
Se usare un guanto mentre tocchi la farina ti dà comunque una sensazione di fastidio, però, la fobia potrebbe derivare da qualcos’altro: in tal caso è da stabilire se la farina ti rievoca un evento passato o ti ricorda qualcosa di più “pericoloso”.
Io ho paura degli allarmi delle case anche se le sento a distanza ….panico! E ho paura delle cose taglienti nelle mani delle alte pesone. Che ansia!
Io ho paura che le macchine possano espodere da un momento all’altro. Anche questa paura ha un nome?
Un nome specifico non l’ho trovato. Quella che più si avvicina è la «Meccanofobia» (paura dei macchinari), anche se è una fobia molto più generica
Ciao,
esiste un’altra fobia, chiamata koutaliaphobia, cioè la paura dei cucchiai.
Grazie, aggiunta alla lista.
A quanto pare è legata più che altro a un fattore igienico, forse perché il cucchiaio ha una superficie più larga delle altre posate e quindi (psicologicamente) può trattenere di più i germi.
Ciao,
fino a qualche anno avevo delle paure, tipo la paura delle case che ogni tanto si ripresenta ancora adesso e ho paura anche delle parole o meglio delle frasi, infatti evito nel modo più assoluto di guardare film e video dove parlano.
Le analizzo attentamente e ho paura se non comprendo il significato di una frase. Anche ora, mentre scrivo, ho lo stesso problema.
Mi vergogno da morire a dirlo a qualcuno e ogni tanto cado nella disperazione e piango. In aggiunta ho un pò paura di stare in mezzo alle persone ma a parte quella delle frasi, queste sono più blande.
Ho perso due anni di scuola a causa delle mie paure. Ora vado da una psicologa che mi segue perchè la mia è una tristezza esistenziale. Ma non mi dilungo.
Come si chiamerebbero tutte queste paure? Grazie mille.
Ciao Erika,
due fobie che potrebbero riguardarti sono la Ligyrofobia (la paura delle voci) e l’Allodoxafobia (paura delle opinioni).
Penso però che il tuo «blocco» sia dovuto a qualcosa di più profondo. Queste paure potrebbero essere più che altro una conseguenza del fatto che a volte fai fatica a capire le frasi: siccome ti è già capitato in passato, hai paura che ti succeda di nuovo e, probabilmente, che gli altri se ne accorgano. È un po’ un circolo vizioso, perché potresti entrare nel panico anche quando in realtà la frase riesci a capirla.
La psicologa di sicuro saprà consigliarti un percorso da seguire, ma a mio avviso è soprattuto una questione di prendere coraggio e fiducia in te stessa.
Nota: non so se è il tuo caso, ma se hai qualche difficoltà a comprendere le frasi potrebbe essere dislessia. Prova a guardare le schede in questa pagina:
http://www.aiditalia.org/it/la-dislessia/introduzione-alla-dislessia
Ciao,
Si quando avevo 12 anni mi è stata diagnosticata una dislessia per alcuni problemi che avevo di comprensione ma è scatenato tutto ora. Cioè prima avevo una vita normale e queste paranoie non mi venivano. Ora tutto ad un tratto si. Io mi sento pazza a volte. I discorsi li faccio sensati e la gente si congratula anche. Ma questa fobia mi sta socialmente e psicologicamente uccidendo. Se scrivo io capisco ma se lo fanno gli altri no quando poi effettivamente (e capita quando devo confermare la frase di un altra persona) capisco in realtà. Ci sono giorni in cui poi non mi faccio queste paranoie e giorni in cui sono depressa.
I miei genitori pensano che sia bipolare, cambiare umore da un minuto ad un altro.
Paura di comprendere e paura alcune volte di non comprendere il senso della vita o di quello che mi circonda come se -ipotesi- la macchina che vedo potrebbe essere una mia allucinazione o che la vedo solo io. Non so come spiegare, sto male per questo e cado in disperazione.
La dislessia non è una malattia o una forma di pazzia, è un disturbo dell’apprendimento che può essere superato con strategie mirate. Se qualcuno ti dice il contrario, significa che non ha le idee chiare 🙂
Per quanto riguarda te personalmente, invece, dovresti cercare di affrontare la cosa con più serenità. È chiaro che non è una condizione facile con cui convivere, ma affrontare i problemi con un atteggiamento più tranquillo è l’unico modo per riuscire a capirli e a risolverli. I tuoi cambi d’umore immagino siano dovuti al fatto che pensi di non riuscire a «guarire» (anche se guarire è un termine sbagliato): dovresti prima accettare la tua condizione, vedrai che poi la linea da seguire ti sarà più chiara
Ciao, credo di conoscere altre 2 fobie che forse mancano.
Ovofobia, paura e repulsione per le uova: mi pare l’avesse hitchcock con quella per le galline;
Consecotaleofobia, paura delle bacchette cinesi.
Spero che tu mi possa confermare
Ciao,
a quanto pare esistono entrambi. Li aggiungo alla lista, grazie 🙂
La fobia delle uova la credevo associabile alla Alektorofobia, che è la paura per le galline, ma in effetti sono due fobie differenti.
Ciao, non so se posso essere considerate fobie ma mi sono accorto di avere 3 particolari problemi:
– Non riesco a tenere in mano piccole sfere come ad esempio piccole perle o piccoli acini d’uva
-Non riesco a toccare i guardare senza che mi venga la nausea qualsiasi tipo di seme della frutta
E questa forse la più strana;
– Devo impostare il volume della televisione sempre ad un multiplo di 5
La seconda rientra senz’altro tra le fobie (non ho trovato però un termine per definire la fobia dei “semi”) e probabilmente pure la prima, anche se bisognerebbe capire un attimo da cosa è provocata.
Quella sul volume invece non si tratta di vera fobia. Esistono diverse persone al mondo che cercano di «organizzare» i numeri, prendendoli per esempio a multipli come nel tuo caso oppure aspettando che cambi l’orario per vedere la corrispondenza tra ore e minuti. È legato a un senso di sicurezza e alla logica naturale della mente, e (tranne in casi particolari) non c’è niente di male nel farlo. Conosco varie persone, tanto per dire, che spesso si mettono a contare il numero di lettere in una parola.
Se diventa ossessione allora è il caso di approfondire, ma teniamo conto che la tecnologia moderna ci porta a essere molto più schematizzati di un tempo.
Ciao Manuel e complimenti per l’incredibile lista di fobie che non avrei mai creduto fossero cosi tante. In effetti la vita è “piena di cose o eventi” e quindi le paure diventano altrettanto e/o nascono di continuo a fianco delle vecchie e conosciute.
Io mi sono imbattuto nella tua pagina perché cercavo la mia e “credo” di non averla vista, ma forse mi sbaglio. Te la scrivo in breve: Senso incredibile di angoscia (non paura) ma tristezza mortale nel vedere l’insieme dei tetti delle case (finestre accese o spente comprese) in un determinato momento della giornata (specie tramonto). Oppure file di tralicci in sequenza verso l’arancione del cielo. Tutto qui.
Quello che mi accade è talmente forte che devo smettere addirittura di guidare o camminare e arrivo al pianto (ma finisce lì). Dopo alcuni minuti poi mi passa con distrazione qualsiasi. La più lunga crisi una volta ha raggiunto le due ore di dolore.
Grazie di aver letto.
Ciao Antonio,
qua direi che entriamo in un campo diverso dalla fobia, è più che altro uno stato d’animo. Difficile capire a cosa sia dovuto senza conoscerti: spesso è anche una questione di carattere, c’è chi è più malinconico di altri per natura 🙂
Sarebbe da approfondire, potrebbe essere qualcosa di temporaneo o potrebbe anche trattarsi di un tipo di malinconia cronica (prova a cercare “distimia”)
Grazie mille per aver risposto. Ci proverò!
Salve, una conoscente di mio fratello ha paura degli elastici. Tanto da farsi aprire sacchetti e qualsiasi cosa, da altre persone.
Esiste un nome specifico o rientra in un genere più ampio?
Grazie per l’immenso lavoro che fai, compreso rispondere in modo così cortese, curato, interessato. Ed empatico. Non è una qualità diffusa.
Grazie 🙂
La fobia degli elastici è «lastihofobia» oppure «astihofobia». Comprende qualsiasi cosa che appaia elastica, come il latex, perché in realtà non è una paura legata al materiale in sé ma al fatto che “stringe”.
Immagino che alla ragazza di cui parli potrebbe fare particolarmente impressione, per esempio, vedere un elastico stretto al polso di qualcuno.
Mi mancava nell’elenco, l’ho aggiunta…
Ciao Manuel!!!
Non ho trovato nulla a proposito, ma quello che provo è un fastidio insopportabile per tutte le monete quelle d’acciaio o di bronzo. Per intenderci di tutti i tipi di qualsiasi nazionalità e non le bancanote. Vorrei non venissero mai a contatto con la mia pelle e fosse per me utilizzerei sempre dei guanti per pagare.
Mi infastidiscono un po’ anche i bottoni (ho visto che li hai inseriti nell’elenco) e le cerniere, quelle di metallo specialmente.
Ciao Monia,
allargandoci un po’ la tua fobia potrebbe rientrare nella Metallofobia, ma se è collegata soltanto alle monete allora la scarterei. È più probabile che si tratti di Molysmofobia, cioè la paura legata allo sporco/contaminazioni, anche se in questo caso in particolare è per le monete.
Quella per le cerniere è piuttosto specifica e non sono riuscito a trovare il termine, ma potrebbe essere una fobia molto simile a quella delle monete. Qua dipende dal tipo di fastidio che ti provoca 🙂
Sì entrambe in effetti sono legate alla fobia della contaminazione/sporco (anche quella x i bottoni)… mi fa ribrezzo toccarle perché in effetti le lego all’idea della sporcizia… dovrei indagare sulle motivazioni alla radice…
Grazie mille
Ho notato che da nessuna parte compaiono due fobie da cui sono affetta sin da quando ero molto piccola: la paura delle donne barbute e la paura delle campane (non il suono, la vista delle campane quando “sbatacchiano”). Ho cercato inutilmente in vari siti. So che esiste la fobia delle barbe ma io non ho problemi con le barbe maschili, in compenso se devo parlare a una donna che ha un’ombra di barba sulle guance o sul mento vado in panico e anche se la vedo in fotografia. E’ possibile che io sia l’unica ad avere queste fobie?
Inoltre ho molta paura di camminare sulle grate dei tombini se si vede sotto, non si tratta di vertigini perchè posso sporgermi senza problemi da finestre e balconi ma non posso assolutamente guardare i miei piedi o quelli di qualcuno su una grata se si vede sotto, anche se magari tra la grata e il fondo ci sono solo pochi centimetri.
Per quanto riguarda la barba delle donne, rientriamo sempre nella pogofobia, anche se nel tuo caso è più specifica. Psicologicamente immagino che sia legato al fatto che sia un elemento “fuori posto” nell’aspetto, che non dovrebbe esistere: spiegherebbe perché avverti il fastidio solo sui volti femminili.
La fobia per le campane mi mancava e lo aggiunta all’elenco: dovrebbe essere la «kampanafobia». In genere è associata al suono che producono, ma non sempre. A seconda della sensazione che provocano (o dell’evento traumatico che ha portato a generare questa fobia) anche la loro vista può scatenare un attacco.
Più semplice da spiegare, secondo me, è la paura che ti provocano le grate dei tombini, tra l’altro molto diffusa. Conosco un bel po’ di persone che ne soffrono. Qua il problema non è dovuto al vuoto in sé, ma alla fragilità della situazione: le grate sono opere artificiali, spesso maltenute; la mente le interpreta come elementi facili a rompersi anche se in realtà sono robusti.
Io ho la fobia delle vene, in particolare di quelle dei polsi. Non posso guardami i polsi, toccarli o farmeli toccare.
Vorrei sapere se c’è un nome per questa fobia, o se qualcun’altro ne soffre.
Ciao Freddy,
un nome specifico per le vene non l’ho trovato, ma è comunque una fobia molto diffusa. Guarda più sopra il commento di Manuela, per esempio
Io ho la fobia di non toccare in acqua esiste un nome per questa fobia?
Possiamo farla entrare nell’Hydrofobia (paura dell’acqua). In realtà è una paura istintiva, assolutamente normale, perché ci si trova in un ambiente ostile che non è adatto all’essere umano. In gran parte dei casi si può superare prendendo confidenza con il nuoto
-QUIONOFOBIA– Paura della neve
-PARTENOFOBIA– Paura delle vergini
-Omfalofobia-paura dell’ombelico
Le prime due erano presenti, ma in forme diverse (Chionofobia e Parthenofobia), le ho aggiunte. L’altra invece mi mancava.
Grazie per la segnalazione
Ti sei dimenticato di aggiungere la già segnalata “benkinersophobia” ovvero la paura di non ricevere la lettera di Hogwarts durante l’undicesimo compleanno
Me l’hanno proposta anche altri, ma evito di inserirla perché è vagamente irrealistica 😀
Ma è una fobia su cui ci hanno lavorato degli studi. E’ nata da una finzione (in questo caso i libri di Harry Potter) ma non per questo neanche questa esiste. http://www.urbandictionary.com/define.php?term=Benkinersophobia
Qui si può capire che è una fobia inventata dal fandom, ma se fossi in te io la inserirei lo stesso perché ormai è entrata a far parte del vocabolario comune.
Non avevo mai approfondito questa fobia e non immaginavo che fosse tanto diffusa tra i ragazzi. Una dimostrazione che non bisogna mai dare tutto per scontato 🙂
Grazie per la segnalazione, aggiungo alla lista
Grazie a te. 🙂 Ammiro molo il tuo lavoro, non è facile raccogliere tutte le fobie nel mondo: continua così ;D
Esiste un nome particolare per la fobia dei genitori…per esempio: sentire troppo un peso il loro giudizio e averne paura che magari ci possano criticare in modo pesante ecc…una fobia simile a quella sociale penso
Restando tra le fobie rientra probabilmente nell’Allodoxafobia (paura delle opinioni esterne). Però mi sembra riduttivo limitare la questione a un’unica fobia, perché parlando dei genitori possono rientrare numerosi fattori psicologici da valutare caso per caso. È probabile che non sia l’opinione dei genitori in sé a spaventare, ma le conseguenze che derivano da qualcosa che si è fatto o non si è fatto
Grazie della risposta. Penso che sia la fobia che cercavo. Peró mi potrebbe chiarire cosa intende dicendo che è limitativo ridurre il tutto a un’unica fobia e che probabilmente ci sia una paura delle conseguenze di quello che si è fatto o non si è fatto. Grazie mille buona serata
Nel senso che la fobia, in questo caso la paura di essere giudicati, dovrebbe essere valida nei confronti di qualsiasi persona esterna; senza contare che in genere le fobie sono «paure immotivate». Qua invece ci riferiamo a un caso specifico, i genitori, e più che una fobia sarebbe da vedere come un’ansia che può essere una conseguenza o del proprio carattere (magari bassa autostima) o del rapporto con i genitori, o anche di entrambi. Per saperlo bisognerebbe conoscere i soggetti in causa 🙂
Grazie della risposta. Comunque io ho un bel rapporto con i miei genitori ma a volte mi faccio troppe paranoie e penso chissà cosa potrebbe dire mia madre o mio padre per questa cosa o quell’altra. Non c’è nessun conflitto con loro, anzi.
Quale è la paura che le cose non vanno come si vuole??
Quand’ero piccola ho visto “Alla ricerca di Nemo” ed un personaggio mi traumatizzò: Bruto, lo squalo. Da quel momento non riesco a guardare le immagini o video che lo rappresentano e non riesco nemmeno ad ascoltare la sua voce. Da questo è scaturita la paura dei cartoni animati molto realistici ed in particolare di quelli in cui appaiono i fondali marini.
Spesso i traumi infantili ce li portiamo dietro anche da adulti. Conosco di persona alcuni soggetti che dopo aver visto il film “It” di Stephen King da giovani, hanno continuato (e continuano tutt’ora) a non sopportare la vista dei pagliacci
Ciao Manuel, grazie per questo elenco. Mia moglie ha due fobie: delle cimici (entra in catalessi) e dei piedi (ne prova un disgusto assoluto). Esistono dei nomi per questo?
Ciao Davide,
la paura dei piedi è Podofobia, mentre quella per le cimici è Cimefobia. Entrambe mi mancavano, le ho aggiunte all’elenco.
In realtà per la Cimefobia non ho trovato delle fonti “ufficiali”, per cui non sono del tutto certo che sia questo il nome. Se ti interessa qualche informazioni in più prova a cercare su Google, usciranno anche delle pagine su come superare la paura per le cimici 🙂
Grazie
Buona sera io penso di essere l’unica al mondo ad avere paura con attacchi di panico delle mura che sono antiche o vecchie …es.. i castelli..Il Colosseo… l’ Arena di Verona … i Fori Imperiali i volti antichi delle città … le gallerie scavate nella roccia che non sono rivestite dal cemento … tutto ciò che mi rievoca il vecchio … le gambe tremano il cuore batte fortissimo mi manca il fiato … qualcuno conosce questa fobia grazie Paola
ciao, ho 13 anni e sono una ragazza molto timida.
ho varie fobie, ovvero:
achulofobia
aglofobia
arachnofobia
asthenofobia
athazagorafobia
atychifobia
autofocus
blennofobia
chorofobia
cimefobia
l’omofobia
matofobia
l’omofobia
pharmacofobia
submeccanofobia
traumatofobia
zelofobia
tutte queste fobie mi cambiano mano a mano la vita, divento sempre più paranoica e mano a mano tendo ad allontanarmi dalla gente per paura di affezionarmi, a scuola o vari problemi per via della matofobia, è forse quest’anno, che ho gli esami di terza media, vengo bocciata proprio per questo.
da tutto ciò è nata l’ossessiva paura di fallire, è molte volte mi vengono delle crisi di panico, ho iniziato a soffrirne da un po’ di mesi, più o meno da marzo, ed inizio ad essere costantemente nervosa, arrabbiata, mi sento debole e mi viene l’ossessiva paura di svenire e della rabbia, ovvero asthenofobia e chorofobia.
voglio stare sola ma allo stesso tempo ho paura della solitudine. stando sola inizio a pensare a tutte le mie paure e i miei problemi familiari, quindi inizio ad avere paura di essere dimenticata completamente, paura della solitudine e poi scoppio a piangere.
che posso fare?
Gran parte delle fobie che hai elencato sono di tipo sociale e alla tuà età è piuttosto normale, soprattutto se hai un carattere timido e introverso: attorno ai 13 anni si entra nella fase dell’adolescenza ed è uno dei periodi più delicati, di profondo cambiamento.
Le paure di fallire e della solitudine in realtà ce la portiamo dietro un po’ tutta la vita e riuscire a superarle è più che altro una questione di come ti approcci al problema. Spesso – quasi sempre – le persone tendono a ingigantire la situazione, a vederla sotto una luce più pessimistica di quello che è: quando si supera il momento di difficoltà, infatti, ci si rende conto che non era così “pesante” da sopportare.
Nell’adolescenza le emozioni sono più violente, ci si confronta anche con qualcosa di nuovo, e quindi in generale la paura di non riuscire è più intensa rispetto a quella degli adulti.
Il modo migliore per affrontare la cosa è convincersi che il problema sia meno grave di quanto si creda. Tanto per dire, iniziare una relazione sociale richiede sempre un po’ di coraggio, ma una volta instaurata la conversazione fila tutto più liscio. E i fallimenti non si devono vedere, appunto, soltanto come dei «fallimenti» ma come esperienze di vita che ti aiuteranno a non ripeterli e a formare il tuo carattere.
Tieni conto che le tue fobie sono probabilmente una condizione temporanea e magari tra qualche mese o qualche anno si attenueranno o addirittura scompariranno.
Ciao,
Io ho continuamente paura di aver perso o lasciato in giro degli oggetti importanti per me (portafogli, cellulare…). E’ proprio un’ossessione, controllo mille volte di non aver perso queste cose e a volte lascio a casa volutamente gli oggetti per non rischiare di perderli in giro.
Sai dirmi il nome di questa fobia?
Ciao Jessica,
non ho trovato il termine per una fobia generica legata a “perdere oggetti di valore”. Per quanto riguarda il cellulare però è stato coniato un nuovo termine nel 2008: nomofobia.
L’ho aggiunto alla lista 🙂
Io ho veramente molte fobie…. ho paura degli uccelli, nello specifico i piccioni e pavoni ma anche galline, papere ecc…. la cosa che mi fa morire è quando sbattono le ali…. è come se mi stessero attaccando…. questa è la mia fobia più grande, ODIO TUTTO degli uccelli.
Un’altra fobia è quella dei “buchi” piccoli e ravvicinati, mi fa venire il vomito, mi fa girare la testa e mi fa bloccare il respiro.
Un’altra ancora è quella delle falene, farfalle, rane, aghi, coltelli…. è veramente straziante avere tutte queste fobie. Non ne posso più!!!! (CE NE SONO MOLTE ALTRE)….
Comunque conosco altre fobie, te le elenco così potrai aggiungerla alla lista:
Arachibutirofobia:
È la paura del burro di arachidi che può incollarsi al palato. Può indurre panico e timore di soffocamento.
Coulrofobia:
È un termine che esiste anche nella lingua italiana e indica la paura dei clown. Si può acquisire dopo aver avuto una cattiva esperienza con i pagliacci durante l’infanzia in circhi e spettacoli, oppure per aver visto il ritratto di un pagliaccio sinistro (ad esempio, It di Stephen King, o Joker di Batman).
Emetofobia:
Da emesi (vomito), il termine si riferisce al terrore di vomitare causato dall’incapacità di dominare e prevedere i propri conati.
Frigofobia:
È la paura del freddo o delle cose fredde. Chi ne soffre spesso si copre con abiti pesanti e coperte, indipendentemente dalla temperatura.
Jangelaphobia:
È un termine inglese che indica la paura delle gelatine, estremamente rara e che può riscontrarsi nei bambini.
Pnigofobia:
È la paura di strozzarsi o soffocare. Questa fobia include lo strozzarsi con il cibo, come per esempio con una lisca di pesce, o fumando. Una persona con questa paura eviterà i luoghi pieni di fumo o la gente che fuma. Possono anche tentare di evitare di avvolgersi in coperte o piumini pesanti o uscire nei giorni di molta umidità perché possono provocare difficoltà respiratorie.
Quadrofobia:
È la paura di tutto ciò che si presenta in gruppi di quattro.
Vaccinofobia:
Paura delle vaccinazioni.
Ymophobia:
Termine inglese che indica la paura della contrarietà, cioè di incontrare opinioni in disaccordo alle proprie, o di scontrarsi con chi la pensa troppo diversamente.
Conoscevo queste…. spero di esserti stata d’aiuto!!
Grazie Sara, mi mancavano sia la Jangelafobia che la Ymofobia. Le ho aggiunte all’elenco 🙂
Come si chiama la fobia ai pipistrelli?
Ho una forte fobia per essi,neanche in foto posso vederli, mi sento male, anche il nome mi mette in allerta, dimmi per favore se sai come si chiama e se sai come superarla, grazie in anticipo
Ciao Giuseppe,
la fobia dei pipistrelli è la Chiroptofobia. Si tratta tra l’altro di una delle paure primordiali dell’uomo, perché è legata al buio e alle creature della notte. Anche se i tempi sono cambiati, il nostro corpo è ancora strutturato per metterci in allerta da possibili predatori (che ormai per cittadini come noi sono quasi inesistenti).
Trattandosi di una fobia è per definizione una «paura irrazionale»: i pipistrelli infatti non sono aggressivi con l’uomo, il loro pericolo è legato a questioni secondarie (per esempio possono diffondere i virus come fanno topi e zanzare). Per quanto possa sembrare assurdo, i pipistrelli sono più utili che dannosi all’uomo, perché proteggono dagli insetti dannosi e aiutano l’impollinazione.
Quindi va affrontata come qualsiasi altra fobia: rendersi conto che non è un pericolo così grande come ci si immagina è il primo passo. Tanto per dire, i pipistrelli non si attaccano ai capelli, al contrario dell’opinione comune.
Potresti iniziare cercando di informarti sui pipistrelli. National Geographic, per esempio, ha scritto un articolo sui falsi miti dei pipistrelli:
http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2014/10/31/foto/sei_falsi_miti_sui_pipistrelli-2356685/1/
Esiste anche la Transurphobia che è la paura dei parrucchieri o di tagliarsi i capelli.
Ciao Chiara,
riesci a dirmi dove hai trovato il riferimento? Perché ho fatto una ricerca e l’unica fobia simile che ho trovato è la Transphobia (che tra l’altro mi mancava nella lista). Per quanto riguarda i capelli, invece, ho trovato solo la più generica Chaetofobia
Ho scoperto questa fobia seguendo un profilo instagram che pubblica ogni giorno particolari notizie interessanti. Tutte le notizie che ho letto mi sembrano vere. Quindi non so..
Faccio qualche altra ricerca. Grazie intanto 🙂
Figurati grazie a te
Buonasera Manuel, qualora non l’avessi ancora presa in considerazione, volevo suggerirti anche la cosiddetta eisoptrofobia, vale a dire la paura incontrollata e irrazionale degli specchi e di vedere la propria immagine (o quella di altre persone, animali e oggetti) riflessa in essi.
Il più delle volte si tratta di una fobia che si manifesta in occasione di alcune determinate patologie, come ad esempio l’anoressia o certuni disturbi psicologici relativi alla visione distorta che talvolta si può avere del proprio corpo (l’avversione agli specchi, quindi, è sovente legata alla convinzione di non essere abbastanza magri, belli o palestrati).
Altre volte, al contrario, l’eisoptrofobia nasce da convinzioni di natura religiosa e/o mistico-soprannaturale in base alle quali uno specchio costituirebbe addirittura la porta di passaggio fra il nostro mondo e quello di demoni e creature malvagie.
Un caso celebre di persona che soffre di questa specifica tipologia di fobia è l’attrice statunitense Pamela Aderson, la quale -in una sua intervista- ha ammesso di rabbrividire al solo pensiero di guardare la propria figura riflessa in uno specchio.
Ti rinnovo i complimenti per questo interessantissimo blog e spero di esserti stato utile.
Un saluto da Milano.
Era presente nell’elenco, ma il tuo commento è stato senz’altro utile per aggiungere dettagli alla fobia. Grazie per le informazioni 🙂
Ciao, esiste la paura di dormire scoperti? … senza coperta o lenzuolo anche in estate… grazie
Ciao Simo,
un nome preciso non credo esista, anche se si tratta di una paura molto comune, visto che è legata alla sensazione di sicurezza.
Per capire quanto è diffusa puoi fare una ricerca sul web con questi termini: “phobia of sleeping without a blanket” (o in italiano “paura di dormire senza coperte”). Ti appariranno un bel po’ di risultati e di discussioni
Buonasera Manuel, vorrei porti una domanda forse un po’ stupida, ma che ci terrei comunque in qualche modo ad esporre; sperando altresì che qualcuno possa intervenire e apportare maggiori delucidazioni in merito al tema. Siccome ritengo che con l’avvento delle nuove tecnologie anche le fobie si possano a loro volta evolvere (addirittura potrebbero nascerne di nuove), mi piacerebbe sapere se tu sei a conoscenza di paure irrazionali legate ad esempio al mondo dell’informatica o a quello dei social network. Proverò a spiegarmi meglio: che tu sappia, esiste magari una fobia (ufficialmente riconosciuta) che porta un soggetto ad essere terrorizzato alla sola idea di avere un profilo pubblico su un social network (esponendo così la propria vita alla mercè di chiunque possa accedervi)? Potrebbero esserci persone che nutrono una paura irrazionale e immotivata per l’atto stesso del navigare in Internet, per i virus informatici che possono attaccare e danneggiare i propri dispositivi o nei confronti di eventuali incursioni di hacker? Ovviamente mi riferisco a quei casi che potrebbero essere definiti “cronici” e che arriverebbero a limitare e a condizionare più o meno seriamente la quotidianità stessa dei soggetti che ne soffrono. Sarebbe interessante dedicare una panoramica a quelle che potrebbero rivelarsi “la neo-fobie” o “le fobie del futuro” (come, ad esempio, il terrore che l’intelligenza artificiale e la robotica possano un giorno rivoltarsi contro gli esseri umani).
Grazie in anticipo per la risposta.
Salvo.
Ciao Salvatore,
hai tirato fuori un argomento interessante, perché il web in generale sta costringendo la nostra mente a confrontarsi con situazioni che sono innaturali o che esasperano il nostro normale desiderio sociale. Infatti ci sono psicologi che si occupano proprio degli effetti dei social e delle tecnologie moderne e che ne studiano le conseguenze positive e negative.
Per esempio il termine «nomofobia» (paura di restare senza connessione) è nato di recente, nel 2008. Di sicuro nasceranno nuovi termini per patologie e fobie che sono considerate “ansie sociali”: per adesso non ne ho trovati di ufficiali.
C’è da dire che i social e il web hanno aumentato anche fobie già esistenti: la paura del giudizio degli altri, dell’apparire al pubblico, di interfacciarsi a voce con gli altri. Un altro termine recente è l’acronimo FOMO («Fear Of Missing Out»), che identifica la paura di restare fuori dal gruppo o di non riuscire a integrarsi perché ci si ritiene inadeguati.
Se trovate nuovi termini girando per la rete, scrivete pure che li aggiungo
Grazie mille per la risposta, mi aggiungo al tuo appello e non mancherò di aggiornarti qualora dovessi trovare altri termini ufficialmente riconosciuti.
Un saluto.
Salvo.
Salve!
Io soffro di papiliofobia, la paura delle farfalle.
Deriva da un trauma infantile che non ricordo, ma che mi ha raccontato mia mamma…
Da quello che so è abbastanza comune! Dovrebbe soffrirne anche l’attrice Nicole Kidman
Inoltre ho una fobia molto strana… quando mi capita di vedere uno scoglio molto alto in foto o dal vivo, provo una sensazione di disagio e devo distogliere lo sguardo.. cosa mi sa dire a riguardo? Grazie!
Ciao Vanessa,
la paura per le farfalle mi mancava nell’elenco. L’ho aggiunta, grazie per la segnalazione. «Papiliofobia» è il termine che deriva dal latino (anche se «phobia» è greco), mentre la stessa fobia con derivazione solo greca è «Lepidopterofobia». Come hai spiegato è molto comune. È un peccato, le farfalle sono degli insetti davvero straordinari 🙂
Per la tua fobia legata agli scogli ci possono essere varie interpretazioni, te ne propongo alcune (dipende poi dal tuo caso specifico):
– può essere legata all’impressione di cadere: anche chi soffre di vertigini prova fastidio guardando una foto o un video di un panorama dall’alto
– può essere la sua forma aguzza, che viene associata con l’idea di potersi ferire o di cadervi sopra
– potrebbe essere anche dovuto al fatto di essere un oggetto immobile in mezzo ai flutti, contro cui un nuotatore potrebbe essere spinto a sbattere contro
Complimenti per il sito… molto interessante…
Io ho una strana fobia verso i tubi… che siano piccoli o grandi. ..guardare dentro lo scarico del lavandino mi provoca un ansia pazzesca… la paura più forte che ho provato per i tubi è stata in vacanza in montagna: escursione nei boschi.. arriviamo davanti ad un ponticello di legno che attraversava due enormi tubi che partivano dalla cima della montagna e arrivavano fino a valle… credo servissero per il trasporto dell’acqua… beh sono rimasta pietrificata… volevo scappare ma non potevo… alla fine mi hanno fatto attraversare il ponte ad occhi chiusi tenendomi per mano. .. la stessa cosa mi succede quando vedo degli ingranaggi.. tipo quelli degli ascensori in bella vista. .. vedere le corde e gli ingranaggi che muovono il tutto mi paralizza… ma non ho trovato il nome a queste fobie… grazie
Ciao Viviana,
non sono riuscito a trovare un nome specifico per la fobia dei tubi. In ogni caso non sei la sola: sono un bel po’ le persone che sui forum lamentano questo tipo di paura, che si manifesta anche soltanto alla vista dei tubi.
Le cause sono complicate da capire. Per esempio potrebbe essere la paura dell’ignoto o del fatto che nel tubo possa annidarsi qualcosa che non è immediatamente visibile e che possa sbucare all’improvviso; oppure può richiamare una sensazione di claustrofobia (ma non credo che sia il tuo caso).
Per la fobia dell’ascensore bisognerebbe entrare un attimo nel dettaglio, però è normale sentirsi a disagio guardando gli ingranaggi che sostengono la cabina: l’idea che si fa la nostra mente è che un minimo errore potrebbe farci precipitare e che non abbiamo nessun controllo per prevenirlo. Lo stesso vale per qualsiasi altro macchinario, soprattutto se è imponente e se dobbiamo interagirci in qualche modo.
Per alcuni è soltanto un disagio sopportabile, ma per altri può trasformarsi in una paura irrazionale (appunto, una fobia) 🙂
Ciao Viviana, pure io ho la fobia dei tubi. Non riesco a entrare in un bagno coi tubi a vista. Mi piacerebbe scambiare qualche impressione con te, è la prima volta che trovo qualcuno col mio stesso problema.
Ciao, mi sento meno sola!
Anche io paura dei tubi a vista, fin da piccola. Peggio se grandi.
Se volete scambiare due chiacchiere sono disponibile!
Sara
Ciao… Vorrei sapere se esiste un nome per una paura/fobia …quello che è… Intendo la paura di essere feriti nel senso … Di stare male per colpa di qualcuno … Di stare male per un tradimento o robe varie
Ciao Alba,
la paura di essere traditi rientra in un contesto più ampio delle normali fobie. Le fobie sono paure irrazionali, mentre in questo caso entriamo in una psicologia molto più profonda.
Un po’ di gelosia è normale per tutti e può essere anche utile in un rapporto di coppia. Diventa “pericolosa” quando è così forte e frequente da essere un ostacolo nella relazione con il/la partner.
Ti lascio qua sotto un interessante articolo da leggere sull’argomento:
https://www.psicologi-italia.it/coppia-e-sesso/problemi-di-coppia/articoli/la-paura-del-tradimento-che-alimenta-la-gelosia.html
Non riesco a trovare come si chiama la paura Dell abbandono .. potete aiutarmi ?
Ciao Eva,
se proprio vogliamo trovare un nome adatto potrebbe essere «monofobia», cioè la paura della solitudine. Immagino però che ti riferisca a qualcosa di più profondo e psicologico, e non di una vera e proprio fobia (per fobia in genere si intende un’avversione incontrollata a un elemento specifico).
La paura dell’abbandono ricopre un campo molto ampio e complicato da trattare anche per un esperto, ma qualche informazione – tratta da esperti psicologi – la si trova anche in rete, per esempio:
http://www.stateofmind.it/2012/07/paura-abbandono/
Buongiorno Manuel e buona domenica, ti ho già scritto in passato, ma vorrei approfittare della tua competenza e della tua disponibilità per porti un’altra domanda: sapresti dirmi se esiste un nome specifico per indicare la paura per i disturbi che possono alterare il sonno di una persona? Mi spiego meglio: sono seriamente spaventato dall’idea di avere a che fare con persone che parlano mentre dormono (magari pronunciando frasi sconnesse e incomprensibili) o -peggio ancora- per quelle che soffrono di sonnambulismo; il solo pensiero di dover gestire qualcuno che comincia a camminare nel sonno, ad esempio, mi angoscia. Ascoltare chi parla mentre dorme, inoltre, mi provoca una forte agitazione, lo trovo estremamente inquietante e non riesco a rilassarmi fino a quando la cosa non cessa. Reagisco come se il manifestarsi di questi disturbi del sonno potesse costituire per me un pericolo o un rischio. Tuttavia, non ho il timore di poterne soffrire in prima persona, ma non saprei affrontare la situazione se dovessi ritrovarmi a dormire con un soggetto che ne soffre. Ovviamente il mio discorso non riguarda chi ha il semplice vizio di russare, il quale direi che si tratta soltanto di una fonte di semplice fastidio. Grazie in anticipo per la tua cortese risposta. Un saluto. Salvatore.
Buongiorno anche a te, Salvatore
Il tuo tipo di paura può ricadere nella somnifobia. In senso generico richiama le ansietà legate al lato ignoto del sonno; di solito è riferito al proprio sonno, ma si può estendere anche nei confronti degli altri.
Grazie mille 🙂
Buongiorno Manuel
Intanto grazie mille per la lista, molto accurata!
Ho visto che nella tua lista associ la paura della guerra alla Traumatofobia, volevo chiederti se esiste una fobia specifica della prima guerra mondiale, della guerra di trincea, Verdun, Caporetto e di tutti gli orrori che hanno caratterizzato il 15-18. E’ in assoluto la mia più grande fobia.
Ciao Dario,
non credo che esista un nome da associare per una guerra specifica (o in generale un evento storico preciso, tolte situazioni particolari).
Più che altro sarebbe da capire per quale motivo la fobia è legata di preciso agli orrori della Prima Guerra Mondiale e non, per esempio, alla Seconda Guerra Mondiale che è stata altrettanto tremenda (qua avevo riportato qualche numero sulle perdite: https://tinyurl.com/y7v4rv5u). Può essere quindi che la tua fobia non sia legata all’intera guerra in sé, ma a elementi più specifici.
Le ragioni possono essere tante, per esempio potresti aver ascoltato un racconto “crudo” su questo particolare periodo o visto foto in bianco e nero, che a volte fanno più impressione delle immagini a colori. Oppure può essere legato all’atmosfera: trattandosi del primo conflitto su grande scala, senza precedenti e il primo con armi moderne, è stato molto caotico e inaspettato, e le conseguenze sono state imprevedibili (mentre durante la Seconda Guerra si aveva ancora un ricordo parziale della guerra precedente e ci si poteva aspettare in parte le conseguenze).
Sono praticamente sicuro che la mia fobia (se di fobia si può parlare) non sia legata in se al numero di morti, credo che sia sbagliato guardare una guerra sulla base di quante vittime abbia fatto perchè si rischia di entrare in un meccanismo per il quale vediamo la guerra come una semplice lista di numeri, ogni morto in una guerra è unico, è un unico dramma da gestire separatamente dagli altri.
Nemmeno io riesco a trovare in me il motivo per cui la guerra di trincea mi terrorizzi più rispetto al campo di Auschwitz che certamente non è meno spaventoso.
Forse, in concomitanza con il centenario, mi sono trovato di fronte a stimoli particolarmente intensi. Ho letto le brevi e tragiche testimonianze di alcuni superstiti di Verdun e questo mi ha segnato profondamente.
Un’ ipotesi che mi è venuta in mente è che potrei essere più terrorizzato dalla prima guerra mondiale per il fatto che la WW1 sia stata vissuta a pieno da italiani della mia età, mentre durante la Seconda gli italiani non siano stati perseguitati per la loro mera appartenenza all’ etnia italiana come è invece accaduto agli ebrei o ai rom. In parole povere penso che il mio subconscio faccia (a mio malgrado, non sono razzista) più fatica ad impersonarsi in un’ Anna Frank rispetto ad un ragazzo del ’99.
Pensi che possa aver senso?
Grazie per l’ aiuto.
Tra le due ipotesi che hai citato, direi che la lettura delle testimonianze potrebbe essere una delle cause scatenanti. Magari ti ha riportato alla ribalta altri eventi legati al passato e li ha inaspriti.
Bisognerebbe scavare più a fondo, anche perché la guerra in sé potrebbe non essere il reale motivo del tuo disagio, ma solo un riflesso (infatti non parlerei di fobia in questo caso).
Per completezza, c’è da dire che esistono correnti di pensiero della psicanalisi in cui si spiega che le esperienze di un nostro avo (per esempio un nonno) potrebbero influenzare a catena i discendenti, noi compresi: diciamo a livello genetico, anche se alcuni psicologhi si spingono un po’ oltre parlando di «debiti da saldare».
L’argomento è spinoso e dibattuto, ma se ti interessa approfondire puoi cercare qualche opera di Anne Ancelin Schützenberger, che si è concentrata appunto sulla psico-genealogia.
Ciao,so che questa è una delle fobie più strane mai descritte ma credo di avere una fobia delle mietitrici,non so perché,ma sopratutto la facciata anteriore illuminata nei paesaggi notturni mi terrorizza,anche la facciata sempre anteriore di giorno non scherza.Esiste una fobia riconosciuta che parla di ciò? (Non ho letto tutta la lista ma appena mi libero un po’ dagli impegni provvedono)
Un nome esatto per identificare la fobia verso le mietitrici non credo esista. Se è la loro “imponenza” a metterti ansia, probabilmente rientra nella «megalofobia» (paura di oggetti grandi), anche se nel tuo caso è specifica per la mietitrice
Io ho la fobia degli animali imbalsamati, o di ciò che non ha la possibilità di decomporsi naturalmente. (so che la Seplofobia è la paura di ciò che ha a che fare con la decomposizione, ma non sembra totalmente rispecchiare quella che ho io.) non riesco a trovare un nome, non credo esista.
Inoltre vorrei fare una minuscola correzione riguardo alla transfobia, poiché non è solo paura delle persone transgender, ma anche sentimenti di odio o violenza (anche psicologica) verso le persone transgender.
Ho provato a cercare anch’io, ma non ho trovato un nome adatto al tuo caso. Invece ho aggiunto alla Transfobia la tua precisazione, grazie
Automatonofobia cioe’ la paura di ciò che è simile a qualcosa di umano/reale ma non lo è più.
AUTOMATONOFOBIA (paura degli animali imbalsamati) era la risposta a Nicola
L’automatonofobia si riferisce ai simulacri degli esseri umani. Potrebbe anche starci, ma la fobia di Nicola è più specifica e riferita alle creature “sospese” tra la vita e la morte.
Avevo pensato alla necrofobia, ma anche questa è poco adatta.
Anche io ho la fobia degli amimali imbalsamati, se ne vedo uno devo abbassare subito lo sguardo e uscire di corsa dalla stanza. La prima volta che mi è capitato sono fuggito di corsa dal museo di zoologia.
Come si chiama se esiste, la fobia di trovarsi in prossimità di montagne o cose di dimensioni enormi (tralicci della corrente…sui ghiaioni in prossimità delle montagne….grattacieli…)
Ciao Guna,
può rientrare nella «megalofobia», che è la paura degli oggetti di grandi dimensioni, che ci sovrastano in qualche modo.
Io ho la paura del futuro è in particolare la paura di finire in miseria in povertà in futuro…. di fare la fame. Ho scoperto che si chiama peniafobia?! Mi sta distruggendo perché non mi fa vivere serenamente il presente questo continuo pensare al futuro . Secondo voi si può fare qualcosa ?
Ciao Elisa,
la cosa positiva è che si può sempre fare qualcosa 🙂
Se la tua fobia è così intensa da rappresentare un problema nella vita di tutti giorni al punto da darti ansia o addirittura attacchi di panico, il consiglio migliore è la psicoterapia. Il medico cercherà di capire con te le possibili cause, che quasi sempre derivano da esperienze passate, e quindi potrà aiutarti ad affrontare la questione e a renderti conto che è una paura esagerata; soprattutto ti darà delle indicazioni su come superare quei momenti di panico.
Un po’ di paura verso il futuro ce l’abbiamo tutti, è normale: la mente dell’essere umano ha sviluppato l’immaginazione anche e soprattutto per prepararsi in vista di possibili eventi negativi.
Provo paura, schifo, ribrezzo e addirittura ho i brividi a pensare di toccare degli oggetti molto piccoli, tanto che mi fa sudare e prudere tutto il corpo guardarli e pensare di toccarli, tra questi sono compresi e spiccano i bottoni e le monetine da un centesimo (i bottoni specialmente se sono separati da un capo d’abbigliamento) sostanzialmente le cose molto piccole mi creano un profondo disagio e non so da cosa possa derivare
Ciao May,
bisognerebbe capire prima di tutto cosa potrebbe aver innescato la fobia (forse un episodio traumatico dell’infanzia che hai rimosso?) e in secondo luogo la ragione per cui ti provoca tanta repulsione: è l’idea di poterli inghiottire o che si insinuino negli spazi piccoli in modo incontrollato?
Mi sembra di intuire che, nel tuo caso, si tratta di una paura che ti limita la vita in certe situazioni, per cui la cosa migliore sarebbe di rivolgerti a uno psicologo che – attraverso una terapia cognitivo-comportamentale – saprà aiutarti a capire le cause e naturalmente ad affrontare la paura, fino a farla scomparire.
Ho trovato altri esempi di fobie come la tua, a cui hanno risposto dei dottori consigliando una terapia. Per esempio: https://tinyurl.com/yba9l2vf
Salve, ho trovato molto interessante l’elenco, ma mancano le mie due fobie principali. Riguardano il “troppo”. Credo di avere la fobia di avere troppi amici (AMICI), e quando le persone intorno a me aumentano comincio a sentirmi male. Così come quando mi regalano un oggetto non richiesto. Ho la fobia di avere troppi oggetti inutili, a volte sono presa da quelli che io chiamo “attacchi”. Prendo tutto e butto via (anche seguendo la differenziata) o regalo indiscriminatamente. Avere troppe cose intorno mi dà un senso di oppressione.
Ciao Francesca,
sono due tipi di paura che andrebbero approfonditi, perché a mio avviso sono la conseguenza di alcune insicurezze psicologiche e non la vera causa. La paura di circondarti di troppi amici, per esempio, potrebbe essere legata al fatto di essere messa sotto stress da troppe persone che potrebbero chiederti o aver bisogno di qualcosa (favori che ti troveresti in imbarazzo a negare appunto perché sono tuoi amici); oppure all’obbligo di dover uscire con loro anche quando non ne hai voglia.
Quella di fare pulizia di oggetti in casa la considererei più un disturbo ossessivo che una fobia. Le cause del «disturbo da accumulo» sono ben note: il tuo caso è l’opposto, ma le caratteristiche sono simili. Se non riesci a controllare il desiderio di disfarti delle cose, potresti essere affetta da una forma di disturbo ossessivo-compulsivo, che può essere guarita con una terapia mirata soprattutto se presa in anticipo (vedi qua: https://tinyurl.com/y938vpjo).
Però, come ho detto, bisognerebbe valutare più in profondità la situazione e capire effettivamente le cause.
Ti ringrazio per il consiglio, la spiegazione è stata piuttosto esaustiva.
Prenderò provvedimenti! 🙂
Esiste la fobia delle tartarughe?
Ciao Melissa,
la fobia per le tartarughe è la «chelonafobia». Mi mancava nell’elenco, l’ho aggiunta 🙂
A volte vorrei comunicare ai miei amici che sono un pó particolare ma non ho voglia di dilungarmi ed annoiare, quindi non dico niente, non avendo la parola giusta.
Alla ricerca della parola giusta mi sono imbattuto nella sua lista. Le risposte che lei da ai commenti mi piacciono molto, le trovo ragionevoli ed empatiche.
Quindi le racconto il mio caso, spero di interessarla.
Io non ho paura, io sono insofferente ai gruppi numerosi di persone. Non credo di essere demofobico. Quando partecipo ad una festa anche con solo sei o sette persone, ad un qualsiasi raduno di dieci persone, ad un concerto rock in piedi, ad una manifestazione politica mi sento una pecora. Il gruppo, la folla mi sembra un gregge ed io mi sento una pecora. E’ una sensazione spiacevole, di degrado. Sento una ripugnanza verso me stesso e gli altri, che sono allegri perché è festa, che si divertono preché devono divertirsi, che marciano animosi tutti insieme, in un bel gregge. Va da sé che mai mi metto in questo tipo di situazione. Curiosamente ció non accade quando sono seduto in un teatro, in un cinema affollato, ascoltando una conferenza. Mi piacerebbe sfoderare una definizione per giustificarmi con le persone che sospettano che sono un antipatico o uno snob quando rifiuto gli inviti.
Ho cercato la parola “gregge”” in greco antico
( htgreco-antico.phtps://www.grecoantico.com/dizionario-italiano-p?lemma=GREGGE100 ),
è:
aghele,
appartenente all’armento, al gregge si dice agheláios
quindi, le chiedo:
lei ha giá un nome alla mia insofferenza o coniamo una parola ad hoc per la sua lista o è meglio lasciar perdere ?
Grazie per l’attenzione.
Salve Alessandro,
la fobia è una paura «irrazionale e illogica», al punto che chi la prova di solito si rende conto che non ha un fondamento razionale. In questo caso secondo me non stiamo parlando di fobia, ma di introversione (che non significa per forza timidezza o scarsa voglia di comunicare, come molti credono).
Gli introversi sono una grossa fetta della popolazione e, tra l’altro, esistono numerose forme di introversione. Senza fare di tutta l’erba un fascio, in genere l’introverso è più empatico e più consapevole di quello che lo circonda rispetto all’estroverso; diciamo che si sente più coinvolto. Questo lo porta paradossalmente ad assumere degli atteggiamenti che possono essere interpretati come anti-sociali, mentre spesso vorrebbe l’esatto opposto, e cioè dei rapporti selezionati con una ristretta cerchia di persone che per lui hanno un particolare valore e si distaccano dall'”uomo medio”.
Il volersi distaccare dai gruppi che si comportano nella “media” (cioè dal gregge) è un comportamento tipico di molti introversi. I motivi possono essere vari, ma tra questi c’è quasi sempre la volontà di non far parte di un gruppo che si comporta in un certo modo soltanto perché le regole sociali o le usanze lo richiedono.
Come l’ho scritto sembra una definizione presa dal dizionario, ma la realtà è che il tema dell’introversione e dell’ideologia del gregge è veramente troppo complesso per riassumerlo 🙂
Tra l’altro i punti che ho riportato sopra si adattano anche a quegli individui che, pur non essendo introversi, guardano comunque la società con un occhio molto critico e razionale: perché in effetti la tendenza comune è di aggregarsi a un gregge per non essere esclusi, una sorta di imposizione che all’uomo logico suona «sbagliata».
Ho fatto il classico errore di considerare l’intelletto e gli altri organi interni piú separati di quanto lo siano.
Grazie per avermelo ricordato ” sulla mia pelle “.
Complimenti ed auguri per la sua attivitá divulgativa.
Grazie, sia per l’augurio che per il contributo alla discussione
Come si chiama la paura deglli oggetti roventi? Tipo pentole, oggetti incandescenti…non paura del fuoco on sé ma di ciò che scotta
Ciao Vittoria,
direi che può ricadere nella più generica «Traumatofobia», che è la paura di ferirsi (sia fisicamente che psicologicamente).
Ciao Manuel,
Complimenti per il sito
Abrei bisogno di comprendere la mia “fobia” se così si può chiamare
In pratica mi sento strano e mi innervosisco ogni volta che da giorno diventa notte e viceversa… Secondo te, di cosa stiamo parlando?
Ciao Alessandro,
la noctifobia è la paura per la notte. Per capire se si tratta di questo però bisognerebbe avere più dettagli e soprattutto valutare se è davvero la notte il problema o un cambio d’umore dovuto a una forma di depressione. In quest’ultimo caso sarebbe una condizione simile a chi soffre di disturbi stagionali legati al clima, cioè a chi si sente depresso quando si passa dall’estate all’autunno o all’inverno.
Esiste la fobia di avere qualcuno alle spalle? Se si come si chiama?
L’Ophthalmofobia è la paura di essere guardati dagli altri, per cui potrebbe essere quella che cerchi…
Volevo sapere se esiste una fobia riguardante la paura di trovarsi o andare in un’isola, grazie mille
Ciao Giacomo,
l’Insulafobia è quella che cerchi. Ho trovato pochi riferimenti a riguardo, ma in latino la parola «insula» significa “isola”, per cui immagino che sia corretta.
Ti è sfuggita la “Turofobia” ovvero l’avversione verso i formaggi, ottimo lavoro comunque. 😉
Giusto, mi mancava. Grazie per la segnalazione, l’ho aggiunta all’elenco 🙂
È un piacere poterti dare una mano. 🙂
Ciao Manuel, aggiungeresti la Scopulofobia?
Ovvero la paura degli scogli sommersi dal mare?
Ne soffro da sempre.
Mi mancava anche questa. Ho trovato la scopulofobia scritta soprattutto su fonti e siti in lingua italiana, ma dovrebbe essere corretta: «Scopulo» in latino significa “promontorio”.
Grazie per la segnalazione, l’ho aggiunta alla lista 🙂
Mi riconosco . E la fobia dei ragni ???mía madre mi dice che ci sonó nata con quella fobia.
La paura dei ragni si chiama Arachnofobia.
Ciao Manuel, ho trovato diverse fobie non presenti nella tua raccolta, ho fatto personalmente ricerche e quasi non ci sono pagine che ne parlano se non siti come Wattpad o il fandom che ti ho inviato nel link qui sotto. Questo mi ha insospettito, ma lascio a te la decisione di metterle o non metterle, sono sicura che hai molte più fonti da cui trarre conferme:
Gargalafobia, costante paura di essere “vittima” del solletico.
Galafobia, paura del latte.
Cacomorfobia, paura delle persone grasse (differente dalla Obeofobia già aggiunta).
Navifobia, paura delle navi.
Televisiofobia (branca della mediafobia, paura dei media).
Procellafobia, paura delle tempeste (il sito nella pagina principale presenta questo nome ma nella pagina della fobie “Tempestafobia”).
Capillussetisfobia, paura delle spazzole o dei capelli pettinati.
Patruusfobia, paura dello zio paterno.
Xettofobia, paura della lettera X (o quando se ne presentano di più in una stessa frase).
Enenintafobia, paura del numero 90.
Tetartifobia, paura del mercoledì.
Wunefobia, paura delle persone pazze.
Tetrafobia, paura del numero 4 (questa è l’unica che ho trovato su diversi siti).
Tutte le fobie che ti ho elencato vengono dal sito qui sotto, puoi darci stesso tu un’occhiata:
https://phobia.wikia.com/wiki/List_of_phobias
E volevo avvisarti che è errato l’ordine alfabetico per la Pharmacofobia
Grazie mille per l’attenzione e buona serata. 🙂
Hai fatto un ottimo lavoro 😀
In questi giorni faccio delle ricerche: prima di inserire una voce nella lista cerco sempre una corrispondenza in almeno due fonti diverse, meglio ancora se è un po’ elaborata e se ha dei riferimenti su persone reali. Alcune delle voci che hai elencato le avevo scartate appunto per questi motivi, ma ce ne sono altre che non avevo considerato (per esempio la Tetrafobia mi mancava, l’ho aggiunta).
Ti ringrazio in anticipo per l’aiuto, i contributi come questo mi danno una mano a creare una lista completa e a scoprire termini che non conoscevo
È un onore per me poterti aiutare, sono sempre stata interessata nella psicologia e in particolare proprio fobie e disturbi mentali anche se non ho mai seguito un vero e proprio studio. Ti ringrazio per avermi illustrato il tuo metodo di classificazione, sono certa che mi sarà molto utile quando svolgerò ricerche. 🙂 Buona giornata!
Ne in greco antico, ne in latino arcaico, ne in sanscrito, ne in arborea lingua germanica, ne in inglese antico originale, ne in esperanto serbo-croato, il prefissoide o parola “navi” indica un qualche tipo di imbarcazione … tuttavia i prefissoidi “nautium / naus / naos / nays” potrebbero tranquillamente sostituire l’errore … tranne naos, prefissoide della naofobia, paura di nuotare.
Una mia amica ha un’altra fobia che qua non è segnata: Venofobia o Venophobia; cioè paura delle vene in particolar modo di toccare o addirittura toccare ogni esporgenza del proprio corpo e non che le possa far pensare che sia una vena. Ad esempio se te le fai toccare un tendine lei è tranquilla però se poi le dici che è una vena inizia a schifarsi e preoccuparsi a tal punto che si può mettere a piangere
Ciao Tamburo,
la «venofobia» non è il nome ufficiale di questo genere di repulsione: è usata in modo colloquiale dalla gente, ma come termine non esiste. Prova a vedere la risposta che ho dato a Manuela più sopra, è una fobia piuttosto diffusa.
Ciao, io purtroppo mi sono ritrovata in più di una fobia di quelle elencate ma NON ne ho trovate due in particolare che mi ossessionano particolarmente.
La paura di chiudere gli occhi nella doccia e in seguito di riaprirli, poichè mi preoccupa trovare “entità” che non dovrebbero esserci.
La paura ossessiva del bullismo, non tanto di subirlo quanto anche solo vederlo praticato, per esempio in film/serie tv/telegiornali, vero o finto che sia mi crea disagio a livelli estremi e sono sempre costretta a distogliere lo sguardo, senza contare il fatto che poi quelle scene restano al centro dei miei pensieri anche per giorni. Premetto che per quest’ultima non ho mai subito atti simili nè conosco persone che sono state oggetti del bullismo ma provoca forti reazioni in me anche a livello fisico e perlopiù di stomaco.
Ciao Mary,
la tua prima fobia è simile alla «Phasmofobia» (la paura dei fantasmi), per cui potrebbe ricadere nel tuo caso, anche se si tratta di un argomento più specifico.
Per la seconda fobia non ho trovato un nome adatto, ma a mio avviso è legata in profondità al tema della violenza senza controllo e alla presenza di una vittima che non ha la possibilità di difendersi.
Senza conoscerti è difficile capire da cosa possa essere stato innescato questo “trauma”: potrebbe essere dovuto a una scena di violenza a cui hai assistito dal vivo o in televisione (non per forza di bullismo) e che ti ha impressionata in modo particolare anche se non ti ha riguardato. Il bullismo infatti è sempre portato avanti dal più forte a danno del più debole che non può difendersi e per molti rappresenta una scena di forte empatia, perché ci è facile immedesimarci in qualcuno che viene maltrattato; prima o poi tutti noi abbiamo avuto l’impressione di essere stati maltrattati da qualcuno e la frustrazione di non aver potuto reagire.
C’è anche da aggiungere che alcune persone sono più fragili di altre davanti a episodi di violenza e parlare di fobia sarebbe un po’ forzato, perché è più che altro una naturale condizione umana.
Consecotaleofobia… qualcuno mi sa dirne l’etimologia?
Ciao Annelise,
non conoscono né il greco né il latino, quindi le etimologie non sono il mio forte, ma facendo delle ricerche ho trovato una possibile interpretazione, secondo la quale “Consecare” in latino significa «tagliare a pezzi», mentre “taleo” si traduce con «asta, bastone».
Ho trovato anche una seconda interpretazione, che però tenderei a scartare perché la trovo poco a tema con questa fobia: da “consecutus” cioè «seguire da vicino».
Esiste la paura o fobia del nulla?
Ciao Anna,
se intendi la paura degli spazi vuoti, allora c’è la Kenofobia.
No no. Intendo proprio quella del nulla. Probabilmente non esiste
Apifobia e vespofobia paura delle api e delle vespe
Io ho paura di questi due insetti inutili… quando li vedo urlò forte … mi esce spontaneo
Ciao Bartolo,
quella di essere punti dagli insetti è una paura di molti perché sono animali difficili da “controllare”: piccoli, poco visibili, a volte poco conosciuti e che nella parte istintiva della nostra mente rappresentano un potenziale pericolo.
Comunque api e vespe sono ben diverse. Le vespe possono davvero pungere appena sono infastidite, invece le api non pungono quasi mai perché muoiono subito dopo la puntura. Inoltre le api sono indispensabili nella catena alimentare di tutte le specie (la nostra inclusa), visto che sono i principali insetti impollinatori; e purtroppo le stiamo decimando.
Le fobie sono difficili da togliere, ma magari informandoti un po’ di più sulle api potrebbe passarti la paura verso di loro; invece la Spheksofobia (paura per le vespe) è più giustificata 😀
Io ho la paura continua di bloccare la mia circololazione sanguina, ad esempio, cerco di non piegare i mei arti (attraverso gomiti e ginocchia) perché ho una fobia di cui non so il nome che mi impedisce di farlo, riuscite a dirmi il nome di questa?
Ciao Tommaso,
se la tua paura è legata al fatto di poter morire per il blocco della circolazione, la fobia può rientrare nella più generica Thanatofobia (paura di morire). Ma immagino che la tua paura sia più che altro di “danneggiare” l’arto in modo irrimediabile, senza possibilità di guarire, o di portare alla degenerazione dei tessuti per mancanza di circolazione del sangue (quella che in medicina si chiama «necrosi» o «gangrena»). In questo caso non ho trovato un termine adatto.
Comunque la tua fobia mi ha incuriosito e ho fatto qualche ricerca su vene e soprattutto arterie, visto che quest’ultime sono responsabili di portare il sangue dal cuore al nostro corpo. Si sa, le fobie sono paure irrazionali, ma magari informandoti sul sistema circolatorio potresti renderti conto che è impossibile bloccare il sangue soltanto per il piegamento di un arto: i problemi di scarsa circolazione sono dovuti ad altro. Le arterie sono elastiche e più robuste di quanto immaginiamo, visto che devono sopportare la pressione del sangue e spingerla in tutto il corpo. Tra l’altro anche se dovessi bloccare la circolazione in qualche modo (capita per esempio mentre dormi se hai un braccio “schiacciato” sotto il corpo) inizieresti a sentire il classico formicolio di avvertimento.
Ciao,
io ho paura degli oggetti che intravedo sotto il pelo dell’acqua, ad esempio le chiglie delle navi e le eliche che si vedono dal molo, dei relitti sott’acqua, anche.
Ed ho il terrore delle balene e dei pesci molto grandi sopratutto quando dietro di loro si vede un blu infinito.
Sapete fornirmi una spiegazione?
Ciao Alessia,
la submechanofobia è la paura degli oggetti sommersi, quindi anche relitti ed eliche. La megalofobia è la paura per tutto quello che ha grandi dimensioni e può riguardare in parte il tuo terrore. Visto che l’avverti solo osservando il mare aperto è più probabile che sia la combinazione di paure psicologiche “indirette”, per esempio la sensazione di trovarti dispersa da solo in mezzo a un elemento ostile (l’oceano) e con la presenza di una creatura che potrebbe schiacciarti inavvertitamente. I mari aperti fanno sentire l’essere umano vulnerabile da sempre, perché nell’acqua non possiamo respirare e a questo si aggiunge il mistero di cosa si nasconda sotto.
salve, la mia fobia è di essere legato e non potermi muovere, vado in escandescenza.
cosa fare? Grazie
Ciao Giuseppe,
la paura di essere bloccati appartiene un po’ a tutti ed è una delle forme di minaccia che più ci infastidiscono, perché ci tolgono ogni libertà e ci rendono allo stesso tempo vulnerabili. Non è un caso che spesso nei sogni, soprattutto da piccoli, capiti di essere impossibilitati a muoversi o rallentati.
Quando questa paura diventa frequente, per esempio se ci spinge a stare lontani dagli altri per paura di essere presi da dietro e bloccati all’improvviso, si può intende come una vera fobia, cioè una «paura irrazionale». È molto simile alla Aphenphosmfobia (la paura di essere toccati) e alla Garfalafobia (la paura di subire il solletico).
Secondo me sono tutte fobie che hanno come elemento in comune la mancanza di fiducia verso chi ti circonda, per cui il modo migliore per diminuire il terrore è cercare di fidarsi di più del prossimo fino a quando non diventerà un’abitudine per la tua mente. La “strategia” per arrivare a fidarsi degli altri non è per facile e non si può nemmeno descrivere in generale un percorso da seguire, anche perché dipende molto dalle cause che portano alla sfiducia e dalla psicologia del soggetto.
grazie,volevo solo raccontare un episodio che mi è successo ieri, sono stato a fare la risonanza magnetica ad un gomito , la dottoressa mi ha bloccato il braccio e dopo pochi minuti ho sono andato in incandescenza perchè non potevo muovete il braccio e non ho potuto fare la risonanza. La macchina era quella aperta.
grazie per la risposta.
Grazie a te per il commento 🙂
Talassonautifobia o talassomotofobia, una per le navi, l’altre per ambe due
Queste due fobie derivano probabilmente dalla Thalassofobia, che è la paura dei mari, però non ho trovato una definizione specifica o diffusa. Provo a fare qualche altra ricerca prima di aggiungerle, grazie per la segnalazione
Esiste la fobia dei binari del treno?
Sì, si chiama Siderodromofobia. Ce l’avevo già in elenco, ma cercandola meglio ho scoperto che il termine è stato convertito dal tedesco «Eisenbahnangst», coniato da Sigmund Freud. Sembra infatti che Freud avesse l’ansia dei viaggi in treno, che non era una vera fobia ma che l’ha spinto ad approfondire l’argomento.
Ciao. Paura di scivolare,delle suore,dell’estate,degli indemoniati (possessione diabolica),dei crocifissi.repulsione estrema ed assoluta x i gatti.
Gran parte di queste tue fobie sono legate alla religione cattolico-cristiana. Ci sarebbe un lungo discorso da fare per quanto riguarda la “soggezione religiosa” e al suo effetto sulla psiche umana, non basterebbe nemmeno un articolo a parte per descriverlia. La religione cristiana in particolare si fonda su elementi che possono suggestionare e inquietare facilmente la nostra mente: presenze invisibili e non ben definite, la paura di prendere una via sbagliata e di essere esclusi dal paradiso dopo la morte, la pressione di essere costretti a rinunciare a qualcosa quando il nostro istinto di sopravvivenza ci dice il contrario (per esempio avvicinandosi alla povertà, quando per natura l’essere umano cerca invece di ottenere il più possibile). Tutto questo crea un clima rigido per la nostra mente, con dei contrasti difficili da gestire che possono trasformarsi in paure e fobie.
Invece è piuttosto curiosa la tua fobia per l’estate, chissà da cosa deriva 🙂
Grazie Manuel.
Sicuramente riguardo l’estate il fatto che il caldo sia infernale e il sole potente…la luce intensa mi dà fastidio…evito di uscire di giorno fino a tarda sera..sn ammalata tutta l’estate e quando comincia Maggio vorrei sparire fino a Settembre,comincia un’angoscia paralizzante, tanto che sto pensando seriamente a trasferirmi in qualche città Scandinava..
⭐(Adoro la Siberia ).
Comunque ero terrorizzata anche dai clowns fino a qualche anno fa,e l’ho superata magnificamente con la terapia regressiva. Da terrore assoluto a.. niente. Ora potrei anche trovarmelo di notte nel mio letto che mi fissa,
Grazie per la tua risposta,sempre perfette,e x il lavoro che fai.e’ importante.
La terapia di un esperto è sempre utile per liberarci dalle situazioni che ci bloccano e da cui non riusciamo a uscire, anche nei casi peggiori ci aiutano a sentirci più sicuri e determinati. Grazie a te per i commenti
quella dello scivolare potrebbe essere una basofobia ( paura di cadere )
Ciao!
Io ho la fobia dei vulcani. I vulcani sono oggettivamente pericolosi, ma io ne ho paura anche quando mi trovo a migliaia di km di distanza (abito in Piemonte), tanto da sognarli di notte molto frequentemente e da aver mentalmente abolito per i miei viaggi i luoghi che ne abbiano uno nei dintorni (già solo in Italia, non vorrei mai andare a Napoli, Catania ecc)!
In teoria il suo nome è (banalmente) «volcanofobia», che alcuni indicano appunto come la fobia verso le eruzioni vulcaniche e addirittura verso le immagini o i video che le ritraggono.
Prendilo però con le pinze, perché non ho trovato molti usi di questo termine, il che è piuttosto strano visto che è una paura frequente…
Ciao, io ho un problema con i kiwi, mi fanno venire i brividi, tagliarli, sentire l’odore aspro, vedere e sentire al taglio la parte bianca e dura centrale, vedere tutti quei semini irradiati..mi fanno un impressione..mi parte propio un brividino freddo dietro al collo solo a pensarci, e’ considerabile fobia? Mi succede solo con i kiwi, potrebbe avere un nome?
Ciao Emilia,
non credo esista un nome specifico per la paura dei kiwi, ma la tua è senz’altro una fobia che è data da una combinazione di elementi: il contrasto tra morbido-duro, il fatto che sia facilmente “collassabile” al tocco, la disposizione dei semi, la sensazione di aspro che viene portata alla mente. Molti altri non sopportano, per esempio, la semplice vista dei limoni perché riporta loro il ricordo dell’asprezza in bocca.
Ho finalmente risolto l’arcano, gast(e)ropodoobia che deriva da gaster e podos (stomaco e piede, poiché si pensava sì spostasse sull’apparato digerente); in secondo luogo può essere un alternativa la monovalvofobia da monos e valvos (una conchiglia), anche se questa si rivolge oramai specificatamente ai gasteropodi con il guscio (patelle, chiocciole et cetera).
E, parlando di specificità, il nome della fobia delle chiocciole è l’elissofobia (helixophobia), mentre quella delle lumache è la ….
L I M A S S O F O B I A
(Limaxofobia)
PS.: avverta Luindi
Grazie per l’aiuto, ho aggiunto la voce all’elenco e ho aggiornato anche il commento di Luindi per chi leggerà in futuro.
Grazie.
Salve! Esiste un nome ufficiale per la fobia della burocrazia? Quando anche la sola idea di compilare un bollettino postale o un modulo qualsiasi in un ufficio fa venire palpitazioni e sodori freddi, fino quasi allo svenimento…
Ciao Aurora,
un nome unico per indicare la fobia non è mai stato usato, in alcuni casi è stata chiamata «fobia amministrativa» (che abbraccia un campo anche più ampio della burocrazia obbligatoria per i cittadini).
Il tuo caso forse è più specifico, perché hai detto di provare questo disagio quando scrivi in un ufficio pubblico: se è così, rientrerebbe nella più generica «scriptofobia», che è la fobia di scrivere in pubblico, probabilmente perché sei sotto osservazione e hai paura di sbagliare a compilare un modulo “importante” che, in caso di errori, potrebbe avere delle conseguenze spiacevoli.
Grazie Manuel! L’idea dell’ufficio pubblico era per dare l’idea dei bollettini, moduli burocratici etc, quindi penso che “fobia amministrativa” nel mio caso sia la perfetta denominazione perché mi succede anche se mi trovo da sola in casa! (Mi si annebbia la vista, sudorazione, mal di testa; ma nessun disagio per altri tipi di scrittura, ancorché realizzati in pubblico). Apprezzo però tantissimo il fatto che tu abbia cercato di essere il più preciso possibile trovando anche altre definizioni e spiegazioni, è segno di un animo nobile! Ciao!
Benzofobia =
Tipica di medici che odiano e si sentono contro le benzodiazepine, conseguentemente: la loro reazione avversa a prescriverle
Più che una fobia la vedrei come una scelta personale del medico. Ho trovato anche pochi riferimenti su questa fobia, ma faccio qualche altra ricerca. Grazie per il contributo 🙂
È un piacere 🙂 … Può anche essere riferita a una oersona non istruita in campo medico, come paura della categoria dei farmaci in questione. Della serie: mai lo prendo anche se mi vien prescritto da uno specialista. Fonti: studio psichiatria
Hemovenusanthofobia o Hemovenusanthrofobia, paura dei Ranuncoli o delle Ranuncolacee in generale, poiché velenosi.
L’etimologia del termine è dovuta ad un mito originatosi nella Roma Antica, secondo il quale i fiori sarebbero stati cosparsi col sangue di Venere, il quale li avrebbe resi velenosi.
Strettamente collegata all’Anthofobia.
P.S.: Ho scoperto un errore nel tuo elenco. Tutte le fobie del tuo elenco hanno il prefisso con lettere uguali alla nomenclatura originale (latina, greca, sanscrita che sia). La radice originale per indicare il sangue non è hemo o hemato, ma haimo o haimato, inoltre nonstante tu gli abbia dedicato un’inserzione per descrivere il forum, non gli hai dedicato uno spazio nel forum stesso.
P.P.S.: quindi Haimovenusanth(r)ofobia.
La forma in “hemo/hemato” è quella normalizzata, che ho usato nell’elenco perché più conosciuta e ricercata. Da quello che mi risulta, la forma latina originale è “haemato” che è stata storpiata nel tempo… ma non ci metterei la mano sul fuoco, è lo svantaggio di non aver studiato né il latino né il greco.
In ogni caso ho aggiunto il richiamo attraverso “haematofobia” e anche la fobia verso le ranuncolacee, che mi mancava. Grazie per le segnalazioni 🙂
Ciao volevo chiederti una cosa, volevo imparare dalla prima all’ultima fobia in questo articolo, già sono al lavoro e nè ho imparate solo 3, ne imparo una al giorno la mattina presto o la sera tardi prima di andare a letto così sono sicuro di impararla, volevo quindi chiederti quante sono le fobie in questa pagina, e se sono giuste al 100% e non siano sbagliate alcune, grazie in anticipo!
Ho scoperto una fobia interessante di un’amica: La fobia dei film di Harry Potter.
Non ci sono particolari motivi, ma iniziata l’intro dei fatidici film, la si può trovare sotto il tavolo. Che nome potrebbe mai avere una fobia del genere?
Davvero una strana fobia, sarei curioso di capire da cosa deriva e da cosa è provocata di preciso… D’altronde esiste anche la «Benkinersofobia», che è la paura di non ricevere la lettera dalla Scuola di Hogwarts al compimento dell’undicesimo compleanno. Fino a poco tempo fa la credevo una fobia “virtuale”, poi ho scoperto che è piuttosto diffusa.
Io ho la fobia dei legamenti, tipo dell’interno del ginocchio o del braccio. Mi da fastidio stirare le braccia e le gambe. Quando ci faccio caso devo assolutamente piegare entrambi e provo un fastidio fortissimo. Esiste?
Ciao Edoardo,
da quanto ho capito la tua è quella che chiamo “una paura di riflesso”: non è il legamento di per sé a provocarti la fobia, ma il suo sfregamento e più nello specifico la possibilità che possa ledersi e provocarti dolore. La fobia è giustificata soprattutto per il fatto che si tratta di una parte del corpo non visibile e che quindi non possiamo controllare direttamente, né vedere come agisce.
Se è il rischio del dolore a darti ansia, il nome adatto potrebbe essere «algofobia», che è appunto la paura ingiustificata per il dolore.
Un altro nome per indicare la fobia dei veleni è Vyrofobia, che però include anche la fobia dei virus. Oltretutto ho notato che hai scritto Misofobia e Mysofobia in due voci diverse, vedi se raggruparle o eliminare la prima delle due.
Le unisco in un’unica voce, grazie. Per la vyrofobia non ho trovato delle corrispondenze, ma faccio qualche altra ricerca…
Esiste una fobia relativa al cibo che si accumula nel lavello quando si lavano i piatti? I residui di cibo non riesco né a guardarli né a toccarli ma non ho ancora trovato un nome che descriva questa paura
Immagino che sia una fobia legata all’aspetto “molle e grumoso” della poltiglia e all’idea della sensazione di viscidume che si potrebbe avvertire nel toccarla. Nel tuo caso infatti credo che sia una fobia legata alle sensazioni tattili più che alla paura di sporcarti. Un termine preciso non l’ho trovato, però a livello psicologico si può avvicinare sia alla blennofobia (paura del viscido) sia alla scolecifobia (la paura dei vermi).
Prova a capire se ci sono altre condizioni simili che ti fanno ribrezzo, per esempio se anche altri tipi di poltiglie umide ti disturbano.
Io ho una paura di esssere con troppe persone in un luogo chiuso per esempio in autobus e ho anche una strana fobia: quella di respirare con un tono troppo alto mentre indosso le cuffiette cosi ogni 5 minuti mi sento obbligato a togliere una cuffietta e sentire se respiro con un volume troppo alto
Mi piacerebbe sapere se queste fobie hanno un nome..
Queste paure rientrano tutte nelle fobie sociali (possiamo chiamarle «sociofobie»). In generale riguardano la paura di trovarsi in mezzo alla gente e di essere giudicati per un qualche comportamento che riteniamo poco adatto alla situazione.
Nel tuo caso, hai paura di creare un rumore troppo forte e di non renderti conto che gli altri ti stanno sentendo e, quindi, giudicando.
Le fobie sociali sono un argomento molto complesso, se vuoi approfondire ti basta fare una ricerca sul web. Puoi anche partire da Wikipedia per avere una panoramica:
https://it.wikipedia.org/wiki/Fobia_sociale
Bellissimo sito, ho trovato un sacco di paure utili, una domanda sola:
Come si chiama la paura di addormentarsi alla guida?
«Hypnofobia» è la paura generica di cadere addormentati e credo che sia la più adatta a definire la situazione che intendi. Esiste l’«amaxofobia» (la paura di guidare, che comunque c’entra poco con il tuo caso), ma non ho trovato un nome che combini sia la paura della guida che del sonno.
C’è da dire che se provi questo timore soltanto quando ti senti “insonnolita” mentre guidi, possiamo anche scartarla dalla lista delle fobie: le fobie infatti sono paure irrazionali, immotivate, ma se in effetti ti senti sul punto di addormentarti e temi di provocare un incidente si tratta più di buon senso che di fobia 🙂
Caro Manuel, esiste il nome per una fobia riguardante le persone o non-persone malate di mente per come si comportano o per come … appaiono? Se sì qual è?
Ho fatto una breve ricerca, ma al momento ho trovato solo nomi per indicare delle fobie verso una malattia specifica, che tra l’altro in genere riguarda se stessi e non l’osservazione di malati esterni. Per esempio la «monopathofobia», cioè la paura di una malattia a una specifica parte del corpo.
Pensando in modo laterale, si può immaginare che la fobia non sia dovuta al disordine mentale in sé che osserviamo negli altri, ma a due motivi più personali: 1) alla paura di poter cadere a nostra volta in una condizione simile; 2) alla paura di non poter prevedere la reazione del malato, che per definizione ha un modo di pensare diverso dal nostro e quindi potrebbe tramutarsi all’improvviso in un pericolo per noi.
In entrambi i casi comunque restiamo su un tipo di paure generiche che non chiamerei sempre fobie, visto che la paura nei confronti del “diverso” è innata in tutti gli esseri umani. Poi c’è chi estremizza questa paura, a differenza da come siamo abituati a vedere nei film i disordini mentali sono spesso più pericolosi per il soggetto stesso che per chi lo circonda: in questi casi allora possiamo chiamarla “fobia” nel senso di una paura esagerata, immotivata.
ciao! bellissima lista! si sa qualcosa della fobia del leggere?
Ciao Oliver,
si chiama «Bibliofobia». Più che alla paura di leggere, riguarda l’ansia che il contenuto di un libro possa portare danno alla società o alla cultura; ma visto che indica la paura dei libri in generale direi che ci può rientrare anche la lettura generica.
Paura di toccare la spazzatura o scarti di cibo. Non so se esista ma non credo sia legata alla paura dei germi o dello sporco perché non sono nemmeno una malata di pulito e non ho paura di questi.
Per trovare il nome di una fobia adatta al tuo caso, bisogna prima capire quali sensazioni ti infastidiscono della spazzatura o degli scarti.
Potrebbe essere comunque una paura inconscia di essere contaminati dai germi, perché nella spazzatura si accumulano varie materie in decomposizione che potrebbero essere “invase” da microrganismi; in questo caso si avvicina alla misofobia (la paura di essere contaminati dai germi), anche se è circoscritta alla spazzatura.
Oppure potrebbe infastidirti l’idea della decomposizione; o ancora l’idea che toccando quella poltiglia accumulata si avrebbe una sensazione di viscidume (blennofobia).
Ciao Manuel.. io ho una paura stranissima e finora non ho trovato nessuno che ne parlasse. Ho paura che le strutture cedano, tipo se immagino un terrazzo con molte persone mi viene l’ansia perché penso che questo non possa reggere il peso..se vedo qualcuno che mette una piscina sul terrazzo uguale.. oppure i giochi a mirabilandia, penso sempre che qualcosa si possa rompere. Anche le corde delle altalene penso che si possano spezzare da un momento all’altro, se vedo delle colonne che sorreggono molto peso mi da fastidio .. non sono mai riuscita a capire perché ho questa strana paura
Ciao Syria,
la paura che una struttura artificiale possa cedere è più comune di quanto pensi. Le cause di questa fobia possono essere varie: forse hai visto un video in cui un edificio veniva raso al suolo (in effetti è un’immagine impressionante da vedere), oppure da piccola potresti essere stata traumatizzata da una giostra troppo veloce che magari scricchiolava.
Spesso a dire la verità la colpa è dei telegiornali, che mostrano apposta dei video forti per tenere viva l’attenzione. La nostra mente registra il crollo di un edificio come la norma, quando invece succede raramente.
Bisogna anche ricordarsi che l’essere umano resta sempre impressionato da quello che non capisce fino in fondo: a meno di non essere degli architetti, sembra impossibile che strutture simili (o le giostre) possano reggere il peso. Tra l’altro sono innaturali, fatti dalla mano umana, il che le rende ancora più “strane”.
Ma tieni conto che più una struttura è pubblica e importante, più viene sottoposta a controlli e manutenzione. Infatti gli incidenti sono un’eccezione, non la regola 🙂
Buongiorno Syria.
Io ho la sua stessa fobia: paura di qualsiasi struttura (specie se sospesa, o comunque sollevata).
Mi rendo conto che con l’avanzare degli anni sta peggiorando: inizio ad avere paura della soletta di casa mia, cerco di evitare di ritrovarmi in qualsiasi edificio che non ritengo sicuro (grattacieli, torri, ma anche gli stadi), analizzo tutte le colonne portanti di ogni luogo in cui mi trovo e cerco di stare sempre li vicino, tendo a non avvicinarmi ad armadi per non aumetare il peso in quell’area, mi capita addirittura di sudare anche solo guardando un film e pensando “ma quella struttura non può resistere!”. A volte mi sveglio di notte pensando che sotto di me non c’è niente, e vado in paranoia smettendo di dormire.
Prima ho guardato delle foto sullo Space Needle di Seattle… non l’avessi mai fatto!
E’ una fobia davvero rognosa, perchè non passa mai, ed anche io non conosco altre persone che la hanno.
Le sono vicino.
Trovato anch’io tre ho quattro nelle quali mk ci vedo. Avrei anche altra di quelle molto specifiche che ovviamente non mi sono stupito di non trovare, ma è proprio una ossessione: Paura di farmi schiacciare, o di vedere qualcuno che si fa schiacciare (sopratutto bimbi e specialmente i miei figli) le dita da una porta che si chiude, specificamente nella parte della cerniera. Non ho idea di dove arriva e non l’ho mai confessata a nessuno, ma è terribile!
Bell’articolo. Saluti, Jose
Come si chiama la fobia di avere una persona troppo vicino? Come se sentissi il suo fiato sulla tua pelle… (Non è la afefobia)
A seconda di cosa sia a provocarla potrebbe rientrare in parte in queste fobie:
– Anthropofobia: paura delle persone (può rientravi anche la paura di averle troppo vicino).
– Aphenphosmfobia: paura di essere toccati.
Non so se sia normale ma io ho una paura per le cose appiccicoso come cerotti etichette o scotch ma non la trovo da nessuna parte
Un nome specifico, in effetti, non sono riuscito a trovarlo. Qualcuno ha proposto «gluefobia», ma è poco affidabile. Secondo me è più una derivazione della «haphefobia», che è la paura di essere toccati.
Comunque non sei la sola a soffrirne, anzi sei in buona compagnia.
Presente…
Vorrei sapere se la paura di perdere qualcosa (un oggetto, chiavi, ecc) ha un nome.
Nel senso che dopo aver perso (anche se secondo me mi è stato sottratto) per la prima volta uno zainetto, mi viene una “fobia” quando per esempio non trovo più una cosa o qualcuno in casa cerca qualcosa di importante (chiavi, portafogli, telefono, ecc) e non lo trova. Grazie
L’harpaxofobia è la paura dei ladri o di essere vittime di un furto. Nel tuo caso, però, non è esattamente quello che cerchi, perché la tua è più una paura di “non ritrovare le cose”.
Un nome valido per questa situazione non l’ho trovato, anche perché di solito ci sono fobie per oggetti o condizioni specifiche: per esempio la nomofobia (che è un termine introdotto di recente) riguarda il fatto di perdere il cellulare o anche solo la connessione con la rete.
Grazie, credo quindi che rientri più in un disturbo ossessivo, la nomofobia la conoscevo (e per fortuna non ne soffro)
Hey ciao Manuel, cercavo una fobia legata alla paura che oggetti (in particolare i telefoni), miei o di altri, possano cadere da una barca, da un palazzo ecc.
Hey Samuele 🙂
Esistono diverse fobie legate all’altezza, alla paura di cadere e di perdere oggetti, ma che io sappia non c’è un nome per “la caduta di oggetti”. Quelle che ci vanno più vicino dal punto di vista psicologico possono essere la Basofobia (la paura di cadere) e la Acrofobia (la paura dell’altezza).
Io ho una fobia strana, ho paura di incontrare le persone nel buio, non riesco a dare un nome a questa fobia, comunque grazie mille, ho dato un nome a molte mie paure
Può rientrare nella Achluofobia, perché in generale indica la paura per quello che può nascondersi nel buio. La fobia infatti è dovuta a una distorsione della percezione della nostra mente, che trasforma le cose innocue in forme “pericolose”.
Ciao, io ho paura di potermi spezzare l’osso del collo e di conseguenza diventare disabile. È una fobia particolare o rientra nell’elenco?
Ciao Nico,
rientra di sicuro nella Traumatofobia, che è la paura generica di ferirsi.
ataxofobia: paura del disordine
È un’altra delle fobie più diffuse. C’è da dire che esistono vari livelli di “desiderio di organizzare” e gran parte dei quali non rientra nella fobia. Diciamo che si parla di fobia quando procura delle vere ansie, cioè quando sviluppano un pensiero del tipo: “Se non sistemo secondo il mio ordine, continuerò a pensarci per delle ore”.
Ciao Manuel.
Io ho una paura sfegatata
Delle tende…
Ho paura che si aprano durante un momento poco adatto….
Sai come potrebbe chiamare questa mia paura?
Ciao Martina,
anche se non è specifica per il tuo caso, potrebbe rientrare nella Scopofobia/scoptofobia. In generale indica la fobia di attirare l’attenzione e gli sguardi degli altri. Nel tuo caso sarebbe un po’ diverso, se ho capito bene è più una paura di essere sorpresi in una situazione imbarazzante e poco opportuna, e quindi di essere poi giudicati.
Buon giorno
Ho la fobia di toccare cose appiccicose e di conseguenza sentirmi appiccicoso io stesso, per esempio nelle mani, ma anche intorno alla bocca se mangio qualcosa di appiccicoso, oppure sotto il mento. In generale sentire parti del mio corpo appiccicose.
Non ho trovato nulla.
Salve Massimo,
per quanto riguarda la bocca (il palato per la precisione) esiste una fobia precisa: Arachibutyrofobia. Una fobia generale per il vischioso avevo già provato a cercarla in passato, ma senza successo.
Va bene
Grazie lo stesso.
Buona sera, ho letto tempo fa’ di una fobia cosi’ fatta : un individuo pensa che tutto cio’ che lo circonda non sia reale ma solo effetto della immaginazione della sua mente e l’unica persona reale sia lui, ma non riesco a ricordare il nome di tale fobia, mi puo’ aiutare ??? Grazie in anticipo
Non ho trovato dei nomi per identificare una fobia del genere, anche se in linea generale possiamo pensarla come la paura che le percezioni della mente non siano reali, cioè di non potersi fidare di quello che la nostra mente ci mostra. Più che una fobia la riterrei una forma di psicosi o di schizofrenia paranoide.
Trovato, ma forse non e’ una fobia comunque e’ il SOLIPSISMO
Il solipsismo è la teoria che esiste una sola mente cosciente (la tua).
Tutto ciò che vedete, odorate, toccate, ecc. è semplicemente frutto della vostra immaginazione.
Tutte le notizie che senti e le persone che vedi non sono vere.
Sei solo in quello che credi sia l’universo.
L’universo esiste?
O il tuo cervello l’ha semplicemente creato?
Con il solipsismo entriamo nel campo della filosofia ed è un argomento davvero interessante, apre spazio a discussioni infinite. Tra l’altro il tema della soggettività è stato affrontato sotto vari punti di vista, da quello religioso a quello logico e matematico (per esempio in fisica si potrebbe parlare del cervello di Boltzmann).
In effetti non abbiamo nessun modo di capire se gli altri percepiscono la realtà come noi. Tanto per dire, non abbiamo neanche la sicurezza che il nostro “blu” sia visto allo stesso modo da un’altra persona. 🙂
Ciao Manuel, complimenti per il sito!
Dando una letta alla lista non ho trovato una fobia che mi sta rendendo le cose non poco difficili: la paura di non riuscire a realizzare i miei sogni. Esiste un nome particolare che possa descriverla?
Fin da bambina sogno di avere una famiglia, ora che ho 22 anni e sono relativamente vicina a realizzare tutti i miei piani, dovrei essere felice… invece spesso vado in crisi e penso di non riuscire a farcela, di morire prima (o che muoia il mio ragazzo), cose cosí..
Se é giá nella lista mi scuso in anticipo, mi sará sfuggita 🙂
Ciao Chiara,
le tue paure e preoccupazioni sono condivise praticamente da chiunque e sono normali per chi intraprende dei passi importanti. Ma alcuni (forse è il tuo caso?) ci pensano spesso e le trasformano in ansie, rendendo difficile conviverci. Parlarne con qualcuno può essere un buon modo per diminuire le tue paure, perché può farti vedere la questione sotto un punto di vista diverso.
Parlando delle fobie, secondo me un nome unico non sarebbe adatto, perché richiama vari tipi di paure. Per esempio la Thanatofobia descrive perfettamente la paura di perdere il tuo ragazzo. In senso più lato, potrebbe rientrare anche la Cherofobia, cioè la paura di provare delle emozioni positive per timore che come punizione (diciamo “equilibrio”) si verifichi poi un qualcosa di negativo.
Grazie mille per la risposta e per i consigli! Mi ritrovo molto nella definizione di Cherofobia, ci avevo pensato già tempo fa. È davvero brutto convivere con queste paure, sono una brutta limitazione alla vita.
Grazie ancora, un abbraccio 🙂
Non mi ritrovo nella fobia della Thalassofobia, amo il mare e soprattutto anzi di vitale importanza che non veda nulla sotto i miei piedi. Ho il terrore solo degli oggetti sommersi che non appartengono al fondale marino, tipo navi, aerei ma anche qualsiasi altro oggetto che non dovrebbe star lì! Nessuna paura degli squali o se qualcosa in acqua mi sfiora, sempre che non scopri sia un sacchetto di plastica che ci rimango secca!
Buongiorno, Manuel; ti ho già scritto in passato per chiarire qualche dubbio in merito alle mie principali fobie, ma stavolta vorrei esporti una in particolare di cui soffre una persona di mia conoscenza: esiste sicuramente la fobia degli squali (presumo pure che sia piuttosto diffusa), ma l’individuo di cui sto parlando ha invece il terrore, nello specifico, delle orche. Mi spiego meglio: questo ragazzo preferirebbe piuttosto ritrovarsi circondato da un banco di squali piuttosto che intravedere in lontananza una sola pinna di un’orca, mi ha confessato che sarebbe certamente colto da un indicibile attacco di panico anche se si trovasse al sicuro su una barca o addirittura su una nave, ha aggiunto di non sapersi spiegare cosa lo spinga a temere così tanto un animale marino col quale lui non ha mai avuto nessuna cattiva esperienza personale. Da un lato è pur vero che le orche sono di gran lunga predatori molto più famelici, astuti e intelligenti di qualsiasi specie di squalo (e forse più di qualunque altra creatura conosciuta di mari e oceani), ma è altrettanto vero che anche esse -come del resto pure gli squali- sono a loro volta vittime di una pessima reputazione spesso spropositata rispetto alla loro effettiva pericolosità per l’uomo, fuorviata da determinate pellicole cinematografiche e da certe discutibili credenze popolari. A questo punto la mia domanda è ovviamente la seguente: esiste una precisa fobia per le orche, oppure quest’ultima potrebbe rientrare in una più generica paura per i cetacei e simili. Grazie mille in anticipo per la risposta. Salvo.
Buongiorno Salvo,
mi ricordo di te, abbiamo avuto un’interessante discussione sulle fobie moderne legate alla tecnologia 🙂
Per l’orca non credo esista un termine specifico; al massimo la si potrebbe includere nella Thalassofobia, anche se è troppo generica per includere la paura del tuo amico. Con una breve ricerca ho trovato anche il termine «Cetafobia», che dovrebbe riferirsi ai grandi mammiferi dei mari (specialmente balene), ma la ritengo una parola dubbia: ho trovato ben pochi riferimenti del suo uso.
A ogni modo, parlando dei motivi che può scatenarla, c’è da dire che l’orca è in certi casi più aggressiva degli squali; ricordo un episodio documentato in cui uno squalo bianco è scappato dopo l’arrivo di un’orca. Come hai spiegato tu stesso, i casi di pericolo per l’uomo sono pochissimi, ma l’orca resta comunque un superpredatore aggressivo. Le fobie sono irrazionali, non è necessario che abbia avuto un contatto diretto con un’orca: il tuo amico può aver visto dei video che registravano una sua caccia violenta e magari si è acceso un “campanello di allarme” nella sua testa, che da quel momento si ripresenta.
Spesso è davvero difficile capire le cause di una fobia, un evento può turbare una persona ed essere del tutto indifferente per un’altra. Tra l’altro, io sono convinto che le paure irrazionali non siano legate soltanto a un elemento in sé, ma dipendano anche da fattori indiretti come l’ambiente in cui si è vissuto, la predisposizione genetica e la propria struttura mentale. Nel caso dell’orca, magari c’è un suo dettaglio che richiama altri elementi di fastidio che hanno riguardato la vita passata del tuo amico.
Ciao, Manuel, e grazie mille per la veloce risposta; in effetti devo ammettere che io stesso sono rimasto impressionato nel vedere -in qualche documentario- orche dalle dimensioni colossali spingersi fin sul bagnasciuga per catturare otarie e altre possibili prede (correndo loro stesse il rischio mortale di arenarsi sulla sabbia), e sono stati documentati casi di orche che, soprattutto in gruppo, hanno attaccato e ucciso squali bianchi, balene e orsi polari; tuttavia rimane pur sempre -in questo caso specifico- una paura irrazionale (non ci sarebbe motivo, infatti. di farsi prendere dal panico perfino se se ne avvistasse una da sopra una nave, dove si suppone che ci si trovi al sicuro). Comunque la cetafobia, qualora sia un termine ufficialmente riconosciuto, credo sia quella che più si avvicina alla fobia di cui soffre questo mio conoscente.
Ciao Manuel, mi chiedevo se esiste un termine per indicare la paura dell’estinzione (della specie umana o altre).
Ciao Leonardo,
un termine preciso non è usato, però rientra in senso lato nella Thanatofobia (paura della morte, per se stessi o per qualcuno che si conosce). Infatti, dal punto di vista psicologico, direi che è la stessa misura di paura, e cioè il fatto di perdere all’improvviso la vita o quella dei propri conoscenti per cause inaspettate.
Ciao, ho letto un po’ questo articolo e mi sono piuttosto divertita. Più che altro l’ho fatto perché cercavo online una risposta su ciò che mi affligge. Ho il terrore delle mappe, non quelle tipo dei libri o google maps standard, ma di google earth. Posso tranquillamente guardare la mia città o altre, ma quando c’è del mare o un lago, allora mi sale l’ansia. Se poi la visione è molto allargata, tipo tutta l’Italia o l’Europa, o addirittura tutto il mondo, mi viene da chiudere gli occhi e da chiudere il più presto possibile l’app. Non mi capita nel caso di foto che trovo online di oceani, montagne, fenomeni fatte da aerei o satelliti, ma il solo pensare di girovagare su earth ad esempio sull’oceano, vedere le cose molto ravvicinate lì, o l’antartide e luoghi non abitati come deserto o montagne. Ho cercato online e so che è una cosa che esiste, ma non ho trovato molto al riguardo. Inoltre mi mette ansia solo pensare a Google mars o moon, e mi voglio bene quindi non ci ho nemmeno mai provato. Grazie
Ciao Enada,
questa fobia è interessante, secondo me richiama più di un aspetto psicologico.
Il primo che noto è il contrasto tra il reale e il digitale, cioè qualcosa che cerca di ricalcare la realtà senza però riuscirci fino in fondo. È un po’ l’effetto che abbiamo tutti quando guardiamo un manichino con un’espressione troppo umana: ci sembra fuori posto. Google Earth è un programma più realistico di altri software o delle mappe sui libri, ti dà l’impressione di osservare davvero il mondo (dentro al quale vivi) ed è anche molto dettagliato.
Poi c’è la questione della vastità. Con Earth ti puoi muovere nel mondo come se lo stessi guardando dall’esterno e puoi andare ovunque, un effetto che non hai con le foto bidimensionali. Il fastidio che provi potrebbe essere legato al fatto di sapere inconsciamente che tutta questa immensità esista intorno a te, sia schiacciante, un posto che ha tanto vuoto in mezzo da riempire. Spiega anche perché con laghi e mari (cioè aree immense e “vuote”) provi la stessa sensazione di smarrimento.
Infine potresti sentire alcune zone del pianeta come aliene, distanti dalla solita realtà in cui vivi, che in verità è una percezione spiacevole che abbiamo un po’ tutti. I deserti, i ghiacci dell’Antartide, in genere i luoghi non occupati dalla civiltà possono spaventare proprio per il fatto di non essere toccati dalla mano umana e quindi potresti sentirli troppo impersonali, distanti, pieni di pericoli inesplorati. E non parliamo poi di oggetti celesti del tutto disabitati come Marte e la Luna… 🙂
Grazie, ma credo che continuerò con questa ansia ahahah mi succede anche quando guardo una città marittima come Napoli ma vabbé ci conviveró, in fondo basta cambiare le impostazioni.
L’agrizoofobia ( la paura degli animali selvatici) si manifesta solo quando ci si trova fisicamente davanti ad un animale selvatico oppure anche alla vista tramite schermo o anche solo al pensiero?
Ho un’ altra domanda da farti, nella mia scuola all’ora di musica si suona il flauto ma quando suono anche solo tre note inizia a girarmi la testa e a bruciarmi gli occhi per la confusione. Può essere associata ad una aulofobia oppure essa è riferita solo alla vista di un flauto?
Ciao Matteo,
ti ho unito i due commenti, così rispondo con un unico post. Perché una fobia si manifesti non è necessario che ci sia un evento reale, spesso basta immaginare la situazione per provare repulsione o panico. Per esempio gli arachnofobici provano ribrezzo anche guardando la foto di un ragno su un libro: per l’agrizoofobia è la stessa cosa.
Per quanto riguarda il flauto vale lo stesso principio. In genere l’aulofobia è legata al suono delle note che in qualche modo infastidiscono il cervello, però può bastare la vista di un flauto a rievocare quei suoni, a riportare alla mente la sensazione spiacevole e quindi a scatenare la fobia.
Salve! Io ho letteralmente la fobia delle coccinelle e delle lucertole… se le vedo in giro mi metto solitamente ad urlare. Come si chiamano queste fobie?
Ciao Lena,
la Coccinellidaefobia è dedicata proprio alla famiglia dei Coccinellidi (dove rientrano le coccinelle) ed è una sottocategoria della Entomofobia (paura degli insetti).
Per le lucertole invece ricadi nella Herpetofobia, anche se riguarda la più generica paura nei confronti dei rettili.
Grazie mille buona serata
Io ho due fobie che probabilmente sono correlate, ma non ho trovato il nome per nessuna delle due
Una è la fobia di essere trafitti, per esempio un coltello, un tubo di ferro, trave di legno, insomma qualsiasi cosa che si conficchi nel corpo e lo laceri.
E l’altra è che i miei organi vengano toccati o feriti in qualsiasi modo
Ciao Morgan,
le fobie che ci vanno più vicino sono l’Aichmofobia, che riguarda gli oggetti appuntiti, e la più generica Traumatofobia, che è la paura di ferirsi. Fobie più specifiche e soprattutto che riguardano gli organi non le ho trovate.
Una persona che ha paura di calpestare le ombre che fobia ha?
La Sciofobia riguarda la paura delle ombre e quindi vi rientra anche quella per la propria ombra.
Grazie della risposta però c’è differenza tra l’avere paura della propria ombra, paura delle ombre e paura di calpestare le ombre.
Chissà se a livello psicanalitico è stata fatta dai ricercatori una analisi del genere.
A livello inconscio ci sono senz’altro delle differenze. I nomi delle fobie sono soltanto dei termini per catalogare delle paure, ma quasi sempre non bastano per definire una condizione psicologica. Quindi la sciofobia riguarda la paura irrazionale per “le ombre” in generale e non distingue le cause che portano a svilupparla. Per ogni singola fobia ci sarebbe un intero mondo da esplorare.
Sul legame tra psiche e ombra ho letto solo dei cenni diverso tempo fa e non ho mai approfondito, ma di certo l’ombra identifica un lato nascosto di noi, che spesso non riusciamo ad accettare.
Per esempio, Carl Jung aveva sviluppato un concetto complesso tra Luce e Ombra, metafore del bene e del male che risiedono in ognuno di noi. Se non si accetta l’Ombra, si finisce per averne troppa paura; al contrario, se ci si lascia soverchiare dall’Ombra, si finisce per cadere nell’oscurità. Quindi serve un equilibrio.
Se sei interessato ad approfondire, potresti partire proprio dall’archetipo Ombra ideato da Jung. È davvero un concetto interessante, anche perché la dualità bene-male (o positivo-negativo) fa parte dell’essere umano da sempre.
Grazie ancora. Devo dire che la voglia di saperne di più mi è stata indotta da una ragazza che si diceva impaurita a calpestare le ombre, una fobia che non avevo mai sentito prima e mi ha incuriosito.
Ho immaginato che quelle presenze fossero per lei solo dormienti e il calpestarle potessero risvegliarle e minacciarla.
Ma è una costruzione che ho fatto io.
Ciao Manuel il tuo elenco è molto interessante, ma non ho ritrovato in esso il nome di due fobie che posseggo
La prima è la paura irrazionale dei ronzii (di qualsiasi genere, in particolare legati ad api e vespe). Credo si chiami fonofobia ma non ne sono certa. La seconda non so neanche se abbia un nome, ma sarebbe la fobia che cibi diversi si tocchino nello stesso piatto l’idea che si mischino i sapori o le salse mi fa venire i brividi ♀️
Ciao Iolanda,
la Brumotactillofobia è la paura di mescolare due cibi diversi tra loro (mi mancava: l’ho aggiunta all’elenco). Per la paura dei ronzii è più complicato. Non ho trovato un termine unico per indicare i suoni simili al ronzio, ma ci sono vari termini che si possono associare in base alla situazione, di solito sempre legati agli insetti. Alcune sono troppo generiche, come la Entomofobia (paura degli insetti) o la Melissofobia (paura delle api). Un po’ più specifica è la Acarofobia, che è la paura di essere punta da insetti piccoli e di provare prurito: può essere che il tuo terrore verso i ronzii riguardi proprio le conseguenze, cioè la puntura.
Anziché una fobia vera e propria potrebbe anche essere un problema dovuto alla sensibilità dell’udito o psicologica, come la misofonia, che è l’intolleranza verso un suono o rumore specifico.
Oh allora ha un nome grazie!
Riguardo ai ronzii non è tanto la paura di quello che succede dopo, ma il suono in sé. Non a caso ho la stessa reazione quando mi si avvicina un drone per esempio quindi mi sa proprio che è Misofonia.
Grazie mille ☺️
Buonasera, io ho paura delle fotografie, sia quelle digitali che quelle di carta se NON incorniciate. Ho paura che possano animarsi e prendere vita. Non riesco a dormire in una casa con foto o con telefoni accesi poiché ho un forte senso di ansia e ho attacchi di panico continui. Non metto mai foto come sfondo sul telefono o sui vari social. Se qualcuno mi propone di farci una foto ho paura che poi io possa prendere vita dalla foto scattata e la mia persona si possa duplicare. Come si chiama la mia fobia?
Buonasera Giovanna,
è una fobia complessa che può rientrare in due fobie:
– la scopofobia: in generale è la paura di essere guardati, di attirare l’attenzione.
– la eisoptrofobia: si riferisce alla paura verso la propria immagine riflessa. Dal punto di vista psicologico si può estende alla paura di entrare in contatto con un “mondo mistico”, a qualcosa di incomprensibile che sta al di là dell’oggetto che separa la realtà dal soprannaturale (nel tuo caso l’oggetto è la fotografia).
allora, non so se sia normale ma, ho la paura degli ombelichi. E’ stranissima aiuto!!
Qualcuno sa dirmi come si chiama?
Sì, non ti preoccupare. Non sei la sola a soffrire di questa fobia 🙂
Si chiama Omphalofobia.
Che fobia è la paura di vedere qualunque cosa di grandi dimensioni sotto il pelo dell’acqua?
Non perché l’acqua è profonda o altro.. anche solo vedere un sasso grande quanto una sedia a 2 mt di profondità.. da sopra sembra grande..
Per esempio quando vado al lago, appena vedo un sasso troppo grande da sopra il pelo dell’acqua torno un po’ indietro ma non vado oltre.
La Thalassofobia riguarda proprio la paura degli oggetti che possono nascondersi sotto la superficie. Nel tuo caso, visto che sono soltanto gli elementi di grnadi dimensioni a metterti in agitazione, può rientrare anche nella Megalofobia (paura degli oggetti di grandi dimensioni).
Come si chiama la paura di entrare a contatto con palloni (da basket, calcio, pallavolo, rugby, tennis, volano,..)?
Si chiama Sfairesfobia. È la paura generica per gli oggetti sferici, in particolare palle/palloni negli sport.
Mi mancava, l’ho aggiunta all’elenco.
Paura delle vene! Non del sangue ne delle ferite e ne degli aghi,perché tipo una vaccinazione me la farei tranquillamente purché non mi si chieda di mostrare le vene ovunque siano,lo stesso per il sangue,non è un taglio a spaventarmi ma il prelievo mi farebbe morire perché solo il pensiero di aprire il braccio mi terrorizza. Come si chiama questa fobia ?
Ciao Mary,
un nome specifico non l’ho trovato. Alcuni la chiamano “venofobia”, ma non è di sicuro il termine corretto. Tra l’altro siete in tanti a chiedermelo, è una fobia piuttosto diffusa. Vedi per esempio la risposta che ho dato a Manuela, più sopra.
Buongiorno Manuel, c’è un nome per la paura che possano cadere oggetti in testa? Dalla valigia mal sistemata in treno alla paura che cadano oggetti in alto su scaffali a quella di passare sotto ponti/viadotti. Grazie! Raccolta interessantissima
Ciao Carla,
ho cercato su varie fonti, ma non ho trovato un nome che descriva questa fobia nel senso letterale del termine. Altre fobie la descrivono solo in modo superficiale o in senso lato: per esempio la Gephyrofobia riguarda in generale la paura per i ponti e i tunnel.
ciao, sono veronica,
come posso chiamare l’ansia costante di essere giudicata male o comunque del commento che hanno le altre persone di te?
Non che io nn riesca a stare con le altre persone, anzi sono molto socievole ma ho sempre questa nuvola nera dietro di me che mi mette ansia. Un’ ansia pesantissima e costante che si prolunga anche per settimane