Un’isola legata al mito
Il segreto della longevità? I medici vi direbbero: sport, vita sana ed equilibrata, meno stress.
Gli abitanti di Ikaria vi risponderebbero invece: la semplicità. E forse dovremmo ascoltarli, considerando che molti degli individui di quest’isola arrivano a campare per più di 100 anni.
Ikaria (o Nicaria) è una minuscola isola della Grecia, che nel 2001 ha registrato poco più di 8300 abitanti. Il suo nome è legato al personaggio di Icaro, che secondo il mito costruì ali di cera e le bruciò avvicinandosi incautamente al sole: leggenda vuole che cadde esattamente di fronte all’isola, dove fu seppellito dal padre Dedalo.
La storia di Moraitis
Il New York Times ha scoperto che non è solo il mito a rendere l’isola interessante. A un veterano di guerra di nome Stamatis Moraitis fu diagnosticato una forma di cancro che gli lasciava non più di nove mesi di vita: la diagnosi fu confermata da 10 dottori. Moraitis preferì ritirarsi in Ikaria per il tempo che gli rimaneva, perché lì aveva già vissuto in passato e perché i funerali costavano molto meno rispetto agli USA, suo paese natale.
Trascorsi i nove mesi, Moraitis era ancora in vita. Non solo: si sentiva in forze e iniziò a coltivare piantine nel suo giardino. Oggi, a circa 100 anni, il cancro gli è scomparso del tutto. L’unica cosa che è fatto è trasferirsi sull’isola. Quando, 25 anni dopo, ha cercato i suoi dottori per capire il fenomeno, ha scoperto che erano già tutti morti. Moraitis era sopravvissuto a chi gli aveva diagnosticato una morte certa in pochi mesi.
L’elisir di lunga vita
Di per sé, Ikaria non ha niente di particolare. Quasi completamente montagnosa, è anche piuttosto arida nella parte sud-ovest, mentre è rigogliosa nel versante opposto grazie allo scorrere dei fiumi montani.
vedi dove si trova l’isola di Ikaria
Ma allora cosa la rende tanto speciale? Dove si trova il segreto della lunga vita? La risposta è nello stile di vita degli abitanti. Lo stress delle città, qui, è da dimenticare. Ci si alza tardissimo, tanto che gli uffici aprono alle 11 di mattina. In realtà si tratta di un orario indicativo, perché nessuno indossa un orologio: nessuno si preoccupa di arrivare troppo presto o troppo tardi.
Un’altra usanza nativa è quella di sorseggiare il loro particolare tè di montagna in orario di aperitivo e di assaporare le pietanze con origano, faskomilia (cioè la salvia) e rosmarino, senza dimenticarsi di consumare il miele come purificatore per il loro organismo o addirittura per guarire dall’influenza: quando si alzano al mattino, gli anziani sono soliti iniziare con un buon cucchiaio di miele.
Ma non è solo l’alimentazione il punto forte dell’isola. Si vive alla giornata, si cammina, ci si incontra spesso per una chiacchierata, ci si dimentica dello scorrere del tempo. I soldi sono un fastidio di cui ci si cura poco: durante le feste, gli abitanti mettono il denaro in comune per comprare vino e alimenti. Avanzano soldi? Allora finiranno ai poveri.
Se possiamo riassumere, il segreto della lunga vita potrebbe trovarsi ovunque – ma non in città. Occorre semplicità: una dieta base, molta vita sociale, riposo frequente e dimenticare dello scorrere del tempo. Sopprattutto, vivere in comunità e non soltanto per se stessi.