In breve
L’agnosia è un disturbo della percezione che impedisce di riconoscere gli oggetti e le caratteristiche che li compongono: suoni, odori, forme. La rete di neuroni non riesce a trovare le associazioni e riporta alla mente un elemento sbagliato.
Per esempio, si potrebbe tenere in mano una carota e scambiarla per un pennello. Esistono varie forme di agnosia, legate ai cinque sensi, e spesso sono dovute a lesioni alle aree posteriori del cervello.
Approfondimento
Come funziona la normale associazione
Quando un evento richiama un ricordo, una parte dei neuroni che si erano accesi durante la prima esperienza vengono di nuovo stimolati. Si crea quindi un’associazione empirica. Se per esempio avete tra le mani una pallina da tennis, nel vostro cervello l’area visuale del colore vi indicherà la parola «giallo» e l’area della forma la parola «rotondo». A questo punto, la rete di neuroni cercherà tutti i riferimenti nei ricordi salvati che associano giallo-rotondo, fino a quando non sarà identificato l’oggetto più probabile (per l’appunto, la pallina da tennis).
Chi soffre di agnosia non trova le associazioni
Chi soffre di agnosia (dal greco agnosis, cioè «non conoscere») non riesce a recuperare le giuste associazioni. A seconda del tipo di danno subito si hanno disturbi sensoriali diversi. Con prosopagnosia, per esempio, si intende il disturbo che impedisce di riconoscere i tratti dei volti delle persone: nei casi più gravi impedisce persino di riconoscere le facce dei familiari e del partner.
Il medico e chimico Oliver Wolf Sacks ha descritto alcuni casi di soggetti affetti da agnosia, tra cui quello di un professore che accarezzava gli idranti perché convinto che fossero dei bambini e che si rivolgeva alle maniglie credendole persone vere.