I 5 comportamenti che vi fanno capire di avere davanti un dittatore

20 Marzo 2018 | Mente e corpo umano

In breve

L’atteggiamento da dittatore parte da un senso di potere e di grande sicurezza. Il soggetto tende a mostrare il proprio lato di superiorità, sminuendo chi lo circonda.

Si possono quindi distinguere 5 comportamenti in comune tra i dittatori:
1. la mancanza di empatia
2. l’iprocrisia
3. il caratteraccio
4. il fatto di ignorare le possibili conseguenze delle proprie azioni
5. la pretesa che Dio abbia un ruolo nella loro storia.

Approfondimento

Il comportamento da dittatore si riscontra quasi sempre in individui che assurgono a ruoli di prestigio, perché è proprio al potere assoluto che vogliono puntare. Se il vostro capo ha un caratteraccio e presenta le cinque caratteristiche sopra, con ogni probabilità rientra nella categoria. Anche voi potreste esserne affetti senza accorgervene: se ricoprite un ruolo di comando e lo fate rispettare con il “pugno di ferro”, potreste ricadere nella piccola schiera dei tiranni.

Gli altri individui? Oggetti per raggiungere lo scopo

Il potere spinge il dittatore a vedere i sottoposti come oggetti per raggiungere i suoi obiettivi. Lo rende in pratica cieco al punto di vista degli altri, incapace di immaginare che un pensiero diverso dal proprio possa essere quello giusto. La conseguenza è una mancanza di empatia verso il prossimo. Per lo stesso motivo, si sente speciale e al di sopra delle regole che invece pretende dagli altri di rispettare. Questa forma di evidente ipocrisia lo porta spesso a creare regole insensate per i suoi sottoposti.

Un senso di onnipotenza

Il dittatore gode nello sminuire i sottoposti o, meglio ancora, nell’incutergli paura così da metterli in condizione di esaltare la sua posizione di potere. Ecco quindi che dalla sua bocca escono frasi ironiche, battute offensive, sproloqui imbarazzanti. Le conseguenze per lui infatti non sono mai un problema, perché sa come affrontarle e non teme il rischio.

Ed è sempre il senso di superiorità a fargli credere che le sue azioni siano giuste e guidate da una mano divina. Qualche esempio? Dopo il colpo di Stato nello Zimbabwe, Robert Mugabe ha dichiarato di aver modificato la costituzione con l’aiuto di Dio. Ma anche restando nella piena legalità, troviamo lo stesso atteggiamento in alcuni presidenti degli Stati Uniti: George W. Bush affermava di parlare con Dio quando prendeva delle decisioni.

Fonti principali
«BBC Scienze - Le meraviglie del cervello», gennaio 2018
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