In breve
Ci sono comportamenti tra le piante che dimostrano una sorta di intelligenza, votata alla sopravvivenza e all’evoluzione. Per esempio, le piante sanno contare: la dionea percepisce la presenza di insetti, ma fa scattare la trappola solo se i suoi peli vengono toccati 2 volte nel giro di 10 secondi; e secerne gli enzimi digestivi solo se l’insetto fa altri 3 tocchi (quando cerca di liberarsi).
Altri studi hanno dimostrato che le piante scelgono di deviare la direzione delle radici per evitare la competizione con le specie imparentate, mentre non lo fanno con altre specie, e che avvertono le piante vicine quando un erbivoro si avvicina per morderle. Inoltre la storia ci insegna che sono state le piante a favorire – per la propria evoluzione – la diffusione di determinate specie animali, essere umano compreso.
Approfondimento
L’argomento è spinoso e solleva una quantità enorme di polemiche. Lo stesso è avvenuto per decenni per quanto riguarda la coscienza degli animali, prima che un gruppo di esperti decidesse di firmare una dichiarazione ufficiale (e ancora oggi le critiche persistono comunque).
Non è il caso di inoltrarci troppo in profondità in questa sede, ma se volete approfondire l’importanza delle piante nell’evoluzione degli animali e dell’essere umano, potete leggere l’articolo dettagliato che ho scritto.
La difficoltà di capire l’intelligenza
Può sembrare una domanda banale, ma in realtà non abbiamo ancora una definizione precisa di «intelligenza». Come ha spiegato bene Frank Schätzing nel suo racconto Il Quinto Giorno, l’intelligenza dell’essere umano è limitata al proprio punto di vista e trova difficile valutare altri tipi di intelligenze. Tra l’altro intelligenza e coscienza sono due termini diversi, e qui si dovrebbe aprire una lunga parentesi…
Quindi dobbiamo affrontare l’argomento con un po’ di pensiero laterale e una mente aperta. La vita sociale delle piante è molto complessa ed è risaputo che possono comunicare tra loro. Al momento non abbiamo i mezzi per misurare in profondità il tipo di intelligenza delle piante, ma ricordiamoci che i vegetali sono estremamente più antichi della specie umana: è normale che la loro “struttura cerebrale”, se così vogliamo chiamarla, ci sfugga.