Riscaldamento dell’aria
Alcuni fisici dell’Università di Reading, in Gran Bretagna, hanno analizzato la ionosfera cercando di capire quali cambiamenti ha subito durante la Seconda guerra mondiale. Già in passato si sapeva che le onde d’urto delle bombe potevano danneggiare persino gli stessi bombardieri, anche se volavano ad alta quota. L’analisi ha dimostrato che è stata coinvolta addirittura la ionosfera.
La ionosfera è la parte di atmosfera più esterna che si estende tra i 60 e i 1000 km di altitudine ed è così rarefatta da contenere solo l’1% dei gas atmosferici. Come dice il nome, è qua che le radiazioni del Sole provocano la ionizzazione dei gas, cioè dove gli atomi perdono o ricevono degli elettroni trasformandosi così in ioni.
Gli Alleati hanno scaricato sull’Europa ben 152 bombardamenti tra il 1943 e il 1945 e ogni raid ha liberato un’energia pari a 300 lampi. Come dimostrano i confronti con i dati del tempo (le registrazioni fatte dal Centro di Ricerca per le onde radio di Slough), a ogni bomba esplosa la concentrazione degli elettroni nell’area studiata è diminuita, forse a causa del riscaldamento dell’aria.