Introduzione
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Vestito di rosso con un cappello pesante per proteggersi dal freddo, panciuto, con una lunga barba bianca e un’espressione bonaria, spesso con chiazze rosse alle guance e al naso: questa è l’immagine più comune di Babbo Natale, la figura per eccellenza legata al 25 dicembre. Tanto conosciuta da possedere diversi nomi e a essere entrato nelle case dei bambini di ogni angolo del mondo.
Attraverso la magia del Natale e le sue infaticabili renne capaci di spiccare il volo, vaga a cavallo di una slitta con un enorme sacco e in una sola notte – la vigilia – distribuisce i doni ai bambini di tutto il mondo – purché durante l’anno si siano comportati bene.
Naturalmente, l’immagine di Babbo Natale e quanto lo circonda si è evoluta nel tempo. Adesso è impensabile immaginare che possa scendere dal camino, visto che il riscaldamento delle case funziona grazie ai termosifoni e all’elettricità. E in un’Era “logica” come quella in cui viviamo, è difficile credere che esista un modo per portare doni in ogni angolo del mondo in una sola notte (cosa che fino a qualche decennio fa poteva risultare plausibile a buona parte del popolo giovane: la religione era, infatti, molto più sentita di ora e l’ignoranza molto più diffusa).
Ma il suo mito sopravvive alla storia e il romanticismo rimane di anno in anno. Si tratta, tra l’altro, di un mito davvero spettacolare, dove si intrecciano magie, religione, creature fantastiche e i temi ricorrenti del buonismo e dell’altruismo. Lo sapevate, per esempio, che Babbo Natale è circondato da un’infinità di aiutanti e di personaggi secondari?
Da dove viene questo simpatico ometto, che alla vigilia di Natale passa di casa in casa, scende dal camino e lascia i suoi doni sotto l’albero decorato? E qual era il suo aspetto originario?