Zucchero lavorato
Sappiamo tutti, oggigiorno, che lo zucchero lavorato è piuttosto dannoso per la salute se consumato in quantità eccessive – e non solo per le carie ai denti che può provocare.
C’è purtroppo chi ci ha speculato dietro. L’industria legata a questo prezioso alimento vale miliardi di euro e disincentivare il suo consumo è ovviamente un danno per le aziende. Quello che lascia l’amaro in bocca è scoprire che alcuni ricercatori, 50 anni fa, si sono lasciati corrompere per nascondere i dati a riguardo dell’effettivo rischio che lo zucchero può comportare: hanno cercato di negare persino il legame con la carie dentale.
Un caso del passato: avvelenamento da piombo
È triste ammetterlo, ma non è la prima volta che gli esperti vengono corrotti su questioni di salute. Agli inizi del ‘900 era accaduta la stessa cosa per quanto riguardava il piombo. Il chimico Robert A. Kehoe, famoso nel suo ramo, ha negato a lungo gli effetti dell’intossicazione da piombo e ha sfruttato la sua notorietà per fare presa sul pubblico. A quel tempo il piombo era usato in modo massiccio nella benzina e in vari prodotti industriali, e gli scarti finivano in mare.
La conseguenza? Il livello di avvelenamento nella popolazione era alle stelle.
Lo dobbiamo al geochimico americano Clair Cameron Patterson se ne siamo usciti. Con una lunga causa durata anni, ha dimostrato la falsificazione dei dati e l’effettivo rischio che può condurre al saturnismo (il termine indica la malattia per avvelenamento da piombo). Una volta diminuita la diffusione del piombo, il livello di avvelenamento nel sangue nei bambini è sceso drasticamente.
Per la cronaca, a Patterson dobbiamo anche un’altra importante scoperta: infatti è stato il primo a datare l’età della nostra Terra. Proprio esaminando il piombo presente nelle particelle di zircone all’interno di un meteorite.