Due geni sotto controllo
Potremmo essere a un punto di svolta per controllare una delle peggiori piaghe del mondo moderno. Una nuova tecnica promette infatti di distruggere la quasi totalità dei ceppi dell’HIV (responsabile dell’AIDS, la «sindrome di immunodeficienza acquisita»).
Il nuovo anticorpo creato è “tri-specifico”, perché unisce la natura di tre anticorpi (e infatti è più grande di qualsiasi anticorpo naturale), ed è stato studiato per attaccare i punti deboli del virus. È stato testato su 24 scimmie con ottimi risultati.
I test sono stati portati avanti dall’Harvard Medical School, dallo Scripps Research Institue e dal Massachusetts Institute of Technology. Nel frattempo uno studio parallelo tutto italiano ha scoperto come il virus riesca a diffondersi nell’organismo: l’HIV va a legarsi con due geni, STAT5B e BACH2, e le attiva portando le cellule infette a moltiplicarsi rapidamente. Questi due geni sono responsabili della profilerazione delle cellule T, che si occupano appunto del sistema immunitario: il virus riesce quindi a manipolarle secondo le sue necessità.
Al momento riusciamo solo a contenere la moltiplicazione del virus e non a eliminarlo, ma si continuano a fare passi avanti. La speranza è che tra qualche decennio l’HIV diventi soltanto un lontano ricordo.