Niente cavi, niente internet
Lo abbiamo visto in un altro articolo che internet non è fatto “di aria”, ma di una rete di cavi fisici che diffondono il segnale in tutto il mondo. Non mi sto riferendo alle linee che scorrono nella vostra città e che, se danneggiate, possono essere più o meno facilmente riparate: sto parlando di cavi importanti che, per esempio, mettono in comunicazione l’Europa con l’America. Se tagliamo questi cavi, abbiamo un bel problema.
Distruggere con un attacco terroristico tutti questi cavi (e quindi abbattere internet a livello globale) è praticamente impossibile, visti i controlli e la loro disposizione, affidata tra l’altro ad aziende diverse. Ma non c’è soltanto il fattore umano a preoccupare gli esperti, perché anche la natura ci mette lo zampino – anche se, indirettamente, potremmo essere comunque noi la possibile causa.
La ricerca: i mari metteranno in ginocchio l’America
Uno studio recente ha confrontato le «mappe di internet» con le «mappe dell’innalzamento del livello dei mari» (per la precisione, le mappe del Global Internet Atlas con le mappe del Sea Level Rise Inundation) e la situazione è piuttosto preoccupante.
Il cambiamento climatico è stato innescato in buona parte dall’essere umano e non tende ad arrestarsi, per cui possiamo fare una stima piuttosto attendibile dei prossimi decenni. Già nei prossimi 15 anni, le previsioni mostrano che le infrastrutture di internet nella zona di New York, Miami e Seattle potrebbero finire sommerse e quindi danneggiarsi a causa dell’acqua salata. In generale, nei decenni successivi i cavi di fibra ottica che attraversano l’oceano saranno senz’altro sommersi.
In mancanza di questo canale di comunicazione, internet non sarebbe più disponibile. Arrivare a un arresto globale di internet sembra improbabile, ma in fin dei conti non è necessario che tutta l’infrastruttura crolli: basta che un’area importante del mondo non ne abbia accesso da un giorno all’altro per creare disordini in campo economico, politico e sociale.
Correre ai ripari è possibile ed è fattibile anche a costi contenuti, ma si tratta di operazioni temporanee: le soluzioni a lungo termine sono più costose e richiedono delle serie modifiche. Ecco quindi un altro effetto “palpabile” di quanto possa essere pericoloso il surriscaldamento climatico.