La città congelata
Succede a Varsavia, la capitale della Polonia, il’1 agosto di ogni anno. Se ci si ritrova a camminare per le sue strade, si potrebbe incorrere in un fenomeno straordinario: i cittadini si bloccano, restano immobili come sospesi nel tempo per un intero minuto.
Potrebbe sembrare un’ingegnosa trovata pubblicitaria, ma in realtà si tratta di un gesto simbolico per ricordare la terribile perdita dei 200 mila civili polacchi durante la Seconda Guerra Mondiale che si sono rivoltati contro la Germania nazista.
La rivolta: orgoglio, tradimento, risentimento
Tra l’1 agosto e il 2 ottobre del 1944, infatti, l’Esercito Nazionale Polacco tentò una sortita in quella che sarà poi conosciuta come “La Rivolta di Varsavia“; l’intento era di liberare la capitale dai nazisti prima dell’arrivo dell’esercito sovietico (che i polacchi consideravano degli invasori simili ai tedeschi). Ma i rivoltosi avevano armi inadatte e un addestramento approssimativo, per cui dovettero presto ripiegare in tattiche di guerriglia urbana. Come ci si poteva aspettare, non potevano fronteggiare le truppe preparate dei tedeschi e la rivolta si concluse in un massacro polacco senza precedenti.
I nazisti non si risparmiarono. Dopo aver circondato la popolazione civile, fu ordinato di sparare indiscriminatamente su uomini, donne e bambini, e di distruggere gli edifici. I polacchi speravano allora nell’arrivo dell’Armata Rossa sovietica, che tuttavia non intervenne – in parte perché fu bloccata dai tedeschi, in parte perché Stanlin voleva approfittare in futuro della debolezza polacca.
Il 2 ottobre la rivolta fu sedata. I polacchi divennero prigionieri di guerra e più di mezzo milione di persone fu deportato. Perché questa deportazione? Il motivo sta in uno degli ordini più assurdi e cinici che segnarono la storia di Adolf Hitler: la distruzione totale di Varsavia. I polacchi si risentirono a lungo di quell’abbandono da parte sia delle armate sovietiche e sia degli Alleati, che non portarono alcun aiuto e anzi lasciarono alla Russia i territori polacchi acquisiti nell’invasione del 1939. Oltre al danno, quindi, la beffa.
Il video della commemorazione: tutti immobili
Di seguito trovate un video girato l’1 agosto 2012. Mentre i turisti camminano, i cittadini si bloccano come per un incantesimo. L’atmosfera è surreale e confonde non poco chi non si aspettava un simile avvenimento.
Le scritte nel video recitano:
C’è una città che ogni anno si ferma per un minuto