In breve
Quando mettiamo due specchi uno di fronte all’altro, la nostra immagine sembra riflettersi all’infinito in entrambe le direzioni.
In realtà, gli specchi assorbono una quantità di energia sempre maggiore dalla luce e le immagini si sfocano sempre di più, fino a scomparire.
Approfondimento
Come funziona il riflesso di uno specchio
Quando parliamo di «specchio» intendiamo una superficie abbastanza levigata che sia capace di riflettere la luce creando un’immagine definita, parallela. Le superfici più ruvide, invece, riflettono la luce in più direzioni e non possono creare una “copia virtuale” definita come fanno gli specchi.
In uno specchio piano (per intenderci, quello che usiamo di solito per specchiarci) i raggi di luce arrivano con un angolo, rimbalzano sulla superficie ed escono con la stessa ampiezza d’angolo dalla parte opposta in verticale.
È come se lanciassimo una palla da tennis contro un muro. Se siamo “storti” rispetto alla parete (poniamo di creare un angolo di 20° rispetto al punto in cui la pallina impatterà), la palla non ritornerà da noi: rimbalzerà via con un angolo che è di circa 20°, ma dalla parte opposta. La parete è piena di imperfezioni, ruvida, per cui in realtà l’angolo di rimbalzo non sarà mai di 20° come invece succede con uno specchio.
Specchi perfettamente opposti
Se poniamo due specchi uno di fronte all’altro e noi ci mettiamo in mezzo a loro, la nostra immagine (la luce visibile che parte dal nostro corpo) colpisce gli specchi e continua a rimbalzare tra loro: su ogni specchio si creano delle copie multiple della nostra immagine riflessa nello specchio opposto.
Perché non si crea un numero infinito di copie riflesse? I motivi sono due. Innanzitutto, gli specchi dovrebbero essere perfettamente paralleli in modo da inviare un riflesso che sia esattamente perpendicolare; ma è quasi impossibile raggiungere questa perfezione.
La seconda ragione è che la luce che forma l’immagine non viene riflessa da uno specchio al 100%. A ogni rimbalzo l’energia della luce viene gradualmente assorbita ed è per questo che le copie sono sempre più sfocate, fino al punto in cui l’energia non si dissipa del tutto.
Anche gli specchi migliori non riescono a creare più di qualche centinaio di riflessi.