La visione cieca ci permette di percepire quello che i nostri occhi non vedono

27 Aprile 2018 | Mente e corpo umano

In breve

Quando la luce ci colpisce, nel nostro cervello si trasforma in impulsi elettrici che vengono smistati. Una parte di queste informazioni arriva nella corteccia parietale, vicina alla zona dedicata alla visione.

È questa spartizione a creare un fenomeno eccezionale: sappiamo cosa hanno registrato i nostri occhi senza averlo visto per davvero. L’effetto è chiamato «visione cieca» ed è evidente in chi, per l’appunto, è cieco nel vero senso del termine, perché a volte riesce a indovinare la posizione di un oggetto anche se non può vederlo.

Approfondimento

Vi siete mai chiesti come fanno i tennisti a seguire il movimento della pallina, che può raggiungere anche i 200 km/h? Di sicuro non sono gli occhi a permettere di ribattere il colpo ed è facile immaginare che sia il cervello a interpretare il “vicino futuro” e ad offrirci una traiettoria da seguire. Ma anche se così fosse, come fa a vedere quello che gli occhi non riescono a inquadrare? E come spiegare quando riconosciamo in anticipo la presenza di un conoscente, anche se dobbiamo ancora girarci per guardarlo negli occhi?

Come funziona

Se dovessimo riassumere il concetto, possiamo dire che il cervello registra le informazioni di un oggetto molto prima che i nostri occhi possano dargli una forma.

Si tratta di due modi di immagazzinare i dati ben distinti: anche chi è cieco fisicamente ha la possibilità di percepire alcune informazioni sugli oggetti, per esempio la loro posizione. Addirittura, chi è dotato di una buona visione cieca può indovinare la forma e il colore di un oggetto, e persino l’espressione di un volto che non si trova davanti a loro (avete presente quando avete l’impressione di essere osservati?).

Cosa succede nel nostro cervello

Scendendo nei dettagli, quando la luce arriva a noi si trasforma in impulsi elettrici e viaggia attraverso i nervi ottici. A metà strada, però, gli impulsi elettrici vengono presi dal talamo e smistati nelle aree del cervello interessate.

La maggior parte delle informazioni smistate arriva al lobo occipitale, nella parte posteriore del cervello, ma una piccola parte arriva anche alla corteccia parietale. Sono i neuroni parietali a farci prendere coscienza della posizione degli oggetti e a farci pianificare i movimenti.

Da questo punto di vista il cervello sembra un elemento quasi estraneo a noi, che ci permette di capire in linea di massima cosa ci circonda anche se noi non lo sappiamo con certezza. In realtà, la visione cieca è un fenomeno ancora allo studio ed è probabile che richiami un meccanismo molto più complesso, fatto di varie informazioni catturate che vengono poi assemblate per offrirci l’interpretazione del mondo che ci circonda.

Un esempio evidente di quanto sia straordinario il cervello dell’essere umano.

Fonti principali
«BBC Scienze - Speciale Le meraviglie del cervello», anno 2017
Etichette
Etichette:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.