Mentre durante la scrittura del libro si poteva “lasciar correre” su certi dettagli e certe correzioni (anzi, è consigliato non soffermarsi troppo a lungo), la revisione vi obbliga a fare i conti con la professionalità e la rigidità. Ricordiamo che la vostra opera deve essere venduta, per cui il risultato non si deve limitare ai vostri gusti: sono i lettori a doverla apprezzare.
Sia che dobbiate autopubblicare il libro oppure prepararlo per spedirlo a un editore, è il caso di fare una revisione approfondita.
Sommario
- Controllo grammaticale
- Rileggere, tagliare e sistemare
- Far leggere il libro ad altri
- Sistemazione e un’altra lettura personale
- Ultimo controllo grammaticale
Per revisionare serve tempo
La prima cosa da fare è di mettersi nell’ordine delle idee che servirà del tempo per concludere la revisione e che probabilmente alla fine resteranno ancora degli errori, che dovrete sistemare da qua a qualche mese, magari su segnalazione di qualche lettore.
È normale e non c’è da farne un dramma: nessuna opera nasce perfetta.
Appoggiandovi a un agente letterario sarete sollevati da gran parte del lavoro (dietro il dovuto compenso), ma non sarete esonerati del tutto: dovrete comunque collaborare con il correttore, dare la vostra opinione, accettare o rifiutare i tagli. Inoltre il mio consiglio è di eseguire almeno un controllo grammaticale prima di passarlo all’agenzia: gli darete la possibilità di concentrarsi più sul contenuto che sui vostri errori di italiano.
Quando invece vi autopubblicate, la questione si fa ancora più complicata: serve tempo, pazienza, spirito critico. Come in qualsiasi prodotto che deve essere messo sul mercato.
Vediamo in ordine quali sono le azioni che dovete considerare.
I 5 passi della revisione: controlli, letture, tagli e sistemazioni
Interagendo con altri scrittori che hanno deciso di autopubblicarsi ho incontrato diversi approcci di revisione. A mio parere, questi sono i 5 punti minimi da considerare per ottenere una discreta revisione del libro.
1. Controllo grammaticale
Partite sempre dal controllo grammaticale. I programmi di scrittura più comuni lo integrano sempre e vi toglieranno una buona parte del lavoro futuro.
Si presume che, come scrittori, abbiate una certa conoscenza delle regole grammaticali: in caso contrario meglio ripassarle (anche se avreste dovuto farlo prima di gettarvi nella scrittura…). È chiaro che persino agli esperti ogni tanto sorge qualche dubbio, visto che la grammatica è piena di eccezioni, per cui il web può dare un ottimo aiuto.
Per il ripasso di alcune regole potete fare riferimento alla sezione “Grammatica: regole ed errori“.
2. Rileggere, tagliare e sistemare
Gli strumenti di revisione dei programmi sono utili, ma anche approssimativi e senza pensiero laterale. Niente può sostituire la capacità umana di capire i contesti.
Ecco perché il secondo passo è di rileggere la vostra opera da cima a fondo.
Al di là del sistemare gli errori grammaticali, in questa fase dovrete fare il grosso del lavoro. Immedesimatevi nel lettore e rendetevi conto se la parte da leggere risulta pesante, scorrevole o manchevole di emozioni. Non abbiate paura di tagliare, riscrivere delle parti, addirittura di eliminare un intero capitolo “filler” (cioè non necessario, scritto tanto per fare numero).
Fate una valutazione personale. Di solito tendete a scrivere in modo prolisso, aggiungendo descrizioni puntigliose? È probabile che dobbiate accorciare i testi. Avete la tendenza a scrivere poco? Vedete se non è il caso di aggiungere qualche frase in più per essere più coinvolgenti.
3. Far leggere il libro ad altri
A questo punto siete pronti per la prima critica. Passate il vostro scritto a più conoscenti possibili. Il loro compito sarà di darvi le impressioni generali e specifiche sui racconti, di farvi sapere cosa hanno apprezzato e quale parte hanno trovato difficile o fastidiosa.
Chiedete loro di essere franchi. La verità può essere una brutta bestia, ma dovete imparare a sopportare le critiche, perché comunque le riceverete dal pubblico; e adesso ne avete bisogno per migliorare il vostro scritto. Le critiche esterne sono sempre preziose.
Mi è capitato più di una volta che un lettore-revisore mi portasse a riscrivere un intero capitolo per strutturarlo meglio. L’autore vede l’opera solo con il proprio punto di vista, che non è mai sufficiente.
4. Sistemazione e un’altra lettura personale
Adesso che avete avuto un parere esterno, sarete portati a migliorare alcune parti. Riscrivete, tagliate, aggiungete. Sistemate gli errori grammaticali segnalati.
A questo punto consiglio un’ulteriore lettura da cima a fondo, questa volta con un occhio più scorrevole: il lavoro più grosso è stato fatto, quello che vi serve è di vedere il libro dal punto di vista del lettore.
Se l’idea di rileggere di nuovo vi infastidisce, sappiate che non siete i soli: agli scrittori piace scrivere, non revisionare. Ma se davvero la vostra intenzione è di incontrare il favore del pubblico, quest’ultimo passo è uno sforzo che vale la pena di sopportare.
5. Ultimo controllo grammaticale
Prima di pubblicare l’opera, fate sempre un ultimo controllo grammaticale con il vostro programma di scrittura. Le sistemazioni precedenti avranno lasciato di sicuro qualche “residuo” pericoloso.