Abbiamo già visto in un articolo come internet sia una via essenziale per promuovere il libro e quale linguaggio usare per attirare i lettori online. Adesso entriamo nel dettaglio e parliamo dei canali nello specifico: i siti web, i social network e i blog.
Sommario
Siti web e blog
– Per conoscervi e contattarvi
– I blog sono utili?
Social network
– Come attirare l’attenzione
– Quali social sfruttare
– I forum: un particolare tipo di social
Siti web e blog
Vista l’importanza dei social, che vedremo tra poco, è obbligo chiedersi se valga ancora la pena di creare un sito web dedicato o addirittura un blog. Per quanto riguarda il sito web non ci sono dubbi sulla risposta: sì, ne vale senz’altro la pena. Oserei dire che è fondamentale avere un sito di atterraggio dove i lettori possono raggiungervi e contattarvi.
In questo caso posso riportarvi la mia esperienza personale perché gestisco un portale da anni e, tra successi e fallimenti, ho notato una visibile crescita di visite con il trascorrere del tempo.
I primi anni sono i più difficili, perché i risultati tardano ad arrivare e si ha l’impressione di aver faticato tanto per niente, di aver sbagliato il percorso. Ma basta che uno dei vostri articoli o link raggiunga il posto giusto e le visite aumenteranno in modo esponenziale. L’importante è non arrendersi soltanto perché non vedete dei risultati immediati.
Per conoscervi e contattarvi
Innanzitutto, non basta creare una sezione dove elencate i libri che avete scritto. Quest’area deve essere la vostra zona di atterraggio, il vostro obiettivo per l’acquisto o il download, ma visto che pochi ancora vi conoscono serve prima una via per arrivarci.
I social, i forum e i siti esterni sono il mezzo più adatto per indirizzare il traffico. Nel mio caso ho sfruttato anche delle vie parallele costruendo un intero portale per farmi conoscere, mostrare le mie competenze (e i miei limiti), far capire i miei interessi e attirare nuovi visitatori dall’esterno che potrebbero diventare dei potenziali lettori.
Tanto per darvi un’idea di cosa intendo, provate a dare un’occhiata alla homepage del portale. Come notate, i siti che tratto sono di vari argomenti e solo alcuni riguardano la scrittura. Ognuno è nato seguendo una mia passione personale, ma ho fatto in modo di intrecciarli di tanto in tanto con dei rimandi: un visitatore non interessato a un argomento potrebbe essere incuriosito a seguirne un altro, oppure a dare una scorsa alla biografia.
La sezione della biografia è altrettanto importante, perché è la prima a essere visitata quando suscitate un minimo di interesse (su come costruire una buona biografia servirebbe un intero articolo; qua non è il caso di approfondire).
Se strutturate bene il vostro sito o portale web, persino da un articolo poco pertinente potreste ricevere delle visite alla pagina del libro, che è il vostro obiettivo ultimo. Nel mio caso capita spesso che da un articolo di One Mind il visitatore passi alla biografia e, da qua, raggiunga l’elenco dei miei libri, diventando un potenziale lettore.
I blog sono utili?
I blog personali sono un tema scottante, perché ci sono opinioni discordanti a riguardo. Un tempo parlare di se stessi in un blog era il veicolo principale per raggiungere un autore, oggi è stato in buona parte sostituito dai social.
Tuttavia resta ancora un valido strumento da usare per promuovere un libro. Raccontare qualcosa di voi va benissimo, ma soltanto se aggiungete anche altri tipi di informazione. Teniamo presente che il blog è un supporto: non deve dare solo notizie su un argomento (per questo esistono i siti web) e non deve essere solo un “diario” (per questo esistono i profili privati dei social). Si devono intrecciare le due cose e non è per niente semplice farlo suscitanto l’interesse e la curiosità.
In altre parole, se volete scrivere un blog dovete usare l’immaginazione e il pensiero laterale, uscire dagli schemi e cercare vie insolite. Per esempio, potreste infarcire le pagine con qualche fumetto divertente che rafforzi l’argomento (è una tattica che è già stata usata con successo).
Social network
Passiamo a parlare degli elementi che vanno di moda in questi anni. I social network si sono diffusi tanto rapidamente perché fanno leva su un aspetto innato della specie umana, e cioè il bisogno di relazionarsi e di farsi coinvolgere nel gruppo. Sono quindi gli strumenti più utili per promuovere la vostra opera.
Come attirare l’attenzione
In generale i social sono nati per scambiare informazioni con il pubblico, quindi il nostro scopo non deve essere quello di fare pubblicità: bisogna comunicare e (se possibile) spingere a interagire. Potete anche raccontare la vostra storia, come avete scritto il libro e quanto è stato difficile, ma in realtà se qualcuno vi legge è perché è interessato al contenuto del libro e non soltanto a voi.
Un buon modo per iniziare a richiamare l’attenzione è intervenire con dei commenti nei gruppi social che trattano l’argomento. Ricordate che non dovete farvi pubblicità direttamente, perché il rischio è di risultare spavaldi ed egocentrici: lasciate degli apprezzamenti e integrate con le vostre opinioni; se poi riuscite ad attirare l’interesse, qualcuno verrà a visitare il vostro profilo.
Quali social sfruttare
La tendenza cambia di continuo, i social possono salire o scendere dal piedistallo da un anno all’altro (pensiamo a Google+, che è stato ormai dismesso), ma per farci un’idea di quali siano i social migliori possiamo affidarci alle statistiche
A inizio 2019 la situazione vede una crescita continua nel web da parte degli italiani, con un 52% di utenti che hanno creato un profilo social (buon per noi). Citando soltanto i social utili per uno scrittore, in ordine di utilizzo troviamo:
- YouTube
Ogni social va analizzato in profondità perché richiede un diverso approccio. Vista la quantità di materiale da scrivere, sarà un argomento che tratterò in un altro articolo; qua mi limito a dare alcuni cenni.
YouTube è al primo posto da diversi anni e se abbiamo delle competenze oratorie o delle idee per costruire dei video interessanti legati all’argomento del libro, è il caso di sfruttarlo. Se per esempio avete scritto un libro sulla storia del medioevo, può essere una buona cosa aprire un profilo che parli della cultura e dei costumi medievali.
Facebook ha perso diversi seguaci con le ultime vicissitudini, ma continua a essere un must da sfruttare; chi non usa più Facebook, in genere è migrato su Instagram. A differenza di YouTube, qua vige la legge della condivisione, per cui potete richiamare anche articoli esterni per tenere viva l’attenzione.
Due canali che invece sono spesso sottovalutati sono Twitter e LinkedIn. Il secondo è più professionale e può essere utile per dare una certa autorità alla vostra biografia e al vostro lavoro, mentre Twitter è una via di mezzo: potete usarlo per informarvi, lasciare commenti su profili adatti e soprattutto per rendervi più “umani” (scrivendo qualcosa sulla vostra vita quotidiana o sulle vostre opinioni attirate di sicuro più attenzione che mantenere uno stile distaccato).
I forum: un particolare tipo di social
I forum (con le chat online) sono stati la prima forma di interazione con il pubblico e continuano a essere frequentati. La reale differenza con i social è che, in gran parte dei casi, sono siti tematici e sui quali chi si iscrive ha uno specifico interesse. Sui social è più facile passare da un gruppo all’altro e dimenticarsi di quelli vecchi, mentre un forum viene abbandonato soltanto se si perde l’interesse o la voglia — anche perché l’utente ha fatto “la fatica” di creare un account apposta.
Quindi iscriversi a un forum inerente al vostro settore potrebbe aiutarvi a farvi un certo giro. Se per esempio avete scritto un libro di fantascienza, i forum di astronomia e di fisica potrebbero fare per voi; ma esistono anche forum dedicati precisamente al mondo della lettura e della scrittura (anche se in genere non vi permettono di promuovere in modo diretto le vostre opere).