In questo articolo potete scaricare un file .doc già predisposto per quanto riguarda il layout, i parametri e la posizione dove andrete a scrivere i vari contenuti: titolo, copyright, capitoli, ecc.
Il formato presentato è il 6 x 9 pollici (cioè 15,24 x 22,86 cm): si tratta di una tra le dimensioni più diffuse e che quindi si potrà adattare a tutte le POD in cui andrete poi a caricare il file.
Sommario
Template da scaricare
Il programma di scrittura da usare
Impostazioni di pagina e layout
Informazioni sul contenuto
Template da scaricare
Potete scaricare il file direttamente dal link qui sotto. Il modello è già pronto per essere compilato e comprende i numeri di pagina. Continuando a leggere l’articolo trovate i parametri con cui è stato costruito e alcune informazioni utili sugli elementi da compilare.
Il programma di scrittura da usare
Per poter riempire il file con i vostri contenuti è richiesto che abbiate a disposizione Microsoft Word. Si tratta di un software proprietario, da acquistare, per cui la domanda ovvia è: perché non usare un programma di editor gratuito al suo posto, come OpenOffice?
Vi consiglio l’uso di Word per tre motivi:
– è professionale e vi permette di gestire in modo agevole qualsiasi esigenza di scrittura abbiate. Per quanto i programmi gratuiti abbiano raggiunto un’alta professionalità, non sono arrivati al suo livello. Il che è naturale: Microsoft ha alle spalle un team pagato per cercare di renderlo perfetto.
– usando sempre questo software troverete meno problemi di compatibilità se, per esempio, dovrete far aprire il file sul computer di qualcun altro (Word è il programma più diffuso ed è probabile che i vostri conoscenti lo usino a loro volta).
– soprattutto, in passato mi è capitato di non riuscire a convertire correttamente in ePub un file creato con OpenOffice: il programma di conversione riconosceva delle anomalie nelle interruzioni di pagina, situazione che non mi è mai successa con Word.
OpenOffice, e software simili, vanno benissimo per documenti non professionali, ma se volete fare della scrittura uno dei vostri lavori è il caso di spendere qualcosa in più e di acquistare un programma a pagamento.
Impostazioni di pagina del modello
In questa sede faccio riferimento alla versione Word 2010 e superiori, ma gli stessi parametri potete trovarli anche nelle versioni precedenti, in menu leggermente diversi.
Le impostazioni di pagina sono visibili nella scheda “Layout”. Qui trovate l’area “Imposta pagina”: cliccate sulla freccia in basso a destra e vi si aprirà il menu completo da gestire.
A questo punto avete tre schede su cui lavorare.
Scheda Margini
Superiore: 1,93 cm
Inferiore: 1,93 cm
Interno: 1,93 cm
Esterno: 1,52 cm
Rilegatura: 0,84 cm
Orientamento: verticale
Più pagine: margini simmetrici
Scheda Carta
Formato: dimensioni personalizzate
Larghezza: 15,24 cm
Altezza: 22,86 cm
Scheda Layout
Inizio sezione: pagina dispari
Intestazioni e piè di pagina: spuntare “Diversi per pari e dispari” e “Diversi per la prima pagina”
Distanza dal bordo: intestazione 0,89 cm e piè di pagina 0,89 cm
Allineamento verticale della pagina: alto
Informazioni sul contenuto
Nel modello le parti da sostituire sono racchiuse da parentesi quadre. Per fare un esempio, [nome cognome autore] va sostituito con Manuel Marangoni.
Il font usato per l’intero modello è il «Times New Roman», giudicato tra i più chiari e leggibili sulla carta, anche se ritenuto da molti un po’ troppo noioso proprio per la sua larga diffusione (ma qua si dovrebbe aprire un dibattito a parte). Riporto sotto i vari elementi del libro con gli eventuali stili usati; trovate gli stili nella scheda “Home”.
Frontespizio
Il frontespizio è la pagina iniziale del libro, che nel modello è dedicata al titolo e al nome dell’autore.
– Titolo: font 36, stile «Normale».
– Nome cognome autore: font 18, stile «Normale».
Colophon
Il colophon è la pagina che riporta le informazioni su traduzione, casa editrice, diritti d’autore, numero di edizione. I dati sono un po’ a piacere (potete aggiungere per esempio il vostro sito web di riferimento), ma è buona cosa che siano presenti alcuni elementi essenziali:
– Copyright: nel modello trovate la forma più completa. In realtà è sufficiente specificare l’anno del copyright e il vostro nome e cognome.
– ISBN: per dettagli vedi l’articolo dedicato.
– Copyright immagine di copertina: non sempre è necessaria, ma eventualmente specificate l’autore del disegno.
– Numero e data di edizione: specificate se si tratta della prima, seconda o terza edizione con la data di pubblicazione.
Contenuti
– Dedica: la trovate subito prima del capitolo 1. Spesso viene riportata in corsivo, ma è una vostra scelta.
– Nome dei capitoli: ho usato lo stile predefinito «Titolo 1», che rende il testo centrato e con font 14. Usare uno dei vari stili che iniziano per “Titolo…” vi agevolerà nella creazione di un sommario automatico.
– Testo: per il testo ho usato uno stile personalizzato chiamato «Libro_testo», con applica in automatico un font 11 e interna la prima riga del paragrafo di 0,50 cm (o 25 pixel).
Indice (sommario)
Avete due modi per creare l’indice dei capitoli.
Il primo, più scomodo, è crearlo a mano e di riportare sempre a mano i numeri di pagina. Questo metodo dovrebbe essere evitato quando possibile, perché se fate delle revisioni future dovrete sistemare tutto quanto e perdere un bel po’ di tempo.
Il secondo sistema è di lasciare che Word vi crei un indice automatico, in base allo stile che avete usato per tutti i capitoli (nel modello: «Titolo 1»).
Aggiornare l’indice
Nel file è già presente il sommario automatico – anche se sarebbe più corretto chiamarlo “indice”, visto che il sommario è un breve riassunto. Una volta che avrete terminato la stesura del libro, vi basterà cliccare con il tasto destro del mouse su una voce qualsiasi dell’indice e scegliere «aggiorna campo».
A questo punto potete:
– aggiornare solo i numeri di pagina: sceglietelo se non avete tolto, aggiunto o modicato il nome dei capitoli.
– aggiornare l’intero sommario: vi ricreerà da zero tutti gli indici.
Dopo l’operazione il font dell’elenco potrebbe essersi modificato. Il modo più veloce per riportarlo all’originale è di selezionarlo tutto e di applicargli il font «Times New Roman», usando 11 come dimensioni; togliete anche l’eventuale grassetto applicato.
Nota: se volete gestire in autonomia l’indice, per esempio creandolo da zero, lo trovate nel menu «Riferimenti», area «Sommario».
Altre pagine e nuovi capitoli: interruzioni di pagina
Oltre a quelle presenti nel modello, al bisogno, potete aggiungere altre pagine che spesso compaiono nei libri, come per esempio la parte dedicata ai ringraziamenti, l’elenco dei personaggi (se si tratta di un racconto) o la lista delle altre opere che avete già scritto.
Per aggiungere una pagina ricordatevi di usare l’interruzione di pagina, che trovate nel menu «Inserisci => Interruzione di pagina». In questo modo, anche se in futuro aggiungerete del testo nelle pagine precedenti, il contenuto per esempio dei ringraziamenti inizierà sempre su una nuova pagina.
Nel modello l’interruzione di pagina è già presente alla fine di ogni capitolo. Replicate questa procedura per ogni capitolo che andrete a creare.
Grazie!
Prego 🙂
Grazie, semplice esaustivo, serio e senza fronzoli.
In base alla tua esperienza se dovessi esprimere con una definizione
la scelta di autopubblicarsi ? Tipo, opportuna, conveniente, illusoria ecc.
Ciao Ferdinando,
se dovessi usare un’unica frase definirei l’autopubblicazione come «un’attività complessa che richiede impegno e costanza».
Entrando più nel dettaglio, ci sono pro e contro, perché di fatto chi scrive non è più solo autore, diventa un piccolo imprenditore: deve pensare anche a costruire il libro e a promuoversi. Soprattutto la promozione iniziale è una fase complicata che richiede tempo, molta pazienza e anche delle spese. È impensabile poter vendere senza spendere qualcosa in pubblicità (questo lo si capisce con l’esperienza).
Il vantaggio però è che in caso di successo il guadagno sul singolo libro venduto è senz’altro maggiore, si ha la soddisfazione di essersi costruiti da soli e non si deve rendere conto a una casa editrice per quanto riguarda i tempi di pubblicazione e su altri dettagli, come lo stile di scrittura.
Grazie Manuel
sono d’accordo con il tuo punto di vista, l’unica cosa che mi preoccupa è che pur volendo tentare un investimento per la propria creazione ( ho pudore per definirla opera ) vedo che anche affidandosi ad agenzie, le proposte circa un media plan o un piano promozionale sono un pò fumose, specie sotto il profilo della distribuzione. Grazie ancora.
Hai toccato il punto più dolente: la serietà delle aziende 🙂
Esistono come sempre due categorie di agenti letterari, quelli seri che sono davvero interessati a promuovere l’opera e gli altri, che possiamo chiamare approfittatori. Distinguerli non è sempre facile, anche se possiamo affidarci alle recensioni online (che però possono essere falsate). Ma lo stesso discorso si potrebbe fare per le case editrici.
Purtroppo non c’è un modo semplice per uscirne, a parte informarsi, leggere bene il contratto prima di firmare e dare un po’ di fiducia. L’alternativa è arrangiarsi del tutto con la promozione e magari restare sul mercato degli eBook, che è in forte crescita e comporta meno spese.
Salve, le sarei molto grato se potesse chiarire un punto : è possibile usare word (2010) del computer di casa per scrivere libri da autopubblicare (e si spera vendere) su Amazon kdp o ci vuole una licenza per uso professionale?
I caratteri in dotazione con word sono liberamente utilizzabili nella stampa dei libri o ci sono limitazioni a seconda dell’attività svolta o del tipo di carattere?
Grazie.
Salve Emanuele,
ogni font ha una propria licenza d’uso. In genere, gran parte di quelli più comunemente scelti per scrivere i libri (e che si trovano nella lista di Word) non richiedono l’acquisto per l’uso commerciale, ma è buona cosa informarsi. A dire la verità non è sempre facile capire il tipo di licenza e le ricerche sul web danno risposte poco chiare o contrastanti, come sempre succede quando si parla di “uso commerciale”; più facile è capire cosa si può fare per uso personale, in genere le limitazioni sono poche. In alternativa è possibile scaricare e usare dei font gratuiti.
Invece per quanto riguarda Word 2010 non dovrebbe esserci nessun problema, si acquista già una licenza e da quanto mi risulta non è specificato che la stampa di un libro per uso commerciale richieda un acquisto specifico. Anche qua, comunque, esistono sempre delle alternative gratuite come OpenOffice.
Grazie per la risposta.
Il problema infatti è che non riesco a trovare notizie chiare, e anche la definizione di “uso commerciale” varia a seconda di chi la spiega.
Per quanto riguarda i font, quelli che uso spesso sono Calibri, Garamond e Lucida Calligraphy, che mi sembrano comuni. Tempo fa avevo letto da qualche parte che se si acquista un programma si è autorizzati a usare i font disponibili, poi però ho trovato un sacco di precisazioni che hanno complicato le cose.
Anche per i font gratuiti trovo sempre inviti a leggere le singole licenze, che purtroppo non sono per nulla chiare.
Purtroppo è il problema di tutti quei file e quei software dati in “licenza d’uso”: in campo commerciale, non sempre è facile capire quando ci è concesso usarli in modo gratuito. Per esempio, guardando la pagina del Calibri si notano informazioni sul tipo di licenza da usare nelle applicazioni, ma non sul suo uso per la stampa di un libro. Il fatto che anche in rete ci sia questa incertezza fa capire quanto sia un settore poco chiaro.
Viste tutte queste ambiguità, non mi preoccuperei troppo dei font che hai citato e che sono piuttosto diffusi; sarebbe diverso se si trattasse di un font unico, usato praticamente da nessuno. Tanto per dire, è difficile che il proprietario faccia storie per un libro scritto, dove è più complicato capire il tipo di font usato (mentre in genere sul web è più facile distinguerlo). Aggiungiamo che i font come il Garamond sono tra i più diffusi come sostituti del Times New Roman e dubito fortemente che gran parte degli scrittori abbia pagato la licenza per il suo uso nella stampa.
Questa comunque è una mia interpretazione. In parte ho trovato conferma su altri siti inglesi, ma sarebbe utile sentire il parere di qualche esperto o, meglio ancora, del proprietario del font. Naturalmente, se si usa un font dove è esplicito che si deve pagare per l’uso commerciale è tutta un’altra storia.
Leggo sulla pagina del Lucida Calligraphy che la licenza “font desktop” permette la creazione di documenti di stampa, loghi ecc.
Se ho capito bene si tratta quindi di vedere che licenza ha il programma che utilizza quei caratteri, nel mio caso Word 2010.
Solo che non riesco a trovare il testo della licenza di Word.
Conosce qualche carattere simile al Lucida Calligraphy che possa essere utilizzato gratuiramente per autopubblicare libri (senza cioè passare da editori che disporranno delle loro licenze)?
Forse ho trovato una FAQ sulla licenza concessa da Microsoft:
https://docs.microsoft.com/en-us/typography/fonts/font-faq
«Can I sell things I print from Windows, say a book, report, t-shirts or crafts that use fonts that come with Windows?
Unless you are using an application that is specifically licensed for home, student or non-commercial use, we do not restrict you from selling the things you print and make using the Windows-supplied fonts.»
Sembra quindi che Microsoft non metta restrizioni sulle stampe fatte usando i suoi font.
Per quanto riguarda il Lucida, con una ricerca veloce ho trovato alternative gratuite solo per uso personale. Immagino però che ci siano font simili, si potrebbe per esempio cercarli nel sito di Google Font.
A giudicare dalla risposta mi sembra probabile il contrario. Dubito che Office pre-installato sui portatili sia con licenza per uso commerciale.
Certo che fanno di tutto per renderti la vita difficile.
Grazie comunque per le risposte.
In effetti, il Word più comune non ha una licenza commerciale e quindi non si dovrebbe avere l’autorizzazione per la stampa di libri da vendere. Ma molti degli stessi font si trovano, per esempio, sui documenti di Google Drive e OpenOffice: e se il libro si stampasse da lì anziché da Word, che restrizioni ci sarebbero? È davvero complicato capire come muoversi. Ecco perché tenderei a ignorare questi problemi per i font più comuni.
Grazie a lei per i commenti, mi ha messo dei nuovi dubbi e vedrò se riesco a trovare delle informazioni più affidabili sull’argomento.
Visto che è così gentile vorrei metterle un altro dubbio: per pubblicare su KDP, è preferibile di solito inviare un file PDF. In certi casi come per le copertine è obbligatorio.
A quel punto il problema licenza font si sposta sul programma Adobe dato il formato del file per la stampa? O vale sia per word che per Adobe (a parte il fatto che se si spedisce un pdf non so se posono risalire al programma di scrittura usato)?
Grazie ancora.
Se parliamo di testo, il file PDF si può creare direttamente dal programma di scrittura, per esempio Word. In genere però i Print On Demand, incluso KDP, accettano il formato rtf e quindi il problema non si pone.
Se invece parliamo di copertine resterei sempre sulla discussione di prima, cioè di non guardare troppo il tipo di programma usato alla fonte, altrimenti non se ne esce. Nelle copertine dei miei libri, per esempio, acquisto sempre sia l’immagine dai siti di microstock sia il font, ma quest’ultimo perché uso sempre dei caratteri particolari e non-standard. Comunque è la mia opinione personale, purtroppo quando si vende un prodotto i dubbi legali restano sempre, persino quando ci si rivolge a un professionista.
Grazie per questa mini-guida, l’ho trovata molto utile. Avrei una domanda: ho scaricato il modello e ho notato che l’Indice compare a pagina 10 del modello, ma prima di esso nel modello sono stati inseriti i capitoli 1 e 2, dalla pagina 5 alla pagina 9. Sono io che non ho capito il modello o si tratta di un errore? Intendo dire: l’indice non dovrebbe venire prima dei capitoli?
Salve Gianpaolo,
la tendenza è di tenere l’indice o sommario in fondo al libro, dopo le note e i riferimenti bibliografici (se ce ne sono). Questa prassi si segue in particolare per i racconti. Comunque, non è una regola, diversi libri riportano l’indice all’inizio di tutto, soprattutto se si tratta di una guida dove il lettore sarà spinto a dare un’occhiata generale sul contenuto prima di acquistarlo.
Quindi dipende in parte dalla tipologia del libro e in parte dai gusti dell’autore e della casa editrice.
Perfetto Manuel, ora mi è tutto chiaro. Gentilissimo, grazie!
Ciao, vorrei scaricare il file .zip ma ho un errore server, provato da diversi dispositivi… Grazie!
Ciao Sasuke,
grazie per l’avviso. Ho fatto un aggiornamento al server e mi era sfuggito un errore di codice. Adesso dovresti scaricare il file senza problemi.
Grazie Manuel
Sei una miniera da scoprire, metterò il tuo sito tra i segnalibri di Firefox, e ci resterà finchè non avrò assorbito tutto quello che hai da insegnarmi.
Grazie