L'Akka è uno stimolatore chimico artificiale ideato dall'azienda 9 Lark. Interfacciandosi con i dispositivi spinali, permette di alterare la predisposizione di una persona, spingendo il suo corpo a emettere determinate sostanze chimiche e a dirigersi verso comportamenti voluti.
La prima e la seconda versione dell'Akka si presentano come uno strumento a forma di tubo. Con la terza versione si migliora notevolmente l'aspetto, rendendolo adattabile: l'Akka 3 può assumere qualsiasi forma voluta dal proprietario, rimanendo entro le dimensioni massime previste. Può quindi essere nascosta nell'aspetto di un anello, di un piatto da tavolo o di un guanto.
Dal punto di vista del funzionamento, la base è identica per tutte le versioni. L'Akka agisce attraverso la rete e ha bisogno che la vittima abbia il suo dispositivo spinale acceso e collegato alla rete, cosa che avviene molto di frequente nel periodo in causa, perché i cittadini sono quasi sempre connessi alla rete. A questo punto, va a sollecitare la chimica del soggetto inviando impulsi continui attraverso l'Oracolo (l'intelligenza artificiale che controlla la rete informatica a cui tutti sono connessi).
Di solito, quando l'Oracolo avverte che una fonte esterna cerca di modificare la chimica del soggetto, blocca il segnale per impedire l'attacco; ma in questo caso non interpreta il segnale come pericoloso, perché arriva troppo lieve per modificare davvero la chimica del soggetto. Servono centinaia di segnali continui per sortire qualche effetto. Ecco perché l'Akka deve essere usato per mesi su un individuo prima che raggiunga il suo scopo: deve continuare a bersagliarlo, come una pialla che leviga progressivamente il legno, fino a quando il corpo e la mente non si saranno adattati e considereranno quest'intrusione una parte normale di sé. A questo punto, sarà il soggetto stesso a credere di aver cambiato carattere (per esempio, dimostrando una fobia verso qualcosa di cui non aveva mai avuto paura).
Entrando più nel lato tecnico, l'Akka può dare l'impulso iniziale (iniezione) soltanto leggendo in tempo reale l'identità del soggetto nella rete (area idetica). Richiede quindi la presenza di una connessione aperta sulla rete, in modo che l'iniezione venga accettata dall'Oracolo e raggiunga i dati privati della vittima. In genere chiunque abbia un dispositivo spinale o un'armatura, ha anche una connessione sempre aperta.
Passare attraverso la rete è necessario per leggere i dati reali della vittima, cioè l'area idetica, che cambia di continuo. Se si usasse invece una copia statica della rete, cioè non aggiornata, l'iniezione fallirebbe perché non sarebbe certa di aver raggiunto la vittima esatta.
È da specificare che l'Akka crea solo delle spinte continue alla biochimica, non modifica radicalmente il corpo della vittima. Se la vittima è consapevole di essere sotto l'effetto dello strumento, può resistere facilmente all'impulso. Anche quando è inconsapevole dell'attacco, può capitare che lo strumento non abbia effetto o raggiunga un effetto diverso da quello voluto: infatti, durante il procedimento di ricondizionamento, è utile che un soggetto esterno interagisca con la vittima in modo da indirizzare i suoi pensieri dove voluto.
Tutto questo rende l'Akka imperfetto. Le prime due versioni, tra l'altro, hanno un alto margine di errore. Con la terza versione l'errore si riduce notevolmente, così come il tempo necessario per il ricondizionamento, ma in cambio richiede dei componenti particolari e un uso specifico (vedi più sotto).
Anche in caso di successo, il soggetto potrebbe non agire come da attesa, perché i fattori ambientali da considerare sono davvero molti. Inoltre, una volta cambiato atteggiamento, un forte trauma potrebbe annullare del tutto gli effetti di mesi di lavoro. Se per esempio si spinge la vittima a odiare una persona fino a portarla a ucciderla, subito dopo l'assassinio si renderebbe conto di aver fatto qualcosa di sbagliato e che normalmente non farebbe mai; non saprebbe che la causa è dovuta all'Akka e accuserebbe se stesso dell'omicidio, ritenendolo un gesto impulsivo.
Lo scopo ufficiale dichiarato dalla 9 Lark è di creare uno strumento utile per le forze militari, per esempio per smorzare gli atteggiamenti aggressivi durante i malcontenti del popolo che si protraggono a lungo. Tuttavia, il rischio che il progetto possa finire nelle mani sbagliate trasformandosi in un'arma è concreto. Il governo quindi ha imposto una sicurezza di altissimo livello per poter autorizzare il rilascio del progetto, lasciando però all'azienda il compito di decidere il tipo di sicurezza da usare.
Sin da subito i dati del progetto sono protetti da una criptazione avanzata in modo da evitare i furti, che sfrutta 8 livelli di sicurezza internati: ogni livello richiede una sua password diversa per essere superato. Se si tenta di inserire una chiave sbagliata per 5 volte, uno script interno ai dati distrugge definitivamente i dati stessi (il che rende il brute force impossibile). Quindi i dati del progetto sono pressoché inviolabili. Con la terza versione si aggiunge un'ulteriore sicurezza, perché limita l'uso soltanto a specifici soggetti (vedi più sotto).
La prima versione dell'Akka venne sviluppata nel 4:14681 (4681 d.C.), grazie allo studio sulle capacità di alcuni umanidi che, volontariamente, si misero a disposizione per l'analisi scientifica.
Considerando la percentuale di errore di questa prima versione, il governo non diede mai l'autorizzazione per pubblicarlo sul mercato, lasciando il progetto in sospeso in attesa di un perfezionamento e di controlli più approfonditi. Infatti, nonostante questo primo prototipo fosse funzionante, nel 18% dei casi provocava un'alterazione massiccia della chimica con conseguenze collaterali a volte terribili sulle vittime. Tra gli effetti si riscontravano allucinazioni, manie di persecuzione, attacchi di panico e comportamenti autolesivi, fino ad arrivare al suicidio. Inoltre l'alterazione chimica richiedeva mesi di utilizzo, era altamente imprecisa e portava spesso il soggetto a compiere scelte inaspettate. Si riteneva che nella metà dei casi si raggiungessero dei risultati non voluti.
L'azienda quindi lavorò a una seconda versione più stabile, che vide la luce qualche anno dopo.
Questa seconda versione fu realizzata tra il 4:14681 (4681 d.C.) e il 4:14684 (4684 d.C.). L'aspetto e la funzionalità di base erano identici alla prima versione, ma si ottennero dei miglioramenti consistenti e il rischio percentuale di un'alterazione massiccia inaspettata si attestava sul 8%. Per avvertire i primi effetti, richiedeva circa due-tre mesi di iniezioni sul soggetto. L'efficacia dell'alterazione chimica era stata migliorata, ma era ancora imprecisa e si stimava che nel 20% dei casi portasse a risultati non voluti. Quindi non era ancora un modello abbastanza stabile da essere autorizzato dal governo.
L'Akka 2 fu nettamente migliore rispetto al suo predecessore, grazie all'incontro secretato tra Conrad (uno dei fondatori della 9 Lark) e una flotta di savariani, che permise al magnate di studiare in parte la tecnologia che componeva le loro armature.
Lo studio sulle armature dei savariani arrivava a uno stadio più profondo e permetteva la creazione di questa terza versione. Il suo aspetto cambiò del tutto e si avvicinò alla struttura organica delle armature, acquistando alcuni tratti particolari:
Con la terza versione è prevista un'ulteriore sicurezza, rispetto ai primi due prototipi. Il cuore dello stimolatore, cioè il generatore di energia che induce gli stimoli chimici, è costruito in modo da essere instabile: i suoi dati continuano a mischiarsi casualmente e sono inutilizzabili, a meno di essere in presenza di uno dei tre soggetti prescelti della 9 Lark. Il cuore è legato all’identità privata di questi tre soggetti e questo rende l'Akka inutilizzabile da chiunque altro: infatti l'Oracolo protegge l'accesso alle identità private, nessuno può violarle e copiarle. Non appena il soggetto si allontana dallo strumento, i dati tornano a essere illeggibili. Per favorire questa sicurezza, la reale identità dei tre soggetti è conosciuta a pochissimi; i dipendenti fanno sempre riferimento a intermediari.
La terza versione dell'Akka viene costruito per essere usata da questi tre soggetti:
I rischi di un'alterazione violenta e imprevista sul bersaglio sono ridotti a zero (teoricamente, visto che non si è mai avuto il tempo di testare fino in fondo gli eventuali episodi fallimentari). Inoltre richiede un utilizzo di poche settimane per sortire i primi effetti sui soggetti. Infine, l'alterazione chimica è abbastanza precisa da spingere il soggetto a seguire il comportamento voluto nel 90% dei casi. Si ritiene che il 10% dei fallimenti sia dovuto a motivi ambientali e non a errori nello strumento: se così fosse, l'efficacia dell'Akka 3 sfiorerebbe il 100%. Simili miglioramenti sono stati possibili aggiungendo degli specifici parametri biochimici come stabilizzatore, ovvero legando l'Akka alla particolare chimica dei tre soggetti che possono attivarlo. In pratica agisce secondo la logica seguente:
In teoria l'Akka 3 sarebbe in grado di sfruttare la biochimica di qualsiasi proprietario, purché i suoi dati siano salvati nello strumento; ma è stato costruito per accettare solo la biochimica di tre precisi soggetti.
La stabilizzazione dell'Akka 3 è stata resa possibile con l’introduzione di una tecnologia sperimentale che deriva dalle armature dei savariani; più di preciso, deriva dall'analisi superficiale (e imperfetta) che Conrad è riuscito a fare su quelle armature. Poiché la struttura semi-organica delle armature è in buona parte incomprensibile, Conrad ha cercato di simularle invece di copiarle: per farlo, ha usato come base le cellule neuronali vive dei tre soggetti che sono capaci di attivare lo strumento. Quindi con la terza versione, l'Akka diventa una tecnologia semi-organica, anche se di diverso tipo rispetto alle armature dei savariani.
Chiunque abbia i progetti potrebbe copiare la disposizione dei meccanismi e delle cellule, ma in realtà nessuno riuscirà a far funzionare i meccanismi dell'Akka 3 con delle cellule di altri soggetti: farlo richiederebbe una conoscenza approfondita degli intrecci neuronali dell'Akka, che solo Conrad è riuscito a capire. Si dovranno aspettare vari decenni nel futuro per sviluppare altri tipi di tecnologie basati su questo principio.