Gli angeli sono creature bellicose che compongono un popolo dalla struttura gerarchica complessa. A lunghi periodi di pace alternano periodi di lotta tra fazioni interne che possono durare secoli, in genere per accapparrarsi il dominio di un pianeta esterno o per difendere un ideale.
Gli angeli abitano il mondo di Sephiria. La loro legge di dominio, comunque, li spinge a lasciare spesso il proprio pianeta per invadere un mondo esterno, da proteggere soltanto in seguito alla conquista.
Assomigliano in linea generale agli antichi angeli della mitologia, da cui per l'appunto è stato recuperato il nome. In realtà il loro aspetto differisce moltissimo tra i vari membri, anche all'interno di una stessa razza, al punto da rendere difficile catalogare un individuo all'interno di una o dell'altra razza.
Gli elementi che accomunano tutti gli angeli sono la forma umanoide e la capacità di spiccare e mantenere il volo, con una precisione più o meno aggraziata. Nel popolo vi è traccia di individui che non hanno la capacità di volare: è più probabile che si tratti di una menomazione o di casi unici, anziché di una razza a sé stante.
L'angelo è quasi sempre dotato di ali posticce, in genere piumate come quelle degli uccelli e in numero di due, che spuntano dalla schiena o dalle scapole e che in alcuni casi si estendono per le intere braccia a cui sono attaccate in un tutt'uno. Alcuni membri posseggono più di due ali, che possono essere di colori diversi e non necessariamente piumate. In razze più singolari, l'angelo può essere dotato di una sola ala o non averla del tutto: in questi casi il volo è dovuto senz'altro a una capacità magica innata.
A prima vista, l'aspetto dell'angelo ricorda quello dell'umano, ma è subito evidente che esistono delle differenze sostanziali. L'angelo è molto più imponente e a volte raggiunge altezze impossibili per gli esseri umani. La pelle del corpo presenta spesso sfumature colorate diverse, dei veri e propri pigmenti naturali che compaiono solo in zone isolate. Inoltre sono frequenti particolari "mostruosi", come possono essere la presenza di un terzo occhio sulla fronte, sangue nero, denti affilati o un numero di dita per mano superiore o inferiore alle cinque.
L'angelo si distingue dall'essere umano anche per quanto riguarda l'ideologia, il carattere e la cultura. Le notizie sulle sue tradizioni sono poche e imprecise, ma di sicuro è un popolo abituato a guerre intestine che possono durare per secoli. Tolte alcune eccezioni, gli angeli sono indifferenti alla sorte delle creature che non appartengono alla loro specie e sono disposti a devastare un pianeta per raggiungere la supremazia nei confronti della fazione opposta. Si possono quindi considerare freddi e distaccati nei confronti della vita e della morte.
Da un punto di vista personale, però, sono molto inclini a cedere alle emozioni e a esprimerle attraverso l'uso di magie che sono tanto intense quanto è forte il sentimento che provano (questo lato ricorda da vicino la magia delle fate). Spesso le emozioni violente esplodono letteralmente in magie di grande potere, che vanno a distruggere o ad alterare pesantemente l'ambiente attorno.
Gli angeli parlano il «suono angelico», un linguaggio particolarmente acuto che nasce dalla vibrazione rapida delle corde vocali. Il suono è in genere fastidioso per le altre creature e in alcuni casi raggiunge frequenze così alte da essere inudibile.
Poiché non si hanno informazioni certe sul pianeta nativo, è difficile stabilire quale sia l'ambiente ideale per gli angeli. Durante la loro permanenza su Gea, comunque, non hanno trovato difficoltà ad adattarsi.
Le abitudini alimentari dell'angelo, in linea di massima, sono simili a quelle umane. Alcune razze hanno un regime alimentare più moderato ed evitano del tutto la carne, forse più per motivi morali che biologici.
Esistono poi individui particolari che si nutrono in modo non convenzionale. Alcuni angeli, infatti, non inghiottono il cibo: distruggono l'ambiente attorno, lo trasformano con la magia in sostanze nutritive e lo assorbono nel corpo.
La nostra conoscenza sugli angeli è legata agli eventi dell'Angelomachia e a quelli subito precedenti. Si tratta di un periodo in cui queste creature hanno lottato incessantemente tra loro, senza tregua, e questo lascerebbe immaginare che si tratti di un popolo dedito alla guerra continua. Però non c'è modo di sapere se sia effettivamente così: la vita di un angelo è probabilmente lunga e i due millenni di guerra potrebbero essere per lui un tempo esiguo. Questo spiegherebbe il loro comportamento improvviso a fine guerra, quando hanno abbandonato Gea senza tergiversare come se fosse un fatto senza una grande importanza.
Durante il periodo di guerra, gli angeli si dimostrano molto competitivi e sono disposti a tutto pur di raggiungere la supremazia nei confronti delle fazioni opposte. Scagliano incantesimi senza trattenersi, si gettano in mischia incuranti delle conseguenze e uccidono senza troppe remore. L'atteggiamento indica sicuramente un popolo abituato a battagliare.
La guerra è fatta per motivi di ideologia, di mentalità e di cultura; in pratica, la guerra è vista come un elemento che si verifica normalmente nel corso della vita. Sembra invece che i comuni motivi che in genere spingono i popoli terrestri a fronteggiarsi non siano da loro presi in considerazione: prestigio, odio, territorialità o razzismo non sono ritenuti delle valide ragioni per muovere guerra.
Le battaglie si verificano ogni volta che il popolo scopre un nuovo pianeta, anche in universi differenti, e hanno lo scopo di stabilire il diritto di proteggerlo da eventi futuri che possano seriamente danneggiarlo. Una volta conquistato, infatti, la fazione vincitrice lascia alcuni esponenti nel pianeta, che avranno il compito di sorvegliarlo, intervenendo solo per impedire gravi catastrofi. Di fatto, dopo la conquista il vincitore non si arroga il diritto di governare il pianeta, come potrebbe fare tranquillamente: anche questo è un comportamento inesistente tra i popoli terrestri.
Gli angeli posseggono una magia innata particolarmente potente. L'universo da cui provengono, il Paradiso Materiale, sembra essere un luogo dove la magia è facilmente accessibile e quindi i suoi abitanti nascono con una «contaminazione» magica innata, una sorta di capacità normale come potrebbe essere il correre o il respirare.
L'angelo usa principalmente un tipo di magia naturale e di magia bianca, ma al bisogno è in grado di richiamare con la stessa facilità incantesimi legati alla magia nera. È evidente, dunque, che il fatto di usare poco la magia nera è solo una questione di volontà e non di difficoltà ad accedervi.
La magia è usata per qualsiasi scopo: trasformazione di metalli, cacciagione, guarigione di ferite. Su creature che non sono in grado di resistere alla loro influenza, a volte attuano un controllo mentale diretto: invece di creare un'illusione nella mente della vittima, modificano la forma del cervello portando il soggetto a comportarsi contro la sua natura. In questo caso la trasformazione è irreversibile e la mente sarà irrimediabilmente cambiata; si tratta comunque di un tipo di controllo che raramente viene usato, anche perché richiede di conoscere e interpretare la struttura della mente della creatura.
Gli angeli usano la magia anche per influenzare i loro simili. Gli effetti dipendono dalla differenza di potenziale tra i due, cioè dalla capacità fisica di accedere alla magia rispetto all'altro e di creare incantesimi più insidiosi; il concetto è lo stesso di quando si mette a confronto la forza fisica.
Gli angeli sono al centro di un conflitto che ha coinvolto Gea a livello globale e che è stato chiamato Angelomachia.
Dopo che i demoni hanno aperto il portale che metteva in comunicazione Gea con Sephiria, gli angeli si sono riversati nel pianeta e in meno di cinque anni hanno messo fine al regno di terrore che vigeva da due millenni. I popoli hanno iniziato a venerare i nuovi venuti come dei liberatori, ma si sono presto dovuti ricredere.
Appena scacciati i demoni, gli angeli iniziano subito a guerreggiare tra loro per stabilire chi abbia il diritto di difendere il pianeta e soltanto dopo tre secoli di battaglie si stabilisce un vincitore. I vinti si ritirano nel mondo nativo, mentre alcuni membri della fazione vincente rimangono nel pianeta per custodirlo in caso di gravi disordini futuri, limitandosi intanto a osservarlo senza intervenire (com'è usanza nella loro cultura).
L'Angelomachia però ha lasciato un pianeta distrutto, completamente sconvolto, sul quale le specie in superficie faticheranno a riprendersi.
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Gli angeli nella religione e nella mitologia
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