L'Angelomachia è una guerra combattuta tra il 4:32119 (22119 d.C.) e il 4:32426 (22426 d.C.) sul pianeta Gea, avvenuta sul finire della Quarta Era subito dopo il dominio di terrore esercitato dai demoni per quasi due millenni. Ad affrontarsi sono state le creature di un popolo chiamate impropriamente «angeli» dagli esseri umani.
Il conflitto è andato a ripercuotersi su gran parte del pianeta e, al termine, lo ha lasciato completamente stravolto. Dopo l'evento, le specie in superficie hanno faticato a sopravvivere e a riprendere i propri spazi.
Dopo quasi 2.000 anni di dominazione e di terrore, i demoni si ritrovano a governare incontrastati su un impero di disordine. Nel 4:32114 (22114 d.C.), però, uno di loro apre un portale verso un universo sconosciuto e offre libero accesso a quelli che i popoli terrestri chiameranno impropriamente «angeli», recuperando il nome da miti molto antichi che raffiguravano esseri simili a loro nell'aspetto.
I demoni cercano sin da subito di soggiogare la nuova specie, così come hanno fatto con gran parte delle creature e dei popoli che sono apparsi durante l'apertura dei portali precedenti. Un primo gruppo di demoni entra nel nuovo mondo e cerca di schiavizzare gli abitanti, che però si liberano immediatamente degli invasori: nessuno degli aggressori farà ritorno.
Più per curiosità che per vendetta, alcuni degli abitanti attaccati attraversano il portale e scoprono Gea. È a questo punto che il loro aspetto riporta nella mente degli uomini il ricordo di un antico mito, quello degli angeli. I popoli invocano il loro aiuto per liberarli dal regno di terrore che sta soggiogando il pianeta da quasi due millenni.
Il motivo della risposta degli angeli è dovuto probabilmente alla semplice curiosità. Sta di fatto che la specie del nuovo mondo si riversa in massa su Gea.
Per non esporsi direttamente, nei successivi attacchi i demoni spingono gli eserciti degli umani ad appoggiarli e solo in un secondo momento intervengono di persona. In entrambi i casi, però, si rendono conto di trovarsi davanti a un popolo incontrollabile, che esce dagli schemi a cui i demoni sono abituati.
Gli angeli reagiscono in malo modo, esibendo una forma di magia naturale di grande impatto. Le loro capacità innate gli permettono di accedere alla trama magica con estrema facilità, motivo per cui gli incantesimi evocati non sono quasi mai trattenuti. La magia innata dei demoni, ritenuta già superiore a quella posseduta da qualsiasi altra creatura, si dimostra insufficiente.
I risultati dello scontro sono tali da mettere in serio pericolo l'integrità del pianeta intero. In meno di cinque anni, precisamente nel 4:32119 (22119 d.C.), gli angeli distruggono ogni traccia del regno di terrore dei demoni. Questi ultimi vengono in gran parte sterminati o scacciati verso altri universi esterni, mentre i sopravvissuti che non sono in grado di aprirsi portali esterni sono costretti a isolarsi e a nascondersi.
Dopo il conflitto, i popoli terrestri cominciano a divinizzare gli angeli, che li hanno liberati da secoli di schiavitù.
Il periodo di pace non dura a lungo. Le varie razze di angeli che hanno partecipato, insieme, agli scontri precedenti, iniziano a guerreggiare tra loro per stabilire chi debba contendersi il dominio di Gea.
A differenza dei motivi che portano i popoli terrestri alla guerra, per gli angeli non si tratta né di prestigio, né di odio, né di territorialità. È una questione di ideologia, di mentalità e di cultura: infatti si disputano spesso il dominio dei pianeti che trovano e considerano lo scontro tra razze come una conseguenza naturale della conquista.
Gli effetti sul pianeta sono spaventosi e vanno a coinvolgere i popoli senza distinzione, con fredda indifferenza da parte dei contendenti. Alcuni popoli inizieranno a rimpiangere il dominio dei demoni, che per quanto disordinato e senza regole era basato su un dominio preciso, dove i sudditi dovevano essere "conservati" per dimostrare il prestigio nei confronti degli altri regnanti.
È l'Angelomachia. La guerra dura per secoli, con equilibri alterni, e i popoli si ritrovano a sopportare un'epoca di pericolo continuo, in cui vengono spesso uccisi inavvertitamente nel corso delle terribili battaglie. Alcuni popoli si schierano da una o dall'altra parte delle razze degli angeli. Molte specie magiche si ritirano nel Sihn, molte altre sono costrette a soccombere e a estinguersi.
Quando le battaglie si fanno più accese, gli angeli più potenti, dotati di magie naturali spaventose, inondano il pianeta con terremoti devastanti e un «diluvio di sangue e di fuoco»: aprendo portali di comunicazione con altri universi, evocano meteoriti che provocano enormi onde negli oceani. Per oltre due anni riversano una pioggia continua e violenta, che mette in ginocchio i popoli terreni.
Soltanto nel 4:32426 (22426 d.C.), dopo tre secoli di battaglie, una fazione di angeli riesce a prevalere sull'altra. La fazione sconfitta semplicemente si arrende e offre alla controparte l'intero dominio di Gea. Gli angeli si ritirano nel proprio mondo nativo, lasciando il pianeta improvvisamente così come sono arrivati.
Alcuni esponenti della fazione vittoriosa restano su Gea: è usanza, infatti, che i vincitori restino sul pianeta conquistato al fine di proteggerlo nei millenni futuri. Non dovranno comunque mai esporsi o interagire con i popoli abitanti. Il pianeta è considerato dai vincitori una nuova colonia, ma anche una responsabilità, e i guardiani rimasti hanno il compito di intervenire nel caso in cui l'intero pianeta sia sull'orlo del collasso.
L'Angelomachia ha sfigurato la superficie del pianeta in quasi ogni regione e le conseguenze continueranno a sentirsi per secoli. Poche specie, come gli elfi, riescono a popolarsi ancora in superficie. Gli umani si riducono di nuovo a pochissimi membri.