Questa pagina descrive l'evoluzione dei veicoli spaziali durante le epoche delle varie Ere. Dove non specificato, ci si riferisce ai veicoli presenti tra le colonie del sistema Solare.
Nell'ambientazione di Terre Infinite si usano in linea di massima le distinzioni riportate qui sopra, tuttavia in alcuni casi si potrebbero usare "navicella" e "astronave" come sinonimi (con l'unica differenza che la prima ha sempre delle dimensioni ridotte). Con il termine nave ci si riferisce sia alla navicella, sia all'astronave.
I veicoli spaziali si realizzano su Gea a partire dalla seconda metà dell'Epoca dell'Uomo e si sviluppano massicciamente nella successiva Epoca della Tecnologia, diffondendosi tra le varie colonie del sistema Solare.
Nel corso della storia i veicoli spaziali acquistano diverse funzioni e scopi, ma possono essere catalogati all'interno delle seguenti categorie.
Costruita per scopi sia difensivi che offensivi. Varia di grandezza a seconda dello scopo, ma è sempre dotata di sistemi di offesa avanzati e in genere di difesa all'avanguardia. Include tre sottotipi, elencati di seguito.
Destinata allo spionaggio, al monitoraggio di un’area o ad assalti su piccola scala. Di piccole dimensioni, veloce e leggera, è dotata di armi offensive leggere (di potenza variabile), di tecnologie stealth e di sistemi di difesa avanzati.
Il suo scopo è provocare il massimo danno alle truppe o alle infrastrutture nemiche. È dotata di sistemi di offesa estremamente avanzati.
Costruita unicamente per proteggere un’area o per scortare un’astronave. È spesso ritenuta una nave “sacrificabile”. È molto corazzata, spesso senza estetica, dotata di sistemi di difesa pesanti e di attacco massiccio solo sulla breve distanza. Possiede una strumentazione di monitoraggio all’avanguardia.
Dedicata al trasporto di merci o di persone con finalità commerciali o turistiche. È ampia e spaziosa. Può essere dotata di sistemi offensivi e soprattutto difensivi, la cui invasività è maggiore se la nave è dedicata a uso commerciale. Include quattro sottotipi, elencati di seguito.
Dedicata al solo trasporto di persone per turismo o per viaggi generici. È dotata di sistemi di difesa essenziali, rivolti più che altro a garantire la protezione dell’equipaggio. La grandezza può variare a seconda del numero di persone ospitate.
Chiamata più comunemente navetta, è una nave turistica di dimensioni ridotte usata per il trasporto semplice, in genere dai privati.
Dedicata al solo trasporto di merci per scopo commerciale. È dotata di pesanti sistemi di difesa per la protezione del carico e in genere di scarsi mezzi offensivi. La grandezza può variare a seconda della quantità di merce trasportabile.
Dedicata sia al trasporto di merci sia di persone, per qualsiasi scopo. A seconda del carico e dell’importanza dell’equipaggio, potrebbe essere dotata di sistemi difensivi più o meno avanzati, mentre i sistemi offensivi sono quasi sempre scarsi.
Dopo la diffusione della mimateria, la corazza delle astronavi è costituita da numerosi strati diversi di questo materiale e da alcuni strati di materia ordinaria. La mimateria permette di mantenere una struttura molto leggera e versatile, autoriparante in caso di danneggiamento e spesso con delle qualità non presenti nella materia ordinaria, come una resistenza eccezionale contro gli impatti dei proiettili.
Lo svantaggio è che un unico proiettile antiblasto è capace di disgregare interamente uno strato costruito nello stesso tipo di mimateria. Per questo le astronavi maggiori, soprattutto se da guerra, si dotano di più strati di mimateria (che richiedono quindi più antiblasti per aprire una breccia) oltre che da uno o più strati di materia ordinaria; anche le navi composte da un solo strato di mimateria si dotano di uno o più strati di materia ordinaria.
La materia ordinaria ha lo svantaggio di essere più pesante e, spesso, meno resistente della mimateria; questo comporta una richiesta maggiore di energia per muovere la nave e una maggiore vulnerabilità agli attacchi. Tuttavia è necessaria su ogni nave per impedire che, in caso di attacchi con proiettili antiblasto, l’astronave resti senza corazza a causa di un unico colpo.
Chiamato anche ponte di aggancio, si tratta di una struttura schiacciata dietro al portellone d’ingresso che, in caso di bisogno, può allungarsi creando un corridoio esterno alla fine del quale si trova il portellone. Il corridoio di aggancio è usato tipicamente nello spazio quando due navi decidono di incontrarsi su un territorio "neutrale": in questo caso uniscono i due ponti a formare un unico ponte dove avviene la comunicazione. Dalla parte della nave, nel frattempo, si sarà chiuso un secondo portellone d’ingresso per impedire l’entrata.
Il ponte è usato allo stesso modo anche per collegare la nave con un’altra struttura fissa nello spazio e per permettere all’equipaggio di entrare senza sbarcare con le armature; in questo caso è necessario che la struttura fissa sia dotata del relativo modulo di aggancio.
Nelle grandi navi il ponte può allungarsi anche di centinaia di metri, mentre nelle piccole in genere non supera i 10-15 metri. In genere le grandi navi non si uniscono alle piccole navi con dei ponti di aggancio, ma ci sono delle eccezioni: alcune navi (di solito da guerra) sono dotate di corridoi avvolgenti, che inglobano e trattengono i ponti delle navicelle.
La gravità artificiale è un fattore determinante nell'ampliamento dei viaggi spaziali. I motivi sono vari, tra i quali si possono citare i seguenti:
Dopo che nel 4:12744 (2744 d.C.) si scopre come alterare la legge di attrazione estesa, il percorso verso la creazione della gravità artificiale è inevitabile. Nel 4:12765 (2765 d.C.) si crea la prima astronave con gravità artificiale, sfruttando la tecnologia delle pavimentazioni gravitazionali.
Tutte le astronavi medio-grandi possiedono un sistema di contrasto gravitazionale, che permette di annullare gli effetti dovuti alla grande e improvvisa accelerazione. Il sistema di contrasto gravitazionale non serve in caso di spinta warp o di effetto Tark, perché in questi casi la nave non accelera; è invece indispensabile durante l’uso di motori a impulso con forti accelerazioni. In ogni caso tutte le navi hanno motori che fungono anche da motori a impulso e quindi in genere possiedono un sistema di contrasto gravitazionale.
Nei sistemi meno avanzati il campo gravitazionale difficilmente crea un bilanciamento perfetto, quindi in genere l’equipaggio è costretto a restare seduto fino al termine del processo di accelerazione; cosa che non avviene con i sistemi più moderni. Nelle navi più grandi esistono camere apposite per la generazione del campo gravitazionale (chiamate camere di accelerazione), in cui l’equipaggio si rifugia fino al termine dell’accelerazione. Uscire dall’area di gravità artificiale porta uno shock al corpo che, a seconda delle differenza di g, può provocare danni irreparabili o una rapida morte. Alcune navi sono dotate di un sistema di contrasto gravitazionale così avanzato da essere esteso all’interno dell’intera astronave: in tal caso non esistono camere di accelerazione.
Le astronavi sono tappezzate in quasi ogni area da foglie artificiali, che simulano la fotosintesi delle piante per produrre ossigeno a partire dall’anidride carbonica. Nei primi prototipi, le foglie hanno bisogno di acqua e di luce artificiale per completare il processo. Proprio per la necessità di essere irrorate, in genere sono raccolte in zone specifiche delle astronavi e pertanto in caso di avaria o di danno nelle aree la respirabilità dell’aria potrebbe inficiarne, fino a diventare tossica per l’equipaggio.
Nei secoli successivi le foglie artificiali si migliorano, separandosi dal normale meccanismo della fotosintesi: l’acqua non è più un componente necessario, mentre si richiede una quantità di energia più elevata per permettere la scissione diretta dell’anidride carbonica nei suoi atomi e quindi la liberazione dell’ossigeno. Per questi motivi nelle astronavi le foglie artificiali sono connesse direttamente al flusso energetico prodotto dall’energia zero, mentre soltanto nelle astronavi meno progredite si continua a far uso della luce artificiale.
Non appena le stampanti 3D si perfezionano, le astronavi immagazzinano soltanto i materiali grezzi (meno ingombranti) e da questi creano all'occorrenza gli alimenti preferiti dall'equipaggio che, pur possedendo un sapore piacevole, hanno tutti i nutrienti di una dieta studiata. Con l'introduzione della gravità artificiale, i limiti alimentari scompaiono del tutto.
Le astronavi hanno sin dall’inizio anche dei depuratori per la creazione di acqua. All’inizio l’acqua si genera riciclando l’urina e l’acqua consumata nell’astronave, per esempio per il raffreddamento o la cucina o la doccia; si tratta di un sistema imperfetto, perché anche in fase avanzata il riciclo non può essere completo e le perdite costringono prima o poi a un rifornimento di pura acqua. Da quando si è iniziato a comprendere il processo di creazione degli atomi attraverso la manipolazione dell’energia zero, le astronavi si sono dotate di strumentazione capace di creare acqua senza riciclo. In queste astronavi più avanzate, i depuratori di base continuano a riciclare l’acqua scartata nell’astronave, ma a questi si aggiungono depuratori specifici di dimensioni più ragguardevoli, chiamati generatori idrici.
Trattandosi di veicoli controllati per gran parte dalle tecnologie che inviano e ricevono trasmissioni, le astronavi sono spesso oggetto di attacchi informatici che mirano ad abbassarne le difese o a prendere il controllo dei comandi. Le misure di sicurezza per evitare delle violazioni sono all'avanguardia, ma altrettanto avanzati sono gli attacchi esterni, che si adeguano di conseguenza.
I sistemi di hacking nel corso dei secoli sono tra i più disparati e non possono essere riassunti facilmente. Anche la strumentazione è variabile a seconda della tecnica usata e del bersaglio. Uno stesso approccio può risultare inefficace con una nave diversa o con il trascorrere del tempo, grazie all’implementazione di nuove difese.
Le astronavi da guerra fanno uso di diverse tecnologie per mimetizzarsi al nemico, che possono andare dalla deviazione delle trasmissioni alla creazione di dati illusori, che danno una posizione fasulla della nave. Tra i sistemi più avanzati si trova il mimetismo Lamb, installato sulle astronavi più grandi che montano dei motori adatti a produrre l'energia necessaria per mantenere attivo il campo gravitazionale.
Per informazioni sui veicoli spaziali di popoli diversi rispetto ai coloni del sistema Solare, vedi i seguenti rimandi:
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Wikipedia - Introduzione ai veicoli spaziali. La pagina è stata consultata per l'ultima volta a: dicembre 2019.
Wikipedia - Descrizione generica delle astronavi. La pagina è stata consultata per l'ultima volta a: dicembre 2019.