La banca di preservazione è un deposito nato per conservare nei millenni la memoria storica del tempo moderno. Il suo scopo è d'impedire che eventuali eventi catastrofici possano distruggere in modo definitivo le culture, la biodiversità e la tecnologia senza possibilità di ripristino.
La banca di preservazione è presente durante l'Epoca dell'Uomo e l'Epoca della Tecnologia.
Nei primi secoli le banche di preservazione sono gestite dalle singole nazioni, mentre dopo la colonizzazione spaziale sono amministrate dai governi delle colonie. Su Gea il primo modello è nato nelle grotte nell'Artico dove sono stati racchiusi i semi di coltivazioni, allo scopo di proteggerli dai cambiamenti climatici. Il sito è stato costruito in una posizione elevata, al sicuro sia da possibili inondazioni fluviali, sia da qualsiasi possibile innalzamento del livello del mare, che in caso di completo scioglimento della calotta antartica non supererebbe i 61 m. Il fondo del deposito, collocato sopra uno strato di permafrost, era invece a 130 m di quota e con 120 m di roccia al di sopra di esso. In questo modo si assicurava la refrigerazione del deposito in un intervallo compreso tra i -4 °C e i -6 °C anche in assenza di corente elettrica.
Con l'emazione della Legge per la Semplificazione, le banche di preservazione diventarono di competenza dell’OPRAS e della CEPR. Per preservare il contenuto, sono stati creati numerosi depositi sparsi per le colonie e su asteroidi od oggetti celesti minori colonizzati appositamente per lo scopo. Diverse banche di preservazione avevano lo scopo di contenere copie statiche dell’Oracolo, la rete informatica che unisce tutti i dispositivi; le copie sono aggiornate di continuo. I supporti di conservazione erano dei più diversi e andavano dai cristalli, ai supporti fisici e alla manipolazione di puri atomi in cui è scritta l’informazione, contenuti in celle criogeniche.
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Wikipedia - Descrizione della banca dei semi. La pagina è stata consultata per l'ultima volta a: dicembre 2019.