Il dispositivo spinale è uno strumento creato per mettere in comunicazione diretta il cervello umano con i dati informatici di un qualsiasi altro oggetto tecnologico.
A seconda del periodo e del modello, le dimensioni del dispositivo spinale possono cambiare. Lo strumento può essere esterno (spesso ingombrante), portatile o innestato nella persona stessa, per esempio nella forma di un chip sottopelle. In tutti i casi, il funzionamento è molto simile:
Il procedimento è a doppio senso e permette al soggetto sia di ricevere i dati dall'oggetto esterno, sia di inviare dei comandi all'oggetto stesso, facendolo funzionare a distanza e senza bisogno di interagire fisicamente. Un modo tipico di usare il dispositivo spinale è di travasare nel cervello una grande mole di dati, apprendendo un argomento in pochi minuti o in poche ore. In fase avanzata, infatti, il dispositivo spinale è innestato nel corpo del soggetto e si comporta come un secondo cervello sempre presente e pronto a "istruire" il reale cervello.
I dispositivi spinali fondano le loro radici nel 4:12223 (2223 d.C.), quando si realizza il primo innesto funzionante a livello spinale. Il dispositivo è esterno, ingombrante e simile al cervello di un computer e il suo raggio di azione è limitato a pochi metri. Tuttavia, si rivela perfetto nel suo scopo: riesce infatti a mettere in comunicazione la mente dei soggetti con degli oggetti tecnologici esterni; i soggetti riescono a far funzionare lo strumento esterno senza errori anche nei compiti più complessi. Qualche anno più tardi, nel 4:12229 (2229 d.C.), il tramite esterno sarà sostituito dalle armature sensoriali: pur essendo ingombranti, non obbligano a rimanere nella stessa stanza e permettono di spostarsi per connettersi con le tecnologie presenti in altri luoghi.
Per il primo, vero dispositivo spinale si deve aspettare il 4:12304 (2304 d.C.), quando fa la sua apparizione sul mercato Next Glory, un dispositivo portatile capace di integrarsi con gli innesti spinali che sono fisicamente inseriti nella spina dorsale del soggetto. Il suo successore, il Future Next, eliminerà anche la scomoda presenza degli innesti spinali e permetterà di travasare i dati direttamente nel cervello del proprietario, assicurando un apprendimento rapido. Con quest'ultima versione si ha una modifica radicale nella società, che non deve più preoccuparsi di imparare specifiche nozioni (perché saranno sempre disponibili nel "secondo cervello").
Un ulteriore miglioramento si ha con il successivo Free Mind Evolution, che diventa piccolo come un microchip innestabile sottopelle.