Il druido è un soggetto che appartiene a un'organizzazione religiosa, chiamata «Ordine», che nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni.
Nella Quarta Era è soprattutto una figura religiosa e amministrativa che si occupa dei riti iniziatici, di officiare ai sacrifici in favore degli dei, di conservare e tramandare il sapere e di emettere dei giudizi legali durante i diverbi tra le tribù o davanti a gravi crimini. In questo periodo si ammanta di un alone di mistero e di importanza, ma in verità non ci sono prove che possedesse delle vere capacità magiche. Inoltre è più spesso una figura unica, anziché un membro di un'organizzazione estesa.
Invece il druido che compare alla fine dell'Era e che si diffonde durante la Quinta Era è del tutto diverso. Appartiene sempre a un'organizzazione di pochi prescelti, ma agisce quasi sempre in solitaria e si riunisce soltanto per condividere le conoscenze e le informazioni con gli altri membri. Fa uso della magia e spesso si avvale di incantesimi potenti, sconosciuti dai soggetti esterni all'Ordine. Interviene raramente nella politica e, se lo fa, è per mettere ordine a dei gravi disordini. In definitiva, è una figura più simile a uno stregone che al druido originale.
I druidi non hanno una tradizione scritta, tramandano le leggi e le conoscenze soltanto per via orale. L'Ordine infatti custodisce gelosamente il suo sapere per poterlo usare a proprio vantaggio e regala informazioni soltanto se ritiene utile farlo. Se da un lato ha il vantaggio di impedire la fuga di importanti informazioni, dall'altro porta alla perdita di dati durante le generazioni future, che non possono ricordare a memoria tutto quanto è stato tramandato; gli errori si accumulano di conseguenza.
Ci sono stati dei druidi che hanno riportato per iscritto quanto avevano appreso, tuttavia è una pratica spesso condannata dall'organizzazione e che se scoperta avrebbe potuto portare all'espulsione.
I primi druidi riconosciuti come tali nella storia sono stati istituiti tra i Celti della Gallia e delle isole Britanniche, durante gli inizi della Quarta Era, e avevano un ruolo importante nella casta sacerdotale, che comprendeva (oltre alle funzioni religiose) delle competenze di natura giudiziaria. La loro figura è sopravvissuta a lungo durante l'Epoca dell'Uomo anche dopo la scomparsa dei Celti, diventando però un elemento istituzionale e nostalgico che ricordava solo alla lontana il vero ruolo religioso, per scomparire del tutto con l'arrivo dell'Epoca della Tecnologia.
Ma nell'Epoca della Nuova Magia, con il declino della tecnologia e il ritorno degli stregoni e di riti religiosi più istintivi, sono comparse delle figure che hanno recuperato l'antico mito del druido, interpretandolo sotto una chiave diversa. Il nuovo druido è più solitario, distaccato dalla società e dedito ai riti magici e allo spiritismo, circondato da un'aura di mistero che tiene lontane le genti.
I druidi delle età avanzate si legano agli elementi naturali e tendono ad abbandonare la civiltà, che vedono come una fonte di distrazione per il loro apprendimento dei segreti dell'universo. Gran parte di loro decide di lasciare le città e di vivere tra i boschi, tra le montagne o in eremi naturali, procurandosi da sola cibo, acqua e vestiti. Spesso seguono una religione che venera gli spiriti della natura ed eseguono riti e preghiere per ogni creatura o vegetale che sono costretti a uccidere per sopravvivere.
Niente vieta, comunque, che un membro decida di trascorrere la vita come un normale cittadino. Le regole dell'Ordine non impongono di vivere in mezzo alla natura e nemmeno di seguire una dieta "naturale". L'unico vero scopo dell'organizzazione è infatti il raggiungimento della conoscenza e la sua condivisione con gli altri membri. Ci sono stati anzi dei druidi che hanno vissuto in modo sconsiderato, uccidendo o distruggendo senza bisogno, ma fintanto che hanno continuato a condividere le loro conoscenze l'Ordine non ha mai decretato di espellerli.
Esistono tre leggi principali che sono il fondamento dell'Ordine:
Tutte le altre regole variano nel tempo, ma sono sempre poche in numero e hanno lo scopo di mettere ordine a certe situazioni che altrimenti potrebbe danneggiare le prime tre leggi; per esempio stabiliscono con quale frequenza i membri si devono incontrare per scambiarsi le conoscenze e quali sono i casi in cui un soggetto deve essere espulso.
I druidi sono disposti in una struttura gerarchica a piramide, dove i più alti in grado hanno il diritto di assegnare delle missioni ai sottoposti se l'obiettivo finale è in linea con gli scopi dell'Ordine; tuttavia non possono imporre una scadenza di tempo per portare a termine la missione. Un membro può avanzare di grado soltanto se almeno il 90% dei partecipanti è d'accordo, con un numero minimo di dieci voti a favore. Più si sale di grado, più aumentano le responsabilità per il corretto mantenimento dell'Ordine: si gestisco le risorse comuni, si assegnano i compiti generali, si emanano le nuove regole e si decidono le punizioni per chi le infrange.
Un membro non potrà mai essere estromesso dall'Ordine per le sue azioni, se queste non vanno a intaccare le leggi dell'organizzazione. Ci sono però delle eccezioni: mentre le tre regole principali sono inflessibili, le leggi minori possono essere interpretare e quindi un alto in grado potrà scegliere di condannare certe linee d'azione, per esempio imponendo di seguire un'altra via per raggiungere l'obiettivo. Gran parte delle decisioni comunque vengono prese in comune accordo tra i membri di pari grado.
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