L'elfo della palude è una razza di elfi che vive sul pianeta Gea.
I tratti immediatamente visibili sono tipici degli elfi: una struttura del corpo esile e debole, orecchie appuntite, zigomi pronunciati, pelle liscia. Hanno però una struttura ossea più flessibile (e più facile alla rottura) rispetto agli altri elfi, che permette loro dei movimenti sinuosi e agili in certe situazioni.
I loro occhi hanno la capacità di catturare la più piccola luce e di espanderla, riuscendo così a vedere molto bene nella notte in presenza delle stelle; inoltre possono passare gradualmente dall'infrarosso, alla luce visibile e all'ultravioletto. Infine, possono immagazzinare nel corpo una quantità di ossigeno superiore a quella necessaria: in questo modo possono trattenere il respiro fino a 25-30 minuti, una tattica utile per nascondersi sotto la superficie fangosa delle paludi dove abitano.
Schivi e diffidenti, se sono da soli evitano il più possibile il contatto diretto con uno straniero, mentre se sono in gruppo preferiscono uscire e circondarlo per impedire che si avvicini ai loro villaggi.
Per natura sono di scarse parole e comunicano a gesti, anche nei rari momenti di scambio verbale. Preferiscono quindi la mimica, al verbo.
Le parole del loro vocabolario sono limitate ai termini indicati per descrivere oggetti non visibili o situazioni non rappresentabili a gesti. Comunque anche questi termini possono essere sostituiti da suoni prodotti con le mani o con la bocca, incomprensibili per gli stranieri ma che gli elfi della palude vengono abituati sin dalla nascita a riconoscere.
Gli elfi della palude si riproducono difficilmente. Gran parte degli individui è sterile e la gestazione è spesso complicata, con una mortalità entro i primi cinque anni che sfiora un terzo dei nascituri. Di conseguenza la razza conta sempre pochi membri, che si rifugiano nelle paludi dove hanno imparato a sopravvivere diffidando degli altri popoli.
L'alta mortalità è dovuta al sistema immunitario, che nell'elfo della palude è debole per i primi anni di vita e non riesce a combattere gli agenti patogeni. I piccoli tendono a essere spesso ammalati e vengono tenuti al chiuso per gran parte del tempo per impedire di entrare in contatto con delle malattie potenzialmente letali. Se da una parte aiuta il piccolo a proteggersi, dall'altra parte questo isolamento forzato rallenta ancora di più il tempo che serve per irrobustire il sistema immunitario.
Gli elfi della palude abitano in genere in zone paludose o comunque ricche di umidità. Come tutti gli elfi, vivono a diretto contatto con l'ambiente in cui abitano.
Durante la Quinta Era, il popolo si era organizzato nei meandri della Palude degli Spiriti, dove aveva imparato a convivere con il terreno accidentato e i pericoli naturali dell'acquitrino. Soprattutto, aveva imparato a respingere i frequenti attacchi degli idrugan, esseri più mostri che animali, dall'indole feroce e predatoria.
I motivi che hanno spinto questa razza di elfi a spostarsi permanentemente nelle paludi è un mistero. Forse risale a qualche evento passato, in cui il popolo è stato perseguitato da altri popoli o da qualche pericolo particolare; oppure si tratta soltanto di una scelta di vita.
La palude un terreno difficile da percorrere e gli elfi della palude fanno uso di cavalcature nere dotate di ali che permettono loro di planare di roccia in roccia o di albero in albero.
Le cavalcature hanno un aspetto diverso l'una dall'altra, ma delle caratteristiche in comune; inoltre accettano ordini soltanto dall'elfo che le monta, il che lascia immaginare che esista un legame di sangue, telepatico o magico. La loro origine è incerta, perché nessuno le ha mai viste senza la compagnia del cavaliere, un particolare che le potrebbe etichettare come delle evocazioni magiche che gli elfi della palude richiamano al momento del bisogno.
Una caratteristica comune a ogni membro del popolo è il fatto di dipingersi gli occhi di nero quando escono in perlustrazione o affrontano una battaglia. Non si tratta di vere e proprie guerre, ma di lotte di supremazia tra creature o popoli minori, in genere per la conquista di un lembo di territorio. Da questo punto di vista sono piuttosto anomali rispetto alle altre razze di elfi, che in genere evitano il più possibile l'entrata in guerra; gli elfi della palude, infatti, sembrano ricercare il conflitto per puro allenamento.
Sono abili cacciatori, silenziosi guardiani notturni che seguono la vittima o un intruso balzando in volo con le loro cavalcature e controllando l'obiettivo a distanza.
Gli elfi della palude sono un popolo isolato, per cui i riferimenti che li riguardano sono pochi e incompleti. La loro presenza è certa solo nel corso della Quinta Era, ma è possibile che questa razza si sia sviluppata già secoli o millenni prima, forse in forma primitiva.