L'elfo selvaggio è una razza di elfi che vive sul pianeta Gea. Può essere considerato un sotto-popolo degli elfi della luce, che nel tempo si è distaccato da questi e ha iniziato a vivere in un contatto con la natura ancora più stretto.
La differenza principale tra i due popoli sta nel fatto che gli elfi selvaggi hanno rifiutato del tutto di interagire con le civiltà moderne. Non sanno leggere e scrivere (tolte alcune eccezioni), si costruiscono esclusivamente attrezzi di base per la caccia e la sopravvivenza e indossano solo stracci di poco conto. Il loro modo di comportarsi dipende molto dall'ambiente in cui vivono e dagli animali che lo abitano.
L'aspetto è molto simile a quello degli elfi della luce, ma la vita all'aria aperta e la lontananza dalle fonti dell'Yirill ha causato la perdita di alcuni tratti e l'acquisizione di altri. La loro pelle ha perso la luminosità sottocutanea ed è diventata meno liscia. Le spalle e la schiena sono un po' più curve per la caccia giornaliera, le gambe e le braccia più robuste.
Spesso dipingono il viso con colori tribali, recuperati in natura, ma raramente indossano ninnoli come collane o braccialetti. Il loro atteggiamento sempre vigile ricorda da vicino i felini: curiosi, guardinghi e inclini ad avvicinarsi agli altri popoli solo se non temono pericoli.
Nel corso del tempo il bisogno di comunicare tra loro è andato ad assottigliarsi, per cui la loro lingua è una sorta di elfico molto semplificato. L'elfico è la lingua in comune tra le varie razze di elfi, tuttavia le sue regole vengono perse progressivamente dall'elfo selvaggio a ogni nuova generazione, che quindi fatica sempre più a comunicare con i suoi simili.
Si adattano un po' ovunque, purché sia un luogo incontaminato all'aria aperta e il clima sia mite o tendente al caldo. In particolare li si trovano nei boschi e nelle foreste, in bassa montagna e negli anfratti delle caverne. Meno di frequente li troviamo lungo le coste, perché qua non esistono protezioni in caso di attacchi dei predatori.
Gli elfi selvaggi rappresentano un'eccezione tra gli elfi per quanto riguarda la dieta. Oltre a nutrirsi di frutta e verdura, sono dediti alla caccia giornaliera, fatta esclusivamente per nutrirsi. L'anime ucciso viene salutato con delle preghiere propiziatorie o di scusa.
Dell'animale viene recuperata solo la parte adatta al nutrimento. Il resto viene lasciato nel luogo di uccisione, perché possa essere divorato dagli animali spazzini.
La struttura sociale non è fissa. Alcuni vivono in clan governati da cerchie di anziani, altri preferiscono la totale indipendenza assieme alla famiglia. Le leggi obbligatorie sono comunque poche e dai larghi confini, perché amano la libertà e detestano essere sottomessi a una qualsiasi autorità.
La donna svolge compiti legati alla famiglia e non è quasi mai dedita alla caccia. È però considerata alla pari di qualsiasi uomo e, se lo desidera, può aggregarsi ai gruppi di maschi per partecipare al procacciamento del cibo.
La religione trova la sua radice nelle credenze degli elfi della luce. Venerano quindi l'energia che componne la natura e gli spiriti che la abitano.
Gli elfi selvaggi creano a volte idoli propiziatori per ingraziarsi gli spiriti della natura. Anche tra gli elfi della luce è usanza farlo, ma più che altro come un mezzo simbolico di comunicazione tra il materiale e lo spirituale; in questo caso, invece, si tratta di una vera e propria credenza religiosa, come se una parte dello spirito si incarnasse nell'idolo costruito. Ecco perché gli elfi selvaggi sono pronti a sacrificare la loro vita per ingraziarsi gli idoli.
Manipolano una magia di tipo naturale, che prende spunto sopprattutto dalla magia bianca, senza però disdegnare elementi propri della magia nera.
Si conoscono casi di elfi selvaggi la cui magia ha raggiunto livelli impareggiabili persino tra gli elfi della luce, notoriamente più studiosi. La magia, infatti, agisce tramite la volontà di chi la richiama e la volontà degli elfi selvaggi è indiscutibilmente profonda e totale nei confronti della natura.