A partire dalla seconda metà dell'Epoca dell'Uomo, l'industria spaziale si è evoluta progressivamente, portando prima allo sviluppo di motori sempre più efficienti e arrivando (nella successiva Epoca della Tecnologia) a colonizzare pianeti al di fuori del sistema Solare. L'impulso a espandere la civiltà verso nuovi mondi è dovuto a vari fattori, tra cui si possono citare:
La colonizzazione non sarebbe stata possibile senza lo sviluppo di tecnologie informatiche adeguate, che hanno permesso di espandere le esplorazioni in modo automatico e di mantenere le colonie in contatto diretto tra loro. La stessa colonizzazione è andata a uniformare le culture e le società (con rari casi isolati).
I motivi che durante la storia hanno portato ai ritardi nello sviluppo spaziale sono di natura soprattutto politica ed economica. Per i governanti delle Nazioni di Gea, l'esplorazione spaziale è stata di rado una necessità, perché chi è eletto in modo temporaneo tende ad agire per gli interessi sul breve termine (cioè quel tanto sufficiente per garantirsi il suo mandato) e non si preoccupa di guardare il quadro generale nei decenni e nei secoli futuri. Nei primi tempi, quindi, il vero sviluppo si è avuto soprattutto grazie agli investimenti di cittadini privati, uomini in cerca di fortuna o ricchi in cerca di fama o di risposte.
Ci sono stati, però, due importanti questioni che hanno ritardato di molto le colonizzazioni e che non sono imputabili direttamente agli esseri umani:
Sono molte le tecnologie e le scoperte scientifiche che hanno contribuito a espandere le conoscenze dell'universo e ad allargare le colonizzazioni.
La creazione dei gusci planetari è senz'altro un evento chiave, perché permette alle colonie di proteggersi sia dai pericoli dello spazio (radiazioni, micro-asteroidi), sia dai rischi di un attacco da parte delle astronavi nemiche. Inoltre, permette la formazione di un'atmosfera e di una gravità artificiale su ogni nuova colonia che abbia delle caratteristiche nettamente diverse da quelle di Gea. I gusci planetari, in breve, permettono di colonizzare potenzialmente ogni oggetto celeste.
Il guscio planetario ha avuto un progresso graduale e non sarebbe stato possibile realizzarlo senza una serie di scoperte a cascata: la creazione della mimateria, un materiale artificiale che tra le altre cose permette di auto-riparare i danni e di costruire strutture più leggere; il contenimento dell'energia zero, che garantisce una fonte di energia inesauribile; la legge di attrazione estesa, che porta all'antigravità.
La nascita di motori sempre più efficienti per le astronavi è essenziale per permettere di esplorare il cosmo, inviare i robot per iniziare la colonizzazione e, in un secondo momento, trasportare il personale umano per trasferirsi sulle nuove colonie. Il motore gravitazionale è un passo fondamentale per superare le enormi distanze spaziali. Con i successivi motori zero di prima generazione (che creano l'energia zero direttamente nell'astronave senza bisogno di stoccare propellente) si risolve anche il problema dei rifornimenti e in linea teorica non esistono più limiti su quanto lontano ci si possa spingere per colonizzare un pianeta; nella realtà, però, rimane la necessità di essere abbastanza vicini alle altre colonie già formate e quindi si tende a restare sempre all'interno del sistema Solare (almeno agli inizi).
Ma la colonizzazione è resa possibile soprattutto dallo sviluppo ingegneristico e informatico. L'Oracolo, una rete intelligente che mette in comunicazione i dispositivi di tutte le colonie, rappresenta una vera rivoluzione; grazie a esso e ai suoi calcoli si ottengono tecnologie prima inaccessibili e si migliorano numerosi aspetti della vita che si ritenevano irrisolvibili. La rete di livello mondiale non è più sufficiente, perché si ha il bisogno di comunicare (quasi) in tempo reale tra le colonie. Nel 4:14413 (4413 d.C.) l'Onda di Esplorazione Automatica (AWE) sopperisce in buona parte al problema di far viaggiare in fretta i dati dallo spazio al pianeta madre. Ma è con la Universal Wide Web, creata nel 4:14642 (4642 d.C.), che si raggiunge lo scopo: si tratta di una rete informatica che mantiene in continua comunicazione il pianeta e lo spazio.
L'ambizione e l'evoluzione spingono l'essere umano sempre oltre, portandolo a immaginare di poter costruire lui stesso una colonia da zero. E così avviene nel 4:14722 (4722 d.C.), quando termina la prima fase della costruzione di Nuova Alba, il primo pianeta artificiale della storia. La sua realizzazione è il frutto di numerosi fallimenti e di secoli di preparazione con l'aiuto combinato di diverse colonie. Un progetto ancora più ambizioso è l'U-Sfera, una struttura che avvolge il Sole e accumula la sua energia per sfruttarla sulle colonie. La sua costruzione darà un immenso impulso a ogni settore, dalla tecnologia all'esplorazione spaziale, dall'economia alla vita quotidiana.
Tuttavia, ancora non si riesce a trovare una soluzione per fermare le strane catastrofi naturali che continuano ad abbattersi su Gea (come si è visto sopra, innescate dall'ichor sparso sul pianeta). Gea è ancora la principale potenza scientifica e cerca di replicare il successo di Nuova Alba con dei progetti ancora più ambiziosi: le Terranavi, delle astronavi grandi come pianeti che possono spostarsi liberamente nello spazio senza limiti. I primi tentativi si traducono in un disastro, perché le conoscenze necessarie per costruirle non sono ancora mature: o per meglio dire, lo sono per l'Oracolo (che riesce a progettarle sulla carta), ma non per i tecnici che non riescono a interpretare i dati.
Si dovranno aspettare quasi due secoli prima di un miglioramento. La nascita dell'Onnimente, la prima autentica intelligenza artificiale, causa tanti problemi quanti vantaggi alle civiltà. È lei a creare un motore zero di terza generazione abbastanza stabile da essere usato per le Terranavi, la prima delle quali è completata nel 4:17353 (7353 d.C.). In seguito, le prime Terranavi abbandonano Gea per sfuggire sia alle catastrofi sia alla violenta lotta che si è innescata tra l'Oracolo e l'Onnimente. La civiltà umana si espande nello spazio profondo, spesso dimenticando le sue origini ed evolvendosi in nuove specie (ne sono un esempio gli arcansi).
Dopo l'insediamento stabile costruito su Marte nel 4:12218 (2218 d.C.) e il ritorno con successo dell'equipaggio da Marte stesso nel 4:12283 (2283 d.C.), la tecnologia di base per la colonizzazione dei pianeti è già presente. Nei secoli successivi si scoprono vari pianeti solitari, cioè privi di stella e quindi non appartenenti a un sistema stellare; ma sono troppo lontani per tentare una vera colonizzazione in tempi brevi e quindi si preferisce rinunciare al progetto. Nel frattempo, comunque, si concretizza la colonia su Marte, che diventa molto complessa e sempre più simile a Gea.
Con il progresso scientifico, le scoperte di nuove leggi fisiche e i motori più efficienti per le astronavi i viaggi si fanno più rapidi e inizia una vera colonizzazione del sistema Solare. Nel 4:13125 (3125 d.C.) si crea un insediamento stabile sul primo asteroide e si inizia a sfruttare le sue risorse minerarie. Nei decenni successivi si darà il via allo sfruttamento di massa degli asteroidi e, un po' più tardi, alla creazione di colonie stabili su alcuni di essi. Ancora più tardi, si creano colonie anche sui satelliti naturali dei pianeti. Nel frattempo, grazie anche ai materiali estratti dagli asteroidi, si creano piattaforme artificiali nello spazio: visto il costo esorbitante e la richiesta di materiali, sono sempre di piccole dimensioni e accolgono poche migliaia di individui; sono considerati come avamposti di osservazione, anche se sono delle vere e proprie colonie.
Con il progredire delle tecnologie di esplorazione spaziale, si scoprono nuovi pianeti poco lontani dal sistema Solare che sono privi di un sistema stellare. Alcuni hanno un nucleo attivo e uno strato interno di acqua liquida, ma la superficie è ghiacciata e la loro colonizzazione richiede strutture particolari, per cui è molto lenta. In ogni caso, le colonie si espandono anche su questi pianeti o sulle loro lune. L'impulso dato dall'U-Sfera spinge a creare dei cunicoli fissi che collegano due zone lontane dello spazio, i wormhole, per cui il trasferimento avviene anche tra galassie diverse ed è possibile così espandere le colonizzazioni in aree molto più lontane.
Le nuove colonie subiscono quasi sempre il processo chiamato terraformazione, al fine di uniformare le caratteristiche morfologiche e ambientali con quelle di Gea. Sebbene il processo vari di colonia in colonia e non esista un vero trattato per stabilire i vari passi da seguire, si tende comunque a importare i principali elementi presenti su Gea, che poi nel futuro andranno a modificarsi tramite la naturale evoluzione. Per esempio si tende a introdurre:
Anche se progressivamente sono dotate di maggiore indipendenza, all'inizio tutte le colonie sono legate a Gea dal punto di vista economico e politico: molti terrestri possiedono preziose multinazionali sulle colonie o governano parte delle regioni; inoltre, i contratti prevedono la continua diplomazia con Gea e visite di ambasciate da parte di questa, con ingerenze fastidiose dal punto di vista legale.
Si deve tener conto che Gea ha una certa diversità di cultura e di popolazione, e un maggior disordine che deriva dal fatto che in gran parte del tempo utile la specie umana si è evoluta in modo naturale, senza un'organizzazione. La condizione su Gea è stata costruita dal disordine, dalle differenze culturali e legislative dei vari popoli, mentre le colonie sono partite sempre da una popolazione uniformata, ben organizzata e con leggi decise in precedenza. Ecco quindi che le colonie hanno una popolazione più omogenea rispetto a quella terrestre.
La Legge per la Semplificazione stabilisce delle regole ufficiali che tutte le colonie, inclusa Gea, devono rispettare; ma al momento della sua emanazione le colonie sono già legate in modo indissolubile a Gea da un reciproco rapporto di aiuto e da uno statuto specifico, che in linea di massima concede maggiori privilegi ai terrestri. Riassumendo i punti principali, le colonie risultano subordinate a Gea su diversi fronti e in cambio ricevono protezione e risorse per il progresso. Tra le varie leggi:
Queste regole sono soggette a continue revisioni nel corso dei secoli e Gea si vede diminuire progressivamente i suoi privilegi. In particolare, dopo la Prima Guerra Solariana i rapporti tra Gea e le altre colonie s'incrinano e si prende l'occasione per rivedere le leggi "di parte". In età avanzata, inoltre, sono molte le colonie lontane dal sistema Solare che acquisiscono l'indipendenza e si staccano completamente o quasi dalle leggi coloniali.
Le colonie tendono sin dall'inizio a prendere Gea come modello in ogni settore, ma con il trascorrere dei secoli diventano sempre più indipendenti e alcuni parametri fondamentali divergono naturalmente, rischiando di portare a incomprensioni importanti soprattutto in campo politico ed economico. Le leggi cercano di coprire le varie situazioni, ma si dovrà attendere fino al 4:14100 (4100 d.C.) per concepire uno statuto ufficiale che uniformi le unità di misura e il calcolo del tempo, per esempio introducendo il calendario universale e una nuova nomenclatura per la classificazione astronomica.
Gran parte delle colonie fanno coincidere sin da subito la durata del giorno con quella terrestre, grazie a sistemi artificiali di gestione della luce, di solito attraverso i gusci planetari che simulano la luminosità diurna e notturna e creano un ciclo giorno-notte artificiale pari a 24 ore; in questo modo si evitano i disagi in caso di viaggi verso le colonie esterne. Le colonie con un ciclo giorno-notte artificiale vedono comunque i loro astri attraverso la trasparenza dei gusci planetari, che tuttavia smorzano le luci durante la notte artificiale quando queste sono intense; per esempio, il Sole diventa una macchia pallida e larga nel cielo.
Quasi tutte le colonie usano il proprio anno normale per calcolare gli avvenimenti interni, usando l’anno UC solo per fatti ufficiali o durante l’interazione con le colonie esterne.
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Wikipedia - Introduzione all'esplorazione spaziale fino al XXI secolo