Questa pagina ripercorre l'evoluzione delle correnti artistiche e musicali durante le epoche delle varie Ere.
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Buona parte degli artisti e dei musicisti più influenti di questo periodo sono robot, che si autoproducono le opere e hanno un loro seguito di fan. L'arte e la musica che ne deriva è frutto dell'intelligenza artificiale e spesso va a intaccare più di un senso alla volta; gli introiti finiscono nelle tasche dei proprietari. La qualità delle opere nate dall'intelligenza artificiale è spesso eccellente, ma non riesce ancora a rivaleggiare con le creazioni degli artisti umani più capaci. Il divario creativo tra la mente umana e quella artificiale è ancora evidente, sebbene non facile da definire.
La musica viaggia spesso su frequenze intra-neuronali, inavvertibili all'esterno, ed è studiata per stimolare particolari emozioni o sensazioni. Nel corso dell'Epoca della Tecnologia, gran parte degli strumenti artistici si fonda su quattro stati base chiamati bianco (abbreviato nel rigo musicale con w), nero (b), bianco-nero (wb) e nero-bianco (bw). Il valore accanto alla Q identifica in quanti modi lo strumento riesce a combinare quei quattro stati. Per esempio, uno strumento 10Q è in grado di riprodurre 410 (cioè 1.048.576) effetti.
Alcuni strumenti musicali del periodo non emettono suoni, ma vibrazioni che vanno a intaccare direttamente la chimica di chi ascolta, suscitando emozioni; in questo caso si parla di «strumento musicale anatomico» e la persona che lo usa viene chiamata «artista anatomico». Tra gli esempi di strumenti dell'epoca si citano il pintogramma e il salforetto.
Negli ultimi tre millenni dell'epoca, e in particolare dopo la creazione dell'Oracolo, si sviluppano delle correnti artistiche che si concentrano sulle sensazioni personali dell'autore, sulla forma artificiale o sulla destabilizzazione dei sensi. Alcune correnti tipiche sono l'atomismo, l'arte prospettiva e l'arte dinamica.