La foglia artificiale è una foglia creata in laboratorio che simula quelle presenti in natura, assorbendo l'acqua e l'anidride carbonica per produrre ossigeno.
Agli inizi la foglia artificiale ha un aspetto più elastico di quella naturale e visibilmente artificiale. Con il trascorrere degli anni e dei secoli si migliora sempre più, diventanto indistinguibile da una vera foglia, ma con la possibilità di essere adattata in laboratorio per assumere colori diversi e un aspetto più originale. Le foglie artificiali più avanzate hanno bisogno di poca acqua e anidride carbonica per produrre una frequente quantità di ossigeno.
Nei secoli successivi le foglie artificiali vengono migliorate, separandosi dal normale meccanismo di fotosintesi delle piante. L’acqua non è più necessaria, mentre rimane indispensabile la luce artificiale o altre fonti di energia (come l’energia zero) per scindere le molecole dell’anidride carbonica, liberando ossigeno. La quantità di energia richiesta per la scissione diretta, comunque, è molto più alta rispetto a quella richiesta nella fotosintesi delle piante; la foglia accumula l’energia necessaria fino a quando non ne ha a sufficienza. Per questi motivi, nelle astronavi dell'Epoca della Tecnologia si preferisce l’uso dell’energia zero come reagente, anziché della luce artificiale.
La prima foglia artificiale è creata nel 4:12014 (2014 d.C.) da Julian Melchiorri, studente di ingegneria. Si tratta di foglie dotata di veri cloroplasti estratti da cellule vegetali reali, inseriti in un materiale a base di proteine della seta.
Si dovranno attendere sette anni perché il suo uso si propaghi nelle città maggiori, dove gli edifici si dotano di foglie artificiali per contribuire, all'esterno, alla riduzione dell'inquinamento e all'interno all'ossigenazione dell'aria. Con il trascorrere dei secoli, le foglie artificiali arrivano a tapezzare buona parte degli edifici e delle strutture pubbliche nelle metropoli, dando un aspetto più naturale al complesso.
Ma il loro uso avviene anche nello spazio. Le foglie artificiali, infatti, sono capaci di resistere nello spazio molto più a lungo delle piante terrestri e possono garantire agli equipaggi delle astronavi un ossigeno perpetuo con un minimo di manutenzione.
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Pagina dedicata alla foglia artificiale nel sito ufficiale di Melchiorri (inglese). La pagina è stata consultata per l'ultima volta a: dicembre 2019.