Le forze fondamentali sono forze della natura che permettono di descrivere tutti i fenomeni fisici, che non sono quindi riconducibili ad altre forze. Le forze fondamentali sono regolate da specifiche leggi di frequenza. Le loro caratteristiche possono variare da un universo all'altro, a seconda di quali siano le leggi di frequenza di base che compongono l'universo stesso (o una sua zona).
Se non specificato diversamente, in questa pagina si fa riferimento alle leggi valide all'interno dell'Universo Specchio. Sono trattate soltanto le leggi di frequenza principali.
È utile ricordare che le leggi di frequenza lavorano quasi sempre a coppie: per ogni legge, esiste una sua antilegge che si comporta nel modo opposto.
La legge di frequenza chiamata «legge elettromagnetica» stabilisce che quando un versino (cioè l'ultima particella che compone l’energia ordinaria) ne incontra un altro dotato di carica elettrica uguale, il versino viene respinto; se invece le cariche elettriche sono diverse, i versini vengono attratti. La sua antilegge specifica il contrario.
Di base, la legge elettromagnetica ha un valore molto alto, mentre l’antilegge ha un valore prossimo allo zero: quindi per modificare la tendenza (cioè spingere due cariche elettriche uguali ad attrarsi invece di respingersi) serve apportare un’enorme quantità di energia e spingere la legge ad abbassare il valore o l’antilegge ad alzarla per superare quella della legge. Di fatto è più facile agire sulle leggi che determinano l’intensità e il verso della carica elettrica, anziché agire sulla legge elettromagnetica.
Le leggi di frequenza che regolano l’interazione nucleare debole sono numerose. Tra queste, la «legge del tempo di decadimento» stabilisce il tempo necessario affinché i nuclei atomici radioattivi trasmutino in nuclei di energia inferiore (diventando più stabili ed emettendo radiazione, come prevede la legge di conservazione della massa e dell’energia). Un’altra legge, la «legge di trasmutazione post-decadimento», identifica il tipo di nucleo in cui il nucleo atomico si trasmuterà.
In natura, l’interazione nucleare debole porta i nuclei atomici radioattivi a trasmutarsi a catena in nuclei di energia sempre inferiore, fino a quando non si raggiunge una condizione stabile. Alterando la legge del tempo di decadimento è possibile ridurre (o aumentare) il tempo necessario a un nucleo per trasmutare in un altro nucleo. Alterando invece la legge di trasmutazione post-decadimento è possibile far saltare uno o più passaggi, portando un nucleo a trasmutare in nuclei molto inferiori di energia (liberando di conseguenza una quantità di radiazioni maggiore); quest’ultima legge richiede un’enorme quantità di ichor di pura energia per essere modificata.
La «legge di attrazione ridotta» stabilisce la forza con cui due particelle devono attrarsi tra loro ed è alla base dell'interazione nucleare forte, che tiene uniti i quark. Agire su questa legge permette di suddividere i quark nei loro componenti, fino a separarli in versini.
La «legge di attrazione estesa», scoperta nel 4:12744 (2744 d.C.), specifica il comportamento nel momento in cui i versini si trovano aggregati tra loro a formare elementi sempre più massicci (atomi, molecole, corpi umani, pianeti, stelle). Per la precisione, specifica quanto l’elemento in questione curvi lo spaziotempo, portando quindi gli altri elementi attorno ad avvicinarsi.
Il valore della legge di attrazione estesa indica la curvatura impressa da un singolo versino, che è elevata esponenzialmente in base alla quantità di versini a cui è legato: un elemento formato da pochi versini causa una curvatura impercettibile, mentre all'apposto (come avviene in una stella) la curvatura è molto più evidente.
Una volta individuata la legge di frequenza responsabile dell’attrazione gravitazionale, è stato possibile costruire in laboratorio degli strumenti per ottenere l'antigravità all'interno di un'area. Infatti, alterando la legge di attrazione estesa è possibile modificare il modo in cui un corpo curva lo spaziotempo e, quindi, la forza dell’attrazione gravitazionale. Aumentando il valore, si aumenta la curvatura.
Agendo su un corpo e alterando il valore della legge su tutti i suoi versini, è possibile modificare radicalmente l’attrazione gravitazionale, visto che la curvatura è esponenziale. L’effetto è tanto maggiore quanta più materia possiede il corpo, proprio perché possiede un numero più alto di versini. Per contro, agire su numerosi versini richiede un costo in termini di energia.
Persino alterare la legge per un solo versino richiede un grande apporto di energia. Come per ogni legge, i versini vicini altereranno a cascata il valore di conseguenza; tuttavia a mano a mano che ci si allontana dal versino iniziale, il valore degli altri versini sarà cambiato di una quantità sempre minore. Quindi, per alterare la gravità di un corpo con un’alta quantità di materia (dotato di un alto numero di versini) si richiede di cambiare di molto il valore del primo versino, in modo che la propagazione sia rilevante anche per i versini più esterni, e pertanto il processo può richiedere apporti di energia proibitivi.
La legge tende a ritornare al valore iniziale una nuova alterata e tende a farlo in modo rapido, coinvolgendo anche i versini attorno: per mantenere attiva la modifica, occorre un continuo apporto di energia.
Da notare che l’alterazione dell’attrazione gravitazionale non altera la massa o la materia del corpo, ma soltanto il modo che ha la materia del corpo stesso di rapportarsi con lo spaziotempo. Per la precisione, soltanto lo spaziotempo attorno ai versini modificati viene incurvato diversamente e questa curvatura si disperde rapidamente nei versini circostanti (a meno che non sia immessa una grande quantità di energia).
Gli strumenti antigravitazionali, come la pavimentazione gravitazionale, funzionano quasi sempre allo stesso modo: puntano un versino, gli apportano la quantità di energia voluta e alterano il valore della legge di attrazione estesa. A questo punto, l’alterazione si diffonderà in tutti i versini del corpo, con un valore sempre più debole a mano a mano che ci si allontana dal versino puntato.
In genere si tende a modificare la legge del versino più interno a un corpo, in modo che si propaghi in modo uniforme in ogni direzione del corpo. Corpi più massicci, cioè dotati di una quantità di versini più alta, richiedono apporti di energia molto più elevati affinché i margini esterni siano modificati di un valore apprezzabile.
I primi campi gravitazionali sono stati generati all'interno di astronavi spaziali. Il versino puntato dagli strumenti di solito si trova nel punto più centrale, a meno che non si decida di dedicare determinate aree (ad esempio, il retro dell’astronave) per esperimenti a gravità ridotta o a gravità zero. In seguito si è giunti alla creazione del primo motore gravitazionale, basato sull’alterazione della stessa legge.
In anni più avanzati dell'Epoca della Tecnologia, i gusci planetari sono stati dotati di strumentazioni analoghe, capaci di alterare la legge nel versino presente nel nucleo del pianeta o della colonia.
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