Giustizia è una delle entità del Tempo dei Sogni. In genere è considerata di sesso maschile.
Giustizia è l'elemento equilibratore nella terra del sud, dove idealmente le entità abitano ognuna in un proprio regno. I regnanti possono scegliere come meglio agire, ma allo stesso tempo sono soggetti alle severe e incorruttibili leggi stabilite da Giustizia. La pena per l'infrazione di queste regole è spesso terrificante.
Profondamente legato alle leggi che lui stesso ha emanato, Giustizia non decreta mai una condanna se prima non ha sentito le parti in gioco. La sua decisione, comunque, è sempre definitiva e non ammette mezze misure.
Il suo aspetto riflette la personalità duale di "giusto e sbagliato", senza sfumature: veste di due colori, chiaro e scuro, ha occhi di colori opposti e ha un atteggiamento distaccato e freddo.
Tutto di lui, anche il suo regno e il palazzo, riflette questa dualità. Nella sua stanza privata possiede una bilancia d'oro. Quando agli occhi di Giustizia esiste un equilibrio, i bracci sono allo stesso livello. Se un braccio pende più dell'altro, significa che qualcosa turba il suo stato d'animo.
In quest'ultimo caso, Giustizia può diventare imprevedibile nelle azioni e nel modo di parlare, a volte persino illogico, fino a sfiorare i limiti della pazzia nei casi più gravi. Quando questo succede, le sue azioni si rivolgono alla vendetta (chiamando in causa la sua nemesi, alla quale è evidentemente legato da un cerchio di odio e di necessità).
Si trattava di un uomo dall'espressione impassibile, fredda e distaccata. Il suo aspetto era piuttosto bizzarro: aveva capelli scuri con ciocche bionde ed era vestito per metà di bianco e per metà di nero. Anche i suoi occhi sembravano lottare con due personalità diverse: l'iride azzurra aveva la pupilla ridotta a una punta di spillo, mentre l'iride marrone dell'altro occhio aveva la pupilla dilatata al massimo.
[...] Lui era sempre stato imparziale, non poteva disapprovare o approvare una situazione se prima non l'aveva osservata da ogni punto di vista.
[...] Nessuno poteva sfuggire all'implacabile verdetto del "giudice" quando era pronunciato: le sue catene si animavano come artigli, l'aria si appesantiva e impediva di respirare, le gambe tremavano e cedevano alla stregua di legnetti spezzati da una scure.
Descrizione tratta da All'Inizio del Tempo
Nella sua Forma originale i popoli si riferiscono a questa entità usando dei nomi che sono l'anagramma della sua natura. Generalmente, comunque, mantiene il suo nome originale di «Giustizia» (tradotto nella lingua del popolo che la descrive).
Nelle Forme che lo rappresentano, Giustizia è conosciuto come «il Giudice».
Giustizia abita nella terra del sud del Wyrd.
La sua nemesi è Vendetta.
I significati nascosti nei miti che accompagnano Giustizia sono stati oggetto di lunghe discussioni. I creatori sembrano da una parte elogiare l'idea di una legge universale incorruttibile, dall'altra sembrano condannare il fatto di non potersi sottrarre ai suoi dettami, che di fatto rappresentano una "catena" impossibile da spezzare e che limita la libertà di un soggetto a favore di un altro.
Una stanza del palazzo di Giustizia, per esempio, è descritta da un lato come un intrico di oggetti incatenati tra loro (metafora delle leggi della giustizia, che non lasciano spiragli aperti), in una zona buia; e dall'altro lato come un insieme di specchi che spargono una luce intensa, senza catene di sorta (forse metafora del fatto che anche l'individuo singolo si impone delle proprie leggi).