La Guerra Savariana è una guerra avvenuta tra il 2 marzo 4:14722 (4722 d.C.) e il 23 marzo 4:14722 (4722 d.C.) nel sistema Solare, combattuta tra i solariani e i savariani.
Il conflitto ha provocato danni ingenti alle flotte delle colonie e numerose vittime militari, oltre a intaccare alcune colonie che i savariani hanno scelto come bersaglio secondario per raggiungere lo scopo, cioè la conquista di Nuova Alba, il primo pianeta artificiale costruito dalla specie umana. Le conseguenze sono andate a ripercuotersi su buona parte delle colonie, perché l'intera galassia ha partecipato alla difesa. La breve guerra si è conclusa con la quasi totale distruzione dei savariani e la fuga dei loro sopravvissuti dal sistema Solare.
I savariani che partecipano alla guerra fanno parte di una flotta finita alla deriva nello spazio e arrivata nel sistema Solare in un momento imprecisato, mentre cercava un modo per tornare al proprio pianeta natale. Da allora rimasero nascosti, in attesa di uno sviluppo utile, ma nel 4:14679 (4679 d.C.) alcuni esploratori provenienti da Caronte si avvicinano alla flotta, rischiando di farli scoprire. I savariani decidono di abbandonare il nascondiglio e di ucciderli. Questo evento rappresenta a tutti gli effetti il primo incontro tra savariani e solariani, sebbene ufficialmente la scomparsa degli esploratori resterà un mistero.
Conrad Giustan-kara nota però alcune anomalie poco chiare e decide di indagare per conto proprio, mantenendo il riserbo verso l'esterno per potersi avvantaggiare delle eventuali scoperte. Dopo tre anni, nel 4:14682 (4682 d.C.), le sue ricerche hanno successo e Conrad incontra per la prima volta un esponente savariano. Scopre così che i savariani progettano di conquistare Nuova Alba, con la speranza di usare l'energia prodotta dal suo nucleo (che si rigenera) per tentare un ritorno a casa.
Le proteste di Conrad non servono a nulla e, quindi, il terrestre decide di assecondarli ed elabora una strategia per aiutare i savariani a raggiungere l'obiettivo, cioè la cattura di Nuova Alba, provocando meno vittime possibili. La strategia prevede di spingere le colonie ad attaccarsi tra loro, indebolendosi; una volta logorate, i savariani potranno sferrare un attacco improvviso e sperare di impadronirsi del pianeta. I savariani accettano il suo aiuto, ma per precauzione lo tengono prigioniero nello spazio, quindi Conrad è costretto ad agire per vie traverse, appoggiandosi alla colonia di Venere.
Quarant'anni più tardi, il suo piano ha successo e alcune colonie si coalizzano contro Gea, innescando quella che è conosciuta come Prima Guerra Solariana. Il conflitto dura per circa un mese, provocando solo distruzioni materiali nelle due fazioni e poche vittime, ma a un certo punto rischia di trasformarsi in un atto sanguinoso. La situazione degenera quando la Nuova Coalizione schiera l'intera flotta attorno a Gea, preparandosi a un attacco massiccio. La devastazione è evitata per un soffio grazie alle informazioni raccolte dall'Occhio Spento, un'organizzazione illegale che sin dall'inizio ha cercato indizi sulla verità dei fatti e che adesso pubblica ai governi riuniti. L'intera guerra risulta essere una macchinazione di Venere e di Conrad, mentre Gea è coinvolta solo marginalmente a causa di alcuni suoi politici corrotti.
Ma dalle informazioni dell'Occhio Spento risulta anche chiaro che il reale nemico è un popolo sconosciuto proveniente da una lontana galassia, i savariani, i quali hanno aspettato con pazienza che le colonie s'indebolissero per sferrare un attacco e conquistare Nuova Alba. Le colonie, quindi, smettono le ostilità tra loro e si alleano in vista dell'arrivo del nemico.
Nei decenni precedenti alla Prima Guerra Solariana, i savariani si tengono nascosti nello spazio, riparati per gran parte del tempo dietro agli Specchi di Luce, una loro tecnologia che (tra le altre cose) è in grado di deviare le onde elettromagnetiche e di assorbire le emissioni di energia, rendendoli di fatto invisibili. Tuttavia, seguendo le istruzioni di Conrad, contribuiscono in modo indiretto a creare il disordine e in alcuni casi escono allo scoperto per attaccare certi punti nevralgici che potrebbero rappresentare un problema nel giorno in cui decideranno di attaccare.
Il loro primo ruolo importante è di aiutare Conrad a creare armi e tecnologie aliene da consegnare ai terroristi terrestri. Infatti, nel corso degli attacchi terroristici fanno la comparsa alcuni fucili incomprensibili composti di materia viva, che sono una rozza versione delle armi che i savariani usano di solito nel loro mondo. Inoltre, grazie a loro Conrad riesce a sviluppare la terza versione dell'Akka, un potente strumento capace di modificare le emozioni e che rappresenterà il mezzo principale per arrivare allo scoppio della guerra.
Infine, il 21 maggio 4:14721 (4721 d.C.) i savariani eseguono il loro primo attacco organizzato, scagliando una folta schiera di asteroidi contro Issione, il principale avamposto militare e scientifico di Gea. In un secondo momento inviano alcune navi per aprire una breccia nei gusci planetari della colonia e per distruggere diverse aree critiche. A questo punto della storia i savariani non escono ancora allo scoperto, anzi cercano di nascondere il più possibile il loro potenziale e inviano soltanto il numero minimo di navi che serve per portare fino in fondo il compito; alla fine dell'attacco, le navi dei savariani rimaste alla deriva si disintegrano per non lasciare una traccia da seguire o da studiare.
L'attacco provoca danni ingenti e numerose vittime, ma soprattutto lascia Issione indebolito tanto nella flotta quanto negli armamenti militari. Poiché a questo punto le colonie sono già in un clima di diffidenza tra loro, Gea decide d'insabbiare l'evento invece di avvertire la galassia intera dello strano attacco subito. Questa omissione d'informazioni giocherà a favore dei savariani, perché nessuno si preoccuperà d'indagare sull'accaduto, a eccezione dell'Occhio Spento (che è un'organizzazione apolitica, sopra le parti).
Le informazioni raccolte dall'Occhio Spento sono l'unica ragione per cui la Prima Guerra Solariana si è interrotta prima di raggiungere un livello critico. Tuttavia, le battaglie ripetute tra le colonie hanno più che dimezzato le flotte schierate in campo e hanno ridotto il potenziale difensivo. I savariani contavano proprio su un loro indebolimento, sebbene avessero sperato che le colonie si sarebbero attaccate anche sul loro stesso suolo.
Due mesi dopo, i savariani danno inizio ufficialmente alla Guerra Savariana, attaccando le colonie secondo una schema organizzato. Una parte della flotta assalta Marte, mentre un altro piccolo schieramente si concentra su Callisto. Entrambi i gruppi sono chiaramente troppo piccoli per rappresentare una vera offensiva, ma hanno lo scopo di tenere occupata una buona parte delle navi coloniali. Il reale attacco avviene poco dopo su un settore di Nuova Alba. Le colonie riescono a respingere l'assalto e a ricacciare i savariani, ma a un prezzo molto alto: perdono un ventesimo delle navi e migliaia di soldati, mentre il nemico ha ancora metà della propria flotta da schierare.
Vista la batosta ricevuta, le colonie tentano la via diplomatica. I savariani accettano un incontro a distanza di due settimane, ma non cedono di un passo sulle loro intenzioni. Infatti, la conquista di Nuova Alba è per loro vitale per tentare un ritorno a casa, mentre dall'altra parte le colonie non intendono cedere il primo pianeta artificiale della storia. I motivi non sono soltanto storici, ma anche economici e politici: Nuova Alba è un esempio di progresso senza precedenti e un simbolo di unione di una galassia che si sta sempre di più frammentando a causa dei dissensi tra i governi.
Il 23 marzo 4:14722 (4722 d.C.) i savariani riprendono le ostilità, mettendo in campo l'intero arsenale che si erano trattenuti di usare durante il primo attacco. La sorte sembra giocare sin da subito a loro favore e numerose navi sono annientate già nei primi minuti, mentre le colonie faticano a trovare una breccia nelle difese del nemico e a bersagliare direttamente la flotta.
I savariani riescono ad avanzare lentamente fino a raggiugnere lo spazio di Nuova Alba. Qua schierano l'intera flotta a semicerchio per creare una barriera di fuoco impenetrabile, mentre dodici navi si ancorano al pianeta e cominciano a risucchiare l'energia del suo nucleo. Sebbene il loro comportamento sia in parte incomprensbile, per i comandanti delle colonie è chiaro che si sta raggiungendo l'atto finale e che i savariani sono sul punto di conquistare il pianeta artificiale, preparandosi a trasferirsi assieme a quest'ultimo in una posizione sconosciuta dell'Universo. Una volta finito il processo, ritrovarli sarà impossibile.
I comandanti coloniali pianificano quindi un attacco disperato. Sacrificando numerose navi minori, riescono a far penetrare le navi più imponenti all'interno del semicerchio difensivo, che iniziano subito a bombardare le dodici navi ancorate a Nuova Alba. I savariani tentano inutilmente di resistere e sono travolti dal fuoco, finendo per essere annientati. Soltanto cinque di loro riusciranno a fuggire e a mettersi in salvo, ma è evidente che non hanno la forza per tentare un terzo assalto al pianeta. La Guerra Savariana, dunque, ha finalmente termine.
La Guerra Savariana è stata un disastro dal punto di vista economico e ha costretto le colonie a ricostruire gran parte delle flotte e degli armamenti. Nuova Alba ha subito dei danni secondari, ma tutte le difese create nei secoli sono state smantellate e dovranno essere ripristinate.
Dal punto di vista politico, invece, per le colonie si è trattato di un evento proficuo. La Prima Guerra Solariana aveva gettato un clima di scontenti e di forti diffidenze tra le colonie, che impiegheranno decenni per ridursi (senza mai sparire del tutto). Il fatto di essersi schierate su un unico fronte contro un nemico comune, tra l'altro proveniente da una galassia lontana, ha legato le colonie verso uno stesso obiettivo e ha fatto comprendere loro come molti dei diverbi non fossero poi tanto importanti.
Per quanto riguarda i savariani, la guerra ha coinvolto soltanto la flotta finita alla deriva nel sistema Solare, per cui non è andata a intaccare i popoli del sistema Taugico, che anzi sono del tutto ignari dell'accaduto.