L'ichor è l'energia che nasce da Lichorya, che è il punto di origine di ogni elemento esistente. L'ichor è alla base di qualsiasi elemento esistente, materiale e immateriale, e permette a Lichorya di agire per mantenere l'equilibrio cosmico.
Le particelle, le energie e le materie esistenti hanno tutte l'ichor come base fondamentale. Questo significa che anche gli organismi complessi, come gli esseri umani, alla base di tutto sono composti di ichor.
L'ichor è l'energia attraverso la quale Lichorya esegue delle Azioni cosmiche e invia dei comandi (inconsapevoli) alle coscienze. In altre parole, attraverso l'ichor può modificare il Wyrd (il destino, che è predisposto da Lichorya stesso).
Per informazioni su come funziona l'equilibio cosmico e la coscienza sincronica, vedi la pagina cosmologia, scienza e magia.
Durante l'Epoca della Tecnologia, nella Quarta Era, l'ichor è conosciuto con il nome scientifico di «energia di legame sub-quarkico», comunemente chiamato energia zero. Gli scienziati riconoscono la particolarità della sostanza e imparano in parte a manipolarla, dando un'importante spinta al progresso, ma la loro conoscenza al riguardo resterà sempre parziale.
L'ichor è una sostanza atipica, che si lega agli elementi e li modifica dall'interno in modo irrecuperabile. Gli effetti non sono mai prevedibili e possono variare anche all'interno di due elementi con caratteristiche simili tra loro.
Un modo non accademico per definire il comportamento dell’ichor è che questa sostanza segue «le leggi e le non leggi». In termini più precisi, poiché l’ichor è il componente base di qualsiasi elemento esistente nei vari universi, le sue proprietà variano a seconda dell’universo con cui interagisce.
Questo significa che non è possibile dare un’interpretazione delle leggi che regolano l’ichor valide per tutti gli universi. L’ichor potrebbe comportarsi in un certo modo in un universo e, se sottoposto alle stesse condizioni, seguire una legge completamente diversa in un altro universo.
All’interno di un universo, in determinate condizioni l’ichor presenta delle proprietà precise e immutabili, che possono essere misurate e catalogate.
L’ichor assume proprietà sempre più stabili e definibili a mano a mano che la sua struttura diventa più solida. Questo significa che in forma di energia pura il suo comportamento è in gran parte dei casi incomprensibile, mentre nella sua forma di materia degenere (cioè di materia con densità estremamente elevata) è possibile stabilire in modo preciso buona parte delle leggi che lo regolano.
L'ichor mette in comunicazione Lichorya con ogni elemento. La conseguenza è che l'ichor può accedere a qualunque legge di azione permessa dal creato, comprese quelle leggi fisiche che non sono disponibili nel pianeta su cui si trova. Se per esempio le leggi del pianeta prevedono che l'acqua si trasformi in ghiaccio attorno ai 0 °C, l'ichor potrebbe permettere la stessa trasformazione con temperature di 10 °C o 100 °C.
Detto in altri termini, l'ichor permette l'accesso alla magia. Per definizione, infatti, la magia permette il verificarsi di eventi che non sono previsti dalle normali leggi fisiche di un pianeta. In genere l'accesso alla magia non avviene interagendo direttamente con l'ichor allo stato puro, ma con una sua forma più sporca chiamata Illidia, un luogo astratto che può interagire con gli universi e la materia permettendo appunto di accedere alla magia.
Imparare a manipolare l'ichor significa capire il funzionamento dell'esistenza e, in linea teorica, essere in grado di modificare la realtà a proprio piacimento.
Nella sua forma più pura, l'ichor non dovrebbe essere nemmeno definito come «energia», visto che ogni fonte di energia è composta da esso. Quando è in questo stato, è qualcosa di intoccabile, inavvertibile, onnipresente.
L'unico modo perché l'ichor cambi di forma spontaneamente e si concretizzi in uno stato più solido è che una o più coscienze siano presenti. Se una coscienza interagisce in qualche modo (percepisce, osserva, si muove) l'ichor esce subito dalla sua forma più pura e cambia di stato diventando sempre più concreto e solido: si trasforma in energia, gas, liquido e materia. Allo stesso modo, non appena ogni coscienza svanisce, la materia collassa (svanisce) e ritorna a essere ichor puro. Se non esiste almeno una coscienza adatta a interagire, ogni materia esistente scompare per diventare ichor allo stato puro. L'ichor comunque possiede una memoria e, al ricomparire di una coscienza, può ricreare la precedente realtà (anche se nessuno può sapere se corrisponda davvero alla realtà precedente). In pratica, mantiene uno stato indefinito fino a quando non incontra una coscienza.
Come abbiamo visto sopra, nella sua forma più pura di energia, l’ichor possiede una combinazione di leggi imprevedibili, non catalogabili in una struttura. Non è possibile compiere misurazioni sulla sua natura, per esempio non è possibile definire in modo univoco la sua temperatura, perché alla successiva misurazione alle stesse condizioni potrebbe variare.
In questa forma base, l'ichor non è nemmeno rilevabile in modo diretto con uno strumento, ma sapendo che è presente ovunque è possibile tentare di confinarlo in un suo stato più "solido" (vedi sotto per quanto riguarda il cambio di stato). Tuttavia è un'operazione fatta per tentativi. Anche se con la giusta strumentazione è possibile scomporre l'energia fino a farla diventare ichor puro, in questo stato risulta molto instabile: ecco perché la sua conservazione è sempre difficile.
Un sistema per conservare l'ichor puro è racchiuderlo in una scatola di ichor un po' più solida, la quale sarà racchiusa da una scatola di ichor ancora più solida; e così via, fino ad arrivare a una scatola di ichor abbastanza solido che possa interagire con la materia ordinaria senza che collassi. Questo sistema di scatole contenute l'una nell'altra è alla base del funzionamento dei generatori zero, usati nella Quarta Era per conservare l'ichor puro.
In certe condizioni, l'ichor puro ha la tendenza a raggiungere uno stato più solido. In pratica si trasforma progressivamente in energia, gas, liquido e materia. Durante la Quarta Era avanzata, quando raggiunge lo stato di materia viene chiamato «materia zero».
Il concetto di "solido" deve essere interpretato; un sinonimo adatto per definirlo potrebbe essere "più stabile". Lo stato solido dell’ichor non corrisponde alla materia ordinaria che conosciamo. Infatti, l’ichor solido non è formato dalle particelle ordinarie (quark, elettroni, neutrini, ecc.): si tratta di un tipo di materia atipico, con proprietà atipiche. Per esempio, un ichor solido molto denso potrebbe avere comunque una struttura che gli permette di muoversi come se fosse un fluido. L'ichor infatti deve essere visto in modo del tutto separato dalla materia ordinaria, in qualsiasi forma si trovi.
L’ichor è particolarmente stabile quando si trova in forma solida e la sua stabilità si accresce a mano a mano che la struttura diventa più solida. In forma solida, quindi, è possibile definire e catalogare gran parte delle leggi che lo regolano. Proprio perché è stabile, è possibile prendere un ichor solido e farlo interagire con la materia ordinaria, per esempio metterlo dentro una scatola di ferro, senza portarlo a collassare nei suoi stati meno solidi.
Quando l'ichor non è sufficientemente solido, quindi stabile, è possibile che a un certo punto collassi in stati diversi senza preavviso. In tal caso le conseguenze sono imprevedibili e dipendono dallo stato in cui l’ichor è collassato.
Quando un ichor solido collassa, di solito si trasforma subito in ichor di energia pura. Poiché è avvenuto il collasso, significa che si sono verificate delle variazioni ambientali massicce, che potrebbero essere ancora presenti: in tal caso l’ichor riprende immediatamente il ciclo di trasformazioni e potrebbe cambiare continuamente di stato o aggregarsi a formare versini, atomi e nuova materia ordinaria. Sebbene la probabilità sia bassa, questi collassi potrebbero dare origine a reazioni nucleari o a esplosioni di energia ancora peggiori.
A seconda delle condizioni a cui è sottoposto, l’ichor è in grado di passare attraverso tutti i vari stati dell’energia e della materia, conosciuti e non conosciuti. I cambiamenti di stato avvengono quando le condizioni ambientali in cui l'ichor si trova variano. Più l’ichor si trova in uno stato vicino alla solidità, meno è sensibile alle variazioni ambientali: ovvero in forma di pura energia tende a cambiare davanti alla più piccola variazione ambientale, mentre quando è in forma solida sono necessarie variazioni maggiori per portarlo al cambiamento.
Detto in altri termini, le proprietà dell’ichor sono più stabili quando è in forma solida, mentre sono estremamente imprevedibili quando è in forma di energia pura.
I vari stati dell'ichor non devono essere paragonati agli stessi stati della materia ordinaria. L’ichor solido non corrisponde alla materia solida che conosciamo, anche se a prima vista appare simile; presenta infatti delle proprietà impossibili alla materia comune. Per questo, quando ci si riferisce all'ichor, si parla di «stati illusori».
Per variazioni ambientali che inducono il passaggio di stato dell’ichor si intende un qualsiasi tipo di cambiamento fisico circostante. Potrebbe essere la minima variazione di temperatura, oppure una deformazione spazio-temporale, o ancora la collisione con una particella ordinaria.
L'ichor ha un comportamento anomalo quando si trova a interagire con la materia e l’energia ordinarie. Per esempio, secondo il suo modo di comportarsi, se l’ichor si trovasse nell’atmosfera terrestre dovrebbe continua a cambiare di stato, perché le condizioni ambientali continuano a variare (si pensi, per esempio, alle particelle di gas che vanno a impattare contro l’ichor). Tuttavia, questo non succede.
Quando le variazioni ambientali sono molto numerose, l’ichor modifica spontaneamente la sua struttura per creare i versini, le particelle ultime della materia ordinaria che conosciamo. A loro volta, i versini si uniscono spontaneamente tra loro per creare particelle superiori, come i quark o i fotoni.
Riassumendo, se i cambiamenti ambientali sono molteplici in un breve lasso di tempo, l’ichor è portato a bloccare il suo ciclo continuo di cambiamenti di stato e a creare i versini; a questo punto si rientra nella fisica descrivibile e, a cascata, questo processo può portare a creare le particelle ordinarie che conosciamo.
Questo comportamento anomalo dell’ichor è una fortuna, perché è grazie a esso se esistono le materie e le energie ordinarie.
Nella sua forma di energia pura, basta un minimo cambiamento ambientale e l’ichor modifica immediatamente il suo stato. Nella sua forma più solida devono invece sopraggiungere delle alterazioni massicce per portarlo a cambiare di stato.
Lo stato che assume è imprevedibile: potrebbe diventare improvvisamente solido come rimanere in forma di energia (identica o di diversa densità). A ogni variazione ambientale, l’ichor esegue miliardi di trasformazioni di stato al secondo, per un periodo non superiore al nanosecondo (un miliardesimo di secondo). Alla fine di questo ciclo, ritorna sempre nella forma di energia pura: a questo punto rimane nello stato di energia pura, fino a quando delle nuove alterazioni ambientali non lo portano a ripetere il ciclo di trasformazioni.
Questo ciclo di trasformazioni cesserà soltanto in due occasioni:
La frequenza è un concetto complesso, perché "stampa" nel versino delle leggi specifiche da seguire che sono suscettibili di cambiamento in base all’ambiente circostante. Le leggi "stampate" compongono una sorta di DNA del versino e sono molto numerose, dovendosi adattare a numerose condizioni ambientali possibili. In base alla frequenza, i versini sono portati ad aggregarsi per formare delle particelle specifiche e quindi degli atomi specifici. A partire dai versini creati, si determina il comportamento di tutta la materia superiore.
Quando si parla di «imporre una frequenza», in realtà si intende di modificare una delle leggi che compongono la frequenza (più propriamente si dovrebbe parlare dunque di legge di frequenza).
Alcuni esempi di come agiscono le leggi di frequenza:
All’interno della frequenza sono quasi sempre presenti almeno due coppie per ogni legge. In una si definisce la legge e nell’altra il suo opposto. Se per esempio una legge prevede che il versino si aggreghi per formare un elettrone, ci sarà una legge esattamente identica che specificherà di non formare l’elettrone. Se poi il versino nei fatti formerà davvero l’elettrone, significa che la prima legge aveva un valore più alto della sua antilegge.
Da notare che ogni legge possiede un valore intrinseco, che potrà al massimo scendere vicino allo zero ma senza mai raggiungerlo.
La modifica di una legge di frequenza può essere eseguita soltanto manipolando l’ichor nella forma di energia pura e spingendo il versino ad aggiungere valore a una delle leggi. Quando la legge avrà superato il valore della sua antilegge, avrà la priorità e il versino prenderà il nuovo comportamento.
La modifica alla legge di un versino va a copiarsi in tutti i versini a cui questo è legato. Più il legame è forte e stabile, più il valore dei versini si modifica allo stesso modo del primo versino. Se il legame è debole, il valore degli altri versini sarà modificato di poco.
Ecco perché in corpi più solidi, dove il legame tra versini è maggiore, la modifica della legge a un versino si ripercuote molto bene in tutti i versini del corpo, di una quantità quasi identica - che diminuisce progressivamente con l’allontanamento dal versino di partenza. Da notare che per "allontanamento" non si intende una distanza spaziale, bensì lo strato di versini in mezzo che fanno da ponte.
Gran parte delle leggi tende a ripristinare il valore naturale dopo la modifica, per cui occorre continuare a introdurre energia per mantenere la modifica attiva. Alcune leggi fanno eccezione.
I comportamenti dell'ichor descritti in questa sezione sono validi per l'Universo Specchio, mentre potrebbero non esserlo per altri universi.
Se è in forma di solido ad altissima densità, le variazioni ambientali che portano l'ichor al ciclo di trasformazioni devono essere massicce; quindi un oggetto fatto di ichor solido è stabile. Questo permette a una società evoluta di creare delle tecnologie più piccole dell’atomo (pico e fetmotecnologie), composte solo da ichor solido, che non collasserà al contatto con la materia ordinaria.
Se ben costruite, il rischio di collasso per queste tecnologie è minimo, anche se non assente del tutto.
Rendere l’ichor nello stato solido voluto non è semplice. L’unico modo per farlo, è agire casualmente durante il nanosecondo in cui continua a cambiare stato. Se in questo nanosecondo si alterano le condizioni ambientali molteplici volte in breve tempo, l’ichor resta nella forma presente in quel momento.
Di conseguenza, la trasformazione in forma solida è più un fatto di tentativi che di probabilità: intervenendo casualmente si può sperare di "catturare" un ichor in stato solido.
Come si è visto sopra, l'unico sistema per conservare l'ichor in forma di energia pura è di racchiuderlo in scatole di ichor sempre più solido, fino alla scatola più esterna che sarà abbastanza solida da poter interagire con la materia ordinaria senza arrivare a collassare.
Per informazioni più dettagliate, vedi il generatore zero, una tecnologia della Quarta Era avanzata il cui scopo è proprio di conservare l'ichor puro per poterlo sfruttare.
Trattandosi di una sostanza instabile, quando l'ichor (puro o con una forma a bassa densità) interagisce con altre sostanze o con dei materiali, le conseguenze sono imprevedibili. In gran parte dei casi si limita a un cambio di stato, ma spesso va anche a intaccare la materia ordinaria con cui sta interagendo, modificandola senza uno schema preciso. Più l'ichor si trova vicino allo sua purezza, più è facile che la materia ordinaria sia modificata.
In alcuni periodi storici, sul pianeta Gea si sono create delle pozze dove l'ichor instabile fuoriusciva. In casi come questi sono nati dei nuovi metalli e minerali, con caratteristiche sconosciute.
L'ichor può essere usato in laboratorio per alterare i materiali e i minerali già esistenti. Quasi sempre la nascita di un nuovo materiale è casuale e una volta creato sarà impossibile spingere l'ichor a realizzarlo ancora, nonostante il materiale di partenza e le condizioni siano i medesimi. Tuttavia, il nuovo materiale sarà stabile e quindi analizzabile in laboratorio, con la possibilità di poterlo replicare con i sistemi ordinari.
In natura, l'ichor puro tende a legarsi con i materiali e a modificarli dall'interno, diventando parte di essi. Ma in forma più stabile è possibile usarlo come catalizzatore, in modo da accelerare le normali reazioni chimiche; in questi casi, al termine della reazione, l'ichor non viene alterato.
Allo stesso modo, quando si richiama un incantesimo, l'ichor può fungere da reagente (consumandosi alla fine dell'incantesimo) oppure come catalizzatore magico.
Quando i versini assumono determinate frequenze, portano alla formazione di componenti atomici specifici. Ogni particella esistente nell'Universo è associata a specifiche frequenze: quindi arrivando a conoscere tutte le frequenze, è possibile manipolare l'ichor e creare una particella specifica.
Le prime manipolazioni dell’ichor si sono concentrate sulla creazione delle particelle elementari: quark, elettroni, neutrini, fotoni, gluoni e bosoni. La loro creazione richiede una conoscenza approfondita di come reagiscono i versini e di come si aggregano a formare le suddette particelle. Una volta raggiunta questa conoscenza, si è potuto disporre di un controllo parziale sulle forze fondamentali: l'interazione gravitazionale, l'interazione elettromagnetica, l'interazione nucleare debole e l'interazione nucleare forte. La conseguenza è la nascita di tecnologie prime inesistenti e l’utilizzo di una fonte di energia pulita pressoché illimitata, seppure ancora parzialmente instabile.
In tempi successivi la scienza si è dedicata a creare gli atomi che compongono l'universo, cioè si è prefissa lo scopo di creare la materia dal nulla e, con essa, qualsiasi elemento esistente. Nell'Epoca della Tecnologia questo scopo è stato soltanto sfiorato e ha raggiunto l'apice grazie alle conoscenze dell'Onnimente, che tuttavia rimase lo stesso incompleto.
I primi atomi a essere stati creati sono quelli con numero atomico più basso nella tavola periodica degli elementi. Tra questi ricadono l’idrogeno, l’elio, il carbonio e l’ossigeno. A mano a mano che si sale nella tavola periodica, il processo di creazione dell'atomo voluto risulta più difficile e gli scarti che risultano dai tentativi falliti si fanno più numerosi.
La percentuale di errore nel creare uno specifico atomo varia a seconda del periodo storico e dalla conoscenza ottenuta in ambito scientifico. Anche durante l'apice scientifico dell'Epoca della Tecnologia, persino l’idrogeno è rimasto soggetto a una percentuale di fallimento media relativamente importante (attorno al 21%). Meno soggetta a fallimento è la creazione di elementi subatomici (le particelle elementari), dove nello stesso periodo storico accennato era possibile contenere l’errore attorno al 4% dei tentativi.
Inoltre, nei test per creare degli elementi mai prodotti prima, è alto il rischio di generare fenomeni fisici incontrollati con effetti disastrosi. Questo è il motivo per cui i nuovi esperimenti vengono effettuati soltanto in ambienti isolati e privi di vita, con misure di sicurezza all'avanguardia.
L'ichor viene sparso sul pianeta Gea per due volte.
La prima volta avviene nell'anno 1:3923000000 (617000000 a.C.). Gli arcansi, un popolo arrivato dallo spazio con l'idea di colonizzare il pianeta, nel loro viaggio hanno raccolto una forma di ichor vicino alla purezza e hanno imparato in parte a plasmarlo per lo scopo. Una volta tornati lo spargono su Gea, dove si lega agli elementi presenti. Nel corso di diversi milioni di anni, la vita sul pianeta si moltiplica oltre ogni aspettativa. Anche se non è certo che l'ichor abbia avuto un ruolo principale nell'esplosione della vita, è molto probabile che abbia dato un forte aiuto.
Una seconda diffusione avviene nel 4:12032 (2032 d.C.) da parte dello storico Nathan Storm, che ha ricevuto indirettamente da Lichorya l'ordine di consegnarlo agli uomini, così da diffondere la sostanza sfruttando la sete di conoscenza che è tipica della specie umana. L'obiettivo di Lichorya è di riportare Gea a uno stadio più primitivo, cioè di fare regredire il pianeta fino a raggiungere una situazione simile a com'era poco prima che le creature intelligenti facessero la loro comparsa; dal suo punto di vista, infatti, sul pianeta si sono verificati troppi eventi anomali che hanno alterato l'equilibrio cosmico, che quindi va ripristinato in modo radicale.
Il compito è portato a termine attraverso il Progetto Origin, come previsto, ma a causa di un errore di Nathan (che fraintende il suo compito) viene diffusa una forma avvelenata dell'ichor. Le conseguenze si faranno sentire a distanza di secoli e di millenni, quando su Gea si presenterà una serie di fenomeni e di esseri che non avrebbero dovuto nascere. Nella fase avanzata della Quarta Era il pianeta si ritroverà stravolto, invaso da creature magiche e da civiltà che saranno spesso un miscuglio dei popoli antichi.
Lo scopo voluto da Lichorya di riportare il pianeta alle origini, quindi, sarà raggiunto con un ritardo di diverse centinaia di migliaia di anni. L'ichor smetterà di produrre i suoi effetti attorno all'anno 6:4169509 (5670530 d.C.).
L'ichor portato da Nathan ha una struttura e delle proprietà diverse rispetto alla sostanza sparsa dagli arcansi. Invece di accelerare l'evoluzione, ha lo scopo contrario di far regredire il pianeta; ma lo fa seguendo un piano preciso. Infatti nella sua memoria ha impresso le origini di Gea e l'andamento da seguire a ritroso per riportarlo com'era, tenendo conto dei cambiamenti avvenuti nel normale corso della storia. Una volta avvelenato, però, questa memoria è stata in parte modificata e quindi si è dovuto ritardare di molto i tempi per raggiungere l'obiettivo.
Nella seconda parte dell'Epoca dell'Uomo, nella Quarta Era, la scienza arriva a comprendere le basi di funzionamento dell’ichor. Si è scoperto che i versini, ultime particelle della materia, se scomposti danno origine a ichor in forma di energia pura.
Poiché l’energia-ichor liberata dalla scomposizione di un solo versino è notevole e supera l’energia richiesta per effettuare la scomposizione stessa, scoprire il modo di immagazzinarla ha portato a un improvviso balzo in avanti in tutti i campi tecnologici, scientifici, sociali ed economici. Nella successiva Epoca della Tecnologia l'energia zero viene sfruttata in qualsiasi campo, favorendo lo sviluppo di tecnologie prima impossibile e l'uso di fonti energetiche pure e illimitate.