Lahaia Nan è la nipote del Primo Presidente di Marte.
Lahaia è un'umana nata su Marte. La sua provenienza si nota facilmente dal forte accento marziano, che non riesce a eliminare nemmeno quando parla nella diffusa lingua universale; quando conversa con gli amici, tra l'altro, tende a parlare in modo rozzo e diretto, aggiungendo termini in dorianico. Il suo dialetto natale è comunque il cannico.
Per quanto riguarda l'aspetto, è descritta da tutti come una donna di grande bellezza, dai capelli corti e biondi, la pelle ambrata e gli occhi di un verde chiarissimo. Testarda di natura, si preoccupa poco dell'etichetta e delle dicerie che si diffondono nei suoi confronti. È una cospitana convinta, quindi la sua linea tende al conservatorismo e a mantenere inalterate le condizioni politiche tra Gea e le colonie.
I corti capelli biondi cadevano come una cascata di fili spettinati, mentre teneva la testa china e cercava di decidere la prossima mossa sull'area del castellarium.
[...] Lahaia non lo guardò nemmeno: armeggiò a caso finché non incontrò un biscotto e se lo portò alla bocca, ma i suoi occhi rimasero ancorati al campo di gioco. Occhi di uno splendido verde acqua, tanto chiari che la luce artificiale del campo rispecchiava la forma delle pedine sulle iridi.
Descrizione tratta da Legge Massima
È appassionata di astronavi e conosce a memoria gran parte dei cataloghi delle navi esistenti, comprese le loro caratteristiche tecniche. La sua passione per le navi è quasi ossessiva.
L'1 gennaio 4:14721 (4721 d.C.) i militari venusiani della Red Winter imprigionarono l'intero equipaggio della Fedrago Oriente, sulla quale si trovava anche Lahaia in compagnia del suo amico Mossinov. L'obiettivo era proprio la cattura di Mossinov e l'uccisione del resto dell'equipaggio, ma dopo aver scoperto la presenza di Lahaia, i venusiana decisero di risparmiarla per non inclinare i rapporti con la colonia di Marte. Lahaia tuttavia non poteva restare in circolazione, perché aveva assistito all'intera operazione di rapimento, per cui fu venduta ai Mitiani, un'organizzazione di individui che operavano nel settore dello schiavismo. Lahaia fu costretta ad assumere alte dosi di medusa, una droga ad alta dipendenza, in modo da impedire che parlasse con qualcuno.
La sua schiavitù durò per oltre due mesi. Il 14 marzo 4:14721 (4721 d.C.), mentre si trovava prigioniera sulla stazione Red Crimson, venne avvicinata da Max Henry Stagger, che la liberò portandola sull'astronave con sé. Nei mesi seguenti fu costretta a fuggire nello spazio, inseguita da alcune navette venusiane, fino a quando non riuscì a raggiungere Gea. Lì fu accolta in un rifugio dell'Occhio Spento, gestito da Adanè Vroskia.
La terribile prigionia di Lahaia fu tenuta oscurata al pubblico fino al 6 gennaio 4:14722 (4722 d.C.). La testimonianza di Lahaia, diffusa dall'Occhio Spento nella rete, fu determinante per riportare a galla la verità e accusare Venere dei misfatti, ponendo un freno definitivo alla Prima Guerra Solariana. Tra le note presenti nella registrazione si stabiliva il coinvolgimento di Nobia Froscanna, indirettamente artefice della schiavitù di Lahaia.
Il 17 marzo 4:14722 (4722 d.C.) Lahaia accompagnò Max all'interno di un treno luce, dove intercettarono e uccisero Nobia, avvelenandola.