La Legge dell'Equilibrio sul Reato (abbreviata con Legge dell'Equilibrio) è una norma prevista dalla Legge per la Semplificazione che regolamenta le punizioni per i criminali e i trasgressori legali.
La legge nasce con la Legge per la Semplificazione e viene migliorata spesso durante l'esistenza dello statuto.
La Legge dell'Equilibrio afferma:
Il reato deve essere punito sulla base delle azioni compiute e non delle intenzioni. Se il reato viene evitato per un intervento esterno, sarà premura delle istituzioni specializzate stabilire quali azioni sarebbero state effettivamente portate a termine in caso di mancato intervento e il reo sarà punito in base a questa valutazione.
La punizione per la trasgressione alla legge deve essere soggettivamente proporzionata al danno provocato o che si sarebbe provocato in caso di mancato intervento, maggiorata di una percentuale al fine di impedire al reo il ripetersi del reato.
La legge è stata varata dopo anni di discussioni sulla psicologia umana e sulla reale colpa che ha portato l’individuo ha commettere il gesto negativo. Infatti, si è arrivati alla definitiva convinzione che non si riuscirà mai a capire se l'uomo è completamente responsabile delle azioni compiute o se il suo atto è dovuto, per esempio, a una malattia mentale, all’educazione o all’ambiente circostante. Di conseguenza, si tende a valutare la colpa sulla base degli effettivi danni provocati e non delle motivazioni che hanno portato al reato.
Le analisi e le statistiche dimostrano che l'individuo ha la naturale tendenza a ricadere vittima dei suoi errori, nonostante le correzioni ricevute. Questo porterebbe in futuro a probabili danni nei confronti di più individui, in contrasto con il principio della Legge Massima: ecco che quindi si preferisce punire il reo per i danni apportati più che sulla base delle sue intenzioni, costringendolo con il ricordo del "disagio" a evitare lo stesso errore in futuro (voluto o non voluto). Inoltre, una pena esemplare porta gli altri individui della società a cercare di evitare lo stesso errore.
La Legge dell'Equilibrio è tra le regole più dibattute e incontra delle violente opposizioni, sia tra il popolo che tra gli esperti.
Il termine «soggettivamente» scritto nella legge indica che il reo deve ricevere una sensazione di disagio pari al disagio provocato nei confronti di chi è andato a danneggiare. In passato gli strumenti di rilevazione mentale e corporale hanno permesso di creare la Scala Heikra, che stabilisce dei valori numerici precisi sulla quantità di disagio fisico e mentale subito. In base al reato commesso si dovrà stabilire il livello sulla Scala Heikra (calcolato sulla vittima che ha subito il maggior disagio tra quelle prese in causa dal reato); il valore calcolato sarà aumentato del 5% e il risultato sarà il livello di disagio complessivo che il reo sarà costretto a subire.
Da notare che la Scala Heikra è flessibile, anche perché il disagio provocato da una stessa azione varia da individuo a individuo. Il reo non riceve la stessa punizione che ha inferto alle vittime. Riceve un "livello di disagio" equiparabile (e maggiorato), che sarà valido per lui soltanto. Per esempio, se la vittima è stata derubata, un reo ricco non sarà derubato, perché non sarebbe per lui una punizione adeguata: riceve invece una punizione che gli assicura un disagio identico alla vittima, per esempio l'obbligo di sprecare gran parte del tempo giornaliero in opere a cui non è interessato.
Quando il disagio provocato supera un certo livello sulla Scala Heikra, cioè i danni provocati sono molto elevati, e non è possibile trovare punizioni adeguate per raggiungere lo stesso livello sulla scala, si stabiliranno punizioni che vanno a ripercuotersi per gran parte o tutta la vita del soggetto. In particolare si evidenziano i seguenti casi:
Dopo aver stabilito il livello di disagio, segue il Ricondizionamento Correttivo (o pena correttiva): il corpo del condannato è addormentato, mentre la mente viene collegata a un ambiente virtuale dove il tempo scorre rapidissimo, come se fosse in un sogno. In questo ambiente virtuale il condannato subisce la pena prevista e, inoltre, deve seguire un ricondizionamento mentale obbligatorio per cambiare il suo comportamento e impedire che ripeta il crimine. Il Ricondizionamento Correttivo dura in genere pochi giorni, anche se per la mente del condannato possono trascorrere mesi o anni. Se il cervello del condannato dimostra una resistenza a cambiare il comportamento, è prevista una modifica fisica alla biochimica o all’attività dei neuroni del soggetto; in questo caso, di fatto, il soggetto cambia personalità.
Dopo il Ricondizionamento Correttivo, il soggetto cambia in ogni caso il suo comportamento per il semplice fatto che ha trascorso virtualmente anni della sua vita in pochi giorni. Nonostante il cambiamento improvviso, l’Oracolo non ha difficoltà a riconoscere l’identità del condannato in rete, perché è esso stesso a effettuare il Ricondizionamento Correttivo e segue quindi la modifica del soggetto passo per passo.