I marziani sono gli abitanti della colonia di Marte. Si tratta di una popolazione omogenea dal punto di vista economico e politico, mentre il sangue etnico dipende dai componenti che hanno emigrato da Gea nel corso dei secoli.
In linea di massima hanno un aspetto molto simile ai terrestri. Le differenze sono spesso accennate, portate avanti dai geni dei primi coloni, e potrebbero anche non presentarsi in certe aree dove le immigrazioni sono state più accentuate nei secoli.
I maschi sviluppano in media un livello di testosterone più alto rispetto ai terrestri: questo li rende leggermente più aggressivi e meno inclini alla pazienza, oltre a conferire loro un atteggiamento più autoritario. Inoltre sviluppano in media una peluria più folta rispetto ai terrestri. Le femmine tendono ad avere lineamenti più levigati e occhi più chiari rispetto alla media delle donne terrestri.
L'allontanamento dai terrestri ha portato i coloni a sviluppare delle caratteristiche peculiari nel comportamento e nei rapporti sociali. Ecco alcuni tipici esempi:
Il dorianico è il linguaggio ufficiale dei marziani, al quale si accompagna la lingua universale prevista dalla Legge per la Semplificazione, lo statuto comune a tutte le colonie. Esistono inoltre numerosi dialetti distinti in base alle zone, tra i quali è compreso il cannico.
In memoria del colore rosso che un tempo ricopriva la superficie di Marte, gli abitanti sono chiamati ancora «rossi» dai terrestri, nonostante il pianeta sia ormai verde da secoli.
I marziani sono un popolo dalle ideologie divise. Si contano vari gruppi chiamati «famiglie», che in pratica sono caste ideologiche politiche. Le famiglie non hanno una valenza legale e sono spesso in contrasto tra loro. Le maggiori sono tre:
Le religioni più diffuse sono il versianesimo e il cattolicesimo. Quest'ultimo però è andato progressivamente scomparendo, fino a comprendere poche migliaia di coloni.
Dalla prima colonizzazione di Marte, e per quasi due millenni, i calendari ufficiali in uso sono due: il calendario marziano e il calendario gregoriano. Il primo si riferisce al normale tempo di rivoluzione di Marte attorno al Sole, mentre il secondo è lo standard usato da tutte le colonie per uniformare il loro tempo. In seguito, la Legge per la Semplificazione ha reso obbligatorio l'introduzione del calendario universale, che comunque non differisce molto dal normale calendario gregoriano. Anche dopo l'introduzione del calendario universale, i marziani continuano a usare il calendario marziano per calcolare gli avvenimenti interni, servendosi invece dell’anno UC solo per fatti ufficiali o durante l’interazione con le colonie esterne.
Per quanto riguarda il conteggio del ciclo giorno-notte, i marziani hanno sempre mantenuto la durata del giorno di Marte, che compie una rotazione completa su se stesso in circa 24 ore e 37 minuti. Quindi si sono rifiutati sin da subito di simulare con la luce artificiale la durata di circa 24 ore del giorno di Gea, come invece hanno fatto quasi tutte le altre colonie.
La datazione rientra nell'arco di tempo descritto in queste pagine: