Norodari Qer (14 luglio 4:17302 - ?) è il terzogenito di Kaled.
Norodari è un umano nato su Nuova Alba. Grazie alle migliorie genetiche, presenta un aspetto perennemente giovane e in forma, che mantiene comunque temprato con frequenti allenamenti casalinghi. È alto, atletico, muscoloso e abbronzato. Ha gli occhi grigi e dal padre ha preso i capelli neri e i lineamenti decisi, ma non l'espressione severa. Al contrario, Norodari ha una forte vena di umorismo, è irriverente e facile alla battuta. Testardo di natura, odia essere messo in discussione e il carattere determinato lo rende facilmente il leader del gruppo di amici con i quali esce.
Cede spesso ai vizi e agli eccessi, trascorrendo le nottate in festeggiamenti, sesso promiscuo e bevute ed alzandosi il giorno dopo con un'aria stanca. Il suo atteggiamento superficiale è peggiorato dopo la morte dei suoi due fratelli, Siareega e Dostovane. Norodari accusa Kaled di non aver impedito la loro morte e quindi il rapporto tra i due si è deteriorato.
Per allentare la tensione, fuma spesso i giunchi, piccoli tubicini che contengono capsule con all'interno varie sostanze chimiche e aromi. Il giunco va schiacciato tra i denti per liberare i fumi.
I conoscenti, e in particolare i familiari, abbreviano il suo nome in «Dar».
Dopo la morte dei fratelli, Norodari si impiantò un Astratek per assopire le proprie emozioni durante i periodi di depressione e iniziò a darsi agli eccessi, rassegnandosi a una vita senza obiettivi. Scontò diverse punizioni per piccoli reati. Con il passare degli anni ha abusato sempre più dell'Astratek, hackerandosi la mente e sopprimendosi del tutto le emozioni negative: dall'esterno si mostrava allegro e socievole, e solo la frequente stanchezza in faccia tradiva la sua reale condizione. Il rapporto con il padre si deteriorò in fretta: Norodari lo accusava di essere stato l'artefice indiretto della morte dei fratelli, perché era stato Kaled a modificare l'Oracolo il 3 febbraio 4:17319 (7319 d.C.) e a renderlo più aggressivo. Invece, il rapporto con la sorella Tiria continuò a mantenersi saldo, anche se i due persero i contatti quando lei decise di trasfersi su Selion.
Verso i suoi anni cinquanta, Norodari ha trascorso buona parte della permanenza su Callisto, dove si trovavano i mutanti irregolari che, essendo braccati dalla legge, non potevano spostarsi con facilità tra le colonie. Su Callisto conobbe Zalep (che vide comunque raramente) e Camelia, con la quale intrecciò in futuro una storia amorosa.
L'Astratek si trattava di un dispositivo costoso e, per finanziarlo, si fece anticipare metà del prezzo da Dinclay che pretese dei lavori futuri per ripagare il debito. In una delle attività, furono rubati dei diamanti per un valore di un milione di virdin e Dinclay accusò Norodari del furto, pretendendo il ritorno della cifra perduta. Dinclay lo minacciò diverse volte di saldare il debito.
Il 24 marzo 4:17353 (7353 d.C.), dopo l'ennesima minaccia, Norodari si inalberò e fu sul punto di uccidere Dinclay, fatto che lo avrebbe trasformato in un ricercato e avrebbe distrutto l'intera sua vita. Ma la sorella Tiria aveva saputo in anticipo cosa stava per accadere e, con il padre Kaled, intervenne per fermarlo.
Il giorno seguente i tre si recarono da Jirsil, che operava al centro del Dedalo, e Tiria rivelò come avesse saputo in anticipo che Norodari sarebbe stato aggredito. Era infatti in continua comunicazione con l'Onnimente, che le stava dando istruzioni in tempo reale su come comportarsi, attraverso un fenomeno da lei chiamato traslazione di coscienza. L'Onnimente aveva salvato Norodari proprio perché si facessero accogliere da Jirsil (i due erano in amicizia da anni). Tiria rivelò di seguire le istruzioni dell'Onnimente, il cui scopo era di fermare l'Oracolo prima che la sua aggressività aumentasse e mettesse a rischio la specie umana. Convinse Jirsil a preparare un codice dettato dall'Onnimente, che si sarebbe dovuto diffondere in rete verso fine anno.
Dinclay prese la reazione di Norodari sul personale e attaccò quest'ultimo in due occasioni. La prima volta avvenne indirettamente il 28 marzo 4:17353 (7353 d.C.), aggredendo Camelia per lasciare a lui un messaggio di minaccia. La seconda volta avvenne il 15 aprile 4:17353 (7353 d.C.): questa volta Dinclay inviò gli uomini direttamente a casa di Norodari mentre si trovava assieme a Camelia, con l'intenzione di uccidere entrambi per lasciare un segno indelebile. Le conseguenze sarebbero state pesanti per Norodari: lui sarebbe stato in seguito reintegrato, ma senza l'Astratek (che era stato per metà finanziato da Dinclay e che quindi considerava in parte suo); per Camelia invece si sarebbe trattato di una morte irreversibile, perché non possedeva un profilo in rete e non poteva quindi essere reintegrata. Fu Dilam, amico di Norodari e agente della CENCO, a intervenire e a impedire che l'assassino si verificasse.
Camelia fu comunque avvelenata e trascorse i giorni seguenti in mezzo agli incubi, che resero pericolosa e fuori controllo la sua capacità mutante. Visti i continui tentativi di aggredire il figlio di Kaled, l'Onnimente decise di occuparsi di persona della questione e fece sparire Dinclay il 16 maggio 4:17353 (7353 d.C.).
Il 1 dicembre 4:17353 (7353 d.C.) il codice fu diffuso in rete, in corrispondenza del progetto chiamato Exilium che aveva lo scopo di potenziare l'Oracolo affinché potesse affrontare l'Onnimente e distruggerla. Il codice aggiunto ebbe invece l'effetto di potenziare l'Onnimente e di rendere l'Oracolo ancora più aggressivo.
L'Oracolo scoprì in breve il coinvolgimento di Kaled e della sua famiglia nel progretto Exilium e, il 18 dicembre 4:17353 (7353 d.C.), inviò delle squadre armate di agenti per catturarli. Tra i ricercati presenti nella villa di Kaled si trovavano Tiria, Norodari e Camelia. Il gruppo riuscì a fuggire grazie all'aiuto dell'Onnimente e all’intervento di Zalep e di Heron. In seguito il gruppo raggiunse l'hangar di Venere e s'imbarcò per raggiungere la stazione di Velimsha, dove rimase nascosto fino a inizio aprile.
A fine febbraio, l'Onnimente li avvisò che presto le colonie sarebbero diventate un luogo difficile dove vivere e che il gruppo avrebbe dovuto raggiungere Nashgor, dove lei avrebbe potuto offrire loro la protezione. Rimase criptica su cosa realmente stesse per succedere, ma pretese che Tiria svolgesse per lei un ultimo incarico.
Il 28 febbraio 4:17354 (7354 d.C.) Tiria sbarcò su Gea, scortata da Kaled e da Heron. Invece Norodari, Camelia e Zalep sbarcarono verso metà aprile per raggiungere direttamente Nashgor dove l'intero gruppo doveva poi ricongiungersi. Lungo il tragitto, i tre si unirono a Dilam e a un gruppo di agenti che stava scortando una folla di viaggiatori che stavano cercando di raggiungere la loro stessa destinazione. Tuttavia, il loro tragitto si bloccò a Linea di Confine, una fortificazione favorevole al ritorno dell'Oracolo che stava ostacolando chiunque fosse in viaggio verso Nashgor.
Pochi giorni dopo arrivarono anche Tiria, Kaled e Heron. Il 21 aprile 4:17354 (7354 d.C.) Zalep si accordò in segreto con i ribelli di Linea di Confine e ottenne il libero passaggio dell'intero gruppo in cambio della cattura di Heron, che intendevano interrogare per scoprire informazioni utili per fermare l'Onnimente. Zalep decise poi di abbandonare il gruppo, vista la diffidenza che aveva innescato con le sue azioni.
Il gruppo riprese il cammino, ma il 25 aprile 4:17354 (7354 d.C.) fu intercettato dai robot dell'Oracolo. L'Onnimente intervenne in tempo per aiutarli e per permettere loro di raggiungere Nashgor sani e salvi. Il 26 aprile 4:17354 (7354 d.C.) Tiria, Norodari e Camelia s'imbarcarono finalmente sulla Terranave Pandora, abbandonando definitivamente le colonie. Kaled finse di seguirli e rimase invece su Gea.
Quando l'Oracolo si liberò dal suo blocco, il 22 gennaio 4:17401 (7401 d.C.), le Terranavi abbandonarono definitivamente il sistema Solare per non farvi più ritorno.
La datazione rientra nell'arco di tempo descritto in queste pagine: