L'Occhio Vivo è una tecnologia dei savariani capace di alterare parzialmente gli eventi della storia.
A livello elementare, i fenomeni si trovano tutti in uno stato di indeterminismo e gli eventi si imprimono nello spaziotempo solo quando una coscienza li osserva. L'Occhio Vivo assume il ruolo di coscienza: "osserva" la nuvola di eventi e aiuta a scegliere in quale stato concretizzare un preciso futuro possibile, cioè quale conseguenza avrà un'azione. La scelta non è precisa e le conseguenze che derivano da questa scelta non sono del tutto prevedibili. Un evento a cui hanno assistito poche coscienze (osservatori) o nessuna è molto più facile da dirigere; a seconda del numero di osservatori presenti, la difficoltà aumenta esponenzialmente. In pratica, è come se alterasse il passato, ma solo per quanto riguarda la sfera di quell'evento: infatti chiunque altro rimane a conoscenza dell'alterazione, anche se trova una spiegazione logica e razionale.
«Ti faccio un esempio semplice» disse. «Metti che tu abbia fatto cadere un bicchiere dal tavolo. Finché non lo guardi, non puoi sapere se si è rotto sul pavimento o se è ancora intero. Ecco, l'Occhio Vivo può fare questa scelta per te: decide se il bicchiere si è rotto oppure no.
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È una scienza imperfetta e il rischio che le conseguenze siano diverse da quanto ci aspettiamo è alto. Tornando all'esempio del bicchiere, se tu lo guardi sul pavimento e lo vedi in mille pezzi, l'Occhio Vivo diventa inutile: non può cambiare una storia che è già stata decisa dal tuo cervello, perché altrimenti dovrebbe fare altri cambiamenti. Farti perdere la memoria, per esempio, o fare in modo che tu… Bè, che tu muoia, perché sei stata l'unica testimone».
Descrizione tratta da Pioggia di Fuoco
L'Occhio Vivo è uno strumento particolare fatto di materia viva e quindi ha bisogno di una coscienza per essere attivato, in caso contrario resta inerte. Anche per i savariani non è semplice da usare: le probabilità di un evento sono molteplici e confusionarie per una mente umana, al punto che risulta quasi impossibile scegliere una realtà precisa. Il suo uso dura esattamente 42 minuti e 52 secondi: il motivo non è chiaro. Essendo composto di materia viva, di norma l'Occhio Vivo non può essere usato dai solariani, visto che non possono creare un legame cosciente. Tuttavia risponde parzialmente ad alcuni mutanti aventi un'attività biochimica simile per alcuni tratti.
L'Occhio Vivo era un insieme aggrovigliato di scatole di metallo, di cavi lunghi decine di metri, di fili contorti e di display per monitorare i suoi dati interni.
Descrizione tratta da Pioggia di Fuoco
Dal punto di vista pratico, l'Occhio Vivo consuma una quantità di energia spropositata che deve essere immessa continuamente, quindi può essere usato solo all'interno di una metropoli. È invasivo per la mente di chi lo usa. Il distacco è violento, lascia una sensazione di perdita enorme che può debilitare. Inoltre può provocare nausea (nel 12% dei casi) e allucinazioni (nel 6% dei casi). Il soggetto ha bisogno di uno stabilizzatore esterno, una seconda mente che lo aiuti a tenersi ancorato alla vera realtà. La seconda mente deve essere qualcuno per cui prova un particolare attaccamento.
Nel 4:14686 (4686 d.C.) uno dei savariani sottrasse l'Occhio Vivo dal suo popolo e fuggì, ma fu rincorso e ferito a morte. Di lui si persero le tracce, fino a quando l'Occhio Spento (un'organizzazione illegale che operava tra le colonie) non ritrovò il corpo accanto alla tecnologia. Portò quindi con sé, su Gea, sia il savariano sia l'Occhio Vivo. L'Occhio Spento trascorse anni a studiare la tecnologia e a rintracciare i mutanti che soddisfacessero i requisiti per l'uso dell'Occhio Vivo. Uno di questi, che rispondeva piuttosto bene al macchinario, fu Kirenai Dauhal.
L'Occhio Vivo ebbe un ruolo fondamentale per porre un termine alla Prima Guerra Solariana, impedendo a Izedeja Machstreic di essere assassinata e di tornare a occupare la sua posizione di potere.