La AWE (acronimo di Automatic Wave of Exploration, cioè «Onda di Esplorazione Automatica») è una catena di sonde che agiscono collettivamente, con lo scopo di aumentare la distanza di comunicazione e la ricerca di pianeti da colonizzare. Si tratta di una catena di sonde che si mantengono in continuo contatto tra loro, scambiandosi i dati come una serie di ripetitori spaziali, e che nel frattempo si espandono in autonomia nello spazio.
Le sue direttive sono specifiche e si basano su una legge di base: «espansione». Il suo scopo è, infatti, di esplorare e di inviare le informazioni al pianeta madre, ma anche di creare una rete di comunicazioni tra le colonie. Il ritardo nella comunicazione però è lungo, perché il segnale deve comunque passare lungo tutta la linea della AWE più diretta: in seguito, infatti, per quanto riguarda le comunicazioni tra le colonie sarà sostituita dalle più efficienti sonde di comunicazione universale (sonde UWW), mentre il suo scopo resterà quello di esplorare lo spazio.
La AWE è capace di autoriprodursi, di autodifendersi in casi di piccoli attacchi (come quello subito da detriti spaziali) e di autoripararsi. Queste capacità di rigenerazione sono possibili grazie alla mimateria di cui è formata.
Il suo primo compito è di recuperare materiale spaziale per poter riprodurre una replica di se stessa. Si tratta di un compito complesso e il solo produrre una copia può richiedere anni. Una volta replicata, la nuova sonda sarà spinta al limite della distanza con cui può comunicare con la sonda madre. Teoricamente, dopo alcuni decenni si sarà creata una rete di comunicazione molto estesa, anche perché la popolazione di sonde si espanderà in modo progressivo. Il successo dipende, però, da vari fattori imprevedibili, primo tra tutti la disponibilità di risorse necessarie per la replicazione.
Dopo un certo numero di repliche, e quindi dopo aver creato una rete di comunicazione stabile anche nel caso in cui una sonda venga meno, la sonda iniziale avrà ancora il compito di riprodursi, ma il suo obiettivo principale diventerà l'esplorazione.
In mancanza di risorse recuperabili per la replicazione, dopo un certo periodo, l'ultima linea delle sonde si allontana uscendo dalla catena di comunicazione, in cerca di risorse per espandersi: una volta trovate, inizia a creare una nuova catena di sonde figlie in direzione del luogo originale. Quindi nell'universo possono esserci tante catene "orfane", che stanno cercando di riagganciarsi alla catena base. Ogni braccio isolato viene comunque considerato parte di un'unica immensa catena, alla quale tenta di ricongiungersi, ed è il motivo per cui si parla di una sola AWE presente nell'universo.
La AWE è stata inaugurata nel 4:14413 (4413 d.C.). L'esigenza di allargare i confini nello spazio profondo porta le Nazioni di Gea a sperimentare dei sistemi automatici di ricerca, che non richiedono la presenza di personale o di controlli continui. Per anni uno dei problemi principali è stato l'invio delle sonde a distanze siderali, che comportava un dispendio enorme di energia e di tempo. Con la AWE si fa un enorme passo avanti.
Durante le esplorazioni, i dati raccolti da una sonda passano rapidamente alle altre con la quale è in comunicazione, fino a raggiungere il pianeta dove è stata costruita e dove gli scienziati raccolgono i dati già pronti. Inoltre, ogni sonda è dotata di un'intelligenza decisionale di base, che aumenta esponenzialmente con il numero di sonde con cui è in comunicazione (come una rete neuronale).
Dopo le colonizzazioni del sistema Solare, la AWE viene usata in modo intensivo da tutte le colonie e non soltanto da Gea.
L'anno 4:14642 (4642 d.C.) rappresenta la fine del suo ruolo nel mettere in comunicazione le colonie tra loro, perché sostituita dalle sonde UWW, ma il suo compito di esplorare lo spazio non avrà mai fine, dato che continua a espandersi autonomamente creando una rete sempre più fitta di sonde.