Questa pagina descrive i culti religiosi, le filosofie religiose e le mitologie che sono appartenuti ai popoli delle varie epoche cronologiche. Per approfondire i dettagli ci saranno rimandi a diverse pagine esterne.
[Calendario CE] Da 4:0 a 4:7976
[Calendario GB] Da 10.000 a.C. a 2.024 a.C.
Quest'epoca è caratterizzata da una presa di coscienza degli umani, che sviluppano dei concetti complessi anche in campo religioso. Nei primi tempi, le civiltà umane sono disorganizzate e seguono le regole imposte dai nefilim, un popolo nettamente più evoluto e che spinge gli umani a venerarlo come delle divinità.
Con la perdita progressiva del dominio dei nefilim e una presa di coscienza sempre più solida, in tarda età gli umani diventano autonomi, si distaccano dai loro civilizzatori e creano dei culti personalizzati.
[Calendario CE] Da 4:7977 a 4:14410
[Calendario GB] Da 2.023 a.C. a 4.410 d.C.
Le civiltà umane si fanno più complesse e si separano in numerosi gruppi, creando ognuno un culto personale. Le prime religioni sono di stampo politeista, un trascinamento dell'epoca precedente dove gli antenati veneravano degli esseri non ben definiti (simili più a spiriti naturali che a persone potenti) e potevano vedere con i propri occhi la presenza di alcune "divinità in terra" (i nefilim). Con il trascorrere dei secoli, il ricordo del passato si allontana e si impongono le religioni monoteiste, nelle quali c'è un unico essere potente che domina sul creato.
Nella seconda metà dell'epoca, il progresso tecnologico e l'apertura verso nuovi orizzonti nello spazio portano i popoli a modificare il loro approccio nei confronti della religione. La religione nel suo complesso perde progressivamente l'ingerenza nel campo della politica e nelle questioni materiali in generale, per restare relegata nella sua essenza di spiritualità. Con il passare del tempo e la presenza più invasiva della tecnologia, il concetto di materializzazione si farà sempre più sentire e arriverà quasi a soppiantare del tutto l'aspetto spirituale. Sopravvivranno però i culti di tipo filosofico, che abbandonano l'idea di un dio cosciente in favore di una spiegazione più logica: il mistero rimane, ma si tenta comunque di rispondere alle domande e si parte dal concetto che "anche se la risposta non esiste adesso, un giorno potrebbe essere trovata".
[Calendario CE] Da 4:14411 a 4:17352
[Calendario GB] Da 4.411 d.C. a 7.352 d.C.
I gruppi religiosi si fanno più ristretti e più saldi nell'ideologia, tuttavia vengono sempre meno riconosciuti dal punto di vista legislativo. Le religioni un tempo largamente diffuse, come il cattolicesimo, perdono adepti in favore di nuove religioni e filosofie, spesso più concrete e materiali, come il versianesimo e il cronismo. È l'effetto diretto di una universalizzazione tra le colonie sempre più spinta.
La diffusione di nuove religioni, credenze e filosofie porta a conseguenze sul piano della cultura. Uno Stato (il suo popolo) non si lega più a una religione principale e i simboli tipici che dovrebbero identificare quest'ultima non sono più esposti. La decisione di eliminare i simboli non avviene perché ritenuti discriminatori nei confronti degli altri credo, ma per questioni di «buona etichetta»: la presenza di un identificativo religioso esposto pubblicamente è spesso considerata di cattivo gusto.
L'ateismo e l'agnosticismo sono visti come delle forme di filosofia e quindi sono tollerati e accettati un po' ovunque.
[Calendario CE] Da 4:17353 a 4:24800
[Calendario GB] Da 7.353 d.C. a 14.800 d.C.
Dopo il crollo della tecnologia e del progresso iniziato il 22 gennaio 4:17401 (7401 d.C.), le credenze religiose e le filosofie perdono la loro presa e l'essere umano entra in un periodo di confusione e di crisi esistenziale. La scienza alla quale si era appoggiato per millenni smette di fornire risposte e sicurezza e, con il trascorrere dei millenni, si ritorna a privilegiare la spiritualità e la magia. Nei secoli iniziali, scienza e spiritualità coesistono, ma la regressione a uno stadio più primitivo è evidente sin dalle prime generazioni.