A partire dalla seconda parte dell'Epoca dell'Uomo e per tutta la successiva Epoca della Tecnologia, la scienza ha fatto dei passi enormi nello sviluppo di tecnologie capaci di garantire una lunga vita agli esseri umani. Le malattie naturali scompaiono nell'arco di pochi secoli e i genitori possono chiedere delle modifiche genetiche per migliorare le capacità dei nascituri: un'intelligenza più spiccata, un corpo più prestante, un carattere più sicuro.
I nanobot sono un punto di svolta per la condizione umana: i minuscoli robot introdotti nel corpo si occupano di un compito specifico, riparano organi ed eliminano i virus senza intaccare le cellule. Inoltre, in fase adulta possono essere assunti per questioni di secondaria importanza, come togliere delle rughe o cambiare il colore dei capelli.
Ma il vero passo avanti per superare la morte naturale (quindi per raggiungere una trasformazione post-umana) si ha quando nascono delle tecnologie mirate per salvare le menti in supporti esterni, in modo che possano essere recuperati in futuro. Questi backup mentali saranno poi inseriti in corpi creati da zero in laboratorio, che nella pratica sono dei cloni del soggetto originale. Il risultato è che chiunque abbia salvato da qualche parte l'esatta configurazione del corpo e della mente, può potenzialmente ritornare alla vita.
Entrando più nel dettaglio, non si può parlare di una vera e propria "resurrezione", perché l'uomo clonato non sarà mai identico all'originale, neppure copiandogli i salvataggi mentali e fisici. Infatti, i fattori ambientali che rendono unico un individuo sono troppi per poterli replicare. Ecco perché in questo periodo si è preferito coniare un nuovo termine per riferirsi al ritorno alla vita: reintegrazione.
Dal 4:12304 (2304 d.C.) si diffondo ovunque i dispositivi spinali, degli strumenti creati per mettere in comunicazione diretta il cervello umano con i dati informatici di un qualsiasi altro oggetto tecnologico. In pratica, è possibile dare dei comandi mentali e far funzionare a distanza uno strumento. Ma i dispositivi spinali possono fungere anche da secondo cervello, dove immagazzinare i ricordi e le conoscenze che possono essere richiamati al bisogno.
I dispositivi spinali rappresentano una delle forme più diffuse di backup mentali, però esistono molte altre tecnologie che si occupano di scansionare l'attività cerebrale in un certo momento. Nel frattempo, in laboratorio migliorano le tecniche per creare la copia esatta di un corpo e la società inizia ad accettare moralmente il fatto che un essere umano possa essere ricreato in laboratorio. Con il trascorrere dei secoli, chi ha una copia mentale salvata da qualche parte può sperare di ritornare in vita dopo la morte: è sufficiente ricreare il corpo e modificare i neuroni sulla base della copia mentale.
Il termine "reintegrazione" diventa di uso comune, una promessa di vita eterna che sin da subito è oggetto di discussione e di moralismi. A differenza di come si potrebbe immaginare, però, i casi di reintegrazione nella storia sono molto rari e quelli legalmente autorizzati lo sono ancora di più (vedi più sotto le leggi sulla reintegrazione).
In queste fasi iniziali i salvataggi mentali su supporti esterni sono molto costosi e accessibili solo ai ricchi; serviranno decenni perché i costi si abbassino e secoli perché i salvataggi diventino una norma quotidiana, accessibile anche ai cittadini.
Ci sono varie forme di clonazione:
Le prime tecniche di clonazione non danno i risultati aspettati. Le copie risultano ben diverse dagli originali e il motivo non è dovuto soltanto a errori di laboratorio: ricreare un corpo e innestargli i dati neuronali non basta per ridare vita a un individuo. La situazione migliora in un lontano futuro, dopo il 4:14411 (4411 d.C.), quando viene presentato l'Oracolo (una rete che connette tutti i dispositivi). Chiunque si connetta in rete, lascia delle tracce indelebili; l'Oracolo può aggregare queste tracce e creare una copia molto fedele di un individuo, che tiene conto anche degli aspetti meno evidenti: l'evoluzione storica, le modifiche ambientali, le interazioni sociali.
In linea teorica, basterebbe prendere dall'Oracolo la copia di un individuo e usare questi dati per ricrearlo perfettamente in laboratorio; nella pratica però risulta impossibile, perché l'Oracolo nasconde per sicurezza una parte delle informazioni di una persona, che non può essere letta nemmeno su autorizzazione del governo.
In definitiva, l'Oracolo permette di migliorare notevolmente la clonazione, ma non permette di renderla perfetta: un clone non sarà mai identico all'originale. Di conseguenza, i dati dell'Oracolo non bastano per avere una reale reintegrazione, cioè per creare un soggetto che sia identico all'originale.
All'interno dell'Oracolo, ogni individuo ha una propria area idetica, cioè uno spazio privato dove sono salvati tutti i tratti unici della persona (questi tratti sono chiamati gemi). Quando un soggetto è reintegrato, l'Oracolo non riesce a riconoscere la corrispondenza tra il soggetto e la sua area idetica. Questo perché i gemi (i tratti unici) risultano molto diversi rispetto all’ultimo salvataggio.
In casi come questi l’accesso viene bloccato ed è inviata una segnalazione agli organi competenti. Sarà compito del governo confermare che il soggetto reintegrato deve essere associato a quell'area idetica. Questo processo permette di controllare le reintegrazioni illegali, impedendo ai cloni di poter accedere ai dati del soggetto originale.
La riassegnazione da parte del governo può avvenire in due modi:
Da notare che l'Oracolo crea una nuova area idetica, non associa il reintegrato a quella vecchia. Infatti, un'area idetica non può mai essere distrutta. La vecchia area resterà attiva e bloccata dall'Oracolo, non più utilizzabile.
Inoltre, la nuova area idetica sarà in gran parte diversa rispetto all'originale. Ogni area idetica ha al suo interno una zona (il nucleo idetico) che contiene i dati più sensibili del soggetto, che non sono mai accessibili nemmeno su autorizzazione del governo; questo significa che non possono essere copiati nemmeno se il governo concede l'autorizzazione alla reintegrazione. Questa restrizione impedisce che un politico abbastanza potente possa usare la clonazione per ricreare un soggetto e carpirgli delle informazioni molto sensibili.
La nuova area idetica avrà quindi un nucleo idetico del tutto nuovo, che si aggiornerà con la vita del reintegrato e che sarà una copia simile ma diversa del vecchio nucleo idetico. I dati molto sensibili del soggetto originale non saranno mai accessibili, nemmeno dal clone. Invece gli altri dati pubblici e privati meno sensibili saranno copiati: per esempio i ricordi e le preferenze personali saranno preservati.
L'unico modo per ottenere la copia esatta di un individuo è di salvare tutti i suoi parametri biologici e mentali in tempo reale, usando degli strumenti specifici. La scansione richiede molto tempo, ma (salvo errori) risulterà perfetta e completa. In seguito, sempre salvo errori, sarà possibile usare questi dati per creare una persona esattamente identica all'originale.
Ci sono alcune considerazione da fare. Innanzitutto, la copia sarà quella dell'individuo che risale al giorno in cui i dati sono stati salvati: se il salvataggio risale a decenni prima, il clone sarà la versione molto giovane del soggetto. In secondo luogo, il clone avrà bisogno di un periodo di riabilitazione. Si è notato, infatti, che pur copiando esattamente l'originale, il clone ha dei difetti di coordinazione e il suo corpo deve adattarsi lentamente all'ambiente. I motivi non sono chiari, ma è dovuto senz'altro al fatto che il clone non ha avuto una storia reale, cioè un'interazione diretta con l'ambiente.
La clonazione ha sollevato sin da subito dei dubbi etici e morali. Le sperimentazioni, tra l'altro, hanno dimostrato che anche nei casi migliori i cloni sono sempre leggermente diversi dagli originali: si riporta in vita una copia dell'individuo, non l'individuo stesso. Per molti, questo significa giocare con la vita e atteggiarsi a una divinità in terra, che si diverte a creare umani a comando; per contro, i sostenitori della reintegrazione affermano che si tratta dal naturale progresso.
Alcune tra le domande etiche più frequenti sono:
Come si è appena visto, i dubbi non sono soltanto etici, ma anche legali. Per questi motivi, la clonazione è tenuta sotto controllo da leggi molto rigide e permessa soltanto in strutture specializzate e dietro un'autorizzazione su più livelli. Le norme sulla reintegrazione nascono sin dalla prima clonazione, sono aggiornate nel tempo e sono ribadite in modo chiaro e preciso con l'emanazione della Legge per la Semplificazione, che tra gli altri appunti stabilisce che: