I savariani sono un popolo di creature che abitano il pianeta Savar e che si sono evoluti dalla specie umana.
I savariani parlano il nahak, un linguaggio complesso basato su unioni tra rumori, gesti impercettibili e scambi di particelle. È possibile che il popolo possieda altre lingue native che non sono conosciute.
Il nome "savariani" è stato loro attribuito dai coloni del sistema Solare durante la Quarta Era, in quanto l'unico contatto è avvenuto tra quest'ultimi e gli abitanti di Savar. Tuttavia, in senso lato, il termine indica tutti gli abitanti che hanno colonizzato il sistema Taugico, che si suppone abbiano la stessa tipologia e cultura.
La struttura sociale e politica dei savariani è per lo più sconosciuta, soprattutto durante i periodi delle prime colonizzazioni, ma si sa per certo che nelle fasi più avanzate le decisioni sono assunte di comune accordo e dopo uno scambio di opinioni. Hanno una struttura gerarchica flessibile, con la tendenza ad assumere le decisioni più importanti per via comunitaria. Nelle discussioni in genere non si perdono in chiacchiere infruttuose e vanno dritti al punto, accogliendo o rifiutando una proposta in modo secco e specificando in breve il motivo.
Il genere sessuale non rappresenta una discriminante per il popolo, anche perché i tratti sessuali hanno perso importanza durante i secoli, non esiste una netta distinzione tra maschi e femmine e sono presenti individui con organi di entrambi i sessi.
In un momento imprecisato della storia, il popolo è entrato in contatto con un materiale organico dotato di intelligenza, la cui origine è sconosciuta: la materia viva. Nel corso dei secoli successivi le due specie hanno iniziato una sorta di collaborazione, o per meglio dire una simbiosi che ha avvantaggiato entrambe. Infatti, per essere attiva la materia viva ha bisogno di una coscienza a cui legarsi e l'ha trovata nel popolo dei savariani. La materia viva ha fatto in modo di rendere i savariani dipendenti dalla sua esistenza, per potersi garantire un posto importante e sicuro, portandoli a servirsi di lei per quasi ogni esigenza come se fosse un'estensione sensoriale del loro corpo. La tecnologia, la difesa e le conoscenze tecniche sono tutte in mano alla materia viva e i savariani sono costretti a rivolgersi a lei persino per ottenere il nutrimento.
Gli antenati dei savariani hanno impiegato alcuni secoli per entrare in comunicazione con la materia viva dopo il primo contatto e hanno instaurato un legame profondo, scoprendo i vantaggi di una simbiosi completa. Nel corso delle generazioni, il legame si è consolidato a livello strutturale ed è entrato a far parte del corredo genetico dei savariani, che sin dalla nascita sanno istintivamente come inviare i segnali coscienti alla materia viva per animarla e portarla ad agire secondo i loro voleri. La struttura del corpo dei savariani, i gesti e il linguaggio si sono adattati di conseguenza per emettere le vibrazioni, gli impulsi e i segnali richiesti dalla materia viva. Un savariano riesce a controllare contemporaneamente numerose strutture di materia viva.
Nessun savariano sarebbe sopravvissuto senza. Dipendevano dalla materia viva in tutto, dal nutrimento alle difese del sistema immunitario, dalla riproduzione alla conoscenza; il più dotto dei savariani non sarebbe nemmeno riuscito a creare una ciotola senza l'aiuto del misterioso organismo che aveva deciso di legarsi ai popoli taugici. Anzi, i taugici si sarebbero estinti in una sola generazione senza la materia viva, perché non avevano la più pallida idea di come funzionasse la fecondazione in laboratorio: semplicemente, loro chiedevano un nuovo figlio e le macchine del laboratorio lo facevano crescere. Tutta la tecnologia che avevano a disposizione si formava in modo simile, chiedendo e aspettando, senza preoccuparsi di capire da dove saltasse fuori.
Descrizione tratta da Pioggia di Fuoco
La morte è considerata un evento comune. La possibilità di far nascere un numero di individui a piacere in laboratorio e la mancanza di nuclei familiari stabili (e quindi di legami profondi) li ha portati a considerare le perdite come accettabili per la società, per cui spesso i crimini gravi si traducono in pene di morte.
I savariani sono all'apparenza un popolo bellicoso tanto quanto i solariani della Quarta Era, cioè tendono alla pace ma sono disposti alla lotta armata in caso di grandi dissidi. Questo atteggiamento, per lo meno, è valido nei confronti dei popoli esterni alle loro colonie, perché non si hanno dei riferimenti chiari su come si comportino i savariani in caso di forti contrasti interni: considerando il loro carattere, che li spinge ad assumere le decisioni in breve tempo, è probabile che le vere guerre siano eventi molto rari.
Dopo la loro simbiosi con la materia viva, i savariani hanno dimenticato gran parte delle basi che hanno portato alla tecnologia attuale, al punto che non saprebbero replicarla da zero. Si affidano, infatti, alla materia viva per qualsiasi opera già creata in passato e di cui solo la materia viva ha in memoria.
Nonostante l’uso intensivo della materia viva, i savariani annoverano numerose branche di scienziati che studiano i fenomeni prodotti dalla materia viva stessa, allo scopo di capire come impiegarla con i mezzi che hanno a disposizione. La materia viva non agisce senza un comando cosciente, per cui i savariani devono sapere quale comando impartire e cosa vogliono creare. Ricerche come queste, e gli esperimenti che sono seguiti, hanno portato i savariani a evolversi di generazione in generazione affinando il controllo istintivo sulla materia viva.
La tecnologia è portata avanti per lo più dalla materia viva, che è l'unica a possedere le conoscenze tecniche per replicarla. Ecco alcuni esempi di quanto la materia viva sia necessaria all'interno del popolo:
Prendendo come esempio la Quarta Era, è impossibile confrontare le tecnologie dei solariani con quelle dei savariani per affibbiare le etichette di "più progredita" o "meno progredita", perché si tratta in effetti del risultato di percorsi scientifici nei millenni diversi tra loro. Nel campo militare, per esempio, i savariani dispongono di armi capaci di disgregare certe difese dei solariani, ma a loro volta i solariani possiedono armi capaci di sorpassare facilmente le loro.
Il microbioma dei savariani è molto scarso, ma è sostituito dai femtobot interni, cioè da microparticelle artificiali presenti sin dalla nascita nel loro corpo. I bot si aggregano a formare delle proprie cellule, modificando di continuo la struttura corporale per mantenerla efficiente.
I savariani sono i discendenti dei colonizzatori che presero possesso del sistema Taugico, i quali probabilmente erano a bordo di una Terranave o di una nave generazionale partita dal pianeta Gea secoli o millenni prima. Poiché il tempo della prima colonizzazione è sconosciuto, l'anno di origine dei savariani è impossibile da determinare, ma si tratta senz'altro di un periodo successivo all'Epoca delle Catastrofi.
Infatti, una flotta di savariani che si era persa nello spazio entrò nel sistema Solare alcuni decenni prima del 4:14679 (4679 d.C.): questo periodo fa ancora parte dell'Epoca della Tecnologia, cioè un tempo precedente all'Epoca delle Catastrofi, indice che per arrivare nel sistema Solare i savariani hanno viaggiato verso un tempo passato. Questa anomalia può essere spiegata con varie ipotesi, per esempio supponendo che il sistema Taugico si trovi in una zona dell'Universo Specchio dove il tempo scorre più velocemente, oppure immaginando che i savariani siano entrati nel sistema Solare attraverso un cunicolo spazio-temporale che ha messo in comunicazione i due sistemi in tempi diversi.
Dopo essere entrati nel sistema Solare, la flotta di savariani decise di studiare di nascosto le colonie del posto, per capire se esistesse la possibilità di un contatto proficuo che l'aiutasse a tornare sul pianeta Savar. Ma l'osservazione dei solariani si rivelò sconfortante, perché dimostrarono un carattere troppo egoistico e indipendente per sperare in una diplomazia soddisfacente in tempi brevi; la materia viva di cui sono composte le navi della flotta stava velocemente morendo e quindi si aveva la necessità di trovare una soluzione più rapida.
I savariani ipotizzarono di poter sfruttare l'energia del nucleo di Nuova Alba, un pianeta artificiale in costruzione nel sistema Solare, per effettuare numerosi spostamenti nello spazio e tentare un ritorno a caso, ma vista la natura dei solariani decisero di mettere da parte la diplomazia per tentare una conquista a sorpresa del pianeta stesso. La strategia si avviò tra il 4:14721 (4721 d.C.) e il 4:14722 (4722 d.C.) con il supporto (forzato) di Conrad Giustan-kara, un magnate che per primo era entrato in contatto diretto con la flotta ed era riuscito a creare il traduttore concettuale per permettere di comunicare reciprocamente. Conrad propose un piano complicato che prevedeva di mettere le colonie una contro l'altra, in modo da indebolirle in una guerra interna e da permettere ai savariani una conquista più facile di Nuova Alba.
I discendenti degli umani che hanno abbandonato Gea sono stati i primi colonizzatori del sistema Taugico, nel quale si è poi sviluppato e definito il popolo dei savariani. È logico immaginare che l'aspetto, il carattere e la cultura siano cambiati nei secoli e si siano differenziati di molto rispetto agli umani di Gea; inoltre, il popolo dei savariani ha accolto con il passare del tempo altre specie esterne. In questa sezione si fa riferimento soltanto ai savariani che sono discesi direttamente dagli antichi umani (solariani).
L'aspetto dei savariani è dato dalla naturale evoluzione della specie umana nei millenni, che ha subito però delle modifiche a causa dei lunghi viaggi nello spazio. C'è inoltre da considerare che i savariani fanno un ampio uso della manipolazione genetica, grazie alla quale eliminano i problemi ereditari, le malattie e le malformazioni.
Rispetto ai solariani sono di un’altezza simile, (con una media di circa 1,80 m), hanno meno grasso corporeo, una corporatura più muscolosa, una testa più ovale e una mandibola più stretta. A eccezione dell’alluce, sono senza dita dei piedi; sono privi di coccige e senza la terza palpebra dell'occhio (la parte vicino al naso). La pelle è mediamente più scura. Il corpo ha pochi peli, a esclusione delle sopracciglia e dei capelli: usano capigliature complicate che fanno parte della loro cultura di presentazione pubblica. I capelli sono molto più spessi, intrecciati caoticamente, lunghi o corti a seconda del gusto dell'individuo; possono rizzarsi in certi casi, sollevandosi un po' sulla nuca.
Le loro corde vocali si sono modificate e hanno permesso la nascita della lingua nahak. Così come il loro idioma è incomprensibile per un solariano, le lingue dei solariani sono per loro indecifrabili.
Per i solariani, sarebbe difficile distinguere dall'aspetto un savariano da un altro, tuttavia è possibile riconoscere il sesso maschile e femminile. Ci sono dei tratti specifici che permettono di distinguere i sessi:
L'aspetto dei savariani ricorda molto da vicino gli arcansi, perché anche quest'ultimi sono i discendenti degli umani che hanno abbandonato Gea a bordo di navi generazionali o di Terranavi, ma ci sono delle sostanziali differenze dovute a un trascorso storico diverso. Infatti, gli arcansi hanno continuato a viaggiare nello spazio, mentre i savariani a un certo punto della storia si sono stanziati in una colonia, dove hanno potuto avvantaggiarsi di una tecnologia più efficiente e di uno sviluppo più ricco.
Osservandoli nel dettaglio, le diversità sono evidenti. Gli arcansi sono più alti e pallidi, perché hanno vissuto in una gravità più bassa e senza la luce di una stella, mentre i savariani si sono sviluppati in una gravità artificiale leggermente più pesante di quella terrestre. Inoltre, gli arcansi hanno mantenuto gli organi sessuali sviluppati e continuano ad accoppiarsi, anche se in periodi precisi.
I savariani sono ambiziosi e desiderano il possesso come i solariani. Hanno però una cultura più orientata allo scambio di emozioni e di concetti, più astratta, che può essere derivata dal loro linguaggio o, per contro, aver portato alla formazione naturale della lingua nahak. All'interno del popolo hanno sviluppato degli atteggiamenti unici, che identificano inconsciamente il proprio pensiero o la propria emozione per esempio:
Oltre a questo, nel dialogo associano delle espressioni che sono tipiche della loro cultura più emozionale. Ne è un esempio il saluto di circostanza «Ti sento», usato nel senso di "percepire un’emozione".
Diversi concetti che i solariani reputano immediati, per i savariani sono assurdi, tra cui il contenimento dell’energia in celle o dispositivi e l’uso di vestiti per proteggersi. Ma diverse componenti sociali ricalcano la cultura dei solariani (sebbene in forme diverse): possiedono fabbriche, scuole, ristoranti e abitazioni.
I savariani si riproducono esclusivamente in laboratorio, che loro chiamano incubatrice. I concetti di ovulo e di spermatozoo sono vaghi, perché i savariani sanno soltanto che l’incubatrice genera un tipo di nascituro secondo i loro desideri, senza poi preoccuparsi di capire come funzioni il processo vero e proprio. I dati per i nascituri sono presi da una ricca banca genetica prodotta durante i millenni: la conseguenza è che gli individui sono molto simili tra loro, visto che si tende a scegliere i geni più vicini alla perfezione. I nascituri non sono sempre bambini: possono essere di qualsiasi età e sesso. L’incubatrice funziona anche come strumento di clonazione.
Gli organi non necessari e che sarebbero presenti a causa della normale evoluzione sono stati eliminati dalla genetica durante i secoli. Anche gli organi riproduttivi sono stati eliminati, perché non più necessari e ritenuti ingombranti: le differenze dell'apparato riproduttivo tra i sessi si sono fatte minime e sono il residuo dell'evoluzione passata, al punto che in laboratorio si sceglie casualmente il sesso del nascituro. La sperimentazione genetica ha portato alla creazione di un terzo sesso che mescola i tratti maschili e femminili.
La sessualità si è fatta complessa, perché non è più rivolta alla riproduzione. A volte la sessualità si riduce alle carezze, ai tocchi intimi e al trascorrere del tempo in solitudine; il vero accoppiamento avviene invece con lo scambio di fluidi corporei attraverso la bocca: la saliva del partner è assorbita e raggiunge il cervello, eccitando la chimica. Tuttavia, si tratta di un gesto sociale per indurre al piacere e non ha nessuna valenza ai fini riproduttivi.
Il nucleo familiare è assente, anche perché il legame tra genitori e figli non esiste, visto che si riproducono in laboratorio. I partner occasionali possono essere molteplici e di qualsiasi sesso.